Allergia alle graminacee
Le allergie alle graminacee rientrano a pieno titolo tra le così dette allergie alimentari che colpiscono una buona parte della popolazione. Una percentuale compresa tra il 10% ed il 15% della popolazione italiana è affetta da allergia alle graminacee. Ma qual'è la sintomatologia di tale disturbo? Quali sono le cause che scatenano la reazione allergica? Come si effettua la diagnosi e quali sono le cure ed i rimedi da porre in atto? Questo sono alcune delle più comuni domande sull'argomento a cui tenteremo di dare adeguate risposte.
Cos'é l'allergia alle graminacee?
Le graminacee sono una famiglia di piante largamente diffuse in tutto il globo terrestre e causa di molte allergie. Esse costituiscono l’elemento fondamentale di quasi tutte le distese erbose: pascoli, praterie, savane o steppe che siano. Anche nelle città le graminacee sono largamente diffuse oltre che nei prati dei giardini, nei terreni incolti, nei margini delle strade etc. Sono presenti a tutte le latitudini e comprendono oltre 9000 specie e di tutte queste circa 450 sono presenti in Italia. Alla famiglia delle graminacee appartengono anche molti cereali come: grano, orzo, segale, avena, mais, granturco, riso etc.
Esse in determinati periodi dell'anno, alla fioritura producono dei pollini che sono fortemente allergenici tant'è che il termine “febbre da fieno” è nato proprio per le allergie causate dai pollini di queste piante.
La causa dell'allergia alle graminacee.
L’allergia è classificabile come una eccessiva reazione di difesa del nostro sistema immunitario ad una sostanza che erroneamente il nostro organismo classifica come nemica: nello specifico i pollini delle graminacee. L’errore di valutazione della sostanza avviene all'atto dell’introduzione della stessa nel nostro corpo e non solo viene erroneamente classificata come nemico ma ne viene anche sopravvalutata la dannosità. La conseguenza è una sproporzionata reazione di difesa del sistema immunitario che provoca danni e fastidi al nostro organismo.
Le cause di questo errore non sono ancora del tutto chiare per cui pur conoscendo i meccanismi dell’allergia non si riesce a stabilire a priori se un soggetto è a rischio oppure no.
I sintomi della reazione allergica.
I sintomi dell'allergia alle graminacee sono quelli comuni a tutte le allergie.
I più comuni sono: starnuti e secrezioni nasali abbondanti, arrossamento degli occhi, tosse ed asma, arrossamenti e gonfiori cutanei, stanchezza.
La diagnosi dell'allergia alle graminacee.
La diagnosi si effettua con l’analisi dei sintomi e con la pratica di un “prick test”: incisioni cutanee poco profonde su cui si depositano gocce di una soluzione acquosa dei vari pollini, l’arrossamento e il prurito sono i segni di reazione positiva per l’identificazione dell’allergene.
Come curare tale forma allergica?
La cura dell'allergia prevede antistaminici per curare i sintomi (cortisonici in casi gravi) e un vaccino che consiste nella somministrazione per via sottocutanea dell’allergene (i pollini delle graminacee) in dosi via crescenti.
Reazione allergica alle graminacee ed alimentazione.
Il soggetto allergico alle graminacee dovrebbe prediligere cibi che ostacolano, grazie ai nutrienti che contengono, la formazione di muco ed alimenti che, in quanto ricchi di liquidi, fluidificano il muco e disintossicano l'organismo.
Cosa mangiare: i cibi consigliati.
Gli alimenti da mangiare sono prevalentemente la frutta fresca e secca come le noci oltre alle verdure di stagione. Tuttavia coloro che sono intolleranti alle graminacee possono, verso alcuni di questi cibi, mostrare reazioni specifiche e quindi bisogna prestare molta attenzione.
Altre categorie di alimenti consigliati sono quelli che rinforzano il sistema immunitario dell'organismo umano. Tra questi si dovrebbe scegliere di mangiare i cibi ricchi di proteine vegetali quali il tofu, ovvero un formaggio ottenuto dalla soia, oppure alimenti che contengono Omega 3 come il pesce e l’olio di di semi di lino.
Cosa non mangiare: gli alimenti da evitare.
I soggetti colpiti da una allergia alle graminacee dovrebbero evitare nella propria dieta alimentare tutti quei cibi che in qualche modo contribuiscono alla formazione di muco nell'organismo. Gli alimenti con tali caratteristiche sono: tutti i latticini e derivati, i cibi fritti, e gli alimenti ricchi di grassi saturi come gli insaccati o di zuccheri semplici come il cioccolato.
Un’attenzione alimentare particolare va riposta verso le reazioni allergiche che prendono il nome di crociate. Queste determinano nel soggetto allergico dei sintomi particolarmente evidenti come gonfiore nella zona della gola o un prurito molto intenso. Tali reazioni si manifestano mangiando alcuni alimenti che di conseguenza vanno banditi o quantomeno bisogna limitarne il consumo. I soggetti allergici alle Graminacee devono testare le proprie reazioni nel mangiare i seguenti cibi: il frumento, gli arachidi e le mandorle, frutti di stagione ricchi di vitamina C come gli agrumi ed i kiwi, il melone e la pesca, le ciliege, e l'albicocca ed ancora ortaggi come pomodoro e patate. Nel caso si evidenzino reazioni crociate ad uno o più alimenti bisogna sospenderne l'assunzione e consultare un' allergologo specialista.
Medicina naturale.
La medicina tradizionale cinese sostiene che tutti i cibi di impronta piccante vanno ad indebolire gli organi coinvolti nelle reazioni allergiche alle graminacee ovvero i polmoni. Sono quindi da bandire dalla dieta le spezie come il rosmarino, il pepe ed il peperoncino, ed ancora cipolle ed aglio nonché uova e fegato.
Sempre ad avviso della medicina naturale i cibi dal gusto acido servono a rafforzare i polmoni quindi sono considerati dei rimedi in caso di allergia. Tra gli alimenti che presentano tali caratteristiche abbiamo: frutti comuni come mele, se ancora acerbe, arance, limoni e pompelmi, o frutti di bosco quali more e mirtilli; tra gli ortaggi e le verdure si dovrebbero mangiare i pomodori, i crauti e gli spinaci. Si dovrebbe infine preferire il pane integrale e lo yogurt quale fonte di calcio.