Asma allergica: sintomi, cause, cura e rimedi naturali
Approfondiamo cos’è l’asma allergica (o più correttamente allergico) e con quali sintomi si manifesta. Scopriamo le cause che scatenano la reazione del sistema immunitario agli allergeni e come curare la patologia con farmaci e rimedi naturali. Scopriamo inoltre come prevenire ed affrontare correttamente gli attacchi repentini che in qualche occasione senza soccorso possono essere fatali.
Che cosa è l’asma allergico?
L’asma allergico è una infiammazione delle vie respiratorie, ed in particolare dei bronchi, causata da esposizione ad allergeni.
Ricordiamo che questi ultimi sono sostanze che nella maggior parte delle persone sono assolutamente innocue, ma che, in alcuni soggetti, ipersensibilizzati o allergici, producono reazioni anormali e spropositate da parte del sistema immunitario.
Nello specifico dell’asma allergico, gli allergeni vengono introdotti, solitamente, con l’aria inspirata che attraverso naso, bocca e trachea viene convogliata ai bronchi per poi ossigenare i tessuti corporei. In qualche caso, ma molto più raramente, gli allergeni possono essere introdotti con gli alimenti. In tali situazioni la fase acuta della malattia (la crisi asmatica) può essere molto severa e costituire una emergenza medica che richiede un pronto ricorso ad una struttura ospedaliera per prevenire conseguenze che possono rivelarsi fatali.
L’asma allergica si manifesta, principalmente, in fanciullezza e comunque comunemente prima dei venti anni, ma può comparire, ovviamente con frequenza molto ridotta, anche in età adulta. Essa costituisce la tipologia più diffusa di asma (nel mondo ne soffre più di 100.000.000 di persone) e la sua incidenza è in costante aumento negli ultimi 20 anni.
I processi che consentono l’instaurarsi e l’evolversi dell’asma allergico. L’asma allergico, come una qualsivoglia, allergia è un processo complesso, costituito da una cascata di eventi che, con una buona dose di semplificazione, può così riassumersi. I bronchi hanno la forma di albero capovolto e sono costituiti da una miriade di tubicini alla cui fine sono posizionate delle piccolissime sacche (alveoli) in cui avviene lo scambio gassoso col sangue che consente la respirazione corporea. Ora, in condizioni fisiologiche, la muscolatura liscia che avvolge l’albero respiratorio è rilassata e il flusso d’aria in entrata può transitare liberamente. Quando però, in un individuo ipersensibilizzato, gli allergeni vengono a contatto con le mucose respiratorie si scatena la reazione del sistema immunitario che per errore riconosce come nemiche sostanze che alla maggioranza delle persone risultano innocue e scatena contro di esse, allo scopo di duistruggerle, una eccessiva reazione. Il tutto inizia con la prima introduzione della sostanza per cui si è ipersensibilizzati. In tale circostanza il sistema immunitario produce proteine denominate anticorpi allergici IgE specifici per tale allergene. Le igE si legano a ricettori che sono posizionati sulla membrana di superficie di una categoria di cellule immunitarie note come mastociti. In questa maniera esse hanno consapevolezza dell’ allergene e quindi, non appena verranno nuovamente a contatto con esso lo riconosceranno immediatamente ed altrettanto immediatamente innescheranno la reazione immunitaria. I mastociti attivati iniziano, infatti, un processo noto come degranulazione che riversa il contenuto della cellula nella membrana con secrezione dei mediatori dell’infiammazione. Tra le varie sostanze sostanze che sono secrete nel processo infiammatorio due risultano di particolare importanza:
La reazione allergica consta generalmente di due fasi:
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Cause: gli allergeni che possono determinare la malattia.
Le cause dell’asma allergica come detto sono gli allergeni che possono suddividersi in:
Allergeni degli ambienti interni: sono di norma presenti tutto l’anno e i più comuni sono:
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Animali domestici. Gli allergeni in questo caso sono, di norma, parti di pelo o piume di gatti, cani, coniglietti, etc.
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Scarafaggi. Sono tipici dei paesi in via di sviluppo dove le scarse condizioni igieniche favoriscono il proliferare di tali animali nelle abitazioni. Gli allergeni sono costituiti da polveri contenenti: frammenti di tegumento, squame e feci di detti insetti.
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Miceti. Noti anche come funghi e muffe.
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Acari. Parassiti talmente piccoli da risultare invisibili ad occhio nudo. Proliferano nella polvere e si nutrono di squame di pelle morta degli uomini, sono particolarmente presenti in divani e letti. Gli allergeni correlati sono i loro escrementi che si sollevano con la polvere e possono essere facilmente respirati.
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Allergeni degli ambienti esterni che sono prodotti:
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dalle piante come betulle, cipressi, olmi, etc.
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dalle erbe come: graminacee, parietaria, etc.
In entrambi i casi gli allergeni sono costituiti dai pollini e pertanto l’asma si scatena in primavera che è il periodo della fioritura di detti pollini.
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Gli allergeni introdotti con gli alimenti sono contenuti fortunatamente in un numero limitato di cibi. Quelli che più comunemente possono procurare allergia e specificamente asma sono: crostacei, uova, arachidi, latte, alcuni frutti (banane, fragole) in quanto contengono antigeni affini simili a quelli dei pollini.
Va esplicitamente detto che l’asma allergico causato da alimenti è abbastanza raro ma può avere una sintomatologia molto severa tanto da rendere necessario il ricovero ospedaliero per insufficienza respiratoria ed in qualche caso mettere a repentaglio la vita dell’ammalato.
Le cause per cui solo alcuni individui sono sensibili a taluni allergeni non sono ben note. Con buona probabilità sono un mix di fattori genetici ed ambientali.
Che esistano fattori genetici che predispongono a contrarre la malattia è provato dal fatto che soggetti che appartengono a famiglie con storie di asma si ammalano più frequentemente di coloro che non hanno parenti stretti che ne soffrono.
Non sono però ancora noti con sicurezza quali possano essere i geni che determinano tale predisposizione.
I fattori ambientali sono egualmente non bene identificati. Una teoria molto accreditata individua come possibile causa l’eccessiva igiene che non consente al sistema immunitario di fare le necessarie esperienze per la sua formazione.
Altra possibile causa ipotizzata è il fumo di sigaretta della madre durante la gestazione. Una ulteriore ipotesi invece individua tra le possibili cause una dieta eccessivamente ricca di grassi polinsaturi costituiti dagli oli vegetali.
Infine si sono ipotizzate possibili infezioni respiratorie contratte da neonati come quelle procurate dai virus sinciziali respiratori.
Sintomi e segni tipici della crisi asmatica.
Generalmente la sintomatologia dell’asma allergica ha un esordio tipico. Essa inizia con una serie di manifestazioni prodromiche, ossia che preannunciano l’insorgere della crisi asmatica. Questa sintomatologia prodromica che di solito insorge nella serata o nelle prime ore della notte è caratterizzata da :
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Agitazione;
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Naso gocciolante;
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Tosse secca e fastidiosa;
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Dolori addominali.
Dopo tale fase iniziale si scatena la sintomatologia vera e propria con:
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Difficoltà più o meno marcata nel respirare ed aumento della frequenza respiratoria. Difficoltà che si accresce quando si assume la posizione distesa e quindi durante il riposo notturno
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Respiro corto e sibilante. Fischi e sibili che talvolta sono percepibili anche senza l’ausilio dello stetofonendoscopio.
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Senso di costrizione al torace e dolore.
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Tosse secca e stizzosa con scarso espettorato. Anche questa si esaspera in posizione distesa e pertanto rende difficile se non impossibile il sonno.
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Spesso l’asma allergico si associa a rinite ricorrente e continue bronchiti. Condizione che nei bambini costituisce un vistoso indizio della presenza dell’asma allergico non ancora diagnosticato.
Diagnosi dell’asma allergico.
L’allergologo è lo specialista a cui generalmente il medico di base indirizza il paziente sospettato di soffrire di asma allergico. Va detto che la diagnosi può essere laboriosa e richiedere l’esecuzione di svariati test.
Lo specialista procede solitamente per gradi perciò, sulla base di una accurata analisi della storia clinica del paziente e della sua famiglia, dell’analisi del quadro clinico e dei riscontri dell’esame obiettivo, formula una prima ipotesi di diagnosi di asma.
Ipotesi di diagnosi che dovrà essere confortata dai risultati dei test respiratori che si ottengono con lo spirometria che consiste nel respirare in un apposito apparecchio noto come spirometro. Alla fine del test l’apparecchio fornirà dati sulla capacità polmonare e sulla pervietà dell’albero bronchiale al flusso d’aria.
Una volta che si è appurata la presenza dell’asma occorrerà valutare quali sono gli allergeni che la inducono. Per fare ciò occorrerà effettuare una ulteriore serie di test tesi in tale direzione.
I test che più comunemente vengono utilizzati per selezionare i possibili allergeni, che possono anche risultare più di uno, sono:
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Prick Test. Serve ad individuare eventuali allergeni che possono scatenare l’asma. E' abbastanza semplice, economico e poco invasivo.I vari allergeni venono purificati e poi se ne dispongono alcune gocce su scalfitture della cute dell’avambraccio con una apposita lancetta. Se si è ipersensibili allo specifico allergene dopo qualche decina di minuti si ha una reazione cutanea localizzata con rossore e la comparsa di un ponfo.
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Rast Test. E' sempre un esame allergologico e quindi volto a determinare i possibili allergeni. E' un esame ematochimico che ricerca in un campione del sangue periferico del paziente i possibili allergeni mediante l’individuazione degli anticorpi specifici IgE.
Come curare l’allergia.
Una parte essenziale del trattamento è rivolto a limitare l’esposizione del paziente agli allergeni responsabili della reazione allergica. E’ evidente che la cosa è assolutamente non semplice e comunque non sempre praticabile. Per chiarire come si può procedere in tal senso ricorriamo ad un esempio. Se il paziente è sensibile agli acari della polvere sarà necessario tentare di eliminare polvere ed acari dagli ambienti dove il soggetto di norma soggiorna.
Di conseguenza alcune norme sono fondamentali per prevenire reazioni allergiche :
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eliminare dagli arredi domestici: moquette, tappeti e tendaggi pesanti dove con preferenza si accumula la polvere;
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pulire con cadenza periodica accuratamente la casa dalla polvere;
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proteggere cuscini e materassi con involucri a prova di polvere;
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lavare con cadenza settimanale detti involucri con acqua calda;
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mantenere le finestre chiuse utilizzando i condizionatori con speciali filtri da sostituire periodicamente;
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controllare l’umidità dell’ambiente tenendola al di sotto del 50%, l’eccessiva umidità favorisce lo sviluppo degli acari.
Ma cosa fare quando le precauzioni non bastano?
I farmaci per ogni tipo di asma.
I farmaci utilizzati sono quelli dell’asma non allergico ossia antiinfiammatori e broncodilatatori. I primi servono a combattere e tenere sotto controllo l’infiammazione i secondi servono a dilatare le vie respiratorie e consentire un transito più agevole all’aria inspirata.
- Gli antinfiammatori utilizzati sono di norma cortisonici che vengono somministrati con appositi inalatori. Nel caso di gravi crisi può essere necessario assumere del prednisone per via endovenosa o farmaci iniettabili antistaminici che modulano i livelli delle IgE. Servono a ridurre la flogosi responsabile dell’occlusione dei tubercoli bronchiali.. I più comuni sono: il Beclometasone, Flunisolide, Triamcinolone. Altra categoria di antinfiammatori sono gli antagonisti dei leucotrieni (uno dei mediatori chimici della flogosi). I farmaci più comuni di questo tipo sono: Montelukast e Zafirlukast. Ulteriore tipologia di antinfiammatori sono i principi che stabilizzano l’azione dei mastociti. I più comuni sono il Nedocromil ed il Cromoglicato.
- I broncodilatatori vengono utilizzati come farmaci di pronto intervento e servono a dar sollievo immediato nel caso di una crisi di asma. Agiscono o sui recettori cellulari bloccando la contrazione dei bronchi o inducendo la loro azione dilatatoria. I più comuni sono il Ventolin e l’'ipratropio bromuro.
- Il vaccino nel caso dell’asma allergico come, in generale, in tutte allergie è un processo di immunoterapia. Esso consiste nell’iniettare sotto stretto controllo medico, allo scopo di poter contenere eventuali reazioni violente, dosi man mano crescenti degli allergeni. Col trascorrere del tempo e con il crescere delle dosi di allergeni il corpo si desensibilizza e sviluppa tolleranza nei loro confronti con sintomatologia sempre più contenuta. Naturalmente per apprezzare i benefici di una siffatta terapia sono necessarie anche alcuni anni di somministrazione. Alcuni soggetti dopo un trattamento più o meno lungo riescono a superare quasi completamente i problemi indotti dell’asma allergico con una sintomatoligia assolutamente trascurabile e perciò possono sosperderlo. Altri invece sono costretti a protrarre nel tempo l’immunoterapia pena il riacutizzarsi del quadro clinico asmatico.
Rimedi naturali per limitare le reazioni allergiche.
Gli attacchi episodici di asma possono essere alleviati con i rimedi naturali.
La saggezza popolare suggerisce in caso di attacco di bere due tazzine di caffè che hanno un momentaneo effetto benefico.
L’ aromaterapia serve a purificare gli ambienti in cui il paziente asmatico deve soggiornare dagli allergeni utilizzando oli essenziali aromatici. L’efficacia di tale pseudo terapia è assolutamente dubbia. E comunque potrebbe avere qualche efficacia nel solo caso di acari della polvere.
La fitoterapia è la cura delle malattie con estratti di piante. Nello specifico dell’asma (quella allergica compresa) la sintomatologia si scatena per una infiammazione delle vie respiratorie e per la loro ipersensibilizzazione. Vengono perciò utilizzati estratti di piante con proprietà antiinfiammatorie ed antistaminiche e quindi derivati del ribes nero, della lantana e dell’olmo nero.
L’omeopatia propone invece rimedi a base di Antimonium Tartaricum per combattere dispnea e difficoltà di espettorazione, di Ipeca o Sambucus Nigra per alleviare la tosse.
Va comunque detto che vari studi condotti in merito all’efficacia di detti rimedi non è stata scientificamente provata, un loro utilizzo non deve comportare un abbandono o un allentamento della terapia farmacologia. Ricordiamo a tale proposito che l’asma non controllata può avere in qualche caso serie complicanze e costituire anche un pericolo per la vita stessa del paziente.
L’alimentazione non dovrebbe influenzare l’andamento della malattia tranne che non si introducano allergeni col cibo.
Asma allergico: le complicanze.
Di norma il quadro clinico con cui l’attacco d’asma si presenta è perfettamente reversibile se è trattato in maniera adeguata.
Ma in rari casi può essere tanto repentino e violento da determinare perdita di conoscenza e in qualche occasione senza soccorso può essere addirittura fatale.
L’ostruzione delle vie respiratorie può, infatti, essere tale da determinare una grave insufficienza respiratoria che richiede ricovero immediato con intubazione e ventilazione forzata.
Una ulteriore complicanza anche essa abbastanza rara può essere costituita dalla rottura degli alveoli polmonari con collasso del polmone. Questa pericolosa conseguenza peggiora le difficoltà respiratorie e richiede intubazione per il drenaggio dell’aria dalla pleura che impedisce al polmone di espandersi.
Asma allergica in gravidanza. Non esiste un comportamento univoco dell’asma allergica nella gestazione: può sia migliorare che peggiorare. La malattia va però comunque tenuta sotto controllo per evitare problemi a feto e mamma. I farmaci vanno assunti e di norma non creano problemi. E’ comunque buona norma concordare la terapia col ginecologo. |
Perchè l’asma allergica è in aumento tra i bambini?
Le cause dell’incremento non sono ben note. Si ipotizzano in particolare due diverse teorie:
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Per le mutate condizioni di vita e la maggior urbanizzazione che costringe i bambini a trascorrere molto più tempo in casa e poco all’aria aperta e quindi in ambiti con poca circolazione di aria e maggior contatto con polvere, acari ed altre sostanze potenzialmente allergizzanti.
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Perché la diffusione di antibiotici e vaccini ha modificato le risposte di una particolare tipologia di globuli bianchi; i linfociti, i quali, anzi che contrastare le infezioni, finiscono per rilasciare sostanze che determinano le razioni allergiche.