Eliminare le cicatrici
Nell'articolo ci proponiamo di fornire tutte le possibili delucidazioni in merito alle principali tecniche utilizzate per eliminare le cicatrici. Va subito detto che le cicatrici sono indelebili e che le tecniche di chirurgia estetica possono soltanto migliorarne l'aspetto ma non eliminarle del tutto.
Cosa sono le cicatrici?
Una cicatrice è un particolare tessuto cicatriziale che riempie e rimargina le ferite.
E’ costituita da porzione di tessuto fibroso, prodotto dal corpo, per riparare una lesione, procurata da un trauma o da una malattia, ad un organo o tessuto. Di norma la cicatrice, poiché è formata tessuto diverso da quello che ripara, ha un colore differente e può essere a livello, rilevata o infossata rispetto all’area circostante. La sue caratteristiche: forma, dimensione, etc. sono ovviamente determinate dalla tipologia di trauma/malattia che l’hanno prodotta e dalle caratteristiche intrinseche del tessuto. I fattori che influenzano il processo di cicatrizzazione comunque sono numerosissimi e svariati e vanno dalla razza, alla regione corporea interessata, dalla gravità del trauma, alle cure che vengono prestate. Nel seguito ovviamente faremo riferimento alle solo cicatrici della cute che come tali interessano i soli tessuti del derma e dell’epitelio.
Tipologie.
Esistono essenzialmente sei distinti tipi di cicatrici che sono:
- Cicatrici atrofiche. Sono quelle in cui il tessuto cicatriziale è in difetto ed insufficiente per cui la cicatrice è di norma sottoposta al livello circostante ed in talune occasioni il tessuto riformatosi è talmente deficitario che la ferita rimarginata tende addirittura a riaprirsi.
- Cicatrici ipertrofiche. Sono quelle in cui il tessuto cicatriziale è in eccesso per cui è rilevato respetto a quello circostante ed è anche: duro, arrossato e dolente.
- Cicatrici a scalino. Sono quelle in cui il tessuto cicatriziale è talmente abbondante ed in rilievo rispetto all'area limitrofa da costituire una sorta di scalino. Sono di norma conseguenti ad una lesione trattata con una sutura non perfettamente realizzata.
- Cicatrici a cerniera. Sono le più vistose e sono quelle in cui si notano i segni di dove sono stati inseriti i punti di sutura. Tutto ciò è conseguente o ad una esecuzione maldestra della sutura o una o ad una imperfetta rimozione dei punti.
- Cicatrici acneiche. Sono conseguenti all'acne. Malattia della pelle caratterizzata da una infiammazione di bulbo pilifero e ghiandola sebacea annessa. Si manifesta con brufoli ingrossati ed infiammati e ripieni di pus che guarendo e rimarginandosi lasciano sulla cute delle caratteristiche cicatrici dai margini frastagliati.
- Cheloide. E una neoplasia benigna molto comune nelle popolazioni di razza nera. Il tessuto cicatriziale si sviluppa ben oltre i margini della cicatrice da cui si origina ed è arrossato, pruriginoso e spesso è anche molto dolorante. Le aree del corpo che ne sono maggiormente colpite sono la schiena e la regione della cervicale con prevalenza nella zona posteriore al padiglione auricolare.
Come eliminarle?
Prima di procedere alla descrizione delle possibili cure delle cicatrici è molto importante ribadire un punto essenziale: nonostante la convinzioni generalizzata del contrario, le cicatrici non possono essere eliminante completamente ma soltanto migliorate.
Ciò premesso i trattamenti delle cicatrici sono di norma di 3 distinti tipi:
Trattamenti conservativi o medici.
Appartengono al primo tipo i massaggi e le compressioni, le applicazioni di pomate a base di gel siliconici, le infiltrazioni di cortisonici.
- Massaggi ripetuti più volte in un giorno. I massaggi vanno praticati per almeno un quarto d’ora ogni volta utilizzando una speciale pomata per questo tipo di trattamento (le più comuni sono commercializzate col nome di Sameplast e Kaloidon) premendo energicamente col dito lungo tutto il margine della cicatrice in maniera che il tessuto in quel punto divenga bianco. Inizialmente data la durezza del tessuto cicatriziale l’operazione può risultare anche un po’ dolorosa ma insistendo il tessuto si scioglie e la cicatrice diviene man mano meno evidente.
- Creme il cui principio attivo è gel di siliconi. Di norma si abbinano ai massaggi e vanno applicate in sottili strati al loro termine. Il meccanismo con cui queste creme agiscono non è noto. Ma comunque sembrano che siano di una certa efficacia. Il loro limite è costituito da un costo abbastanza alto. I prodotti che vengono più comunemente usati hanno nome commerciale di: Dermatix e Zeraderm. Vanno utilizzate a partire da un mese dalla completa cicatrizzazione della lesione per almeno 4 o 5 mesi.
- Compressione realizzata con striscette di silicone. Sono microforate e perciò consentono il passaggio dell’aria impedendo il danneggiamento della cute. La loro azione è di esercitare sulla cicatrice una costante pressione che comprime i capillari, azione meccanica che inibisce l’ipertrofia del tessuto cicatriziale impedendo così una eccessiva crescita del collagene. E’ fondamentale per la riuscita della terapia il buon posizionamento delle striscette. Occorre infatti posizionarle in maniera che comprimano strettamente la cicatrice. Si possono utilizzare per mantenerle ben posizionate fasciature e cerotti. Vanno tenute sulla cicatrice per almeno 12 ore al giorno (durante il sonno) e per un periodo complessivo di almeno 12 settimane.
- Compressione realizzata con guaine. Sono una sorta di indumento che viene realizzato su misura e che va indossato 24 su 24. Lo scopo è sempre di comprimere la cicatrice e indurre il tessuto cicatriziale all'atrofizzazione. Questo trattamento è utilizzato soprattutto per curare le cicatrici procurate dalle ustioni di vaste proporzioni. Ovviamente non è possibile applicare le guaine in tutte le regioni del corpo ma quando sono applicabili, se utilizzate con costanza, si rivelano molto efficaci. Spesso si utilizzano in combinazione alle striscette di siliconi potenziandone l’efficacia.
- Infiltrazioni di corticosteroidei. Consistono in infiltrazioni con siringa di cortisone all'interno del tessuto cicatriziale. Per le sue proprietà il farmaco debella i processi infiammatori e mantiene sotto controllo l’eccessiva proliferazione del collagene che è la primaria causa di ispessimento e irrigidimento della cicatrice. Ed inoltre la pronta remissione della flogosi contiene egregiamente i sintomi di arrossamento, prurito e dolenzia. E' essenziale però che il trattamento sia eseguito dal chirurgo perchè gli effetti collaterali possono rivelarsi ben peggiori del problema: espansione dell’area della cicatrice, assottigliamento della pelle, affioramento di capillari (teleangectasie). La cura prevede all’incirca 5 infiltrazioni intervallate mensilmente.
- Cure termali. In special modo le cicatrici estese su vaste aree del corpo come quelle susseguenti a scottature di notevole entità hanno significativi benefici se vengono trattate con docce filiformi di acque termali sulfuree. Gli effetti riscontrabili di un ciclo termale di tale tipo sono: schiarimento delle macchie cicatriziali, lenimento di prurito e bruciore, allentamento della tensione del tessuto della cicatrice.
Trattamenti chirurgici.
A trattamenti chirurgici appartengono i trattamenti di peeling profondo (che interessano anche il derma e non solo la cute) col laser e gli interventi di chirurgia plastica tradizionali.
- Dermoabrasione. Si effettua utilizzando o frese abrasive di piccole dimensioni o un apposito macchinario che utilizza una pasta abrasiva a base di sottilissime polveri di alluminio. Lo scopo è di eliminare lo strato più superficiale della pelle e livellarne le irregolarità . Serve a trattare cicatrici di modesta entità ed è particolarmente indicato per le cicatrici acneiche e post varicella. Viene di norma eseguito in day hospital in anestesia locale.
- Dermoabrasione con RECELL. Il RECELL è il nome commerciale di un una nuova tecnica che consente una dermoabrasione che vada oltre il primo strato cutaneo e quindi con una abrasione più approfondita è possibile avere un maggior livellamento del tessuto cicatriziale. Il RECELL è fondato sulle possibilità di autorigenerazione delle cellule cutanee. E’ una speciale attrezzatura che da un prelievo cutaneo bioptico del paziente ricava una sospensione di cellule cutanee vive (cheratinociti, melanociti e fibroblasti) che spruzzati sulla superficie cutanea subito dopo l’operazione di dermoabrasione ne favoriscono una rapida e completa riepitelizzazione. La tecnica trova vaste applicazioni nel trattamento delle cicatrici iperpigmentate che generalmente derivano da ustione e delle cicatrici da acne.
- Innesto cutaneo. Consiste nella rimozione totale di cicatrici di consistenti entità e di innestare strisce di pelle autologa prelevate quindi allo stesso paziente generalmente dalle cosce. Il metodo è utilizzato per il trattamento di cicatrici da ustioni.
- Asportazione chirurgica completa. Si asporta l’intero tessuto cicatriziale e si richiude la ferita con una sutura estetica. Nell'effettuare questo intervento, a cui spesso si ricorre per migliorare le cicatrici di precedenti interventi estetici come aumento o riduzione del volume del seno, bisogna valutare con estrema attenzione le caratteristiche fisiche del paziente (patologie metaboliche, dei vasi sanguigni, caratteristiche della cute, etc.) perchè si rischia di procurare un danno maggiore. Non sempre il risultato del trattamento chirurgico delle cicatrici è alla altezza delle aspettative.
- Escissione intralesionale. Consiste nel riaprire parzialmente l’area cicatriziale per allentare l’eccessiva trazione del tessuto cicatriziali sui lembi della ferita.
- Lipofilling. Consiste nel trapianto autologo di adipociti, cellule di tessuto adiposo, prelevate allo stesso paziente. Serve ad eliminare appianandole cicatrici infossate.
- Lisi di aderenze. Si utilizza per trattare cicatrici infossate per aderenze che trattengono il tessuto cicatriziale riformatosi. Con una tecnica percutanea si recide il cordone che mantiene la cicatrice al di sotto del livello circostante.
- Trattamenti con laser. Sempre con più frequenza nella chirurgia estetica si utilizza il laser al posto del tradizionale bisturi. Il laser è un fascio di radiazioni luminose ma anche in una frequenza non visibile che trasportano una elevata energia e che è possibile focalizzare con estrema precisione. Si riesce cosi ad effettuare tagli ed escissioni di precisione estrema e prive di sanguinamento.
Puoi approfondire il funzionamento del laser CO2 (ad anidride carbonica) che è quello che fino ad oggi da i migliori risultati per rimuovere le cicatrici lasciate dall'acne.
Tatuaggio estetico.
Consiste nel mascherare eventuali cicatrici con un opportuno tatuaggio. Si presta bene a trattare cicatrici con discromie che possono essere facilmente mascherate dai colori di un opportuno tatuaggio scelto dal paziente.
Quale trattamento scegliere?
Fondamentale per un buon decorso della riduzione della cicatrice, data la varietà dei possibili trattamenti, è una scrupolosa applicazione dei consigli del chirurgo per minimizzare il rischio della formazione di tessuto cicatriziale di qualità scadente.
E’ infatti compito del dermatologo e del chirurgo plastico valutare l’estensione e la profondità della cicatrice, la zona corporea interessata, il tipo di pelle e l’età del paziente e suggerire il rimedio più idoneo.
Generalmente i cheloidi vanno trattati con iniezione mensile di corticosteroidi, o con cerotti al silicone. E’ possibile procedere all'asportazione chirurgica o con laser, ma spesso si ripresentano sulle cicatrici del trattamento.
Le piccole cicatrici a margini frastagliati dovute ad acne possono essere eliminate con la tecnica della subincisione che riduce il tessuto cicatriziale.
Cicatrici multiple e poco profonde dovute ad acne possono essere trattate con peeling chimico o con dermoabrasione o ancora col laser.
Le cicatrici atrofiche possono essere risollevate con infiltrazioni di collagene.
Cicatrici molto estese come quelle da ustioni necessitano di un innesto cutaneo.