Filo interdentale
Il filo interdentale è, insieme allo spazzolino, un utile strumento per prevenire la carie con una corretta igiene orale. Lo spazzolino previene la carie solo nelle zone più visibili dei denti, spetta al filo interdentale arrivare negli angoli nascosti tra i denti dove lo spazzolino non può arrivare. Infatti, i residui di cibo che si accumulano tra i denti possono causare oltre alle carie, pericolose infiammazioni alle gengive ed è quindi necessario eliminarli il più a fondo possibile.
Affinché il filo interdentale assolva alla sua funzione di rimuovere quanta più placca è possibile è necessario farne un uso corretto: tagliato ad una lunghezza di trenta-quaranta cm e passato tra i vari denti tenendolo avvolto al dito medio delle mani. Il filo deve poi essere passato nello stesso spazio più volte, raggiungendo la gengiva impiegando una forza non eccessiva. L’uso del filo deve essere quotidiano e deve coadiuvare quello dello spazzolino per combattere la carie.
Cos’è il filo interdentale?
Il filo interdentale è una treccia, a sezione cilindrica o rettangolare, composta di filamenti molto sottili di poliammidi sintetiche (nylon) oppure di polimeri artificiali (materiali plastici come teflon, polietilene, goretex). Esso viene comunemente usato nell’igiene dentale unitamente a spazzolino e dentifricio. In queste operazione viene infatti, con cautela, introdotto nello spazio interprossimale (quello compreso tra due denti affiancati) e mosso verticalmente in su ed in giù dal bordo della gengiva al termine del dente. Questa operazione serve a raschiare la placca batterica ed i residui dei cibi che vi sono depositati e che difficilmente sarebbe stati rimossi dal solo spazzolino. Un dente allineato nell’arcata dentale lo si può infatti scomporre in 5 distinte facce: la vestibolare (orientata verso le guance), la linguale (il top della corona), la palatale (rivolta verso il palato) e due facce laterali (orientate verso i denti adiacenti). Si comprende subito che lo spazzolino raggiunge facilmente le prime tre di tali facce e, per quanto ben adoperato, pochissimo o a niente le restanti due facce. Lo spazio interprossimale perciò diviene ricettacolo di residui di cibi e placca batterica. Placca e residui che se non rimossi si traducono :
- Nel tempo in tartaro (placca batterica calcificata) e poi in carie e/o malattia parodontale.
- Nell'immediato in sgradevoli problemi di cattivo odore (alitosi) dovuto a fermentazione da parte dei batteri dei residui alimentari.
Per questi motivi il filo interdentale deve obbligatoriamente costituire il terzo indispensabile pilastro dell’igiene orale che supplisce alle carenze di dentifricio e spazzolino. Se i denti sono molto distanti tra loro più del filo interdentale è consigliato lo scovolino che è una sorta di piccolo spazzolino cilindrico.U
Tipi di filo interdentale.
Nelle farmacie o para farmacie, dove è possibile acquistare il filo interdentale, ne sono disponibili svariate tipologie. Alcune sono appositamente studiate per particolari caratteristiche della dentatura. Le aziende che commercializzano filo interdentale sono svariate le più comuni sono: oral b, butler, dentosan, iodosan, colgate, tau marin, mentadent. Il costo medio di una confezione varia a seconda del tipo tra i 3 ed i 5 €. Nel seguito ne riportiamo le più comuni tipologie fornendo per ognuna di esse le caratteristiche essenziali.
Filo cerato. La treccia che lo costituisce è ricoperta di uno strato di paraffina che aiuta il filo a scivolare più facilmente sulle superficie dei denti ed a passare con maggior facilità nelle zone di contatto tra denti contigui. Questo tipo di filo si adatta meglio perciò a dentature con spazi interprossimali molto irregolari per importanti depositi di tartaro o per otturazioni che debordano dalla superficie del dente. La riduzione dell’attrito dovuta alla paraffina rende il filo interdentale cerato particolarmente resistente e difficile da rompersi o sfilacciarsi.
Non cerato. Il filo interdentale non cerato ha un calibro inferiore a quello cerato e ciò lo rende più adatto a spazi ristretti ed accessibili con difficoltà. Inoltre poiché è privo della guaina esterna costituita dalla paraffina, per effetto della pressione, tende a schiacciarsi e di conseguenza ad aumentare la sua superficie a contatto col dente, la qual cosa ne aumenta la capacità di detergente.
Il filo a fiocchi è congegnato in maniera da risultare formato da tre parti diverse: una parte iniziale rigida, che gli consente di essere inserito come uno stuzzicadenti tra i denti, una parte intermedia spugnosa molto larga, utile per la pulizia tra i denti ma anche sotto ponti, protesi e macchinette ortodontiche, una parte finale che è simile al comune filo e come tale va usata. Questa tipologia si utilizza quando i denti sono talmente serrati nel punto di contatto che non è possibile far scorrere tra essi alcun che per quanto sottile sia ed è quindi necessario infilare il filo per farlo passare. Un esempio è il Super Floss commercializzato dalla azienda Oral B.
Expanding floss. Si tratta di una tipologia di filo interdentale costruita con speciali materiali molto morbidi che durante l’uso, per effetto dello sfregamento e della saliva, si espande, riesce ad adattarsi in maniera ottimale agli spazi e a rimuove una quantità di placca maggiore. Inoltre, grazie alla sua deformabilità, risulta estremamente delicato su denti e gengive per cui è particolarmente adatto a coloro che soffrono di denti sensibili in quanto lo sfregamento non provoca dolore.
I fili di nuova generazione, inoltre, contengono prodotti anti batterici in grado di contrastare la formazione di tartaro:
- Con fluoro e aromatizzato alla menta. Il fluoro in cristalli è cosparso a mo’ di guaina sulla superficie esterna del filo e, durante l’uso, penetra nello smalto, lo protegge dagli acidi e riduce la formazione delle carie. La menta serve a conferire alla bocca una sensazione di freschezza ed a contrastare i cattivi odori.
- Con clorexidina ed aromatizzato alla menta. La clorexidina è un antisettico chimico ossia un prodotto chimico che inibisce la proliferazione di colonie batteriche, e quindi, passando dal filo ai denti, svolge una consistente azione anticarie.
In commercio sono reperibili anche una serie di accessori/strumenti che rendono più semplice e pratico l’uso del filo interdentale facilitando le operazioni di igiene. Essi sono:
La forcella. Costituita da un manico ergonomico (per raggiungere facilmente e manovrare in tutti gli spazi della bocca) che in cima reca una forcella tra cui si passa il filo interdentale, aiuta coloro che hanno scarsa manualità e quindi incontrano difficoltà nell’usare il filo tendendolo tra le dita. Ne esiste un tipo mutuato dallo spazzolino elettrico che con un motore a batteria trasmette delle vibrazioni alla forcella, e quindi al filo, facilitando ulteriormente le operazioni di pulizia. Sono in vendita anche confezioni di forcelle monouso con filo interdentale già montato come quelle commercializzate dall’azienda G.U.M.
L’archetto. Ha la stessa funzione di tendere il filo della forcella ma è costituito da un archetto.
Ago passa filo. E' uno spezzoncino rigido di nylon in cui si può infilare il filo interdentale come nella cruna di un ago che consente di passare il filo nello spazio interprossimale quando i denti sono così serrati tra loro da non lasciar scivolare il filo nel punto di contatto. Si utilizza anche per far passare il filo interdentale sotto i ponti e le macchinette per allineare i denti.
Come si usa il filo interdentale?
Fondamentale per una buona riuscita dell’operazione è non solo la scelta di un filo che deve avere un calibro adeguato allo spazio tra i denti: un filo troppo spesso, anche se fornisce una miglior pulizia, può rimanere incastrato tra i denti, ma anche utilizzarlo correttamente per rimuovere la placca e controllare la formazione della carie.
Il filo deve essere utilizzato almeno una volta al giorno preferibilmente la sera prima di andare a letto. La placca, infatti, inizialmente è morbida ed è possibile rimuoverla, dopo 24 ore, comincia ad indurirsi e la sua rimozione diventa più difficile.
Non esiste una sequenza consigliata tra uso dello spazzolino e filo interdentale. Anche se effettuare prima il passaggio col filo e successivamente la spazzolatura col dentifricio fa si che il fluoro raggiunga più facilmente gli interstizi tra i denti.
Il filo interdentale deve essere utilizzato correttamente, perché un uso scorretto può provocare sanguinamento ed infiammazione della gengiva, per cui vediamo come seguire la procedura corretta di pulizia:
Si stacca dal rocchetto, con l’apposito taglierino di cui la confezione è dotata, un spezzone lungo un 30-40 centimetri. Lo si avvolge sui due medi e poi mantenendolo con i pollici e gli indici lo si tende e lo si fa scorrere nello spazio interdentale. Una volta introdotto il filo lo si curva, facendolo aderire alla faccia laterale del dente, e lo si sposta da sopra a sotto avendo cura di raschiare entrambe le pareti in cui lo si fa scorrere.
L’operazione va effettuata con estrema delicatezza andando anche nella zona di dente compresa nella fisiologica tasca gengivale senza però procurare trauma e perdita di sangue al tessuto. Va comunque detto che se la gengiva è in buona salute e non infiammata di norma non si ha perdita. Si passa poi al dente successivo avendo cura di avvolgere sul dito medio la parte di filo utilizzata.
Ultimata l’operazione di pulizia occorre sciacquare la bocca facendo passare l’acqua dagli spazi tra i denti per eliminare ogni residuo.
Chi deve utilizzare il filo interdentale?
Come detto più volte l'igiene orale è necessaria ad ogni età, a partire dai primi anni di vita, fino alla vecchiaia, per conservare denti in salute ed una bocca sana.
Nei bambini è consigliabile iniziare la pulizia dei denti col filo interdentale verso il decimo anno di età ed inizialmente, data la complessità della manovra, è consigliabile che siano i genitori a effettuarla o utilizzare aghi passafilo che facilitano l’operazione. Dato che l’igiene orale è quanto mai importante nei bambini è consigliabile utilizzare il filo interdentale anche con un apparecchio ortodontico. La tipologia più idonea è quella con estremità rigida che aiuta lo scorrimento del filo tra i denti e l'apparecchio.
Durante la gestazione per l’aumento degli estrogeni si ha un aumento della flora batterica che colonizza la bocca e perciò è elevato il rischio di incorrere in quella che viene denominata parodontite gravidica. Pertanto più che mai diviene essenziale l’utilizzo del filo interdentale.
Anche gli anziani in cui, a causa di una fisiologica recessione gengivale, è più frequente la formazione di carie alla radice dei denti, è importante un’igiene quanto mai corretta: utilizzo di un dentifricio al fluoro e del filo interdentale quotidianamente.