Azotemia alta

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Azotemia alta

Non sempre l’azotemia alta è indice di cattivo funzionamento del rene, spesso i valori alterati sono determinati da una dieta scorretta, da eccessiva attività fisica o da altri comportamenti sbagliati.

Cerchiamo dunque di indagare sulle possibili cause che possono condurre all'iperazotemia e sui rimedi da adottare per eliminare un disturbo che se non patologico è spesso asintomatico ma che può comportare danni anche gravi.

Cosa è e come si misura l’azotemia?

L’azotemia è la concentrazione nel sangue di azoto non proteico misurata in millesimi di grammi per decilitro. Chiariamo quanto detto. L’azoto è presente nel sangue come componente di moltissime proteine, che assolvono funzioni biologiche vitali e pertanto indispensabili alla nostra sopravvivenza, ma anche in numerosi sottoprodotti di scarto. Questi provengono essenzialmente dal catabolismo delle proteine, sia esse esogene assunte per alimentarci, che endogene cioè appartenenti ai tessuti corporei. Tali sostanze in quanto rifiuti risultano tossiche e perciò vanno eliminate. Esse sono costituite fondamentalmente da: urea (CH4N2O), ed in piccola parte da: acido urico (C5H4N4O3), creatina (C4H9N3O2), creatinina (C4H7N3O) e purine (C5H4N4).

La loro eliminazione è ad opera del rene che le filtra dal sangue e le rilascia nelle urine. Da quanto detto si desume quindi che l’azotemia è il peso di azoto presente nell’insieme di detti composti contenuti in un decilitro di sangue. La sua determinazione si effettua con una comune analisi ematochimiche. E’ dunque evidente che essa è un parametro importante per il monitoraggio della funzionalità renale, infatti è alta quando il rene non riesce più ad espletare in maniera ottimale le sue funzioni. E’ comunque altrettanto evidente che azotemia alta non è sinonimo di compromissione della funzione renale. Essa infatti può aumentare anche per un incremento del catabolismo proteico. Un esempio banale è fornito da una dieta eccessivamente ricca di proteine che procura azotemia alta anche con perfetta funzionalità renale.

Riportiamo di seguito i valori fisiologici dell'azotemia, tenendo presente che alcuni Centri di analisi al riguardo rilevano i valori della concentrazione dell'azoto ureico (BUN) che valgono circa la metà della molecola di urea.

Valori fisiologici dell’azotemia/BUN.

Adulto: azotemia 22 - 46 mg/dl, BUN: 10,3 - 21,4 mg/dl

Bambino: azotemia 11 - 38 mg/dl, BUN: 5 - 18 mg/dl

Anziano: azotemia e BUN leggermente più alti dell'adulto.

Cosa si intende per azotemia alta o iperazotemia?

Se ad un analisi del sangue si riscontrano valori di azotemia superiori a quelli riportati nella tabella precedente si parla di azotemia alta o iperazotemia. Notiamo in maniera esplicita che nel linguaggio comune l’aggettivo “alta” di norma si omette e perciò col termine azotemia si indica generalmente una anomala ed elevata concentrazione nel sangue di azoto non proteico.

Tipologie e cause dell’azotemia alta.

Come si è già accennato l’aumento dell’azotemia può aversi per due distinti motivi :

Iperazotemia per filtraggio inefficace dei reni.

In funzione dell’eziologia ossia della causa l’iperazotemia dipendente da un cattivo filtraggio del rene si differenzia in tre distinte tipologie:

Azotemia prerenale. E’ conseguente ad una ipoperfusione sanguigna ossia da una riduzione del flusso ematico che irrora i reni che perciò risultano assolutamente sani e funzionanti. Il ridotto afflusso di sangue può a sua volta avere molteplici cause. Di seguito ne indichiamo quelle più comuni:

Azotemia renale. E' conseguente a una serie di malattie proprie del rene. Esse determinano un insufficiente filtraggio nelle urine dei sottoprodotti azotati per compromissione del tessuto renale deputato a tale compito. Le più comuni sono:

Azotemia post renale. E' causata da un blocco del flusso delle urine a valle del rene. Il difficoltoso deflusso dell’urina provoca idronefrosi ossia ampliamento del bacino renale a spese della massa filtrante e da qui ne consegue compromissione della funzionalità renale. Le cause di tale blocco possono essere svariate. Le più ricorrenti sono:

Iperazotemia per eccessiva produzione di cataboliti proteici.

L’aumento del catabolismo proteico che può indurre elevati valori di azotemia può essere indotto da:

I sintomi dell’azotemia alta.

L’azotemia alta generalmente non comporta sintomi se è di origine non patologica; se una sintomatologia è presente è quella abbastanza aspecifica di una tossicità generalizzata e quindi:

  • Astenia. Ossia mancanza di forza generalizzata e stanchezza.
  • Tremore.
  • Pallore.
  • Confusione.
  • Perdita di peso.
  • Tachicardia.
  • Vomito.
  • Diarrea.
  • Aumento della pressione.
  • Ridotta produzione di urina.

Come viene effettuata la diagnosi.

La presenza di aumento di azotemia che come detto si riscontra con una semplice analisi del sangue. Per effettuare tale analisi con tecniche opportune si eliminano dal campione di sangue le proteine biologiche e poi si determina la quantità di azoto dei composti restanti. Alcuni laboratori, come abbiamo già accennato, effettuano la misura dell’azotemia in maniera differente da quella descritta. Tale metodo si basa sulla considerazione che il principale catabolita delle proteine è l’urea e perciò si valuta solo l’azoto contenuto in essa che è la stragrande maggioranza e si trascura quello degli altri elementi. Questo procedimento è noto anche come determinazione dell’azoto ureico o BUN. Dove BUN è l’acronimo della terminologia anglosassone Blood Urea Nitrogen. Il BUN si determina misurando la concentrazione dell’urea nel sangue in grammi/decilitro (uremia) e dividendolo per 2,14 in quanto il rapporto tra i pesi molecolare dell’urea e quello dell’azoto è 60/28=2,14.

Per poter stabilire se esiste una reale compromissione della funzionalità renale si rendono necessarie una serie di altre indagini che indirizzeranno il medico nella formulazione della corretta diagnosi. Esse sono:

Azotemia alta e gravidanza.

L’azotemia di norma durante la gestazione diminuisce per cui in tale periodo si potrebbe soffrire di iperazotemia anche in presenza di valori normali. Il motivo di tale situazione è il maggior assorbimento di acqua che determina una diluizione più elevata dei composti azotati.

Che fare quando i valori dell'azotemia sono elevati?

Se l’aumento dell’azotemia è patologico occorre diagnosticare e curare la malattia che la sostiene. Se non patologico basta seguire semplici regole:

Conseguenze e complicanze dell’azotemia alta.

Se l’innalzamento dei valori dell’azotemia è non patologico le conseguenze sono di norma irrilevanti. Anche se è buona norma effettuare almeno un test all’anno e seguire uno stile di vita che mantenga i valori nella norma.

Se l’innalzamento dei valori dell’azotemia sono susseguenti ad una malattia le conseguenze/complicanze possono essere anche severe e ridurre notevolmente le aspettative di vita. Citiamo ad esempio il caso dell’insufficienza renale acuta in cui per il compromesso funzionamento del rene si ha: ipervolemia, acidosi metabolica (abbassamento del fisiologico PH sanguigno per accumulo di sostanze acide), iperkaliemia (accumulo di potassio), uremia, diatesi emorragica (predisposizione alle emorragie). Sintomi che è possibile tenere sotto controllo ma che abbassano il tasso di sopravvivenza del paziente. In tali situazioni si ricorre perciò alla dialisi. Dove la dialisi è una terapia fisica che con apposita apparecchiatura depura il sangue dirottato su un circolo extra corporeo e poi lo reintroduce nel corpo.

Approfondisci cause, sintomi e terapie dell'insufficienza renale acuta.

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