Allergia al lattice: sintomi, test, rimedi e precauzioni
Ultimo aggiornamento:
L'allergia al lattice è determinata dalle eveine, proteine presenti nel lattice naturale che scatenano una reazione allergica in soggetti predisposti. Approfondiamo i test che si utilizzano per la diagnosi e la terapia per contrastare i sintomi. Vediamo inoltre quali sono le semplici precauzioni per prevenire la sindrome allergica.
Allergia al lattice: caratteristiche.
L’allergia al lattice è una reazione cutanea o respiratoria esagerata e violenta dell'organismo al lattice.
L'allergia è determinata dalle proteine del lattice, le eveine, che rappresentano l'allergene (ovvero la molecola che da origine alla reazione allergica) vero e proprio, ed in generale colpisce l'1 - 2% della popolazione totale, sebbene le percentuali aumentano notevolmente in determinati gruppi di soggetti, tra cui per esempio gli operatori sanitari o i lavoratori della gomma (in cui la percentuale sale al 9 - 10%), che vengono definiti categorie a rischio.
Oggetti contenenti lattice.
Il lattice è un materiale naturale prodotto da numerose piante ed è contenuto in moltissimi oggetti di uso quotidiano.
L'allergia al lattice è solitamente scatenata dagli oggetti realizzati con lattice naturale mentre il lattice sintetico, probabilmente a causa dell'assenza delle eveine, sembra non determinare alcun tipo di reazione.
Tra gli oggetti più comuni che possono scatenare allergia al lattice troviamo:
- Oggetti per bambini e per la prima infanzia quali ciucci, palloncini, pannolini e giocattoli.
- Dispositivi anticoncezionali quali preservativi e diaframmi.
- Oggetti utilizzati per alcuni sport come equipaggiamento per subacquei (occhialini, maschere, pinne, mute da sub), elastici per pilates, palle e palloni.
- Indumenti come impermeabili, tessuti elastici, scarpe di gomma, indumenti in latex.
- Oggetti di uso odontoiatrico quali elastici per apparecchi dentali e barriere interdentali.
- Oggetti di uso medico come cateteri (ad esempio cateteri vescicali), accessori usati per la respirazione artificiale (ad esempio maschere, sacchetti e tubi), guanti chirurgici, sfigmomanometri (ovvero apparecchi che servono a misurare la pressione), stetoscopi, lacci emostatici, attrezzature per le procedure di anestesia, cerotti, contagocce, calze elastiche, fasce di compressione e bande elastiche.
- Altri oggetti di uso comune quali borse dell'acqua calda, cuffie da bagno, rinforzi per tappeti, materassini ad aria ed in lattice, isolanti per porte e finestre, assorbenti, elastici di gomma, pneumatici, gomme per cancellare, francobolli.
Come si manifesta l’allergia?
Il meccanismo patogenetico dell'allergia al lattice è lo stesso delle allergie in generale e può essere così riassunto:
- Il soggetto predisposto viene in contatto con l'allergene, in questo caso rappresentato dalle proteine del lattice, mediante contatto o inalazione.
- Una volta penetrate nell'organismo o venute a contatto con la cute le eveine vengono attaccate dai macrofagi, particolari cellule del sistema immunitario che hanno il compito di fagocitare le sostanze estranee.
- Quando il macrofago fagocita l'allergene va incontro ad un processo noto come degranulazione, vengono cioè rilasciate le sostanze contenute all'interno del macrofago stesso.
- Il rilascio di tali sostanze determina l'attivazione di una classe di linfociti, denominata linfociti T helper i quali determinano, tramite una reazione a cascata, l'attivazione delle immunoglobuline (anticorpi) di classe E (ovvero le IgE).
- Le IgE, una volta rilasciate, si legano su altre cellule del sistema immunitario, chiamate mastociti e granulociti basofili, e determinano il rilascio, da parte di queste ultime, di mediatori dell'infiammazione, tra cui l'istamina, la sostanza responsabile dei sintomi delle allergie.
Questo processo ha di norma una rapida insorgenza, che va da un minimo di 5 ad un massimo di 30 minuti, con una media di 15 minuti.
Cause e fattori di rischio.
L’allergia con tutti i suoi sintomi viene scatenata dal sistema immunitario che identifica, erroneamente, l’allergene, cioè le proteine del lattice, come sostanza dannosa per l’organismo.
Dopo un contatto col lattice, per via cutanea od inalatoria, il sistema immunitario attacca le proteine e scatena la reazione allergica.
Le cause per cui si innesca tale reazione allergica e non sono ancora note, ma sono stati identificati alcuni fattori di rischio.
Esistono, infatti, determinate categorie definite, categorie a rischio, che sembrano maggiormente predisposte a soffrire di tale patologia. Tra queste possiamo citare:
- Bambini affetti da spina bifida, a causa delle continue procedure ospedaliere a cui sono sottoposti, che li mettono in contatto quotidianamente e per lunghi periodi di tempo con oggetti realizzati in lattice.
- Operai che lavorano nell'industria della gomma e che pertanto sono quotidianamente esposti al contatto con le proteine del lattice naturale. Si stima che la percentuale di persone allergiche appartenenti a questa categoria sia del 9 - 10% e pertanto in questo caso l'allergia al lattice è considerata una vera e propria malattia professionale.
- Operatori sanitari, i quali utilizzano giornalmente oggetti in lattice, in particolare guanti e dispositivi medici.
- Soggetti sottoposti a interventi chirurgici frequenti o soggetti con alterazioni congenite del tratto urinario. Entrambi i gruppi di soggetti vengono spesso a contatto con dispositivi medici realizzati in lattice e pertanto risultano maggiormente esposti a questo tipo di allergia.
- Soggetti che soffrono di altre tipologie di allergie, ad esempio allergia ai pollini, o che hanno la predisposizione genetica a sviluppare allergie (ad esempio soggetti che presentano in famiglia casi di allergia al lattice o di altre allergie).
Tipologie e sintomi.
Col termine generale di allergia al lattice si possono indicare diverse tipologie ognuna delle quali presenta una sintomatologia caratteristica e ben precisa.
- la reazione allergica al lattice di tipo immediato, definita IgE mediata, presenta una sintomatologia sistemica che coinvolge tutto l'organismo.
- la reazione al lattice di tipo ritardato, definita anche con il termine di dermatite da contatto o reazione di ipersensibilità di tipo IV, ha una sintomatologia locale, si manifesta cioè soltanto nel punto in cui è avvenuto il contatto con il lattice. La reazione allergica ritardata presenta dei sintomi che possono manifestarsi subito oppure dopo 1 - 4 giorni dal contatto con il lattice, e tra i sintomi possiamo citare eczema con arrossamento cutaneo, bolle e vescicole nel punto venuto a contatto con il lattice, desquamazione cutanea e pelle secca, prurito localizzato.
- La reazione provocata dal contatto con le proteine del lattice, si manifesta con sintomi simili a quelli della dermatite da contatto e che comprendono tumefazione della cute, prurito di intensità diversa in base alla sensibilità individuale, arrossamento cutaneo, comparsa di eritema e ponfi, e comparsa di edema cutaneo. I sintomi possono manifestarsi in tutte le zone che vengono a contatto con il lattice ma ad essere colpiti prevalentemente sono le mani ed il viso (che magari viene toccato con le mani dopo aver toccato del lattice).
- Reazione provocata dall'inalazione delle proteine del lattice, che si manifesta con sintomi quali congiuntivite, rinite, orticaria generalizzata, edema e gonfiore a livello delle vie aeree superiori (laringe e faringe), tumefazione delle labbra, reazioni di tipo asmatico, difficoltà respiratorie e, nei casi più gravi, shock anafilattico.
Conseguenze.
La conseguenza più grave, come in tutte le allergie, è la possibilità di insorgenza dello shock anafilattico.
Lo shock anafilattico si manifesta con alterazione del battito cardiaco (tachicardia, ovvero accelerazione del battito cardiaco, o bradicardia ovvero rallentamento del battito cardiaco), dispnea severa (difficoltà a respirare) causata da broncocostrizione, ipotensione (abbassamento della pressione sanguigna), rigonfiamento della lingua con ostruzione delle vie aeree, perdita di coscienza e, se non si interviene in tempo, morte del soggetto.
Come riconoscere l’allergia al lattice.
La diagnosi di allergia al lattice si esegue sia mediante i classici test utilizzati per la diagnosi delle allergie in generale, sia mediante test specifici per l'allergia al lattice.
I test specifici da effettuare.
Per diagnosticare l'allergia al lattice si fa prima un'anamnesi basata su ciò che il paziente riferisce e sugli eventuali sintomi presenti. Si procede poi con l'esecuzione di alcuni test specifici, come ad esempio:
- Prick test: è il classico test che si esegue per la diagnosi delle allergie e consiste nel porre a livello della cute dell'avambraccio delle gocce di diversi allergeni, in questo caso particolare delle gocce contenenti eveine, le proteine del lattice. Dopo di che si punge la cute con un piccolo ago, che penetra per circa 1 mm, e che fa in modo che il sangue venga in contatto con l'allergene. Dopo di che si attendono da 15 ai 30 minuti per vedere se si sviluppa una reazione allergica che si manifesta mediante la comparsa di un ponfo arrossato e pruriginoso.
- Prick by prick test: rappresenta una modifica del prick test, e si esegue ponendo sulla cute del paziente un guanto in lattice, si pungono poi guanto e pelle sottostante con un ago, in modo da far venire in contatto il sangue con gli allergeni presenti nel guanto, e si aspetta come nei prick test, se compare o meno il ponfo allergico.
Qualora i due test precedenti diano esito negativo si procede con l'esecuzione di altri due test:
- il finger test, che consiste nell'indossare un guanto di lattice sul dito di una mano e un guanto di vinile su un dito dell'altra mano per circa 15 minuti,
- il glove test, che consiste invece nell'indossare un guanto di lattice sull'intera mano per 30 minuti.
In entrambi i casi il test è considerato positivo se compaiono ponfi allergici.
Che fare? Terapie per contrastare l’allergia.
Per il trattamento dell'allergia al lattice non vi è una vera e propria terapia ed oltre alle misure preventive si utilizzano determinati farmaci per contrastarne i sintomi e migliorare la quotidianità del soggetto allergico.
Terapia farmacologica.
Tra i farmaci che è possibile utilizzare per alleviare i sintomi innescati dalla reazione allergica i più utilizzati sono:
- I farmaci antistaminici da assumere sia per via orale sia come pomate da applicare localmente. Questi farmaci inibiscono il rilascio di istamina riducendo quindi le reazioni allergiche ad essa correlate. Tra gli antistaminici maggiormente utilizzati per via orale possiamo citare la cetirizina e la clorferinamina.
- I cortisonici, da utilizzarsi prevalentemente per le forme cutanee sottoforma di pomata o crema. Questi farmaci hanno un'azione antinfiammatoria e risultano utili per contrastare sintomi quali prurito, rossore e gonfiore. Quelli maggiormente usati sono idrocortisone, betametasone e clobetasol. Nei casi più gravi i corticosteroidi possono essere assunti anche per via orale ed in questo caso quello più utilizzato è il prednisone.
- Gli anestetici locali, da utilizzarsi, sottoforma di pomata, crema o unguento, per contrastare le reazioni di prurito violento scatenate dal contatto con il lattice. Tra questi quelli maggiormente utilizzati sono la lidocaina e la tetracaina.
- In casi di emergenza, come nel caso dello shock anafilattico, si dovrà ricorrere alla somministrazione di adrenalina per via intramuscolare.
Prevenzione: le precauzioni da adottare per i soggetti allergici.
Le norme di prevenzione degli attacchi di allergia al lattice si suddividono in norme alimentari, ovvero tutti quegli alimenti che possono cross - reagire e provocare una reazione analoga a quella da allergia al lattice pur non contenendo le stesse proteine del lattice, e norme comportamentali, da osservare scrupolosamente.
Allergia e alimentazione: i cibi da evitare.
Sebbene gli alimenti non contengano le proteine del lattice responsabili dell'allergia, è bene sapere che alcuni cibi possono causare ugualmente una reazione allergica poiché contengono degli allergeni che cross - reagiscono, cioè che determinano una reazione allergica pur non essendo il soggetto allergico a quei determinati allergeni.
Tra gli alimenti che un allergico al lattice deve evitare abbiamo:
- Alcuni tipi di verdure come avocado, carote, salvia, pomodori, rape, spinaci, sedano.
- Alcuni tipi di frutta come kiwi, melone, frutto della passione, mango, banane, ciliegie, fichi, ananas, pesche, pere, papaia, arachidi, castagne.
- Altri alimenti contenenti carboidrati quali patate e frumento.
Norme di comportamento.
Per prevenire l'insorgenza dei sintomi dell'allergia al lattice è necessario anche seguire scrupolose norme di comportamento, particolarmente indicate per coloro che appartengono alle categorie a rischio.
Tra queste possiamo citare:
- Sebbene sia difficile è consigliabile cercare il più possibile di evitare il contatto con oggetti realizzati in lattice naturale. A tal proposito se necessario leggere sempre la composizione di un oggetto al fine di individuare eventuali tracce di lattice.
- Evitare di utilizzare il preservativo come metodo anticoncezionale, avvalendosi di altri metodi quali la pillola.
- Portare sempre con sé una penna stick contenente adrenalina, da somministrare per via intramuscolare in caso di shock anafilattico. Si consiglia anche di portare sempre anche dei cortisonici o degli antistaminici.
- Portare con sé una targhetta, un tesserino o un bracciale che indichino che si è allergici al lattice. In questo modo chi si trova intorno a noi saprà come comportarsi in caso di emergenza.
- Prima di sottoporsi a qualsiasi procedura medica o odontoiatrica avvisare il medico che si soffre di allergia al lattice.
- Non indossare guanti in lattice naturale contenenti talco (il talco diffonde gli allergeni nell'ambiente) e prediligere guanti in lattice sintetico o in silicone.
- Evitare il contatto con persone che indossano guanti di lattice o che manipolano oggetti contenenti lattice.
Vaccino.
Tra le nuove terapie in corso di sperimentazione vi è la realizzazione di un vaccino per cercare di desensibilizzare il paziente alle proteine del lattice. La ricerca è tutt'ora in corso.