Botulino: sintomi, rischi e cura contro la tossina botulinica
Il botulino è un batterio, il Clostridium botulinum, che dà origine ad una tossina che è uno dei veleni tra i più dannosi presenti in natura. Analizziamo gli utilizzi terapeutici ed estetici della tossina botulinica e in quali casi si incorre nel rischio di avvelenamento. Scopriamo inoltre cosa fare se vengono ingeriti cibi contaminati e quali sono le cure quando si accerti la diagnosi di botulismo.
Cos’é il botulino?
Il botulino, o Clostridium botulinum, è un batterio anaerobico che si trova naturalmente nel terreno e nelle acque stagnanti. Il batterio dà origine a spore riproduttive molto resistenti che si depositano in ambienti umidi e che, germinando in condizioni anaerobiche (prive di aria) danno origine alla tossina botulinica.
Esistono sette distinti tipi di tossine botuliniche ed ognuna ha numerosi sottotipi. Si usa distinguerle indicandole con le lettere alfabetiche dalla A alla G.
-
Le tossine A, B, E, sono quelle che causano avvelenamento (botulismo) nella specie umana.La più letale è la tossina A seguita dalla E e poi dalla B.
-
Le tossine C e D causano avvelenamento negli animali.
-
La tossina G, presente in Argentina, è innocua.
La tossina botulinica, attraverso il terreno, polvere o utensili sporchi, raggiunge gli alimenti e provoca il botulismo, un'intossicazione alimentare che risulta mortale.
Essa, infatti, ha proprietà neurotossiche (nocive per il sistema nervoso), e, quando viene ingerita, inibisce la comunicazione tra cellula nervosa e cellula muscolare provocando una progressiva paralisi muscolare che interessa l'intero sistema nervoso e morte per asfissia.
La ragione di tutto ciò è dovuta alla sua capacità di inibire il rilascio di un fondamentale neurotrasmettitore, l’ acetilcolina che dalle terminazioni nervose trasmette ai muscoli il segnale di contrazione e quindi del movimento.
La tossina fu Isolata da Edward Schantz nel 1944, ma solo qualche anno dopo venne applicata in campo farmacologico per curare, dapprima lo strabismo e il blefarospasmo, e poi molte altre patologie. Solo nel 2002 il botulino comincia ad essere utilizzato in ambito estetico per i miglioramento delle rughe.
Applicazioni mediche ed estetiche della tossina botulinica.
La tossina botulinica trova largo utilizzo sia in campo medico che estetico. Dosando, infatti, la sostanza in modo da tenere sotto controllo gli effetti, si producono farmaci importanti per curare patologie neurologiche che provocano spasticità e per trattamenti estetici.
La tossina botulinica A è commercializzata in Italia ed in Europa sotto forma di tre farmaci:
Vistabex o Botox, Xeomin e Dysport.
-
Il Botox è il più comune e si divide in due farmaci, il Botox utilizzato per usi medici ed il Botox cosmetico per uso specificamente estetico.
-
Lo Xeomin viene utilizzato in medicina in caso di distonia cervicale o di blefarospasmo.
-
Il Dysport è indicato in caso di blefarospasmo, spasmo emifacciale, distonia e per la spasticità muscolare degli arti superiori ed inferiori causata da ictus.
Applicazioni mediche.
Sfruttando la sua capacità di bloccare la trasmissione dei segnali nervosi ai muscoli, la tossina botulinica di tipo A viene usata per fini terapeutici per patologie connesse alla contrazione dei muscoli tra cui:
-
Distonia cervicale, un disturbo caratterizzato da contrazioni dolorose dei muscoli del collo costretto a movimenti involontari. La tossina riduce la contrazione dei muscoli iperattivi.
-
Emispasmo facciale che causa la contrazione involontaria di un lato del volto. La tossina viene somministrata direttamente nei muscoli colpiti e li rilassa riducendo o addirittura eliminando gli spasmi.
-
Acalasia esofagea che causa una diminuzione delle contrazioni ritmiche dell’esofago.Iniettando piccole quantità di Botox, i muscoli dell’esofago si rilassano per alcuni mesi e, in alcuni casi per anni. Le iniezioni devono essere ripetute ciclicamente.
-
Distonia muscolare e blefarospasmo che è una forma di distonia (contrazione anomala dei muscoli) in cui le palpebre si chiudono involontariamente. Anche in questo caso, le infiltrazioni di tossina botulinica possono bloccare gli spasmi muscolari.
-
Sindrome di Tourette che provoca una serie di tic muscolari e vocali che ricorrono con frequenza giornaliera. La tossina botulinica iniettata nel muscolo allevia il disturbo.
Approfondisci sintomi e complicanze della sindrome di Tourette.
-
Iperidrosi, ovvero l’eccessiva sudorazione ascellare, delle mani o dei piedi. Il botox agisce sulle ghiandole sudoripare presenti nelle zone interessate.
-
Strabismo, iniettata nel muscolo extraoculare, la tossina ne provoca temporanea paralisi e permette non solo ai muscoli di riprendere la loro normale funzionalità, ma anche al cervello di riconoscere la situazione.
-
Sclerosi multipla, la tossina botulinica viene utilizzata nel trattamento della spasticità focale (limitata solo ad una zona del corpo).
-
E’ utile anche in urologia per controllare gli spasmi dei muscoli della vescica.
-
Sono allo studio altre possibili applicazioni mediche, come la cura dell'asma, dell'emicrania, ecc.
Applicazioni nella medicina estetica.
La rosa delle applicazioni terapeutiche si è oggi ampliata all'impiego estetico. La tossina del botulino viene impiegata nel campo della medicina estetica sotto forma di creme al botulino, o di infiltrazioni cutanee che permettono di ridurre le rughe d'espressione paralizzando leggermente i muscoli responsabili della mimica del volto (il botulino è spesso utilizzato nei casi in cui non si voglia affrontare un intervento di lifting).
Scopri i benefici delle creme al botulino
Essa va iniettata nei muscoli interessati in dosi molto piccole e sotto stretto controllo medico. I trattamenti a base di tossina botulinica possono essere eseguiti solo da medici plastici, dermatologi o neurologi e su persone che vanno dai 18 ai 70 anni. E’ assolutamente sconsigliato l’utilizzo della tossina botulinica nelle donne in gravidanza e durante l’allattamento. Anche se le dosi di tossina iniettate sono minime non è certo che anche piccole quantità non possano raggiungere il feto o il latte materno.
Rischi: botulismo.
Il botulismo è un avvelenamento dovuto alla ingestione o inalazione della tossina botulinica.
Le spore del batterio Clostridium possono esistere in forma quiescente per molti anni, ma in presenza di umidità e di alcune sostanze nutritizie e in assenza di ossigeno cominciano a crescere ed a produrre tossine che non vengono distrutte dagli enzimi intestinali.
Il botulismo può essere:
-
Alimentare quando viene ingerito un cibo contaminato da tossine presenti in alcuni alimenti. La fonte più comune di botulismo è rappresentata da cibi che vengono conservati in scatola o preparati in casa. I più pericolosi sono i cibi a basso contenuto di acidi come asparagi piselli e mais. Tuttavia anche cibi preparati commercialmente, quali ortaggi, pesce, carni e salse, possono causare il botulismo.
-
Da ferita: il botulismo si verifica in caso di ferita che viene contaminata dal batterio che una volta penetrato nella ferita, produce tossine e le riversa nel torrente ematico.
-
Neonatale che si sviluppa in neonati che ingeriscono alimenti (soprattutto miele) contenenti spore del batterio, che crescono nell’intestino producendo tossine.
Sintomi e prevenzione dell'avvelenamento da tossina botulinica.
Il botulismo si sviluppa rapidamente in 18-36 ore e come già detto, provoca provoca progressiva paralisi muscolare che, a seconda dei muscoli interessati, provoca i seguenti sintomi:
-
secchezza della bocca;
-
abbassamento delle palpebre;
-
difficoltà di messa a fuoco;
-
nausea, vomito e diarrea;
-
difficoltà di articolare le parole;
-
difficoltà di deglutire;
-
paralisi di tutti i muscoli del corpo.
La prevenzione è abbastanza efficace per il botulismo alimentare in quanto la tossina botulinica viene rapidamente distrutta dal calore e l’ebollizione per 10 minuti elimina ogni rischio. Anche l’acidità degli alimenti ed il sale inibiscono il batterio che non trova le condizioni ideali per produrre tossine.
Meno efficace è invece nei casi di botulismo neonatale o da colonizzazione intestinale negli adulti in cui l’avvelenamento è dovuto alle spore del Clostridium botulinum che prolificano e producono tossine e che sono resistenti al calore e sopravvivono a diverse ore di ebollizione.
La tossina botulinica risulta spesso mortale, anche se esiste un'antitossina che se somministrata con tempestività riduce del 20-30% il rischio di morte.
Diagnosi e cura contro l’avvelenamento da botulino.
Il soggetto con sospetto di botulismo deve essere immediatamente portato in ospedale.
Per confermare la diagnosi vengono fatti esami di laboratorio che individuano le tossine nel circolo sanguigno o il batterio nella coltura delle feci.
Può essere utile un’elettromiografia che esamina la risposta muscolare. L’esame consiste nell’inserire dei piccoli aghi in un muscolo per registrare l’attività elettrica in condizioni di riposo o durante la contrazione.
Una volta confermata la diagnosi di botulismo viene effettuata una lavanda gastrica, per eliminare le tossine non ancora assorbite, e somministrato un lassativo per accelerare l’eliminazione del contenuto nell’intestino.
Viene somministrata un antitossina per bloccare l’azione delle tossine che risulta più efficace se somministrata entro 72 ore dalla comparsa dei sintomi.
Se insorgono problemi respiratori il paziente deve essere collegato ad un ventilatore artificiale.
Il botulismo è, nel 10% dei casi, mortale, il decesso sopravviene, nella maggior parte dei casi, per le difficoltà respiratorie dovute alla paralisi dei muscoli.
La possibilità di guarigione dipende dalla tempestività della diagnosi e della somministrazione di antitossine. Queste, infatti, rallentano o bloccano i danni che il botulino apporta all’organismo, ma non può riparare quelli già provocati.
Alcuni soggetti che guariscono dal botulismo presentano per alcuni anni difficoltà respiratoria e stanchezza cronica e quindi necessitano di fisioterapia rabilitativa per un lungo periodo di tempo.