Mononucleosi nei bambini: sintomi, terapia, contagiosità e rischi

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Dottoressa Margherita Mazzola (Biologia e Nutrizione) Consulente Scientifico:
Dottoressa Margherita Mazzola
(Specialista in biologia e nutrizione)

La mononucleosi è un’infezione virale molto contagiosa che colpisce soprattutto bambini, adolescenti e giovani. Spesso ha una sintomatologia lieve, ma talvolta può comportare seri rischi. Qual’è la terapia per debellare il virus Epstein-Barr?

Mononucleosi nei bambini.

Il 50% dei bambini contrae la Mononucleosi in età inferiore ai 12 anni, anche se quasi sempre in maniera asintomatica o con sintomi così lievi da venire, il più delle volte, confusa con una normale affezione influenzale.

In particolare risultano più esposti i bambini in età scolare (dall'asilo in poi) poiché vengono a contatto per la prima volta con molte persone, mentre la patologia è abbastanza rara al di sotto dei due anni.

Il responsabile della mononucleosi infettiva è il virus di Epstein-Barr che appartiene alla famiglia degli Herpes e colpisce gli individui che non hanno anticorpi specifici. Il virus entra in contatto con i tessuti dell'orofaringe e si propaga nei linfonodi dove entra in contatto con i linfociti B, si replica e passa nel circolo ematico.

Come avviene il contagio?

Il contagio avviene per contatto con le secrezioni del naso, bocca e faringe. Gli starnuti, come per il raffreddore, sono il veicolo principe della diffusione della malattia. Altra causa è il contatto con la saliva di un portare del virus: per tale motivo la mononucleosi è anche detta “malattia del bacio”. Poiché la mononucleosi infettiva si trasmette mediante le goccioline di saliva, nei bambini le modalità di trasmissione sono relative anche all'utilizzo di posate, bicchieri, giocattoli, e tutto ciò che il bambino mette in bocca e può scambiare con i compagni di scuola.

In particolare la mononucleosi presenta, nei bambini, le seguenti caratteristiche:

I sintomi: nei bambini sotto i 5 anni sono spesso assenti.

Come già accennato la mononucleosi è spesso asintomatica, soprattutto nei bambini al di sotto dei 5 anni, mentre negli adolescenti e nei giovani adulti può essere sintomatica o meno.

Quando i sintomi sono presenti si differenziano a seconda della fase della malattia.

Nella fase iniziale la malattia si presenta con sintomi simil-influenzali:

La sintomatologia si aggrava nella fase successiva:

La fase acuta dura circa due settimane ma la stanchezza permane per più settimane e, talvolta per mesi.

Le possibili complicanze della mononucleosi.

Sebbene nella maggior parte dei casi la mononucleosi abbia una prognosi assolutamente benigna, vi è la possibilità che insorgano complicanze. Queste sono estremamente rare, colpiscono circa 1 bambino su 100, e si manifestano prevalentemente in bambini al di sotto dei 5 anni.

Tra le complicanze possiamo citare:

Alla luce di tali possibili complicanze è bene rivolgersi al pediatra fin da quando compaiono i primi sintomi o se si ha il sospetto di un avvenuto contagio.

Diagnosi.

Poiché i sintomi della mononucleosi sono comuni a molte altre infezioni virali, il medico, per confermare la diagnosi, richiede esami ematologici che servono a evidenziare la presenza di anticorpi contro l’EBV nel siero (ricerca delle IgM se si sospetta un'infezione acuta, ricerca delle IgG se si sospetta un'infezione pregressa), l'emocromo completo (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) e i parametri di valutazione del fegato (transaminasi e bilirubina) poiché anche gli indici di funzionalità epatica possono risultare alterati con aumento dei valori delle transaminasi e della bilirubina.

La conta dei globuli bianchi presenta una lieve carenza e soprattutto nel sangue sono presenti un certo numero di globuli bianchi ingranditi (cellule mononucleate da cui il nome della malattia) detti linfociti atipici.

Attualmente non si fa più uso, o se ne fa un uso molto limitato, dei test rapidi per la mononucleosi come il monotest, poiché considerati ormai sorpassati.

Terapia: riposo, farmaci e rimedi naturali.

Una terapia specifica per la cura della mononucleosi dei ragazzi non esiste. Nella fase iniziale (in particolar modo se in presenza di ingrossamento di milza e fegato) il riposo a letto è fortemente consigliato.

Farmaci.

Normalmente non si somministrano farmaci specifici per il trattamento della mononucleosi nei bambini. I farmaci maggiormente utilizzati sono:

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Rimedi naturali per debellare la mononucleosi nei bambini.

Nel trattamento della mononucleosi infettiva possono essere utili alcuni rimedi naturali che, secondo la fitoterapia e la tradizione popolare, non solo contrastano l’azione dell’infezione, ma alleviano i sintomi.

Tra i rimedi più efficaci troviamo.

Prognosi.

La patologia ha un decorso benigno, si ha un esordio blando con una sintomatologia sfumata che dura 1 - 2 settimane, seguito da una fase acuta che dura circa 15 giorni. Dopo la fase acuta inizia la fase di ripresa, che può durare 1 - 2 settimane.

Il bambino può riprendere la scuola non appena scompare la febbre, di solito si consiglia di aspettare un paio di giorni (2 - 3) dalla completa scomparsa della febbre. Per la ripresa di eventuali attività sportive invece si consiglia di attendere almeno una settimana dalla scomparsa della febbre.

Sebbene il contrarre la mononucleosi conferisca al bambino un'immunità data dallo sviluppo di anticorpi della classe IgG contro il virus, si possono comunque avere delle recidive, specialmente in tutti quei casi in cui si ha (per vari motivi tra cui lo stress) un abbassamento delle difese immunitarie.

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