Carie dentaria: cause, sintomi, cure e rimedi naturali
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La carie dentaria è un processo infettivo a carico dei tessuti del dente che ne provoca una progressiva degenerazione. È causata dall'aumento di numero dei batteri presenti nel cavo orale, i quali producono sostanze acide che danneggiano il dente. La carie è asintomatica nelle prime fasi e provoca dolore ed infiammazione nelle fasi più avanzate. Il trattamento è di esclusiva competenza del dentista che, in base al grado della lesione potrà scegliere tra otturare il dente, devitalizzarlo o estrarlo.
Cos’è la carie dentaria?
La carie è una malattia di natura infettivo - degenerativa che colpisce i tessuti del dente, quali smalto e dentina e che riconosce come causa primaria i batteri (in particolare Streptococco mutans) che si annidano a livello della placca dentaria.
Tali batteri, quando aumentano di numero, a causa della scarsa igiene dentale o di altri fattori, hanno la capacità di distruggere i tessuti del dente (grazie alla loro capacità di secernere composti con un pH molto acido) creando delle lesioni che vanno dall'esterno verso l'interno del dente.
È una patologia molto comune che si manifesta negli adulti, ma la sua maggiore incidenza è nei bambini (si stima una prevalenza del 22% in bambini di 4 anni), e negli adolescenti (con una prevalenza del 44% a 12 anni).
La carie può colpire qualsiasi dente, ma quelli maggiormente interessati sono i molari ed i premolari, e può manifestarsi sia in denti integri, che in denti devitalizzati.
Come si forma ed in quanto tempo peggiora?
La formazione della carie si evolve attraverso varie fasi, che possono essere così riassunte:
- Fase I: è una fase iniziale in cui si ha una lesione solo a livello dello smalto dentario. La lesione appare come una macchiolina di colore biancastro/marrone chiaro ed è superficiale. In questa fase la lesione è ancora completamente reversibile con le adeguate cure.
- Fase II: in questa fase la carie si trasforma da superficiale, cioè limitata alla superficie esterna del dente, a penetrante, cioè inizia ad addentrarsi verso i tessuti interni. Tale passaggio è reso possibile dalle sostanze acide prodotte dai batteri a partire dalla fermentazione degli zuccheri: le sostanze acide, infatti, distruggono lo smalto e creano una via d'accesso per i batteri. Nonostante questo, in questa fase la carie si mantiene a livello della dentina, il tessuto che si trova subito sotto lo smalto, e può quindi ancora essere considerata superficiale, sebbene più profonda e non più reversibile.
- Fase III: in questa fase la carie diventa profonda, arrivando a coinvolgere tutta la dentina ed inoltrandosi man mano verso la polpa dentaria. A questo livello la carie è ancora curabile attraverso l'utilizzo del trapano e l'otturazione dentaria.
- Fase IV: la carie in questa fase viene definita penetrante vera e propria in quanto arriva alla polpa dentaria. Si manifestano in questa fase fenomeni infiammatori a carico della polpa, che vengono definiti pulpite. Solitamente, in questo caso non è più curabile mediante semplice otturazione dentaria, ma è necessario procedere alla devitalizzazione (distruzione di nervi e vasi) del dente per eliminare la sintomatologia.
- Fase V: la carie viene definita perforante, in quanto perfora tutti i tessuti dentari e fa si che la polpa venga esposta all'ambiente esterno, essendo stati distrutti tutti i tessuti protettivi di rivestimento. In questa fase si può manifestare necrosi (distruzione e morte dei tessuti) della polpa. In questo caso spesso è necessario estrarre il dente.
E' contagiosa?
La carie come detto è originata da un batterio, lo Streptococco mutans, che può essere trasmesso ad altre persone quando vi è uno scambio di saliva.
Va però detto che, affinché i batteri trasmessi possano diventare pericolosi per i denti, devono verificarsi alcune condizioni legate alla flora batterica di ogni singolo cavo orale.
Le possibilità di trasmissione tra persone adulte sono dunque molto basse mentre più elevata è la possibilità di contagio tra mamma e figlio.
la carie di un dente, invece, si trasmette facilmente ad un altro dente a contatto.
Le diverse tipologie di carie.
La carie si può presentare in diverse tipologie in base alla modalità di insorgenza, in base alle cause o in base a caratteristiche proprie della malattia.
- Acuta a rapida insorgenza ed evoluzione (si evolve nel giro di circa sei mesi), con sintomi di infiammazione acuta della polpa e presenza di dolore.
- Cronica a lenta insorgenza ed evoluzione (si evolve nell'arco di circa 2 anni), che non presenta sintomi importanti di infiammazione della polpa e spesso non causa dolore.
- Recidivante, quando insorge nello stesso posto di una precedente lesione già otturata.
- Secondaria, quando insorge vicino ad una precedente lesione già otturata.
- Centrale, un tipo di carie che al posto di crescere dall'esterno verso l'interno cresce in direzione opposta, ovvero si sviluppa a partire dalla polpa dentaria.
- Senile, quando la causa primaria è rappresentata dalla degradazione dei tessuti legata all'età. Si manifesta a livello dei colletti gengivali, cioè quelle regioni del dente che normalmente sono coperte dalle gengive, ma che vengono esposte a causa di una retrazione gengivale legata all'età.
- Da esposizione, come la carie da vapori acidi, o quella di coloro che lavorano con gli zuccheri ed i dolci, o ancora quella che si manifesta in soggetti esposti a radiazioni ionizzanti. In questi casi il processo degenerativo è innescato dall'esposizione di questi soggetti ad agenti che distruggono i tessuti del dente, aprendo la strada ai batteri presenti nella cavità orale, favorendo così la formazione della carie.
Le cause interne ed esterne del processo cariogeno.
Come abbiamo precedentemente accennato, la carie dentaria è un processo degenerativo causato dalla progressiva distruzione dei tessuti del dente a opera dei batteri, che normalmente si trovano nel cavo orale ed a livello della placca dentaria.
La proliferazione batterica è causata da alcuni fattori predisponenti, quali ad esempio:
- Qualità e quantità della saliva. La saliva controlla l’acidità della bocca ed inoltre grazie ad alcune sostanze in essa contenute, riesce a contrastare la carie. Normalmente il flusso salivare medio è di circa 600 / 700 ml al giorno, mentre il ph è vicino alla neutralità. Qualsiasi spostamento da tali valori, che può essere dovuto a patologie o all’assunzione di alcuni farmaci, espone i denti ad un maggior attacco da parte della carie.
- Inibizione o abbassamento delle difese immunitarie che non riescono più a controllare ed a mantenere stabile il numero dei batteri, causandone una incontrollata proliferazione.
- Eccesso di zuccheri nella dieta, in quanto gli zuccheri rappresentano il nutrimento dei batteri e il substrato che serve ad essi per produrre le sostanze acide.
- Fattori genetici predisponenti, ovvero i soggetti i cui genitori o nonni hanno avuto problemi di carie, sono maggiormente predisposti a soffrirne essi stessi.
Fattori di rischio.
Esistono poi dei fattori di rischio che favoriscono lo sviluppo della carie. Tra essi ricordiamo:
- Età, in quanto la carie è più frequente nei bambini e negli adolescenti di età compresa tra 13 e 18 anni, perché la mineralizzazione dei denti è inferiore rispetto a quella degli adulti.
- Gravidanza: durante la gravidanza si osserva generalmente un aumento delle carie dentali, tuttavia ancora non vi sono studi che ne spiegano la correlazione.
- Scarsa igiene dentaria, con mancata rimozione della placca. Se la placca non viene correttamente rimossa, si assiste ad una proliferazione dei batteri in essa contenuta.
Come riconoscerla?
Nelle prime fasi di sviluppo la carie è totalmente asintomatica e può essere occasionalmente riscontrata nel corso di una visita dentistica di controllo.
Nelle fasi successive invece, quando diventa più profonda ed arriva alla polpa, da origine a fenomeni infiammatori acuti che si manifestano con sintomi quali:
- Dolore, che può essere sordo e localizzato al dente cariato o acuto e diffuso anche ai denti vicini. Talvolta il dolore si estende anche al volto ed alla testa, dal lato in cui si trova il dente cariato.
- Ipersensibilità al freddo o al caldo del dente coinvolto dalla carie, ovvero il soggetto sente dolore o fastidio, quando assume ad esempio una bevanda calda o fredda.
- Alitosi, causata dalla proliferazione batterica.
Complicanze: si manifestano quando la carie è profonda.
Quando la carie viene trascurata, dopo aver distrutto la corona dentale e raggiunto la polpa, può causare una serie di conseguenze.
- pulpite: infiammazione della polpa.
- Formazione di ascessi o di granulomi (formazione di tessuto legata al processo infiammatorio).
- Piorrea, una patologia che distrugge l'apparato di sostegno dei denti (gengiva, osso, legamenti)
Che fare? Come curare la carie?
La terapia della carie è di esclusiva competenza del dentista, in quanto i tessuti dentari non si rigenerano e non possono guarire.
In base alle lesioni che vengono riscontrate nel soggetto il dentista potrà decidere di intervenire:
- rimuovendo la lesione con il trapano, il quale crea anche un foro a livello del dente. Il foro viene poi riparato con un processo noto come otturazione, che prevede l'utilizzo di materiali quali amalgama di argento o resine composite. È il metodo più diffuso per curare carie superficiali e poco profonde.
- Devitalizzando il dente, ovvero interrompendo le connessioni nervose e vascolari del dente, di modo da eliminare la sintomatologia dolorosa. Alla devitalizzazione segue quasi sempre la rimozione della carie con il trapano e l'otturazione. Questo trattamento è riservato a lesioni profonde che hanno causato infiammazione della polpa e che non possono essere trattate direttamente con l'otturazione.
- Estraendo il dente, quando non è più possibile ripararlo attraverso trapano e otturazione.
- Nuova tecnologia odontoiatrica: la cura della carie con il laser. Uno dei nuovi ritrovati in campo odontoiatrico è il trattamento della carie mediante laser. Questo metodo fa sì che venga distrutto solo il tessuto malato del dente e che venga risparmiato il tessuto sano. Una volta distrutta la carie, si procede con l'otturazione.
I rimedi naturali per rallentare la progressione della carie dentaria.
E’ possibile rallentare la progressione della carie (in fase iniziale) ricorrendo a rimedi naturali omeopatici, che verranno prescritti, in base ai singoli casi, dal medico omeopata.
Tra quelli che possono essere utilizzati abbiamo:
- Calcarea carbonica, alla concentrazione 15 CH con una posologia di 5 granuli al giorno per due mesi all'anno.
- Calcarea fosforica, con concentrazione variabile in base ai casi e con una posologia di 5 granuli al giorno per due mesi l'anno.
- Calcarea fluorica, alla concentrazione 15 CH con posologia di 5 granuli da assumere la sera, per un periodo di tre mesi continuativi due volte l'anno.
- Sulfur, da assumere in concentrazione variabile in base ai casi e con una posologia di 5 granuli al giorno per un mese in primavera ed in autunno.
Come prevenire la carie?
Le misure di prevenzione della carie, fondamentali per contrastarne la formazione e per rallentarne lo sviluppo, prevedono:
- Una corretta igiene dentale, che prevede di lavare i denti mezz'ora dopo ogni pasto con spazzolino e dentifricio e utilizzo del filo interdentale e collutorio anche arricchiti di fluoro.
- Una corretta alimentazione a ridotto contenuto di zuccheri e ricca di sostanze antiossidanti che hanno azione antibatterica.
- L'utilizzo di fluoro, che ha la capacità di remineralizzare lo smalto dentale e di rafforzarlo.
- E’ molto importante sottoporsi ad un controllo odontoiatrico ed eseguire una pulizia professionale ogni 6 - 12 mesi.
- Utile per prevenire la carie può essere anche la sigillatura dei denti che consiste nell'applicazione di una speciale resina sulla superficie dei denti per proteggerli dalla colonizzazione dei batteri e conseguente formazione cariogena.
L’articolo ha uno scopo puramente informativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico odontoiatra.