Bartolinite: sintomi, cause e cura per l’infiammazione della ghiandola di bartolini
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La bartolinite è un processo infettivo - infiammatorio a carico delle ghiandole di Bartolini, che si trovano ai lati dell'apertura della vagina. Le cause di bartolinite, possono essere varie. La diagnosi è a carico del medico ginecologo il quale potrà stabilire se affrontare la patologia mediante somministrazione di farmaci oppure mediante intervento chirurgico. Nei casi di infiammazione lieve è possibile ricorrere a rimedi naturali.
Cos'è la bartolinite?
La bartolinite è l'infiammazione delle ghiandole del Bartolini che sono due ghiandole poste ai lati della vagina e che, attraverso un dotto escretore, lubrificano la vagina con un liquido liquido simile a muco.
Le due piccole ghiandole, possono, per diverse cause, essere colpite da diversi fenomeni patologici.
Esse talvolta si infiammano e si ingrossano, altre volte si riempiono di liquido trasformandosi in una cisti.
Se il liquido nella cisti poi si infetta, a causa di una possibile contaminazione batterica, si può avere un vero e proprio ascesso e la formazione di pus.
La bartolinite colpisce circa il 2% delle donne di età tra i 20 ed i 40 anni, mentre si manifesta raramente nelle donne in menopausa perchè con l'età le ghiandole hanno un’involuzione.
Cause che provocano l'infiammazione delle ghiandole.
Il processo infettivo - infiammatorio che è alla base della bartolinite, può essere scatenato da diverse cause tra cui possiamo citare:
- Scarsa igiene personale. La scarsa igiene può causare l'arrivo all'apertura vaginale di batteri fecali, quali Escherichia coli, con conseguente ostruzione delle ghiandole e ristagno del liquido. Spesso in questo caso viene associata anche la cistite (infezione della vescica causata da batteri).
- Rapporti sessuali promiscui senza l'utilizzo del preservativo che predispongono all'insorgenza di irritazioni ed infiammazioni nella zona vaginale.
- Malattie veneree, come la Gonorrea, la Candidosi o la Clamidia che provocano fenomeni infettivi causa di ascessi alle ghiandole. La frequenza di queste infezioni, è direttamente proporzionale al numero di rapporti sessuali non protetti che si hanno.
Puoi approfondire quali sono le malattie veneree.
- Indossare indumenti intimi e pantaloni stretti, che provocano un continuo sfregamento della zona vaginale contro i tessuti, e quindi possono irritare e infiammare le ghiandole.
Cause psicologiche.
Talvolta, anche lo stress o le alterazioni ormonali, possono essere indirettamente causa della bartolinite.
Lo stress, infatti, causa un indebolimento del sistema immunitario che può portare più facilmente all'insorgenza di infezioni ed infiammazioni.
Come riconoscere la bartolinite? I sintomi.
La sintomatologia della bartolinite è variabile in base alla presenza o meno di un processo infettivo.
Finché non si instaura un processo infiammatorio o infettivo, l'aumento di volume delle ghiandole di Bartolini può essere del tutto asintomatico o provocare un lieve fastidio legato.
Quando invece si hanno processi infettivo - infiammatori, si possono verificare:
- dolore al tatto: dovuto al rigonfiamento della ghiandola.
- Febbre o febbricola: con comparsa di ascesso purulento in corrispondenza della ghiandola.
- Dolore e bruciore durante i rapporti sessuali.
- Sensazione di disagio nello stare seduti o a camminare a causa dello strofinio della ghiandola con i vestiti.
- Perdita di liquido sanguinolento o purulento dalla ghiandola: Questo avviene per lo più in caso di ascesso che si apre spontaneamente senza necessità di intervento da parte del medico.
La diagnosi del ginecologo.
Per una corretta diagnosi di bartolinite bisogna rivolgersi al proprio ginecologo di fiducia il quale, dopo una dettagliata anamnesi, procederà all'esame obiettivo ed alla visita vera e propria. In alcuni casi il medico potrebbe richiedere esami aggiuntivi quali:
- tampone vaginale o della cervice uterina, al fine di identificare eventuali patologie a trasmissione sessuale.
- Prelievo di piccole quantità di tessuto, per identificare precocemente eventuali lesioni neoplastiche. Questo avviene per lo più per le donne in menopausa.
Che fare per eliminare l’infiammazione delle ghiandole di Bartolini?
La bartolinite, può essere curata con rimedi casalinghi o naturali, in base alla gravità dell'infiammazione, oppure talvolta può essere necessario ricorrere all'applicazione di farmaci, ad esempio in caso di processi infettivi. Nei casi più seri è necessario intervenire chirurgicamente.
I rimedi naturali.
La bartolinite, se non presenta sintomi per i quali è necessario l'intervento terapeutico farmacologico o chirurgico, può essere trattata con rimedi naturali.
Tra questi possiamo citare i rimedi omeopatici tra cui:
- Belladonna: in due diverse concentrazioni quali 200 CH (come terapia d'urto per la fase acuta) e 9 CH (da usare dopo la terapia di attacco). Si assume 5 - 6 volte al giorno con una posologia di 3 granuli.
- Mercurius solubilis: alla concentrazione 30 CH e con una posologia di 3 granuli da 5 a 6 volte al giorno. Si utilizza per il trattamento dell'infiammazione acuta e va assunto subito non appena si nota un aumento di volume della ghiandola.
E’ possibile intervenire con rimedi fitoterapici o rimedi casalinghi tra cui possiamo citare:
- Olio essenziale di Melaleuca, che contiene numerosi principi attivi tra cui terpinenolo e cineolo, che gli conferiscono azione antisettica, antibiotica ed antinfiammatoria. Se ne applicano 3 - 4 gocce da 4 a 5 volte al giorno direttamente sulla parte da trattare, per circa 3 - 4 giorni.
- Olio di perilla, da assumere durante la fase acuta. Prendere 3 - 4 capsule al giorno contenenti almeno 750 mg di principi attivi (tra cui terpenoidi e polifenoli). Ha attività antinfiammatoria ed antibatterica.
- Fare un bidet o un bagno caldo (o applicare una borsa dell'acqua calda sulla parte), sfruttando l'azione di dilatazione compiuta dal calore per facilitare l'apertura della cisti e la spontanea guarigione. All'acqua calda possono essere aggiunti sale da cucina o bicarbonato di sodio per la loro azione disinfettante.
- Fare degli impacchi locali con del ghiaccio, per sfruttare l'azione antinfiammatoria del freddo.
- E' consigliabile inoltre eliminare dalla propria alimentazione i cibi che aumentano lo stato infiammatorio quali grassi e carboidrati raffinati, ed assumere alimenti ricchi di vitamine e sali minerali come frutta e verdura.
I trattamenti farmacologici: quali sono?
Nel caso in cui i rimedi naturali non siano sufficienti a risolvere il problema o nel caso in cui il problema sia più grave del dovuto, è necessario ricorrere ad interventi farmacologici o chirurgici.
Per quanto riguarda i farmaci è possibile utilizzare:
- Antibiotici, nel caso in cui la bartolinite sia legata ad un'infezione o ad una malattia sessualmente trasmissibile causata da batteri. Gli antibiotici variano in base alla causa scatenante e possono essere assunti per bocca o essere applicati localmente sottoforma di crema.
- Antinfiammatori ed antidolorifici da banco, quali ad esempio ibuprofene o paracetamolo, da assumere per attenuare la sintomatologia dolorosa e per abbassare l'eventuale febbre. Si assumono solitamente per via orale.
- Antimicotici, nel caso in cui la bartolinite sia legata a candidosi. Si applica sottoforma di pomata sulla parte da trattare.
- Farmaci a base di ittiolo (sali di ammonio), utilizzati solitamente per la cura dell'acne. Si applicano sottoforma di unguento direttamente sulla parte da trattare ed aiutano a ridurre infiammazione ed irritazione.
L’intervento chirurgico.
Nel caso in cui non sia sufficiente la terapia farmacologica, è possibile che il medico decida di ricorrere alle procedure chirurgiche quali:
- Incisione dell'ascesso, per fare uscire il materiale purulento all'interno e favorire il processo di guarigione. Il medico, dopo aver eseguito l'anestesia locale, incide la ghiandola attraverso il bisturi.
- Marsupializzazione, ovvero lo specialista inserisce all'interno della ghiandola, dopo averla incisa con il bisturi, un piccolo tubo di drenaggio per favorire la fuoriuscita del materiale che si forma all'interno. Questa soluzione è attuata nel caso di bartoliniti ricorrenti. Il catetere, di circa 6 mm, si mantiene in sede per qualche giorno, successivamente si rimuove e si procede all'applicazione di un punto di sutura. L'intervento si svolge in anestesia locale.
- Asportazione della ghiandola del bartolini, intervento che si esegue in anestesia locale e che si utilizza per lo più nei casi di recidive ricorrenti che non rispondono alla marsupializzazione.
Quanto dura la bartolinite?
Generalmente l’infiammazione delle ghiandole di Bartolini si risolve spontaneamente in pochi giorni anche se talvolta può ripresentarsi.
In caso sia necessaria una terapia farmacologica i tempi di guarigione sono di circa 4 - 7 giorni, viceversa se è stata eseguita la procedura chirurgica si guarisce nel giro di qualche settimana.