Ansia e panico
L'ansia è, normalmente, uno stato d?animo normale che ci permette di raccogliere le nostre risorse per affrontare una situazione,, quando, però compare in assenza dello stimolo scatenante diventa patologica e può sfociare in un attacco di panico. Analizziamo i sintomi che caratterizzano questi disagi psicologici.
I termini ansia e panico sono spesso accomunati ed erroneamente usati per indicare un medesimo stato emozionale caratterizzato da fortissimo disagio psicologico a cui spesso si accompagna una serie di disturbi fisici come: palpitazioni, tremori, sudorazioni, nausea, vertigini.
Più correttamente i due termini andrebbero decisamente distinti in quanto la paura è un fenomeno che interessa la nostra sfera cognitiva e l’ansia invece quella emozionale. Ossia in parole più semplici la paura è la valutazione (giusta o sbagliata) che ciascun individuo associa alla percezione di un pericolo (sia reale che presunto, l’ansia è invece è l’insieme delle emozioni che si associano a tale percezione. In definitiva quindi semplificando ancora, la paura è la causa il cui effetto è l’ansia. Per tali motivi la paura può essere soggetta a considerazioni di tipo logico: motivata o immotivata, razionale o irrazionale, giusta o eccessiva. L’ansia poiché è un’emozione non è logicamente definibile ne quantificabile.
Va chiarito che l’ansia è uno stato d’animo normale anzi necessario perché consente all’individuo di elaborare, in condizioni di pericolo imminente, una strategia comportamentale che gli consenta di superare tale situazione. Esempio tipico è lo stato d’animo che ci coglie quando dobbiamo superare un esame. Stato d’animo che ci permette di raccogliere le nostre risorse per offrire il meglio di noi stessi. Questa è la condizione che viene normalmente definita” ansia fisiologica”. Ma esiste anche quella che, comunemente, viene definita “ansia patologica”. Si parla di ansia patologica quando la situazione comportamentale sommariamente descritta compare o in assenza dello stimolo scatenante (minaccia o pericolo) oppure quando è caratterizzata da una reazione vistosamente esagerata.
I sintomi degli attacchi d ansia sono di tre tipi:
- fisici,
- psicologici,
- di comportamento.
Quelli fisici, come già detto, sono: tremori, nausee, vertigini, palpitazioni, sudori freddi, senso di soffocamento.
Quelli psicologici sono: irritabilità, apprensione, mancanza di concentrazione, insicurezza, insonnia.
Quelli di comportamento sono: la fuga e le tecniche di evitamento. Questi ultimi anomali comportamenti possono costituire nei casi gravi delle vere e proprie cause invalidanti che pregiudicano fortemente la vita sociale dei soggetti affetti dalla patologia.
Gli attacchi di panico sono quasi sempre degli avvenimenti improvvisi di breve durata che si presentano senza alcun sintomo premonitore e che lasciano il soggetto colpito in uno stato di profonda prostrazione accompagnato da uno stato confusionale e da disturbi fisici come capogiri e tremori. Generalmente sono successivi a malattie fisiche, incidenti, perdite di persone care.
La durata e la frequenza degli attacchi è aleatoria ed è generalmente incontrollabile con le cognizioni razionali del soggetto per cui questo finisce per sviluppare uno stato di ansia costante in attesa della crisi di panico successiva. Ansia che lo conduce a sviluppare una serie di pericolosi comportamenti di evitamento. Si tende ad esempio ad evitare i luoghi chiusi ed affollati per la paura di essere colti dal panico e non poter scappare oppure si tede ad evitare i luoghi in cui precedentemente si sono già verificati attacchi. Spesso la patologia descritta e comunemente denominata “disturbo da panico” è associata ad altre sofferenze psichiche come ipocondria, manie suicide, depressione, dipendenza da alcool e psicofarmaci.
I motivi dell’insorgere delle summenzionate patologie sono allo stato attuale sconosciuti. In letteratura scientifica si ipotizzano delle cause dovute a predisposizione genetica ed a mancanza di alcuni neurotrasmettitori.