Ansia generalizzata: sintomi, cause e terapia per il disturbo
L’ansia generalizzata, è uno dei disturbi psichiatrici più diffusi nella popolazione generale, ma quali sono i sintomi, le cause e i trattamenti possibili? Vediamo insieme di cosa si tratta.
Caratteristiche del disturbo d’ansia generalizzata.
Il disturbo d’ansia generalizzata (DAG), colpisce circa il 5-6% della popolazione con una prevalenza maggiore sul sesso femminile rispetto a quello maschile e una incidenza più elevata in età adulta rispetto a quella infantile e adolescenziale.
La stessa denominazione linguistica, ci permette di riflettere sulle principali caratteristiche del DAG: il termine “disturbo” si riferisce, infatti, alla natura patologica del sentimento di “ansia” sperimentato. Di per sé, l’ansia non ha necessariamente una valenza sempre patologica, dal momento che con questo termine, si intende la sensazione di tensione psichica legata all’aspettativa di un evento percepito come negativo, pericoloso o minaccioso. In tal senso ed entro certi limiti, l’ansia è una reazione sana e funzionale che permette al soggetto di riconoscere un pericolo e comportarsi adeguatamente di conseguenza. Se per esempio ci accorgiamo di un incendio nelle nostre vicinanze, il fatto di provarla (legata alla percezione della pericolosità della situazione) è una reazione adattiva perché ci permette di scappare o allontanarci dal pericolo. Se non provassimo ansia, probabilmente, saremmo esposti a gravi e letali rischi di cui non riconosceremmo la pericolosità e da cui quindi, non saremmo in grado di proteggerci. Inoltre, una sana reazione ansiosa, ha una durata breve ed intensa proprio perché serve a guidare un’azione in modo immediato e diretto.
Nel caso del DAG, l’ansia acquisisce invece una valenza patologica perché:
- Assume una durata prolungata di almeno sei mesi.
- Viene attivata da stimoli oggettivamente non pericolosi (non più un incendio ma per esempio l’ingresso in un supermercato).
- Compromette il normale funzionamento sociale, lavorativo/scolastico del soggetto che ne è affetto, provocando una considerevole sofferenza psicologica.
- Pervade tutti i settori della vita, da qui l’aggettivo “generalizzata”.
Come si manifestano i sintomi del disturbo?
Il DAG, si manifesta con un’ansia persistente, pervasiva e prolungata che si esplicita in forma di preoccupazione e apprensione costante che può riguardare per esempio la propria salute e il timore di avere una grave patologia organica (ipocondria).
Secondo il DSM IV Tr, il manuale statistico diagnostico dei disturbi mentali, all’ansia e alla preoccupazione si possono associare sintomi psichici come:
- Irrequietezza.
- Facile affaticabilità.
- Difficoltà di concentrazione.
- Irritabilità.
- Disturbi del sonno (insonnia o ipersonnia).
- Disturbi della attenzione e della memoria (in senso deficitario).
- Sensazione di derealizzazione, cioè di perdere il contatto con la realtà circostante.
- Sensazione di depersonalizzazione, cioè di perdere il controllo della propria persona.
Il soggetto affetto da DAG può accusare inoltre sintomi a carico somatico come:
- Tensione muscolare e motoria.
- Formicolio agli arti inferiori o superiori.
- Dolori muscolari.
- Mal di testa.
- Difficoltà respiratoria come apnea e dispnea.
- Sensazione di vertigini.
- Acufeni, cioè fischi e fruscii all’orecchio.
- Sintomi di tipo gastroenterico come gastrite.
Approfondisci i sintomi dell'ansia.
Quali possono essere le cause del DAG?
Come per la maggior parte dei disturbi psichici, è molto difficile stabilire in modo univoco la causa, dal momento che, vista la complessità del disturbo, si preferisce parlare di multifattorialità eziopatologica, cioè del fatto che all’origine ci sia la concomitante presenza di diversi fattori causali.
È possibile, infatti, delineare fattori biologici, fattori psicologici e fattori socio-ambientali.
Tra i primi è possibile individuare:
- Una predisposizione genetica.
- Una disfunzione del sistema neurotrasmettitoriale, secondo cui nei pazienti affetti, sia presente una eccessiva produzione di noradrenalina con conseguente eccitabilità neuronale.
- Disfunzioni ormonali, legate per esempio al mal funzionamento della ghiandola tiroidea.
Per quanto riguarda i fattori psicologici, è importante sottolineare che una vastissima varietà di condizioni e situazioni possono essere considerati fattori di rischio per il DAG. Proprio perché in psicologia è impossibile utilizzare un modello spiegazionistico di tipo lineare, non esiste quindi una causa psicologica di questo disturbo. Tuttavia, tra le numerose condizioni a rischio, è possibile elencarne alcune che, per la loro natura critica, sono spesso associati all’insorgenza del disturbo di ansia generalizzata:
- Caratteristiche di personalità di tipo ossessivo (tendente al perfezionismo) o dipendente (tendenza a dipendere da sostanze come il tabacco, da qualcuno come un partner o un genitore, o da un comportamento come lo shopping).
- Eventi di vita stressanti, come la perdita di lavoro, un trasferimento, un aborto ma anche la nascita di un figlio.
- Bassa autostima, cioè la percezione di non essere competenti e adeguati e la tendenza, quindi, ad autosvalutare la propria persona e le proprie capacità.
- Ridotta autonomia personale: molto spesso, l’ansia rende le persone che ne sono affetti dipendenti da qualcun altro. La persona ansiosa, infatti, potrebbe non essere autonoma, per esempio, nelle faccende domestiche, nella cura o nell’igiene personale, non perché sia fisicamente incapace a svolgere tali compiti ma perché l’ansia potrebbe aumentare talmente tanto, da diventare invalidante anche nelle più semplici attività quotidiane.
Infine, ma non ultimi per importanza, anche gli eventi socio-ambientali come terremoti, valanghe, epidemie crisi economiche e ridotto supporto sociale, possono essere considerati traumatici e provocare una reazione ansiosa. Naturalmente tale processo psichico è del tutto involontario e inconsapevole.
Fattori biologici, psicologici e ambientali concorrono quindi insieme a formare un quadro di “ansia cronica e generalizzata” che, seppur sembri non avere un significativo fattore scatenante, in realtà è il frutto di tutti questi fattori combinati.
Come si può riconoscere che un’ apprensione è patologica? l disturbo d’ansia generalizzato è un disturbo psichico molto complesso e a volte anche difficile da diagnosticare perché può essere facilmente confuso con un carattere particolarmente apprensivo e attento. Basti pensare alle figure genitoriali che manifestano spesso sentimenti di preoccupazione nei confronti dei figli e della loro salute. Tutto ciò è assolutamente normale e fisiologico ma, in alcuni casi, tali pensieri e tali comportamenti si trasformano in un disturbo d’ansia.Come possiamo individuare il limite oltre il quale è lecito parlare di esagerazione e quindi di disturbo? Tutte le informazioni riportate in questo articolo possono fungere da guida, ma raccomandiamo sempre di rivolgersi ad uno specialista per capire meglio cosa fare e come fare, dal momento che il DAG può diventare invalidante. |
E’ possibile guarire? Quali i trattamenti indicati per il disturbo d’ansia.
Curare il DAG, rappresenta una sfida importante per gli operatori della salute mentale tanto è vero che, spesso, tale disturbo, può costituire una condizione cronica che dura anche tutta la vita.
Il DAG, essendo un disturbo con manifestazioni meno evidenti e meno gravi rispetto ad altri disturbi d’ansia, (come l’attacco di panico o la fobia), rende i soggetti che ne sono affetti meno propensi a chiedere aiuto specialistico e più favorevoli a rimedi naturali quali:
- La medicina omeopatica, cioè una strategia di cura alternativa a quella tradizionale basata sull’utilizzo di prodotti naturali come piante, oli e fiori, tra cui quelli di Bach come la violetta d’acqua, il mimolo giallo, la verbena, etc.
Puoi approfondire come curare l'ansia con l'omeopatia.
Per terapia farmacologica, si intende la prescrizione, da parte di un neurologo, psichiatra o medico di base, di farmaci di tipo ansiolitico di cui le benzodiazepine rappresentano la principale categoria. Queste, hanno lo scopo di ripristinare i normali livelli di eccitabilità neuronale che, nel caso dei DAG è patologicamente elevata.Oltre ai farmaci antidepressivi, nella cura del DAG possono essere prescritti anche gli psicofarmaci di tipo antidepressivo. Infatti, sebbene il GAD sia un disturbo d’ansia, i farmaci antidepressivi, hanno un effetto positivo dal momento che, come avviene anche nella depressione, i sintomi ansiosi sono biologicamente legati ad una alterazione del funzionamento neurotrasmettitoriale. |
- L’agopuntura, una branca della medicina cinese tradizionale basata sulla stimolazione di punti nodali del corpo che sembrerebbero essere le sedi delle tensioni muscolari alla base dei disturbi d’ansia.
- Sostanze ricche di magnesio, secondo alcune sperimentazioni, sembrerebbe che la carenza di magnesio, contribuisca all’insorgenza dell’ansia.
Tuttavia, poiché la cronicità del GAD provoca un vero e proprio logorio della persona e della sua serenità psichica, è auspicabile ricorrere a metodi terapeutici la cui efficacia è provata scientificamente. Tra i migliori metodi di cura per il DAG, troviamo sicuramente il metodo combinato, che integra la terapia farmacologica con la terapia psicoterapica.
Da un punto di vista psicologico, invece, le terapie maggiormente utilizzate sono quelle di tipo psicoterapico come:
- La terapia cognitivo-comportamentale, che basandosi sull’analisi del conscio, tende ad estinguere i pensieri negativi associati alla preoccupazione e all’ansia. Quest’ultima, attraverso le tecniche di rilassamento e meditazione, permette al soggetto con DAG di sperimentare la piacevole (e sconosciuta) rilassatezza.
- La terapia psicoanalitica, che si basa sull’analisi dell’inconscio e sulla esplorazione dei principali fattori inconsapevoli da cui scaturisce l’ansia.
- La terapia sistemico relazionale, che con la presenza di familiari, tende ad esplorare il significato che il sintomo ansioso ha all’interno del contesto familiare.
Alla luce della complessità del disturbo d’ansia generalizzata, il metodo di cura maggiormente efficace è quello che integra i diversi approcci psicoterapici e che si adatta alla personalità del paziente, oltre che al suo disturbo e alla sua gravità.