Come combattere, curare ed uscire dalla depressione. Guarire si può
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La depressione è stata definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità la maggior causa di invalidità al mondo. Ma è possibile combatterla? E quali sono le strategie di cura maggiormente efficaci? Nell’articolo proveremo a dare una risposta a queste importanti domande, dimostrando che sì, si può guarire e uscire dal tunnel!
Si può guarire dalla depressione?
la depressione è un disturbo dell’umore che colpisce circa il 20% della popolazione. Spesso confusa con la tristezza o con uno stato d’animo negativo, che possono seguire ad un periodo difficile, la depressione vera e propria si manifesta con sintomi specifici che si prolungano nel tempo e che vanno individuati ed affrontati.
Certamente non esiste una soluzione miracolosa che, da sola, elimini il problema, ma recenti studi hanno dimostrato che grazie ad una terapia combinata (farmaci + sedute psicologiche) è possibile guarire dalla depressione e mantenere a lungo gli effetti positivi della cura.
I miglioramenti si manifestano al paziente e ai familiari solo dopo un determinato lasso di tempo variabile a seconda del tipo di depressione, dal tipo di terapie seguite e dalla ricettività del paziente.
I diversi tipi di depressione.
Il DSM-IV-TR, Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali che funge da guida per psicologi, medici e neurologi nel riconoscimento dei disturbi psichici, riporta che esistono diversi tipi di depressione che possono essere classificati sulla base della durata del disturbo, del periodo del ciclo vitale, della sintomatologia correlata, della gravità:
- La depressione maggiore va da una settimana nel caso di episodio depressivo maggiore, ad almeno due anni se parliamo di distimia;
- Depressione infantile (nei bambini), depressione senile (negli anziani), depressione pre o post partum (in donne, prima o dopo il parto), depressione in adolescenza che sono forme che colpiscono le varie fasce di età e stadi della vita;
- Bipolare è una forma di depressione che può alternare stati depressivi a periodi maniacali (cioè a periodi caratterizzati da umore particolarmente elevato) ;
- Depressione lieve, nel caso in cui si manifestino pochi dei sintomi , o grave, se, invece, sono presenti tutti o quasi tutti i sintomi e il soggetto perde il contatto con la realtà (depressione con psicosi).
Infine, la depressione può anche essere:
- Reattiva, cioè considerata in risposta a particolari eventi di vita come una separazione o un tradimento amoroso, un problema al lavoro o un trauma di diverso tipo, quale per esempio un aborto;
- Endogena, cioè senza un apparente motivo esterno, ma associata ad una malinconia e ad una tristezza psichicamente più interna e profonda.
In che modo si può curare il disturbo depressivo?
La depressione è un disturbo complesso e invalidante che necessita di un trattamento completo che associa diversi metodi, in particolare la terapia farmacologica e un percorso psicologico.
Per quanto riguarda le cure naturali, è necessario precisare che esse non hanno alcuna controindicazione particolare né effetti collaterali ma da soli non bastano a curare una depressione, specie se grave, e possono solo essere affiancati alla terapia specialistica per alleviare i sintomi.
Riconoscere la depressione è il primo passo verso la guarigione!
Solo chi si rende veramente conto di soffrire di questo male potrà rivolgersi ad un professionista per curarsi.
Dal momento che la depressione è, insieme all’ansia, il disturbo psichico più diffuso nella popolazione generale, avrai sicuramente già una idea di come essa si manifesta e quali sono le sue caratteristiche principali.
È facile, infatti, associare alla condizione depressiva una persona:
- triste;
- apatica (che non ha voglia di fare nulla);
- che parla e pensa in modo pessimistico e negativo;
- che ha una scarsa considerazione di sé (bassa autostima).
Tuttavia, la depressione non si può ridurre solo a questo! Tale disturbo si manifesta anche attraverso il corpo e ciò non è sempre noto a tutti. Alcuni sintomi fisici tipici dello stato depressivo, infatti, sono:
- l’insonnia o l’ipersonnia, la tendenza cioè a dormire poco o troppo;
- l’inappetenza o l’eccessivo appetito, con conseguente perdita o aumento di peso;
- rallentamento o agitazione dei movimenti del corpo, spesso accompagnati da scarsa coordinazione e/o dolori muscolari;
- disturbi psicosomatici come gastrite, difficoltà digestive, nausea e mal di testa;
- disturbi neurologici come, per esempio, le vertigini, etc.
Talvolta, poi, il disturbo si palesa quasi esclusivamente attraverso i sintomi somatici e in questo caso, chiamato di depressione mascherata o latente, il riconoscimento e la diagnosi risultano ancora più difficili.
Una volta riconosciuta la depressione, è fondamentale chiedere l’aiuto specialistico necessario.
L’idea che sia possibile guarire dalla depressione “da soli”, senza l’aiuto di nessuno, è un falso mito più che una verità dimostrata.
Il medico di famiglia, dopo aver valutato il tuo umore e aver riscontrato effettivamente una depressione, potrà sicuramente consigliarti una terapia adeguata o una persona specializzata alla quale rivolgerti.
I rimedi farmacologici più indicati.
La letteratura scientifica indica che una percentuale consistente delle persone affette da sindrome depressiva guarisce se sottoposto ad una adeguata cura farmacologica. I farmaci antidepressivi agiscono su un meccanismo (la sensibilità recettoriale) gravemente compromesso nei pazienti depressi. In particolare, si è evidenziato che chi soffre di depressione subisce un’alterazione del funzionamento della serotonina e della noradrenalina, i neurotrasmettitori predisposti alla regolazione dell’umore, e che gli antidepressivi riescono ad agire sulla sintomatologia depressiva, anche perché intervengono su questi circuiti ripristinando la funzionalità ormonale (in genere compromessa nei pazienti depressi). Ovviamente, poi, il trattamento deve essere corretto, prescritto nelle giuste dosi da specialisti e applicato per la durata necessaria.
Di solito, l’assunzione e la sospensione degli psicofarmaci di tipo antidepressivo è graduale e progressiva, sia perché i farmaci cominciano a fare effetto sulla sintomatologia solo dopo almeno un paio di giorni, sia perché una sospensione improvvisa potrebbe avere degli importanti effetti collaterali tra cui, per esempio, la ricomparsa dei sintomi depressivi. Pertanto, è essenziale seguire scrupolosamente il dosaggio prescritto e affidarsi ad un medico generico o, meglio ancora, ad un neurologo o ad uno psichiatra!
Un altro aspetto importante è la scelta del giusto antidepressivo. In commercio esistono, infatti, diverse tipologie di farmaci, che variano a seconda dello specifico meccanismo chimico di azione. Inoltre, ogni individuo ha una propria modalità specifica di risposta ad un farmaco, per cui non è possibile stabilire a priori quale sia il più indicato e, se ad un primo tentativo di cura non si ottiene una risposta efficace, è necessario riprovare con un diverso antidepressivo. Gli antidepressivi più comuni sono:
- Antidepressivi Triciclici (TCA), quali Amitriptilina, Clomipramina, Nortriptilina, sono inibitori della ricaptazione di serotonina e norepinefrina ed oggi sono poco utilizzati perchè hanno molti effetti collaterali (ritenzione urinaria, stitichezza, tachicardia, ipotensione, tremori, ipertrofia prostatica).
- Gli antidepressivi Inibitori della Ricaptazione della Serotonina (SSRI), quali Fluoxetina, Sertralina, Paroxetina, Fluvoxamina, Citalopram, detti di seconda generazione perchè hanno sostituito gli antidepressivi triciclici, presentano meno effetti collaterali.
- Gli antidepressivi Inibitori della Ricaptazione della Serotonina e Noradrenalina (SNRI), quali Venlafaxina e Duloxetina, molto indicati anche nel trattamento dell’ansia, hanno un meccanismo d’azione simile ai vecchi antidepressivi triciclici e alcuni effetti collaterali.
- Gli inibitori della Ricaptazione noradrenalina Dopamina come il Buproprione, vengono spesso associati agli SSRI nelle depressioni croniche.
- Gli inibitori delle monoamino-ossidasi (IMAO) quali FenelzinaI e Tranilcipromin, non sono quasi più utilizzati a causa di importanti effetti collaterali e dell’interazione con alcuni cibi ed altri farmaci.
Generalmente la cura farmacologica si attua in quattro fasi:
- le fasi acute 1 e 2, che servono a mettere sotto controllo e ad eliminare condotte a rischio, ripristinando uno stato di benessere;
- le fasi protratte 3 e 4, utili al consolidamento della cura e alla prevenzione delle ricadute. Tra i farmaci utilizzati nella fase di mantenimento troviamo gli antiepilettici, i Sali di Litio e gli antipsicotici.
Bisogna inoltre ricordare che la terapia farmacologica da sola difficilmente può estirpare una disturbo depressivo grave! Molto spesso, infatti, il paziente depresso ha il bisogno di elaborare un vissuto o un evento molto traumatico, e ciò è possibile solo attraverso delle cure psicologiche.
Combattere la depressione con la psicoterapia.
Insieme alle cure farmacologiche, un altro metodo scientificamente valido è quello delle terapie psicologiche, le quali possono essere seguite grazie all’aiuto di uno psicologo o di uno psicoterapeuta. Esse consistono in un percorso di incontri (le famose “sedute”) in cui il paziente proverà a scoprire e rimuovere le cause del disturbo depressivo.
Nello specifico, è possibile distinguere terapie di tipo:
- Psicoanalitico: si basano sullo studio dei motivi inconsci che hanno provocato la depressione. Spesso, si fa riferimento all’infanzia, alle relazioni con la madre o con il padre. Le sedute vengono effettuate almeno una volta a settimana e l’intera analisi può durare anche parecchi anni.
- Sistemico-relazionale: in questa terapia, che è più breve (qualche mese), le sedute vengono effettuate ogni 15 giorni e coinvolgono fisicamente l’intero nucleo familiare. Con questo approccio è possibile studiare la funzione che il sintomo ha all’interno di un sistema (famiglia), al fine di promuovere un cambiamento che sia quanto più allargato possibile.
- Cognitivo-comportamentale: si tratta di una terapia breve (qualche mese) con cadenza settimanale, in cui paziente e psicologo lavorano concretamente sul sintomo depressivo. In particolare, questo approccio valuta i pensieri che stanno alla base dei comportamenti depressivi per poter intervenire su di essi. In genere, ciò avviene attraverso l’apprendimento di esercizi (per esempio di meditazione o distrazione), volti all’estinzione dei comportamenti e dei pensieri patologici.
Esercizi che aiutano a uscire dallo stato depressivo.
Secondo Raffaele Morelli, medico-psichiatra e psicoterapeuta di fama internazionale, nonché Direttore di Riza Psicosomatica, alcuni semplici esercizi possono aiutare a migliorare il tono dell’umore.
Tra questi:
- svolgere attività manuali (come il bricolage, la cucina, la pittura, etc.): oltre a distrarre, permettono una maggiore consapevolezza di sé stessi e delle proprie capacità... e tutto ciò aiuta ad innalzare l’autostima, gravemente compromessa nei pazienti depressi;
- Dedicarsi alla natura: curare una pianta o un animale permette di spostare l’attenzione da sé stessi a qualcosa di esterno e riconoscere quanto si è utili alla sopravvivenza di qualcosa o qualcuno;
- Fare sport: praticare un’attività sportiva (anche la semplice corsa) è un toccasana sia per il corpo che per la mente, non solo perché ciò rappresenta una distrazione da un pensiero spesso troppo pessimistico, ma anche perché a livello biologico l’esercizio favorisce la produzione di alcuni ormoni (come l’endorfina, la serotonina, etc.) responsabili dell’innalzamento del tono dell’umore.
Rimedi naturali per alleviare i sintomi depressivi.
Altre proposte vengono da alcune medicine orientali, secondo le quali è possibile alleviare la depressione attraverso dei metodi naturali.
La fitoterapia utilizza le proprietà delle piante medicinali per la cura di alcuni disturbi e propone l’assunzione di:
- Iperico (o erba di San Giovanni) per riequilibrare il tono dell’umore;
- Coriandolo, spezia indicata per le sue proprietà eccitanti;
- Clorofilla, pigmento assumibile in compresse, per riequilibrare le attività del sistema nervoso;
I fiori di Bach ritenuti maggiormente efficaci per la cura della depressione sono:
- il Mustard, particolarmente consigliato per le depressioni malinconiche;
- il Gentian, indicato per le depressioni reattive;
- il Gorse, ritenuto utile per la depressione persistente e duratura.
L’aromaterapia è nota, nell’ambito delle terapie alternative, per il suo valido contributo alla cura della depressione. Alcuni oli essenziali, come quello di bergamotto, cannella e neroli, sembrerebbero avere una efficacia sul tono dell’umore, riportando ottimismo, energia ed allegria.
Infine, un altro rimedio naturale alla depressione è costituito da alcuni oligoelementi, tra cui soprattutto il magnesio, elemento che stimola la produzione di serotonina, neurotrasmettitore presente in quantità deficitarie, come detto sopra, nei pazienti depressi.