Infezione virale
Approfondimenti sulle infezioni di origine virale per capire cosa sono, come si sviluppano negli organismi colpiti, quali sono i sintomi e quali le cure.
Cos’è un’infezione virale.
L’infezione virale è un’infezione determinata da microrganismi infettivi, i virus, che invadono una cellula vivente ed utilizzano i suoi meccanismi per riprodursi.
Il virus è, infatti, un microorganismo le cui dimensioni vanno dai 10 nanometri (0,000000001 metri) a qualche micron (0,0000001 metri) e quindi mediamente 100 volte più piccolo di una comune cellula. Esso ha una struttura tale da dover forzosamente vivere da parassita. Infatti per poter portare a compimento le sue funzioni vitali ha la necessità di colonizzare un organismo ospite, perché gli mancano le organizzazioni biochimiche che sovraintendono alla replicazione. I virus, perciò, attaccano le cellule degli organismi viventi, le invadono e colonizzano. Una volta penetrati all'interno di una cellula liberano il loro patrimonio genetico costituito da DNA o RNA, che assume il controllo della cellula ospite e la obbliga a replicare il virus.
Di norma, per effetto di questo processo, la cellula, non potendo più svolgere le sue naturali funzioni, muore (apoptosi) ma prima libera i virus replicati che così passano ad infettare nuove cellule. In tal modo si scatena e prolifica l’infezione. Esistono però delle categorie virali che invece di uccidere la cellula ospite ne modificano le sue caratteristiche e funzioni. Può capitare così che l’ospite non riesca più a controllare la naturale divisione cellulare e si trasformi in una cellula tumorale. Può capitare ancora che il virus dopo l’infezione lasci il patrimonio genetico in quiescenza all'interno della cellula. E se dopo qualche tempo, per un qualsivoglia evento, l’equilibrio raggiunto si perturba il virus si ridesta. Inizia così nuovamente a replicarsi e a scatenare una ricaduta della malattia.
Come avviene il contagio da virus.
Il contagio avviene quando il virus riesce a penetrare nel corpo superando le sue naturali barriere difensive. Una volta nel corpo esso può proliferare nel punto dove è avvenuto l’ingresso o mediante il circolo sanguigno e/o linfatico raggiungere un organo bersaglio ed attaccarsi alle cellule di questo. Un ruolo importante lo gioca ovviamente anche il modo con cui avviene la trasmissione. Le modalità sono svariate.
Le piĂą comuni sono:
- Ingestione e quindi per via oro-fecale;
- Inalazione e quindi per via respiratoria;
- Punture di insetti e perciò per via cutanea;
- Attraverso le microscopiche lesioni delle mucose dell’apparato genitale maschile e femminile;
- Contatto diretto di sangue e quindi per via parenterale (utilizzo di siringhe usate o oggetti da toletta)
- Per trasmissione verticale da madre a feto attraverso la placenta.
Come si sviluppa l’infezione virale.
L’evoluzione dell’infezione virale dipende da vari parametri e con precisione:
- Dalle caratteristiche del virus. Ossia dalla facilitĂ con cui passa da un ospite ad un altro, da quanto facilmente riesca ad ovviare alle difese opposte dall'ospite, da quanto riesca a resistere ad esse, da quanto danno riesca a creare.
- Dalle caratteristiche del sistema preposto alla difesa dall'ospite. Nel corpo umano tale servizio è svolto in prima istanza da una serie di barriere naturali e fisiche (pelle, mucose, secrezioni, succhi gastrici etc.) ed in seconda istanza dal sistema immunitario. Questo ha il compito di organizzare la difesa interna e distruggere gli estranei ritenuti potenzialmente pericolosi e quindi anche i virus. Ad allertare il sistema immunitario della minaccia sono sostanze denominate “antigeni” localizzate sulla superficie del virus od al suo interno. L’esercito che il sistema immunitario allerta e schiera è invece costituito dai globuli bianchi del sangue.
- Dalle condizioni dell’ambiente in cui vive l’ospite. Vi sono alcuni fattori che ovviamente favoriscono la diffusione ed il progredire dell’infezione. Esempi ne sono le condizioni climatiche, etc.
Una volta che l’infezione è avvenuta si innesca la risposta del sistema immunitario che può portare a tre diverse condizioni:
- I globuli bianchi ed in particolare i linfociti catalogano il nemico lo attaccano e se possibile lo distruggono insieme alle cellule infette.
- Il virus invece riesce a vincere le difese dell’organismo e l’infezione si diffonde.
- Viene raggiunto uno stato di equilibrio tra il virus e l’organismo che provoca un’infezione cronica.
Se si riesce a superare l’infezione ed a guarire i linfociti conservano memoria dell’intruso. Di conseguenza se lo stesso patogeno in futuro ricompare essi sono in grado, sulla scorta della precedente esperienza, di organizzare le contromisure in maniera rapida ed efficiente ed eliminare rapidamente la nuova minaccia. Questo meccanismo viene denominato immunità .
E' importante notare che esso costituisce la base di funzionamento dei vaccini. Questi infatti sono costituiti da virus inattivati o parti di essi e quindi non in grado, se inoculati, di scatenare una vera infezione, ma risultano egualmente utili al sistema immunitario per schedare il patogeno ed a sviluppare anticorpi che gli consentiranno poi di individuarlo immediatamente e debellarlo ad un suo successivo attacco.
Le infezioni virali piĂą comuni.
Ogni virus infetta generalmente un particolare tipo di cellula, ad esempio quelli del raffreddore penetrano nelle cellule dell’apparato respiratorio, i virus della rabbia e dell’encefalite infettano le cellule del sistema nervoso centrale. Riportiamo di seguito le infezioni virali più frequenti selezionandole in funzione dell’apparato interessato.
Infezioni virali delle vie respiratorie.
Sono certamente le piĂą frequenti ed interessano il naso e le cavitĂ nasali, la gola e le vie aeree superiori e quelle inferiori. I virus che con maggior frequenza colpiscono questo apparato sono:
- I Rhinovirus responsabili del raffreddore comune, che è un’infezione virale dell’epitelio del naso della gola e delle vie aeree superiori. Esso si trasmette attraverso le secrezioni nasali, ed entra nell’organismo attraverso bocca, naso o occhi. Meno frequentemente il virus del raffreddore si diffonde con l’aria.
- Gli Orthomyxovirus influenza nelle sue svariate varianti sono responsabili dell’influenza. I virus dell’influenza sono di due tipi: A e B e ciascun tipo ha al suo interno molti ceppi differenti. Il ceppo del virus influenzale muta continuamente per cui ogni anno il nuovo virus è differente da quello precedente. L’influenza attacca le vie respiratorie superiori ed inferiori, i polmoni, e si diffonde per via aerea grazie alle goccioline provenienti da tosse e starnuti.
- Gli Adenovirus sono responsabili delle faringiti e mal di gola.
Le infezioni virali delle vie aeree superiori sono piĂą comuni negli adulti mentre invece in neonati e bambini sono piĂą frequenti le infezioni virali delle vie aeree inferiori e quindi laringiti che sono frequentissime nei neonati, tracheiti, bronchiti e polmoniti.
Infezioni virali della pelle.
Le malattie di origine virali che interessano la pelle sono numerosissime molte di loro colpiscono per lo più le fasce di età dell’infanzia come ad esempio: il morbillo, la varicella, la rosolia, la parotite, le verruche. In questo ambito hanno particolare rilievo le infezioni da Herpes virus a cui appartiene il virus della varicella Herpes Zoster.
Ne sono noti 8 distinti tipi numerati da 1 ad 8. Particolarmente frequenti sono le infezioni di 2 particolari herpes virus: quello di Epstein-Barr che provoca la mononucleosi ed il Citomegalovirus. L’Herpes virus 8 causa un tumore nei pazienti immunodepressi affetti da AIDS. Alcune delle infezioni virale descritte sono molto pericolose in gravidanza (rosolia e da citomegalovirus) perché possono con elevata probabilità causare malformazioni fetali ed aborti. Gli Herpes virus danno luogo ad infezioni croniche. I virus infatti rimangono a vita nel corpo dell’ospite in forma latente. Ma in talune occasioni possono riattivarsi e provocare ricadute. Esempio tipico è quello dell’Herpes zoster che provoca la varicella. Da cui si guarisce facilmente ma il virus latente si annida nei gangli nervosi del rachide in prossimità del midollo e talvolta si ridesta provocando una infiammazione della terminazione nervosa con dolori fortissimi che si accompagnano ad un rash cutaneo che è noto come Fuoco di S. Antonio.
Infezioni virali dell’apparato gastroenterico: esofago, stomaco ed intestino.
I virus maggiormente coinvolti nelle infezioni gastrointestinali sono i Rotavirus ed il virus dell’epatite A, i Norwalk virus. I Rotavirus si trasmettono per via oro fecale e colpiscono con più frequenza bambini ed adolescenti e sono responsabili di un quadro clinico prettamente gastro enterico e perciò si manifestano con sintomi tipici dei disturbi allo stomaco ed all'intestino quali: nausea, vomito, dolori addominali e diarrea. I virus dell’epatite A si trasmettono per consumo di alimenti contaminati. I Norwalk virus si trasmettono per via oro-fecale ma anche per inalazione per via respiratoria e provocano sindromi simil influenzali con coinvolgimento dell’apparato digerente e quindi con diarree e vomito.
Infezioni virali agli organi riproduttivi: utero, ovaie e testicoli.
I virus che colpiscono gli organi riproduttivi maschili e femminili e quindi esterni ma anche quelli interni utero quali ovaie e testicoli sono gli Herpes Virus Simplex o HSV, gli Human Papilloma Virus o HPV e gli Human Immunodeficiency Virus o HIV, gli HBV e HCV. Gli HSV provocano vescicole ai genitali, dolori e difficoltà ad urinare. Gli HPV sono quasi del tutto asintomatici e si accompagnano soltanto a piccole lesioni dei genitali che però possono degenerare in lesioni cancerogene. Discorso a parte merita l’HIV che è il famigerato virus che provoca la sindrome da immunodeficienza acquisita che compromette in maniera severa l’efficienza del sistema immunitario e lascia l’organismo in balia di qualsiasi aggressione.
Gli HBV e HCV sono virus che hanno come organo bersaglio il fegato ma si trasmettono attraverso rapporti non protetti e provocano epatite virale B e C. Le infezioni virali dell’apparato genitale sono particolarmente temibili in gravidanza perché possono causare aborto spontaneo e malformazioni fetali.
Infezioni virali e tumori.
Alcuni tipi di virus, come già accennato, non uccidono la cellula ospite ma ne alterano il suo DNA. Tutto ciò fa si che essa in futuro possa degenerare e dar luogo a tumori. I principali tipi di virus a cui si riconosce detta capacità sono:
- Papilloma virus. Può dar luogo a tumori della cervice uterina (collo dell’utero).
- Virus HBV ed HCV. Possono indurre sviluppo del carcinoma epatico.
- Herpes virus 8. Causa lo sviluppo del sarcoma di Kaposi (tumore cutaneo molto raro) negli ammalati di AIDS.
- Virus di Epstein-Barr (mononucleosi infettiva). Può causare il linfoma di Burkitt che una neoplasia dei linfociti B.
Come si curano le infezioni virali.
I farmaci utilizzati per contrastare le infezioni virali vengono chiamati appunto antivirali.
Essi agiscono bloccando il processo di replicazione del virus responsabile dell’infezione. Ma, poiché i virus per replicarsi sfruttano le strutture metaboliche della cellula che hanno infettato, il campo d’azione di tali farmaci d’azione è particolarmente ridotto in quanto le strutture contro cui possono essere indirizzati sono numericamente limitate.
Inoltre essi risultano di elevata tossicità oltre che per l’agente virale anche per le cellule del corpo. Tutto questo fa sì che i farmaci antivirali siano molto difficili da svilupparsi e da usarsi. Ed a rendere ancora più ingarbugliata la matassa si aggiunge anche la caratteristica dei virus di sviluppare con facilità resistenza ad essi. I farmaci antivirali riducono la durata dei sintomi e tra i più utilizzati vi sono:
- Aciclovir per l’herpes zoster e l’herpes genitale,
- Cidofovir contro le infezioni da Citomegalovirus,
- Interferone alfa contro epatite B e C,
- Amantadina per l’influenza di tipo A
- Zanamivir per l’influenza di tipo A e B.
La miglior cura perciò nelle infezioni virali rimane la prevenzione che è basata sul vaccino quando questo esiste. Ma anche questa arma di cui si è precedentemente descritto il meccanismo riesce di difficile uso data la rapidità di alcuni virus a mutare. Un esempio tipico è fornito dal virus dell’influenza che muta talmente in fretta che ogni anno si presenta per una nuova epidemia con ceppo totalmente nuovo, e costringe ad approntare un nuovo tipo di vaccino per contrastarlo.
E’ assolutamente inutile assumere antibiotici nelle malattie provocate da virus.
Gli antibiotici hanno effetto sui batteri. E devono usarsi solo in particolari occasioni e su prescrizione del medico se questi ritiene che all'infezione virale si sia sovrapposta una batterica secondaria.