Artrosi: cos’é? Tipi, sintomi, cause, cure e rimedi naturali
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L'artrosi è una patologia degenerativa che colpisce le articolazioni ossee. Il sintomo che caratterizza la malattia è il dolore, che può essere accompagnato da difficoltà di movimento e deformazione. Le articolazioni maggiormente colpite, sono quelle mobili, come la coxo - femorale, quella del ginocchio e della spalla. Analizziamo quali sono le possibili cure farmacologiche ed i rimedi naturali, o ancora l’utilizzo di integratori alimentari a base di omega 3, glucosamina e acido ialuronico.
Artrosi: cos’é?
L'artrosi, meglio indicata con il termine medico di “osteoartrosi”, è una patologia degenerativa delle articolazioni a carico della cartilagine. Gli anziani sono quelli maggiormente colpiti, a causa del fisiologico processo di usura a cui sono sottoposte le articolazioni nell'arco della vita. Attualmente si stima che in Italia siano circa 4 milioni le persone che soffrono di artrosi.
Al di sotto dei 60 anni la malattia colpisce il 25 - 30% delle persone .
Superati i 60 anni: si manifesta nel 50%. raggiungendo il picco massimo tra i 70 e gli 80 anni.
L’evoluzione della patologia.
Per conoscere la patogenesi dell'artrosi, bisogna chiarire come è fatta la struttura anatomica di un'articolazione mobile.
Essa è formata da due ossa poste a contatto dalle sue estremità che presentano un rivestimento cartilagineo che prende il nome di “cartilagine articolare” rivestita da una membrana chiamata “sinoviale”, la quale secerne un liquido, che scorre all'interno dello spazio situato tra le due cartilagini articolari. Estremità delle ossa, cartilagini e membrana sinoviale, sono poi rivestite da una capsula, detta “articolare”, che contiene tutte le strutture ad esse collegate.
Il processo degenerativo della malattia, può essere così schematizzato:
- Un evento scatenante, quale un trauma fisico, una patologia o l'usura fisiologica per età, colpisce le cartilagini nelle zone di massimo appoggio (cioè quelle in cui si ha il maggior contatto tra una cartilagine e l'altra) causando un danno alla stessa.
- Il trauma determina un disequilibrio tra le cellule produttrici della cartilagine, i condrociti e la matrice cartilaginea in cui essi sono immersi.
- Il processo infiammatorio causa il rilascio di enzimi degradativi da parte dei condrociti, con una produzione di fibre collagene più sottili e meno resistenti.
- La disgregazione della cartilagine articolare attivata dagli enzimi e dalle fibre meno resistenti. A causa di ciò, il liquido sinoviale si insinua nelle "fratture" della cartilagine, lasciando l’osso senza più nessuna protezione.
Tutti questi processi insieme sono lenti, ma inesorabili e degenerativi con conseguente instaurarsi della patologia artrosica.
Le principali tipologie di artrosi.
L'artrosi può essere classificata in base a tre diversi parametri, quali:
- La sede di insorgenza.
- Il numero di articolazioni colpite.
- La modalità di insorgenza.
In base alla modalità di insorgenza distinguiamo un’artrosi:
- Primaria o idiopatica, causata da fattori genetici, da predisposizione familiare o dall'età anziana.
- Secondaria, legata cioè ad interventi chirurgici, traumi, patologie e infezioni che possono aver provocato un danno alla cartilagine.
In base al numero delle articolazioni colpite possiamo distinguere:
- Artrosi localizzata o monoarticolare, quando colpisce una sola articolazione.
- Generalizzata o pluriarticolare, quando colpisce due o più articolazioni.
In base alla sede, cioè all'articolazione colpita, possiamo avere:
- Gonartrosi, che interessa l'articolazione del ginocchio.
- Coxoartrosi, che interessa l'articolazione coxo - femorale cioè quella che si ha tra il bacino e la testa del femore.
- Rizoartrosi, ovvero quella che interessa la base del pollice e del trapezio metacarpale, (cioè tra un osso del carpo chiamato trapezio ed il metacarpo).
Puoi approfondire le caratteristiche dell'artrosi della mano.
- Artrosi acromion - claveare: riguarda la spalla e in particolare l'articolazione formata dall'acromion, una porzione della scapola e dalla clavicola.
Approfondisci cos'è l'artrosi della spalla.
- Lomboartrosi, che colpisce la parte bassa della colonna vertebrale, determinata dalla porzione lombare. Se l'artrosi è localizzata a livello delle vertebre lombari posteriori prende il nome di “artrosi interapofisaria”.
- Artrosi dell'arto superiore che può colpire la mano, in particolare le falangi, il gomito o il polso. Queste ultime due forme, sono più rare rispetto alle altre. L'artrosi della mano può essere di lieve entità o di entità grave, ed in questo secondo caso si parla di “artrosi erosiva delle ossa delle falangi ”, con modifiche nella morfologia e nella funzionalità della mano.
- Artrosi cervicale, che colpisce le articolazioni della parte alta della colonna vertebrale denominata porzione cervicale.
- Artrosi del piede, che si localizza prevalentemente nella zona dell'alluce.
Quali sono le cause ed i fattori di rischio?
L'effettiva causa dell'artrosi è ad oggi sconosciuta e pertanto si tende a considerarla una patologia che si manifesta dall'insieme di alcuni fattori di rischio.
Tra i diversi fattori di rischio possiamo elencare:
- Ereditarietà: l'artrosi di tipo secondario può essere legata ad alcune patologie genetico - ereditarie come la sindrome di Marfan e l'emocromatosi. Queste patologie causano un'alterazione del metabolismo in generale, con danni alla cartilagine e possibile sviluppo della malattia.
- Obesità o sovrappeso: le persone in grave sovrappeso o obese hanno maggiori possibilità di sviluppare gonartrosi, coxoartrosi e lomboartrosi. Questo è dovuto al fatto che l'eccesso di grasso e di peso, sottopone le articolazioni ad un carico maggiore e ad un maggiore lavoro, provocando danni spesso irreversibili.
- Età: l'età è sicuramente il primo fattore di rischio per lo sviluppo di artrosi. Le articolazioni infatti, man mano che si invecchia, vanno incontro a fenomeni di usura che si traducono in un assottigliamento della cartilagine la quale diventa molto fragile.
- Traumi meccanici: si può verificare nel caso in cui si pratichi uno sport o si svolga un lavoro che implica l'utilizzo prolungato dell'articolazione. Per esempio non è raro che coloro che utilizzano martelli pneumatici per lavoro, sviluppino una forma di artrosi alle mani, mentre chi gioca a calcio sono frequenti problemi di artrosi al ginocchio. Allo stesso modo le ballerine professioniste possono accusare coxoartrosi, mentre chi per lavoro passa molto tempo in posizione seduta può sviluppare lomboartrosi.
- Infezioni ed infiammazioni: un'infezione ossea di natura virale o batterica o una prolungata infiammazione a tendini e strutture componenti l'articolazione, possono essere causa a lungo termine di una degenerazione cartilaginea.
- Vi sono anche alcune malattie che possono predisporre all'artrosi, come per esempio l'emofilia e altre malattie reumatiche quali l'artrite reumatoide o la gotta.
Occorre inoltre fare una precisazione, sebbene spesso si pensi che freddo e umidità siano responsabili dell'insorgenza dell'artrosi, in realtà non è così, queste condizioni climatiche tendono solo ad aggravare un problema già esistente.
I sintomi della patologia articolare degenerativa.
Generalmente i sintomi dell'artrosi si sviluppano gradualmente e colpiscono dapprima una sola articolazione per poi estendersi ad altre articolazioni.
Possiamo citare tra i sintomi più comuni:
- Dolore: è il sintomo principale ed è legato prevalentemente al processo infiammatorio in atto. Nelle prime fasi della degenerazione cartilaginea il dolore si avverte soltanto quando si muove l'articolazione, specialmente se il movimento viene compiuto dopo un periodo di riposo, per esempio al mattino dopo essersi alzati. Successivamente, man mano che progredisce il processo degenerativo, il dolore viene avvertito anche a riposo.
- Difficoltà motorie: il soggetto colpito da artrosi può presentare limitazioni nei movimenti dell'articolazione che possono essere lievi, moderati o gravi, tanto da risultare invalidanti.
- Deformazioni ossee: quando il processo degenerativo è grave è possibile che, a causa dello sfregamento delle ossa l'una sull'altra senza più l'azione "cuscinetto" delle cartilagini, si vengano a creare delle vere e proprie deformazioni ossee le quali aggravano ancora di più la sintomatologia dolorosa e rendono difficoltosi i movimenti.
Come viene diagnosticata e da chi?
La diagnosi di artrosi viene fatta dall'ortopedico che ricerca i segni tipici della malattia quali dolore , la limitazione funzionale, le tumefazioni, gli scrosci articolari.
Si esegue poi una radiografia della parte interessata, attraverso la quale è possibile vedere il grado di usura delle cartilagini articolari e la presenza di fenomeni infiammatori.
La radiografia, però, non è molto utile per rilevare precocemente un'artrosi, viene preferita la Risonanza magnetica che è in grado di rilevare alterazioni della cartilagine nelle fasi precoci di malattia.
Ad oggi non sono ancora disponibili esami del sangue per la ricerca di biomarcatori che possano essere utilizzati per la diagnosi precoce di artrosi.
Si può prevenire l'artrosi?
Che l'artrosi sia inevitabile ad una certa età è un mito da sfatare, infatti, è possibile evitare che il problema si presenti, agendo costantemente su alcuni fattori di rischio modificabili. Le principali misure preventive, riguardano la modifica dello stile di vita ed in particolare:
- una dieta corretta e sana, ricca di frutta, verdura, pesce azzurro e cereali integrali, è una strategia preventiva contro lo sviluppo di obesità e sovrappeso, due dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di artrosi. Utili anche gli alimenti ricchi di omega 3 come i semi di lino e il pesce azzurro, per contrastare eventuali fenomeni infiammatori e gli alimenti ricchi di antiossidanti per mantenere in salute tutte le strutture corporee.
- Se si è in sovrappeso o si è obesi, la prima cosa da fare è rivolgersi ad uno specialista della nutrizione che aiuti a tornare al peso forma, evitando così di sovraccaricare eccessivamente le articolazioni.
- Svolgere quotidianamente attività fisica, previene lo sviluppo di artrosi. Va bene svolgere qualsiasi tipo di sport purché non si esageri e non si sottopongano le articolazioni a traumi.
- Assumere posture corrette quando si è seduti, non sollevare carichi troppo pesanti e non compiere movimenti scorretti e forzati, sono dei piccoli accorgimenti che possono evitare e prevenire l’insorgere della patologia
A questa che viene definita prevenzione primaria, si accompagna una prevenzione secondaria che consiste in un costante controllo medico per evitare che l’artrosi possa peggiorare o degenerare.
Come curare l'artrosi.
Il trattamento dell’artrosi e dei suoi sintomi, prevede diverse modalità di intervento che possono variare in base ai casi ed alla gravità della patologia. E’ possibile intervenire mediante:
- Cure fitoterapiche ed omeopatiche, sfruttando le proprietà di erbe e piante medicinali e della medicina omeopatica.
- Rimedi casalinghi, che aiutano a ridurre l’infiammazione e il dolore.
- Integratori alimentari, che hanno lo scopo di ripristinare le strutture cartilaginee danneggiate.
- Farmaci, che hanno lo scopo di ridurre il dolore e curare l’infiammazione.
- Fisioterapia, che cura l’infiammazione e riabilita l’articolazione colpita.
- Intervento chirurgico, nei casi in cui è necessario ricostruire l’articolazione o la cartilagine degenerata.
Rimedi naturali.
Le terapie naturali comprendono le preparazioni fitoterapiche ed omeopatiche, gli integratori alimentari ed i rimedi casalinghi. Tali rimedi alleviano la sintomatologia della patologia e evitano di aggravarne il quadro clinico qualora se ne sia affetti.
Attraverso l'utilizzo di erbe medicinali e preparazioni omeopatiche, è possibile trattare la sintomatologia e ridurre i fenomeni infiammatori. Tra i rimedi fitoterapici possiamo citare:
- Artiglio del diavolo: il suo principio attivo, l'arpagoside, gli conferisce potenti proprietà antinfiammatorie. Può essere utilizzato come componente di pomate, creme o gel da applicare sull'articolazione dolorante. Si può anche assumere per via orale in compresse (contenenti 300 - 600 mg di estratto secco da assumere 3 volte al giorno), tintura madre (30 gocce in poca acqua tre volte al giorno) o infuso (5 g in 500 ml di acqua, da assumere tre volte al giorno). In generale il trattamento non deve superare le 2 settimane poiché potrebbe risultare tossico.
- Boswellia: grazie al contenuto di acidi boswellici questa pianta ha azione antinfiammatoria poiché inibisce la sintesi di alcuni mediatori responsabili del processo infiammatorio. Può essere un componente di pomate e creme oppure essere assunta per via orale sottoforma di estratto secco (capsule da 800 mg da assumere 2 - 3 volte al giorno), tintura madre (dalle 30 alle 40 gocce due volte al giorno).
- Arnica: contiene flavonoidi, oli essenziali, cumarine, lattoni sesquiterpenici e scopoletina, che nel loro insieme le conferiscono proprietà antinfiammatorie. Si usa esclusivamente sottoforma di creme, gel o pomate da applicare direttamente sulla parte interessata.
- Salice: il suo principio attivo più noto è la salicina o acido salicilico, un antinfiammatorio ed analgesico indicato anche per il trattamento dell'artrosi. Può essere usato come componente di pomate e creme, oppure essere assunto per via orale come estratto secco (1 - 2 compresse con contenuto variabile in base ai casi da assumere due volte al giorno), tintura madre (30 - 40 gocce da assumere 2 - 3 volte al giorno) o decotto (da farsi con un cucchiaio di radici in una tazza di acqua da portare ad ebollizione).
- Ribes nero: contiene flavonoidi, glicosidi e oli essenziali che nel loro insieme agiscono come una sorta di cortisone, poiché questa pianta è un forte antinfiammatorio naturale. Se ne possono consumare i frutti, oppure utilizzare la tintura madre derivante dalle foglie (30 gocce due volte al giorno) o il macerato glicerico (40 - 50 gocce due volte al giorno preferibilmente metà mattina e pomeriggio).
I rimedi omeopatici per il trattamento dei sintomi dell'artrosi sono invece i seguenti:
- Kalim iodatum: da utilizzarsi in concentrazione 5 CH. Questo rimedio è utile per i dolori alle ossa lunghe, come per esempio quelli localizzati nell'articolazione coxo - femorale che coinvolgono il femore.
- Tubercolinum residuum: utile in caso di dolore legato alla posizione di riposo, che non viene influenzato dal clima freddo e umido e che si associa a rigidità articolare al mattino. La concentrazione è di 15 CH.
- Rhus toxicodendron: la concentrazione prevista per questo rimedio è 7 o 5 CH in base ai casi, ed è utile per il trattamento del dolore che si manifesta a riposo.
- Dulcamara: da utilizzarsi per quei dolori che si acutizzano in caso di clima freddo o umido o che si accentuano in caso di sbalzo termico. La concentrazione prevista è 5 o 7 CH in base ai casi.
- Bryonia: questo rimedio è utile nel caso in cui l'infiammazione colpisca le parti interne dell'articolazione e per quei dolori che peggiorano muovendosi e migliorano invece stando a riposo. Si usa ad una concentrazione di 5 o 7 CH.
Tutti questi rimedi possono essere assunti con una posologia di 3 - 4 granuli tre volte al giorno in caso di dolore acuto e di 5 granuli ogni mattina a digiuno in caso di dolore cronico. Tali posologie sono tuttavia indicative ed è bene rivolgersi ad un medico omeopata per conoscere la posologia più adatta al nostro caso.
Rimedi casalinghi ed alimentazione.
Tra i rimedi di tipo naturale per il trattamento dei sintomi dell'artrosi, possiamo citare quelli casalinghi e l'utilizzo di integratori alimentari. Per quanto riguarda i cosiddetti "rimedi della nonna" quelli più utili sono:
- Fare un bagno rilassante con acqua bollente e sale marino o “sale di epsom”, rimanendo immersi nella vasca per almeno mezz'ora. Si sfruttano in questo caso l'azione antinfiammatoria del calore e dei sali.
- Sempre per sfruttare l'azione antinfiammatoria del calore è possibile applicare sulla parte un sacchetto di sabbia precedentemente scaldato sul fuoco. Questo, risulta molto utile in caso di dolori cervicali.
- Nel caso l'articolazione colpita sia quella delle mani o dei piedi è possibile avvolgere la parte in un panno di flanella, in modo da mantenerla al caldo e lasciare la fasciatura per tutta la notte.
Gli integratori per aiutare a ricostruire la cartilagine.
Molto utili in caso di artrosi sono anche gli integratori alimentari attraverso i quali si può cercare di ricostituire la parte di cartilagine degenerata e contrastare l'infiammazione.Tra questi possiamo citare:
- Acido ialuronico: è un componente dei tessuti connettivi e del liquido sinoviale che si trova all'interno delle articolazioni ed interviene nella sintesi del collagene svolgendo una blanda attività antinfiammatoria. La sua principale funzione è quella di stabilizzare la struttura della cartilagine grazie anche alla sua capacità di trattenere l'acqua a livello tissutale.
- Glucosamina: è un componente fondamentale della cartilagine la cui assenza, ne causa la distruzione. Nell'artrosi, pertanto, vi è un'importante carenza di glucosamina, condizione aggravata dal fatto che man mano che si avanza con l'età, l'organismo diventa sempre meno capace di produrla da solo. Per questo, una supplementazione di glucosamina, potrebbe essere utile per ridurre la sintomatologia dolorosa legata all'artrosi, aiutando a ricostituire parte della cartilagine degenerata.
- Collagene: è una proteina del tessuto connettivo che garantisce robustezza, elasticità e resistenza alla cartilagine (man mano che aumenta l'età si riduce la quantità prodotta dal nostro organismo con possibili danni alle strutture articolari). Un supplemento di collagene, aiuta quindi a ricostruire i tessuti cartilaginei ed a renderli resistenti e robusti.
- Omega 3: le nuove cure sperimentate per l'artrosi, suggeriscono che un supplemento di acidi grassi essenziali appartenenti alla serie omega 3 possano essere utili per il trattamento sintomatico dell'artrosi. Difatti, l’acido linolenico, eicosapentaenoico e docoesaenoico sono degli ottimi antinfiammatori naturali, poiché contrastano la sintesi di alcune molecole che favoriscono lo sviluppo dell'infiammazione ed inoltre, sembra intervengano anche nel rallentamento della degradazione cartilaginea inibendo gli enzimi responsabili del processo.
Quali sono le terapie mediche più indicate.
Quando l'artrosi non riesce ad essere contrastata con rimedi naturali, è bene rivolgersi ad un team di specialisti quali un ortopedico, il fisioterapista, il nutrizionista che potranno scegliere la terapia migliore.
Trattamento farmacologico.
Il trattamento con i farmaci o con dei preparati medici, ha una doppia funzione:
- Riduce i fenomeni infiammatori.
- Tenta la ricostruzione della cartilagine degenerata.
Tra i farmaci utilizzati contro il dolore abbiamo:
- Paracetamolo: è un antidolorifico (noto con il nome commerciale di Tachipirina) utile solo per contrastare il dolore. La posologia dipende dai casi ma in generale se ne possono assumere 500 mg ogni sei ore. In alternativa si può assumere un antinfiammatorio non steroideo (FANS) per ridurre dolore e gonfiore.
- Gli inibitori della ciclossigenasi2 (COX2) alleviano il dolore ed hanno molti effetti collaterali gastrointestinali minori. Il rofecoxib è stato però ritirato dal commercio perchè sembra aumentare il rischio di infarto ed ictus ( studio APPROVe (Adenomatous Polyp PRevention On Vioxx study).
- Naprossene sodico: è un antinfiammatorio che risulta utile sia per il trattamento del dolore che per ridurre l'infiammazione. La dose è variabile in base ai casi, in generale se ne assumono dai 275 mg ai 500 mg due volte al giorno. È conosciuto con il nome commerciale di Momendol.
- Ibuprofene: contrasta dolore e infiammazione. Anche in questo caso, la posologia è variabile, ma genericamente se ne assumono 400 - 800 mg ogni 8 ore circa. Il suo nome commerciale più conosciuto è quello di Moment.
Un'altra possibilità di trattamento per questa patologia, è quello di fare delle infiltrazioni direttamente all'interno dell'articolazione, che possono avere lo scopo sia di ridurre il processo di infiammazione che di tentare di ricostruire la cartilagine.
In particolare è possibile fare infiltrazioni di:
- Corticosteroidi: sono farmaci cortisonici. Solitamente si utilizza per fare infiltrazioni alle articolazioni del ginocchio, della spalla, del piede e delle mani. Insieme al cortisonico, si associa sempre un anestetico locale come la lidocaina per ridurre il dolore. Le infiltrazioni con corticosteroidi sono indicate per il trattamento delle fasi acute dell'infiammazione artrosica e il numero di infiltrazioni dipende dai singoli casi.
- Acido ialuronico: le infiltrazioni di acido ialuronico, sono particolarmente indicate per l'artrosi del ginocchio e hanno molteplici effetti. In primo luogo, svolge azione antinfiammatoria, migliorando il dolore e la mobilità, in secondo luogo contribuisce alla formazione di nuova cartilagine, aumentando la densità dei condrociti (cellule produttrici di cartilagine). Si utilizza prevalentemente per il trattamento di dolori cronici da artrosi ed ha un'efficacia che va dai sei mesi ad un anno (per un ciclo di infiltrazioni il cui numero è variabile in base ai casi).
Fisioterapia.
Gli esercizi e le tecniche di fisioterapia possono essere molto utili per contrastare i sintomi e migliorare la mobilità delle articolazioni. Tra le varie tecniche abbiamo:
- Magnetoterapia: questa tecnica, sfrutta le onde generate da un campo magnetico per ridurre il dolore e l'infiammazione e per favorire la rigenerazione dei tessuti. Si utilizza di solito la magnetoterapia a bassa frequenza che consiste nell'applicare una corrente elettrica pulsata alla zona da trattare.
- Laser: sfrutta una sorgente luminosa, per creare calore e disinfiammare i tessuti. Può essere eseguita una laserterapia a scansione, quando la zona da trattare è ampia, per esempio in caso di artrosi localizzata in più punti, o una laserterapia a contatto, in cui il laser viene posto a contatto con l’area da curare.
- Ultrasuoni: questa tecnica, sfrutta delle onde sonore a frequenza molto elevata che non sono percepibili dall'orecchio umano e che penetrano in profondità sviluppando calore, riducendo l'infiammazione ed il dolore.
- Elettroterapia: si avvale delle onde elettriche per favorire la riduzione del dolore e dell'infiammazione causati dall'artrosi. Quella più utilizzata per il trattamento dei sintomi, è la “ionoforesi” mediante la quale, un farmaco, viene fatto penetrare direttamente nella zona colpita.
- Cure termali: sebbene non rientrino nelle tecniche e negli esercizi, anche le cure termali possono essere un valido aiuto per contrastare i sintomi dell'artrosi. Le terme infatti, grazie alle loro acque ricche di oligoelementi e minerali e ai fanghi, aiutano a ridurre i processi infiammatori a carico delle articolazioni, migliorando la sintomatologia dolorosa e rendendo meno difficoltosi i movimenti.
- Tra gli esercizi fisioterapici utili, quello di maggiore rilevanza è la mobilizzazione passiva, che il fisioterapista fa svolgere al paziente senza che quest'ultimo partecipi direttamente al movimento. Più precisamente, sarà lo specialista a far muovere, per esempio, la gamba, il ginocchio o la spalla, senza che il paziente partecipi in maniera volontaria. Successivamente saranno svolti anche degli esercizi di mobilizzazione attiva, che saranno variabili in base alla tipologia di paziente da trattare.
Chirurgia.
Nel caso in cui l'artrosi sia estremamente grave ed invalidante, si può pensare di intervenire chirurgicamente. L'intervento, è previsto solo per alcuni tipi di articolazione e in particolare:
- Per l'artrosi del pollice (rizoartrosi) l'intervento prevede di togliere l'osso trapezio ed eseguire un'artroplastica ricostruttiva (cioè la ricostruzione dell'osso e della cartilagine) per ripristinare il movimento.
- Per l'artrosi del ginocchio e dell'anca vengono inserite delle protesi, diverse in base alla porzione da sostituire, che mimano in tutto e per tutto l'articolazione originaria e consentono di ripristinare i movimenti e di ridurre dolore e infiammazione.
- Per l'artrosi della mano, è possibile intervenire con diversi metodi. Il primo, prevede la fusione delle articolazioni danneggiate ma, sebbene riduca infiammazione e dolore, questo metodo influenza molto la motilità articolare. Il secondo metodo, prevede l'inserimento di protesi di piccole dimensioni (simili a quelle usate per il ginocchio).Un terzo metodo, consiste nella rimozione delle porzioni di osso lesionate e la ricostruzione di quest’ultime, come nel caso dell'artrosi del pollice.
Nuove cure.
Ultimamente vi sono delle nuove cure chirurgiche che stanno prendendo campo nell'ambito della terapia come per esempio:
- Impianto di condrociti, ovvero impiantare direttamente nell'articolazione le cellule che producono la cartilagine al fine di ripristinarla.
- Impianto di cellule staminali, le quali produrranno poi le cellule utili a riparare la cartilagine danneggiata.
- Utilizzo di gel di polinucleotidi (PDRN), i quali hanno un'azione stimolante per la crescita delle cellule produttrici di cartilagine e di liquido sinoviale.