Anestesia locale: come si fa? Fa male? Tipi, rischi ed effetti collaterali

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Dottoressa Karen Angelucci (Farmacia) Consulente Scientifico:
Dottoressa Karen Angelucci
(Specialista in farmacia)

L’anestesia locale è una pratica utilizzata per eliminare la sensibilità ed il dolore in regioni o zone ben delimitate del nostro organismo; nella maggior parte dei casi viene somministrata in concomitanza con un intervento chirurgico ma, può avere anche altri usi, di cui si parlerà nel corso di questo articolo. Nei vari paragrafi, inoltre, si approfondiranno: i farmaci che possono essere usati per indurla, la loro via di somministrazione, gli effetti collaterali ed i possibili rischi.

Anestesia locale: caratteristiche.

L'anestesia locale è un processo che "addormenta" una zona circoscritta del corpo mediante l'utilizzo di farmaci che hanno come bersaglio i nervi del sistema nervoso.

Ha il fine di eliminare il dolore e la sensibilità, senza però determinare una perdita di coscienza, il paziente rimarrà vigile per tutto il tempo in cui il medicinale sarà attivo sul suo organismo.

Quando viene utilizzata?

Gli usi principali dell’anestesia locale sono due: interventi chirurgici, per trovare la causa di un dolore cronico: (si determina la perdita della sensibilità in varie parti corporee per constatare quando il dolore sparisce. In questo modo, si può trovare la causa del male ed in seguito applicare una terapia appropriata).

L'anestesia locale è particolarmente raccomandata nei seguenti casi:

I vantaggi rispetto all’anestesia generale.

Quando possibile i medici preferiscono praticare un’anestesia locale piuttosto che una totale in quanto presenta i seguenti vantaggi:

Puoi approfondire le caratteristiche dell'anestesia generale.

Come si fa? La procedura.

Per indurre l‘anestesia locale vengono utilizzati dei farmaci anestetici che hanno effetto antidolorifico e miorilassante.

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Essi impediscono la conduzione nervosa, bloccando i canali sodio-potassio voltaggio dipendenti, cioè che si attivano in presenza di uno stimolo elettrico.

Le cellule nervose sono caratterizzate da un potenziale chiamato: potenziale di riposo o di membrana che ha un valore debolmente negativo; in questa situazione l'interno della cellula è ricco di ioni K+, mentre, all'esterno ci sono ioni Na +.Una stimolazione nervosa, chiamata potenziale d'azione, determina l'apertura dei canali sodio-potassio voltaggio dipendenti che favoriscono l’ingresso di ioni sodio nella cellula e l’uscita di ioni potassio, ciò annullerà la differenza di potenziale descritta in precedenza. Con il passare del tempo, però, il potenziale di riposo verrà ripristinato grazie allo spostamento degli ioni sodio e potassio, stimolati dal gradiente di concentrazione, attraverso ulteriori canali aspecifici che non hanno bisogno di una stimolazione elettrica per essere attivati. Tale processo avverrà in ogni cellula nervosa generando una depolarizzazione e una nuova polarizzazione che, come un’onda, trasporterà lo stimolo nervoso all’interno del nostro organismo. Quando l’anestetico inattiva i canali sodio - potassio voltaggio dipendenti le cellule non potranno più essere stimolate.

Le fasi di azione sono:

Durante l’intervento l'anestesista ha il compito di sorvegliare il paziente, monitorando i parametri vitali, tramite l'utilizzo di apparecchi che misurano la pressione arteriosa, l'ossigenazione del sangue ed il battito cardiaco.

Affinchè il medico possa modulare in modo efficace il farmaco ed evitare rischi ed effetti collaterali è sempre bene avvertirlo:

Può succedere, per interventi ambulatoriali, come la rimozione di una cisti o di un dente, che sia lo stesso medico responsabile dell’intervento a praticare l’anestesia, anche a lui devono essere fornite le informazioni esposte pocanzi.

A differenza dell'anestesia totale, per l'anestesia locale non occorre rimanere a digiuno prima dell’intervento, è comunque opportuno non eccedere con gli alimenti e praticare astinenza dal cibo almeno qualche ora prima dell'operazione, per evitare la nausea ed il vomito che possono essere provocati dai farmaci e da stati di agitazione, il consumo di bevande non è vietato durante tutto il corso dell'operazione.

Per interventi particolarmente rischiosi o che possono presentare complicanze, però, il medico anestesista consiglia il digiuno almeno 8 ore prima, in quanto, se l'anestesia locale non dovesse far effetto, bisognerebbe applicare d’urgenza l’anestesia totale che, rilassando tutto il corpo potrebbe determinare la fuoriuscita di sostanze corporee dagli sfinteri e rendere difficoltosa anche l’intubazione, usata per favorire la respirazione.

Durata dell'anestesia.

La durata dell'anestesia locale dipende dal tempo in cui il farmaco riesce a rimanere nel sito bersaglio senza essere trasportato via dal circolo ematico. Quindi il medicinale avrà una durata maggiore quanto più sarà lipofilo cioè affine ai i grassi e quindi ai tessuti. Invece, se sarà idrofilo avrà la tendenza a legarsi a soluzioni acquose, come il sangue, per questo motivo verrà facilmente eliminato.

La durata è comunque anche legata alle caratteristiche del paziente, quindi lo stesso farmaco può avere effetti diversi in due soggetti differenti, a causa:

Farmaci utilizzati.

I farmaci anestetici utilizzati nell'anestesia locale si possono dividere in tre famiglie secondo la loro durata d’azione:

L'anestesia locale deve essere efficace per tutto il periodo dell'intervento che, a volte dura anche varie ore, quindi il suo effetto può essere prolungato utilizzando:

Gli anestetici locali sono per la maggior parte delle sostanze basiche le quali vengono preparate in soluzione con acido cloridrico, per rendere debolmente acide; questo ne migliora l'assorbimento, in quanto, una volta entrati nell'organismo subiscono una reazione di neutralizzazione che ne facilita l’ingresso nei tessuti.

In presenza di un’infiammazione è più difficile la penetrazione del farmaco perchè il pH del sito è debolmente basico, tale situazione permette solo in parte la neutralizzazione del medicinale e di conseguenza, la quantità dello stesso che potrà entrare effettivamente nei tessuti, risulterà ridotta.

Inoltre la vasodilatazione, che accompagna sempre le infezioni, determina un maggior afflusso di sangue, in grado di allontanare più facilmente il principio attivo dal sito bersaglio.

Questo problema si verifica soprattutto in interventi di odontoiatria, per questo a volte, occorre fare iniezioni ripetute affinché il farmaco risulti efficace.

I diversi tipi di anestesia locale.

L’anestesia locale normalmente viene somministrata da un medico chiamato anestesista della rianimazione, egli è uno specialista in questo campo e conosce molto bene quali medicinali utilizzare, a seconda di che tipo di effetto che si vuole avere.

L'anestesia locale è comunque una locuzione generica per definire varie metodologie di interventi che hanno il fine di eliminare dolore e sensibilità di una parte del corpo, più o meno estesa.

Anestesia di superficie.

Chiamata così in quanto ha il fine di eliminare la sensibilità di una zona molto circoscritta per un breve lasso di tempo, di solito si applica su pelle o mucose utilizzando uno spray o una pomata.

Anestesia d'infiltrazione o topica.

In questo tipo di anestesia si inietta l'anestetico in una determinata parte corporea, viene usata maggiormente per interventi oculistici ed odontoiatrici.

Anestesia regionale (spinale, epidurale).

Si usa questa definizione quando si impiega un’ anestesia che agisce su una specifica regione del corpo, ad esempio dalla vita in giù, inattivando dei rami interi di nervi. Questo tipo di anestesia può essere classificata ulteriormente in:

Anestesia di conduzione.

Essa rende insensibile per un certo periodo di tempo uno specifico nervo, somministrando il farmaco nei pressi del del sito dove deve agire. Prima di inserire l’ago si esplora la parte utilizzando l'ecografia o la stimolazione elettrica che crea una contrazione muscolare, entrambe permettono di individuare precisamente la localizzazione del bersaglio. Di solito il farmaco anestetico è somministrato insieme ad adrenalina che crea spasmi, favorendone l’assorbimento, ed oppioidi che generano un'azione antidolorifica. Si usa principalmente per interventi al nervo del femore ed a quello sciatico.

Anestesia locale assistita.

Si attua nei pazienti molto ansiosi che hanno bisogno di essere tranquillizzati o quando si tratta di un'operazione abbastanza lunga; si somministrano, prima dell’anestesia, blandi sedativi per via orale o intravenosa per dare al soggetto una sensazione di rilassatezza, permettendogli di affrontare al meglio l’intervento.

Anestesia intravenosa regionale.

Si usa uno strumento che blocca la circolazione del sangue in un determinato distretto corporeo, si tratta semplicemente di una fascia che comprime i vasi sanguigni: una volta somministrato l'anestetico, esso diffonderà solo nella zona delimitata e verrà eliminato solo quando il blocco verrà rimosso. Si usa soprattutto per operazioni agli arti, in particolare al braccio.

Anestesia intraligamentosa e intrapulpare.

Sono due tipi di anestesia molto usate in odontoiatria: l'anestesia intraligamentosa viene praticata a livello dei nervi della mandibola; l'anestesia intrapulpare viene praticata a livello della radice del dente, si inietta il farmaco nella zona e l’effetto è immediato.

L'anestesia locale fa male? Rischi ed effetti collaterali.

La somministrazione dell'anestesia locale non è dolorosa perchè molte volte si tratta di una pomata o di uno spray, nei casi in cui il farmaco è iniettabile l'unico dolore da "sopportare" è solo quello della puntura.

La medicina una volta all’interno dell’organismo non provoca fastidio, in alcuni casi, però, può generare un lieve bruciore che sparisce subito.

Si parla di effetti collaterali solo quando l’azione del farmaco finisce, in questo caso si potrà avere:

Tali effetti dovrebbero essere di breve durata, in ogni caso si può consultare il medico anestesista, che risponderà alle vostre domande e potrà aiutarvi a risolvere il problema, magari prescrivendo dei farmaci.

I possibili rischi.

I rischi legati all’anestesia locale, sono pochi in quanto si tratta di un metodo abbastanza sicuro, a meno che il paziente non sia allergico al principio attivo, cosa che succede molto raramente, in quanto, il medico anestesista farà i dovuti accertamenti ponendo varie domande prima di somministrare l’anestesia, come spiegato all’inizio di questo articolo.

L’anestesia locale che presenta più pericoli e si può, in questo senso, affiancare a quella generale è quella che vede l’inoculazione del farmaco a livello della colonna vertebrale, nel midollo osseo, in questo caso si possono avere, raramente:

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