Ipotiroidismo: valori di tsh, sintomi, cause, cura, dieta e rimedi naturali
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Approfondiamo l'ipotiroidismo, illustrandone le cause possibili, i rischi ed i sintomi con cui si manifesta. Informazioni utili sui valori di TSH e gli esami in base ai quali lo specialista formula la diagnosi, le terapie previste dalla medicina ed i rimedi naturali proposti dall'omeopatia.
Cosa è l’ipotiroidismo.
L’ipotiroidismo è una patologia della tiroide che produce una quantità insufficiente di ormoni, provocando alterazioni in vari sistemi dell’organismo. La tiroide è, infatti, una ghiandola che produce due tipi di ormoni, la Tiroxina (T4) e la Triiodotironina (T3), fondamentali per numerose funzioni organiche quali la crescita, il metabolismo, il peso corporeo, il colesterolo, e il sistema nervoso centrale. La sintesi di detti ormoni tiroidei è controllata dall'Ipofisi e dall'Ipotalamo che sono due ghiandole cerebrali e che producono la tireotropina, TSH, l'ormone che stimola la tiroide. In condizioni normali esse garantiscono una produzione ormonale giusta per le richieste dell’organismo, ma quando la tiroide non funziona bene, produce ormoni in minore o maggiore quantità causando l'ipotiroidismo o l'ipertiroidismo con conseguenti scompensi nel metabolismo.
Epidemiologia del disturbo tiroideo.
Oggi l’ipotiroidismo in Europa e in America viene combattuto con l’aggiunta di iodio nel sale da cucina, mentre è ancora molto diffuso nei paesi del terzo mondo.
L’ipotiroidismo nei paesi occidentali è diffuso soprattutto negli anziani ed in particolar modo nelle donne in menopausa, ma può manifestarsi in ogni età e spesso tra soggetti della stessa famiglia.
In alcuni casi nei primi sei mesi successivamente al parto può presentarsi un’alterazione temporanea della funzione della tiroide soprattutto in donne con familiarità di disturbi tiroidei o con diabete.
I vari tipi di ipotiroidismo.
L’Ipotiroidismo si divide in due patologie: ipotiroidismo primario e secondario.
Ipotiroidismo primario.
L’ipotiroidismo primario è dovuto a cause che interessano solo la tiroide e può essere congenito, quando è presente dalla nascita per una malformazione della tiroide o dovuto a carenza di iodio durante la gravidanza, acquisito, quando insorge in età pediatrica.
Secondario.
L’ipotiroidismo secondario è dovuto invece a cause che interessano anche le ghiandole ipofisiarie ma è molto meno frequente.
Iatrogeno.
Tale ipotiroidismo è dovuto ad un errato trattamento medico, come ad esempio l'assunzione di un'eccessiva quantità di farmaci tiroidei per curare l'ipertiroidismo.
Subclinico o conclamato.
L’ipotiroidismo è detto subclinico o latente quando vi è un aumento del TSH con valori normali di FT4 ed FT3.
E' invece conclamato quando ad un aumento del TSH si associano valori ridotti di T4 e T3.
Quali sono le cause di questa patologia della tiroide?
Le cause di ipotiroidismo sono numerose e varie. Raramente l’ipotiroidismo è congenito, dovuto a disturbi ereditari in cui gli enzimi delle cellule tiroidee non consentono alla ghiandola di produrre la giusta dose di ormoni.
Tiroidite di Hashimoto.
La causa più frequente di ipotiroidismo è la tiroide di Hashimoto, in cui l’organismo reagisce contro se stesso, ha cioè una reazione autoimmune e produce anticorpi contro la tiroide, che gradatamente distruggono la ghiandola.
Carenza di iodio.
L’ipotiroidismo, molto spesso può essere causato dal mancato apporto di giuste dosi di iodio nella dieta che, col passar del tempo, provoca quell'ingrossamento della ghiandola che è chiamato gozzo.
Asportazione della tiroide.
La patologia può inoltre insorgere in caso di asportazione chirurgica della ghiandola tiroidea e quindi in totale assenza di produzione di ormoni.
Malfunzionamento dell'ipotalamo o dell'ipofisi.
Casi assai rari di ipotiroidismo sono dovuti ad un malfunzionamento dell’ipotalamo o dell’ipofisi, che non secernono l’ormone tireostimolante necessario al funzionamento della tiroide.
Malattie quali amiloidosi o emocromatosi.
o a rare malattie quali l’amiloidosi che deposita nella ghiandola sostanze amiloidi e l'emocromatosi che comporta un accumulo di ferro.
Sintomi del ridotto funzionamento della tiroide.
Nel caso di ipotiroidismo la tiroide lavora poco, producendo una quantità insufficiente di ormoni e quindi tutto il metabolismo subisce un rallentamento.
Il rallentamento del metabolismo porta sintomi che variano a seconda dell'età del paziente.
Nell'età adulta i sintomi dell'ipotiroidismo sono:
- depressione,
- sonnolenza,
- difficoltà di concentrazione,
- perdita di memoria,
- secchezza cutanea,
- perdita dei capelli,
- aumento del peso corporeo,
- aumento di colesterolo e trigliceridi.
Tutti questi sintomi spesso vengono sottovalutati negli anziani imputandoli al normale invecchiamento dell’organismo o talvolta confusi con l'Alzheimer.
Nei soggetti giovani l’ipotiroidismo, a seguito del ridotto funzionamento di tutte le ghiandole endocrine, può presentare calo della libido, menorragie o flussi mestruali eccessivi e frequenti.
Approfondisci i sintomi dei problemi alla tiroide.
Come si diagnostica il disturbo ipotiroideo.
L’endocrinologo diagnostica l’ipotiroidismo in base ai sintomi, all'anamnesi familiare e gli esami del sangue.
La diagnosi di ipotiroidismo si ottiene mediante il dosaggio degli ormoni tiroidei nel sangue, degli ormoni FT3 ed FT4 e del TSH.
L’esame dell’ormone tiroideo T4 non legato da proteine può evidenziare un ipotiroidismo dovuto ad inadeguata secrezione di ormoni che stimolano la ghiandola tiroidea.
L’ecografia può evidenziare presenza di gozzo o noduli.
Valori degli ormoni.
I valori normali della tiroide sono:
- TSH (ormone tireostimolante) 0.15 - 3,5 mU/L
- T4 (tiroxina)4.5–11.2 μg/dL
- T3 (triiodotironina) 100–200 ng/dL
- FT3 (triiodotironina libera) 2.0-3.5 pg/mL
- FT4 (tiroxina libera) 0.8-1.8 ng/dL.
Quando la quantità di T3 e T4 è bassa, il TSH sarà più alto della media poiché l’ipofisi, per compensare la ridotta quantità di T3 e T4, produce una maggiore quantità di TSH. L'aumento del TSH indica, quindi, che la tiroide è poco attiva e quindi vi è una patologia di ipotiroidismo.
Come si cura?
La cura dell’ipotiroidismo consiste nel riportare nella norma i valori degli ormoni tiroidei integrando la carenza di ormoni che la ghiandola non riesce a produrre. La cura è pertanto fondamentalmente farmacologica e, anche se deve essere seguita a vita, riesce a tenere l’ipotiroidismo sotto controllo.
Cura farmacologica.
L’ipotiroidismo va curato con assunzione di farmaci a base di tiroxina sintetica, quale l’Eutirox, o con tiroxina liofilizzata, che viene estratta dalla tiroide degli animali. La T4 sintetica è più efficace ma comporta la scelta del giusto dosaggio. Inizialmente il trattamento comincia con piccoli dosaggi che vanno aumentati in base alle necessità fino a che i livelli di ormoni non raggiungono la normalità.
Negli anziani l’aumento della posologia è ridotto perché la tiroxina potrebbe comportare effetti collaterali.
La levotiroxina è disponibile in varie formulazioni. Va assunta la mattina a digiuno una mezzora prima di fare colazione in moto tale che venga completamente assorbita.
Attualmente L'Aifa, Agenzia italiana del farmaco, ha approvato una nuova formulazione della levotiroxina liquida, che consente non solo di ottenere un dosaggio personalizzato per ciascun paziente ma anche di prenderla all'interno di qualunque bevanda, ed in concomitanza con la colazione.
Rimedi naturali.
La terapia ormonale sostitutiva per la cura dell'ipotiroidismo può essere affiancata da alcuni rimedi naturali.
- Importante per chi soffre di ipotiroidismo è un’attività fisica moderata come il nuoto o una passeggiata di almeno trenta minuti ogni giorno, che consente di innalzare la temperatura corporea e bruciare i grassi.
- La dieta deve essere seguita da un medico ed è utile solo in caso l’ipotiroidismo sia causato da carenze alimentari. Tale dieta prevede alimenti ricchi di iodio, come pesce, molluschi e sale marino, e alimenti ricchi di selenio quali cereali, carne e pesce. Vanno invece consumati con moderazione alimenti quali cavoli, broccoli e rape.
- Integratori naturali a base di erbe che aiutano a stimolare le funzionalità tiroidee quali la Commiphora wightii o Gugul un arbusto ricco di steroli vegetali detti guggulsteroni, o la Coleus Forskohlii ricca di forskolina, che hanno la capacità di aumentare la produzione di ormoni tiroidei.
L'omeopatia: cura omotossicologica.
La cura omotossicologica è una cura omeopatica ritenuta valida in caso di ipotiroidismo. Essa mira a disintossicare l’organismo e a stimolare le giusta quantità di ormoni tiroidei attraverso la Glandula thyreoidea suis un medicinale composto con ormoni animali che va calibrato, in base al grado di ipotiroidismo e in base al paziente, da un esperto in omeopatia.
Utilizzato è anche l’R59 uno stimolante metabolico che va assunto nella dose di 10-15 gocce in poca acqua prima dei pasti, 2-3 volte al giorno.
Altra terapia omeopatica è quella dell’organoterapia agli oligoelementi che prevede l’assunzione di piccolissime parti ed allo stato di ione di iodio e manganese, per ottenere la regolarizzazione dei disturbi metabolici di ipotiroidismo.
Rischi e conseguenze dell’ipotiroidismo.
Quando la patologia di ipotiroidismo insorge nell'infanzia, essa influisce sul corretto sviluppo dell’organismo e può causare deficienze mentali, obesità o nanismo.
Problemi cardiaci.
Se non curato l’ipotiroidismo può causare insufficienza cardiaca e maggior rischio di infarto a causa dell'aumento di colesterolo e trigliceridi.
Coma mixedematoso.
Una complicanza grave che può progredire fino al coma, è il coma mixedematoso dovuto alla diminuzione del flusso di sangue al cervello.
Fibrosi.
Da una metanalisi condotta nel 2020 sugli studi pubblicati su pubMed, Medline Ovid, Embase Ovid e Web-of-Science che hanno studiato l'associazione della funzione tiroidea con la fibrosi del fegato, del cuore e del polmone è risultato che effettivamente l'ipotiroidismo è associato a una maggiore probabilità di fibrosi nel fegato (sei studi), nel cuore (tre studi) e nei polmoni (tre studi). Tuttavia, sono necessari altri studi clinici randomizzati.
Domande frequenti.
L'ipotiroidismo è pericoloso in gravidanza?
Durante la gravidanza è importante mantenere il giusto livello di ormoni tiroidei per il corretto sviluppo del feto. Generalmente la placenta produce un ormone che stimola la tiroide la quale produce maggiori quantità di ormoni. Può capitare, però anche che la tiroide produca meno ormoni e che, quindi si verifichi una condizione di ipotiroidismo.
Se tale condizione non viene adeguatamente trattata, soprattutto nel primo trimestre, possono esservi conseguenze importanti sia per la madre che per il feto quali:
- Gestosi, una sindrome caratterizzata da pressione alta,
- Aborto spontaneo,
- Anemia
- Scarso sviluppo intellettivo del feto
In caso di ipotiroidismo gravidanza, il dosaggio di tiroxina deve essere aumentato ed il quadro ormonale deve essere tenuto sotto stretto controllo, dal momento che le conseguenze di ipotiroidismo potrebbero essere pericolose per il feto, anche se il passaggio di tiroxina dalla madre al feto è modesto.
L'ipotiroidismo fa ingrassare?
Poiché la tiroxina, che serve ad integrare la produzione di ormoni, si assume per tutta la vita, chi soffre di ipotiroidismo tende ad aumentare di peso, dopo un primo dimagrimento nei primi tempi della cura. Infatti, la terapia ormonale provoca un blocco del metabolismo e in tutti i casi di ipotiroidismo è opportuno affiancare la cura farmacologica con una dieta appropriata ed un corretto stile di vita.
L’ipotiroidismo può trasformarsi in ipertiroidismo?
Si in alcuni casi è possibile passare da una situazione di ipotiroidismo ad una di ipertiroidismo. Le cause possono essere un forte dimagrimento o un eccessivo dosaggio di farmaci. In questi casi bisogna sospendere il trattamento sostitutivo dell'ipotiroidismo e ripetere spesso il dosaggio degli ormoni perchè potrebbe trattarsi di un ipertiroidismo momentaneo.
Si può guarire?
L’ipotiroidismo è una patologia cronica dalla quale non si guarisce. La terapia ormonale sostitutiva va seguita a vita per mantenere nella norma i valori degli ormoni e sopperire al cattivo funzionamento della ghiandola. Controllando i valori e dosando correttamente gli ormoni è possibile comunque avere un’ottima qualità di vita.