Anemia sideropenica: sintomi, cause e terapia

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L’anemia sideropenica è una forma di anemia provocata da carenza di ferro. Analizziamo i sintomi con cui si manifesta e le possibili cause: dalle carenze nutrizionali alle frequenti emorragie. Scopriamo inoltre quali sono le terapie per riportare il ferro ai valori fisiologici.

Cos’è l’anemia sideropenica?

L’anemia sideropenica è una particolare forma di anemia provocata da carenza di ferro.

Per tale motivo è anche chiamata anemia da carenza di ferro o da carenza marziale. Essa si sviluppa quando le scorte di ferro, elemento necessario per produrre i globuli rossi, si riducono o sono assenti nell’organismo.

Gran parte del ferro organico si trova nell’emoglobina che è una proteina contenuta nei globuli rossi del sangue necessaria per la respirazione.

L’emoglobina è una proteina globulare, ossia una proteina in cui le catene che la compongono sono raggomitolate su loro stesse formando una struttura a forma sferoidale, con una struttura quaternaria ovvero costituita da quattro distinti globuli.

Ciascuno dei 4 globuli reca un così detto gruppo “Eme” che è un composto che ha nella sua struttura un atomo di ferro e che può legare, in maniera reversibile, l’ossigeno ed altre molecole come l’anidride carbonica.

Quando il sangue arriva ai polmoni, grazie al ferro in esso contenuto, lega l’ossigeno che successivamente trasporta a tutte le cellule in periferia. Qui questo viene poi facilmente ceduto, grazie alla labilità dei legami con l’eme, e scambiato con l’anidride carbonica presente in loco.

Da quanto detto risulta evidente che una carenza di ferro implica una carenza di globuli rossi ed una diminuzione della concentrazione ematica della emoglobina e quindi l’anemia sideropenica.

Ricordiamo che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità si parla di anemia quando si ha una concentrazione nel sangue di Hb<13 grammi/decilitro nell’uomo ed Hb (emoglobina) <12 grammi/decilitro per la donna.

Altro parametro che viene usato per caratterizzare l’anemia è l’ematocrito che deve risultare inferiore al 40% negli uomini ed inferiore al 37% nelle donne. L’ematocrito è la frazione solida del sangue costituita dai globuli rossi, mentre quella liquida è il plasma.

Sintomi dell’anemia da carenza di ferro.

La sintomatologia dell’anemia sideropenica generalmente si instaura in maniera lentissima (tranne che nei casi di consistente emorragia che può sottendere una pericolosa patologia come un cancro all’apparato gastrointestinale) seguendo un processo che si evolve nella maniera seguente:

I sintomi sono blandi o assolutamente inesistenti finché i valori dell’emoglobina sono contenuti nell’ambito dei circa 10 g/dl perché il nostro fisico riesce a creare dei meccanismi di compensazione sostanzialmente aumentando la gittata sanguigna.

Se si scende al di sotto di tali valori allora e si determina il seguente quadro clinico:

Cause dell’anemia sideropenica.

L’anemia sideropenica, come già detto, insorge per carenza di ferro Il deficit organico di ferro può essere dovuto alle seguenti 4 cause:

Puoi approfondire le possibili cause di carenza di ferro.

Come viene diagnosticata tale tipo di anemia?

Una volta diagnosticata l’anemia attraverso analisi del sangue che evidenzierà bassi livelli di emoglobina e basso ematocrito (percentuale di globuli rossi nel volume totale di sangue), si eseguono gli esami per confermare la carenza di ferro.

Si devono misurare cioè:

Puoi approfondire le cause della ferritina bassa.

Talvolta la diagnosi precisa richiede anche la biopsia del midollo per determinare la quantità di ferro nelle cellule midollari.

Terapia dell’anemia sideropenica.

Poichè la causa più comune di anemia da carenza di ferro sono le emorragie, la prima cosa da fare è individuare la sede del sanguinamento e curare la patologia che lo determina.

Il ferro perduto in caso di sanguinamento va integrato con supplemento via orale che consente di correggere la carenza in 3/6 settimane.

Il ferro assunto per via orale deve essere integrato con vitamina C che ne facilita l’assorbimento.

In caso di carenza fisiologica del minerale è necessaria una dieta adeguata o l’assunzione di integratori con sali di ferro.

L’apporto di ferro viene da alimenti come: carni, fegato, crostacei, legumi, frutta secca e vegetali a foglia verde. L’assorbimento è, però, più semplice e veloce se il ferro è contenuto nei nutrienti nella sua ”forma emica(Fe2+)” che è quella che viene da alimenti di origine animale.

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