Artrosi cervicale

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Artrosi cervicale

Nell’articolo che segue tratteremo il più diffusamente possibile dell’artrosi cervicale un disturbo legato al malfunzionamento della colonna cervicale a causa di una sofferenza dei muscoli delle cartilagini dei dischi esistenti tra l'una e l'altra vertebra e di rigidità.

Ma che cosa è l’artrosi cervicale?

E' una artrosi e pertanto una patologia ad andamento cronico ed a carattere degenerativo che colpisce le articolazioni del rachide ossia della colonna vertebrale, e, con più precisione, le articolazioni delle 7 vertebre (c1....c7) che vanno dall’atlante alla prima vertebra toracica. Il tratto cervicale della spina dorsale.

L’etimologia della parola stessa è indicativa delle sue caratteristiche. Artrosi, infatti, viene dal greco e significa letteralmente degenerazione delle articolazioni che inizia dalle cartilagini che ricoprono le vertebre. Per una serie di motivi, che poi esamineremo in dettaglio, queste iniziano ad usurarsi. L’usura potrebbe ragionevolmente apparire un processo naturale connaturato al trascorrere degli anni ma tutto ciò è solo parzialmente vero.

Le articolazioni, infatti, come molti altri tessuti del nostro corpo, sono sede di un processo dinamico in continua evoluzione e quindi mentre cellule per usura distruggono nello stesso tempo altre costruiscono, tutte unite in un delicato equilibrio complessivo. L’artrosi è perciò una processo che altera questo equilibrio. Di conseguenza le cartilagini non sono così più in grado contrastare l’usura del tempo e le sollecitazioni esterne indotte da movimenti e peso corporeo. Iniziano così ad erodersi coinvolgendo e compromettendo con un processo infiammatorio l’articolazione nel sua totalità e le strutture (muscoli e tendini) che su di essa insistono. Talvolta la degenerazione delle cartilagini determina anche calcificazioni e neoformazioni ossee sulle vertebre note come osteofiti, e dislocazione dei dischi intervertebrali. Le ernie discali e gli osteofiti producono compressione su terminazioni nervose o su midollo spinale aggravando ulteriormente il quadro clinico.

L'artrosi cervicale è una patologia con una discreta diffusione, infatti affligge ogni anno, con il dolore che l’accompagna, una fetta di popolazione che è, grosso modo, il 40% del totale. Ed almeno un 15% soffre per un periodi più o meno lunghi di dolore cronico. Ed ancora più del 10% a causa di tutto ciò va incontro a limitazioni più o meno importanti delle proprie attività lavorative. La malattia si manifesta generalmente in pazienti che hanno superato i 50 anni e la percentuale di ammalati aumenta con il progredire dell’età. Sono interessati dalla patologia entrambi i sessi, ma con una leggera prevalenza femminile.

Sintomatologia della artrosi cervicale.

I sintomi della cervicalgia cronica sono molto noti:

Naturalmente i sintomi descritti non si presentano mai tutti insieme anzi molto spesso l’artrosi cervicale è del tutto asintomatica e fa sentire i suoi effetti dopo molti anni. In moltissimi casi è infatti diagnosticata soltanto per indagini cliniche come radiografie o tac eseguite per altri motivi.

Cause dell’artrosi cervicale e fattori di rischio.

Non vi son certezze assolute in merito alle cause. Si ipotizza che possano esistere svariati fattori che predispongono alla malattia.

Tali fattori possono suddividersi in:

Generali. Appartengono a questa categoria:

Locali. Appartengono a questa categoria:

Diagnosi dell’artrosi cervicale.

L’ipotesi di diagnosi si effettua con la constatazione del quadro clinico presentato dal paziente e con l’esame anamnestico e neurologico. L’ipotesi formulata verrà poi confermata da indagini cliniche come radiografia del tratto cervicale della colonna vertebrale che evidenzia l’usura delle superfici articolare o dalla più dettagliata TAC o ancora dalla Risonanza Magnetica Nucleare qualora si voglia fotografare lo stato dei tessuti molli.

Non esistono analisi ematiche in grado di rilevare la malattia. Il motivo è che, contrariamente all’artrite, l’artrosi non si accompagna ad una infiammazione particolarmente diffusa.

Trattamento dell’artrosi cervicale.

Chiariamo prima di ogni altra cosa a chi bisogna rivolgersi per ottenere la prescrizione di una terapia nel caso di artrosi cervicale. Gli specialisti da interpellare sono due: l’ortopedico ed il fisiatra. Ognuno dei due ha un suo ruolo specifico e relative competenze per cui la terapia scaturisce dalla loro stretta collaborazione. L’ortopedico è un chirurgo che formula la diagnosi dei danni ossei e muscolari che l’artrosi ha causato al rachide cervicale e ai tessuti circostanti. Il fisiatra è un internista che stabilisce quali e come possono essere attuate le tecniche di recupero per ripristinare il più possibile le funzionalità perdute e per prevenire compromissioni ulteriori. Pertanto il trattamento dell’artrosi cervicale si distingue in:

Trattamento farmacologico.

Purtroppo allo stato attuale non esiste farmaco che possa ridare in pieno alle vertebre cervicali e alle relative articolazioni le funzionalità perdute o comunque compromesse. Le cure hanno lo scopo di eliminare o attenuare i sintomi e sono indicati antidolorifici e miorilassanti.

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Tra gli analgesici quello che è meglio tollerato e quindi con minor effetti collaterali è il paracetamolo ma è anche quello che ha una efficacia più limitata. L’acido acetilsalicilico è sicuramente più valido ma ha più controindicazioni.

Per combattere l’infiammazione e contemporaneamente il dolore, possono utilizzarsi anche i FANS ossia gli antinfiammatori non steroidei come l'ibuprofene ma anche in questa circostanza gli effetti collaterali sono notevoli specialmente per cure prolungate.

Se l’infiammazione è importante si ricorre anche ai cortisonici che hanno però una considerevole tossicità e per tale motivo si preferisce infiltrarli localmente.

Se si riscontra una notevole contrazione delle fasce muscolari in sinergia ai farmaci descritti vengono usati i miorilassanti che hanno la funzione di rilasciare i muscoli e di decomprimere le strutture vascolari e nervose che si determinano.

Trattamento ortopedico.

Può essere:

Conservativo. Consiste di collari cervicali che sostengono il collo e decomprimono le strutture e contemporaneamente non permettono movimenti troppo ampi o intensi. Generalmente se ne utilizzano due diversi. Uno per il giorno più rigido ed uno più morbido durante il sonno.

Chirurgico. Vi si ricorre molto raramente e serve ad alleviare la compressione su midollo e terminazioni nervose esercitate da dischi dislocati o osteofiti.

Trattamento riabilitativo.

E' condotto dal fisiatra ed ha come obiettivo di assicurare al paziente una qualità della vita futura quanto più possibile ottimale. Esso consiste in una diagnosi del danno che l’artrosi cervicale ha prodotto alle strutture del collo e ad eventuali organi da esse distanti, di una individuazione delle cause preesistenti che possono aver determinato la malattia, dei possibili fattori che possono produrre aggravamenti o ricadute, recupero nei limiti del possibile delle funzioni perdute. La riabilitazione così abbozzata utilizza essenzialmente due strumenti fondamentali e precisamente:

Terapia fisica.

Si avvale di mezzi fisici per indurre calore nei tessuti del tratto cervicale onde favorire un naturale rilassamento muscolare ed un massiccio afflusso di sangue che favorisce una fisiologica remissione dell’infiammazione. Si usano:

Fisioterapia. Si avvale di massaggi e di esercizi che decontraggono la muscolatura del collo, le ridanno tono ed elasticità ed inoltre correggono eventuali difetti posturali sia statici che in movimento per prevenire future ricadute. Per stare meglio nel tempo occorre anzitutto modificare abitudini errate, correggere le posture e svolgere una regolare attività fisica che coinvolga la parte superiore del corpo. Esistono esercizi specifici da eseguire correttamente abbinati a terapie manuali che devono essere guidati da uno specialista.

In questo ambito rientra anche la chinesiterapia che si avvale di manipolazioni per ridare elasticità alla cervicale ed esercizi per correggere la postura in movimento.

Metodi naturali e di medicina alternativa.

Per il trattamento dell’artrosi cervicale, anche per la mancanza di protocollo preciso di cura, data la complessità e varietà della patologia, vengono largamente utilizzate una gran varietà di cure appartenenti all’ambito della medicina naturale o alternativa. Di queste terapie non sempre esistono evidenze scientifiche della loro reale efficacia. Per completezza ne riportiamo le più comuni.

Agopuntura. Appartiene all’antica medicina cinese ed utilizza aghi che vengono introdotti sotto pelle in punti precisi del corpo i così detti meridiani. Anche se non le si riconoscono proprietà terapeutiche per motivi ancora non chiariti ha sicuramente un effetto lenitivo della sintomatologia.

Fitoterapia. Utilizza per la cura dell’artrosi cervicale ma di ogni altra malattia piante o infusi o estratti di erbe e piante. Per la cura dell’artrosi e in particolare di quella localizzata al tratto cervicale si utilizzano come antidolorifico l’artiglio del diavolo e come antinfiammatorio l’olmaria o in alternativa il ribes nero.

Omeopatia. Le cure omeopatiche sono ritagliate sul singolo ammalato e quindi variano in maniera sensibile da paziente a paziente. Occorre pertanto rivolgersi ad un buon omeopata che bilancerà la cura in funzione delle necessità. In generale si utilizza olio di ginepro ed arnica.

Prevenzione dell’artrosi cervicale.

In linea di principio si può dire che le misure preventive della malattia sono tutte quelle possibili che possono abbattere i fattori di rischio precedentemente discussi. Naturalmente per alcuni di essi come per l’età non sarà possibile adottare alcun provvedimento. I principali punti possono così riassumersi.

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