Peeling acido glicolico: benefici e controindicazioni del trattamento
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Il peeling all’acido glicolico è un trattamento estetico per favorire il rinnovamento cutaneo attraverso l’esfoliazione dell’epidermide che prevede l’impiego di soluzioni o gel a base di acido glicolico per stimolare il rinnovamento dell’epidermide. Ma quali sono i benefici? Esistono delle controindicazioni? Scopriamolo insieme...
Che cos'è il peeling all'acido glicolico?
Il peeling all'acido glicolico è un trattamento estetico che consente la correzione degli inestetismi medio-superficiali, quali: rughe, cicatrici, smagliature, melasma e cheratosi pilare. Il trattamento è efficace anche per contrastare molti problemi cutanei. La tecnica prevede l’impiego di soluzioni o gel a base di acido glicolico, un acido della frutta, in grado di stimolare il ricambio cutaneo attraverso l’esfoliazione dell’epidermide.
Cos'è l’acido glicolico?
L’acido glicolico, estratto principalmente dalla canna da zucchero, è un acido organico di piccole dimensioni, grazie alle quali può attraversare l’epidermide e raggiungere gli strati più superficiali del derma (derma papillare). Dal punto di vista chimico, si tratta di un α-idrossiacido, così detto in quanto contiene un gruppo ossidrilico (-OH), in posizione α rispetto al carbossile (-COOH). La formula condensata è la seguente: CH2(OH)COOH.
L’acido ha numerose proprietà:
- proprietà esfolianti. Come documentato da Fartasch et al. (1997), l’acido glicolico danneggia le giunzioni tra i corneociti, le cellule cutanee di superficie, causando in tal modo la desquamazione dell’epidermide;
- proprietà rimodellanti e antiage. Il danno epidermico indotto dall'acido glicolico, provoca il rilascio di citochine infiammatorie (IL-α) che, diffondendo nel derma sottostante, attivano i fibroblasti (le cellule deputate alla sintesi di acido ialuronico, collagene ed elastina), aumentando in tal modo l’idratazione, il tono e l’elasticità cutanei (Bernstein et al., 2001; Okano et al., 2003);
- proprietà schiarenti. L’acido glicolico è in grado di depigmentare la cute, non solo attraverso l’esfoliazione epidermica, ma anche grazie alla capacità d’inibire la tirosinasi: l’enzima chiave nella sintesi della melanina (Usuki et all, 2003).
Approfondisci le caratteristiche dell'acido glicolico.
Chi effettua questo trattamento?
Il trattamento può essere eseguito dal medico o dall'estetista, in base all'entità del problema in questione ed alla percentuale di acido utilizzato.
Tipologie di peeling: quantità di acido glicolico utilizzato.
Come abbiamo anticipato, il pelling all'acido glicolico è un peeling chimico che prevede l’applicazione di soluzioni o gel a base di acido glicolico, sulla cute detersa, in diversa concentrazione. La concentrazione di acido glicolico richiesta dipende dall'obiettivo che si intende raggiungere col trattamento.
In base a ciò possiamo distinguere:
Peeling superficiale (meno del 50% di acido).
Se l’obiettivo è semplicemente quello di rendere il colorito omogeneo, purificare la cute, renderla più fresca, morbida e luminosa, allora ci si potrà rivolgere all'estetista, che utilizza prodotti con una concentrazione di acido glicolico inferiore al 50%.
Peeling medio-profondo (fino al 70%di acido).
Se si intende agire su smagliature, cicatrici, rughe e macchie brune site in maggior profondità, sarà necessario l’intervento del dermatologo, che può utilizzare prodotti contenenti fino al 70% di acido.
Peeling molto superficiale (10-15% di acido).
Questo trattamento è utilizzato per mantenere gli effetti tra un ciclo e l’altro. Si possono utilizzare dei dischetti imbevuti di acido glicolico al 10-15% .
Come si effettua il peeling.
Per quanto riguarda il peeling del viso, l’operatore applicherà il prodotto, con un pennello o con una garza, a partire dalla fronte, per poi passare alla guancia sinistra, al mento e alla guancia destra, prestando attenzione agli occhi, alle labbra e alle narici.
Il tutto viene lasciato in posa per un periodo di tempo variabile (in ogni caso, non più di un quarto d’ora), e l’acido viene neutralizzato con acqua o con una soluzione di bicarbonato; quindi, viene applicata una crema lenitiva, in modo da ridurre eventuali arrossamenti.
La seduta può durare dai venti ai quaranta minuti, in base all'estensione del trattamento.
Post-peeling.
Dopo il trattamento occorre proteggere e curare la pelle:
- la cute dovrà essere idratata e protetta dalle radiazioni solari, in modo da prevenire la comparsa di macchie brune;
- non si potranno applicare prodotti a base di acidi, per non irritare ulteriormente la cute;
- si dovrà evitare l’esposizione diretta al sole, per almeno tre settimane;
- ci si potrà truccare, in modo leggero, a partire dal giorno successivo al peeling.
Tempi e costi del trattamento.
Per conseguire risultati ottimali e duraturi, è necessario effettuare una seduta di peeling all'acido glicolico ogni quindici giorni, per quattro-sei mesi. Il costo medio a singola seduta varia dai 70€ ai 100€.
Ricordiamo, inoltre, che il trattamento dev’essere effettuato nei mesi più freddi, in modo da ridurre il rischio di effetti indesiderati dovuti all'esposizione solare.
Quali sono i benefici del peeling all'acido glicolico?
Il peeling all'acido glicolico può essere utilizzato, con successo, nel trattamento delle seguenti condizioni:
Contrasta l’acne.
L’acne è una patologia cutanea molto comune tra gli adolescenti, caratterizzata da lesioni non infiammatorie (comedoni) e infiammatorie (papule, pustole, cisti e noduli), che può lasciare dei segni permanenti sul viso, quali cicatrici e iperpigmentazione post-infiammatoria. Il peeling all'acido glicolico, grazie alle proprietà esfolianti:
- rimuove i comedoni, i famosi punti neri e bianchi derivanti dall'occlusione del follicolo pilifero, prevenendo in tal modo la progressione a papulo-pustole;
- migliora gli esiti dell’acne, ovvero le cicatrici e l’iperpigmentazione, poiché promuove il rimodellamento cutaneo e schiarisce le macchie.
Dai dati in letteratura, emerge che i peeling all'acido glicolico sono efficaci nell'acne di qualsiasi entità, da quella lieve-moderata a quella grave, purché utilizzati nelle giuste concentrazioni e associati a trattamenti che facilitino la penetrazione dell’acido; il trattamento, inoltre, è risultato sicuro anche nelle pelli più scure, maggiormente predisposte ad anomalie della pigmentazione.
La ricerca.
- In uno studio di Wang et al. (1997), quaranta donne con acne da moderata a severa sono state divise in due gruppi, sottoposti rispettivamente a quattro sedute di peeling al 35% (gruppo A) e al 50% (gruppo B), con una frequenza pari a una seduta ogni tre settimane, per dieci settimane totali; entrambi i gruppi hanno associato un prodotto al 15% di acido glicolico, da utilizzare in casa. Alla fine dello studio, è emerso che in entrambi i gruppi: vi è stata una riduzione significativa di comedoni, papule e pustole; la pelle era più levigata e luminosa;sia le cisti che le cicatrici erano migliorate.
- Grover and Reddu (2003), invece, hanno valutato gli effetti del peeling in quarantuno pazienti indiane, il 39% delle quali soffriva d’acne (50% lieve-moderata, 43% grave). La pelle di queste donne, appartenente ai fototipi III, IV o V della scala di Fitzpatrick (quindi, pelli scure), presentava: comedoni, papule, pustole, cicatrici, macchie e - in un unico caso - cisti e noduli. Le pazienti sono state trattate, per quindici giorni, con una crema preparatoria a base di tretinoina, quindi, hanno effettuato una seduta di peeling superficiale all’acido glicolico, ogni quindici giorni; durante le sedute, la concentrazione è stata aumentata progressivamente dal 10% (per 1’-2’) al 30% (per 5’). Dopo sedici settimane: il 75% delle pazienti ha risposto in modo da sufficiente (miglioramento tra il 31% e il 60%) a buono (miglioramento superiore al 60%); vi è stata una riduzione delle papulo-pustole nei pazienti con acne lieve moderata, e un miglioramento eccellente delle cicatrici e delle macchie; solo il paziente con acne nodulo-cistica non ha risposto al trattamento, poiché la concentrazione di acido era troppo bassa.
Schiarisce il melasma.
Il melasma è una condizione caratterizzata dalla presenza di macchie brune, distribuite simmetricamente nelle aree esposte al sole, e correlata sia ad un aumento del numero di melanociti (le cellule producenti la melanina), sia ad un’aumentata produzione di questo pigmento. Il peeling all'acido glicolico, grazie agli effetti schiarenti (diretti ed indiretti), previene ed attenua le macchie brune localizzate nel volto e nel corpo (soprattutto a livello di mani, collo e décolleté).
I test clinici.
Anche per quanto riguarda il melasma, non mancano di certo le evidenze che supportano l’efficacia di questo trattamento:
- nello studio di Grover and Reddu (2003), il 36,5% delle pazienti presentava melasma (epidermico nell’80% dei casi, dermico nel 13,3% e misto nel 6,6%). In seguito al trattamento: il 90% delle pazienti ha risposto in modo da sufficiente a buono; nel 10% rimanente, gli effetti sono stati scarsi a causa della maggior profondità del melasma; il trattamento ha causato anomalie della pigmentazione in sole tre pazienti (due hanno manifestato iperpigmentazione post-infiammatoria, una ipopigmentazione).
- Garg et al. (2008) hanno studiato gli effetti del peeling all’acido glicolico sul melasma, quando preceduto dall’applicazione di un primer (una crema preparatoria a base di tretinoina o idrochinone). Sessanta pazienti sono stati randomizzati in tre gruppi da venti: quello sottoposto al peeling (una seduta ogni 15 giorni, per i primi tre mesi, poi una seduta mensile per altri tre mesi); quello trattato con una crema allo 0,025% di tretinoina, nelle due settimane antecedenti il peeling (eseguito secondo lo stesso schema del primo gruppo); infine, quello trattato con una crema al 2% di idrochinone, nelle due settimane antecedenti il peeling (eseguito secondo lo stesso schema del primo gruppo). Alla fine delle sedute, i pazienti sono stati monitorati per altri tre mesi, alla fine dei quali si è osservata una riduzione significativa della MASI nel secondo e terzo gruppo, ovvero quelli nei quali il peeling era preceduto dal trattamento col primer. L’uso di una crema preparatoria, dunque, aumenta l’efficacia del peeling e aiuta a prolungarne gli effetti.
Corregge i segni dell’invecchiamento cutaneo.
Il peeling all'acido glicolico è in grado di correggere i classici segni dell’invecchiamento cutaneo provocato dal fumo e dall'esposizione scorretta agli UV, sia naturale che artificiale, quali:
- colorito opaco, giallastro e non uniforme, grazie all'azione esfoliante e schiarente;
- ispessimento e ruvidità cutanei, grazie all'azione esfoliante;
- rughe attiniche, ossia le rughe numerosissime e sottili che fanno apparire la pelle come sgualcita, grazie alle proprietà leviganti e rimodellanti;
- cheratosi attinica, una lesione precancerosa tipica dello stadio avanzato (livello IV della scala di Glogau).
Studio.
In uno studio clinico in doppio cieco (Newman et al., 1996), sono stati valutati i benefici del peeling all'acido glicolico nel photoaging. Quarantuno volontari sono stati sottoposti ad un peeling al 50% di acido glicolico, una volta alla settimana per quattro settimane, in metà del volto, in un avambraccio e in una mano; nelle parti controlaterali, è stato applicato lo stesso veicolo del peeling senza l’acido. Dallo studio, è emerso che il peeling:
- ha schiarito le lentiggini;
- ha ridotto la ruvidità e la rugosità;
- ha ridotto le cheratosi attiniche, in modo significativo rispetto al placebo.
Migliora le cicatrici.
Il peeling all'acido glicolico, in virtù degli effetti leviganti e rimodellanti migliora l’aspetto delle cicatrici, ovvero le masse fibrose piane, scavate o in rilievo, sintetizzate nel tentativo di riparare le lesioni cutanee profonde. Il peeling è efficace nel trattamento di cicatrici leggere.
I test clinici:
- nel già citato studio di Grover and Reddu (2003), il peeling all’acido glicolico ha prodotto una risposta da sufficiente a buona, nel 90% delle pazienti con cicatrici dovute all’Herpes o all’acido tricloroacetico;
- Sharad (2011), invece, ha studiato gli effetti dell’associazione tra peeling all’acido glicolico e microneedling, sulle cicatrici e l’iperpigmentazione post-infiammatoria conseguenti all’acne. Trenta pazienti sono stati randomizzati in due gruppi: quello sottoposto solo al microneedling, una volta ogni sei settimane, per un totale di cinque sedute; quello sottoposto al microneedling e ad un peeling al 35% di acido glicolico. Al termine dello studio, l’aspetto delle cicatrici medio-superficiali è migliorato significativamente in entrambi i gruppi, benché il colorito e la grana cutanei siano migliorati solo nel gruppo B.
Attenua le smagliature o striae distensae.
Si tratta di lesioni atrofiche di colore rosato (le neoformate) o madreperlaceo (quelle di vecchia data), dai bordi frastagliati, che si formano in seguito alla perdita di elasticità cutanea. Analogamente alle cicatrici, anche le smagliature possono essere attenuate dal peeling, per via degli effetti leviganti e rimodellanti dell’acido glicolico.
Elimina i peli incarniti.
I peli incarniti si presentano come delle escrescenze di colore bianco-rossastro, a livello di inguine, gambe e braccia. Il peeling all'acido glicolico, grazie agli effetti esfolianti, rimuove il tappo di cheratina che ostruisce il follicolo, favorendo la fuoriuscita del pelo e rendendo le zone trattate perfettamente lisce.
Effetti avversi e controindicazioni.
Abbiamo visto come funzionano, a cosa servono e come usarli: ma i peeling all'acido glicolico sono sicuri? Presentano delle controindicazioni?
Ebbene sebbene questi esfolianti chimici, sono tra quelli associati ad una minore incidenza di effetti avversi e possono essere utilizzati persino nelle pelli più scure, possono presentare . Tra gli effetti collaterali più comuni, vi è un lieve arrossamento che, tuttavia, tende a scomparire nel giro di poche ore. Tra quelli meno comuni, invece, annoveriamo:
Iperpigmentazione cutanea.
I peeling all'acido glicolico possono causare la comparsa di macchie brune in coloro che non utilizzano la protezione solare, si espongono direttamente al sole o fanno uso di farmaci fotosensibilizzanti. L’acido glicolico, infatti, assottiglia la pelle, rendendola più sensibile alle radiazioni e favorendo la comparsa di questi inestetismi. Benché più sicuro degli altri peeling, anch'esso può provocare anomalie della pigmentazione nei pazienti con la pelle scura, sia in forma di macchie brune (dovute all'infiammazione innescata dall'acido) che in forma di macchie chiare (in quanto l’acido agisce sulla tirosinasi);
Recidiva dell’herpes.
In pazienti predisposti, l’acido glicolico può provocare la recidiva dell’Herpes labialis. In questi casi, il medico prescriverà una terapia antivirale da assumere qualche giorno prima del trattamento, in modo da prevenirne la comparsa;
Formazione di cheloidi.
In pazienti con alterazioni della cicatrizzazione (diatesi fibroblastica), può provocare la comparsa di masse enormi di tessuto cicatriziale, note come cheloidi.
Allergie.
L’acido può altresì scatenare reazioni allergiche, nei pazienti che non sanno di essere sensibili.
Per tali motivi i peeling all'acido glicolico sono controindicati in:
Pazienti in terapia con farmaci fotosensibilizzanti.
I peeling sono controindicati per soggetti che assumono farmaci fotosensibilizzanti come gli anticoncezionali orali, in quanto aumentano il rischio di iperpigmentazione;
Gravidanza e allattamento.
In questi periodi particolari i peeling vanno evitati per la mancanza di dati relativi alla sicurezza.
Risultati: da cosa dipendono?
Il peeling all'acido glicolico è considerato efficace nel trattamento degli inestetismi medio-profondi, localizzati entro il derma papillare e non oltre. Oltre alle caratteristiche della pelle trattata, in termini di profondità dell’inestetismo, il buon esito delle sedute varia in base a:
- forma del peeling. Le soluzioni sono più efficaci dei gel, in quanto consentono una maggior penetrazione dell’acido, ma sono più difficili da gestire;
- PH. Il peeling è tanto più intenso quanto minore è il pH del prodotto applicato, pertanto:le soluzioni contenenti l’acido libero (0,08 < pH < 2,75) esfoliano più efficacemente la cute, ma sono molto irritanti;mentre quelle contenenti l’acido parzialmente neutralizzato, tamponato o esterificato, sono più delicate in quanto possiedono un pH più elevato;
- Concentrazione. Il peeling agisce tanto più in profondità quanto maggiore è la concentrazione dell’acido.
- Trattamenti abbinati. Come riportato in una review di Sarkar et al. (2012), l’efficacia di questi peeling è aumentata dall'associazione con altri trattamenti, quali:peeling con la soluzione di Jessner, una miscela esfoliante a base di resorcina, acido salicilico e acido lattico, che facilita la penetrazione dell’acido glicolico, potenziandone l’effetto antimacchia; microneedling, ovvero l’applicazione cutanea di un rullo dotato di aghi sottilissimi, in grado di promuovere il rimodellamento cutaneo. La tecnica è particolarmente indicata per la correzione di rughe, smagliature e cicatrici.
Le informazioni riportate hanno un fine puramente illustrativo, e non sostituiscono in alcun modo il rapporto medico-paziente. Per qualsiasi dubbio, rivolgetevi a personale altamente qualificato, che saprà guidarvi nelle vostre scelte.