Carenza di vitamina B12: sintomi, cause e conseguenze. Che fare? Terapia ed alimentazione
Ultimo aggiornamento:
La carenza di vitamina B12 può dipendere sia da cause patologiche che da una carenza alimentare. Sebbene i sintomi si manifestino dopo anni, le conseguenze legate ad un lungo periodo di carenza di b12 sono abbastanza serie. Vediamo quindi come capire se c'è una carenza e quali sono i rimedi, dalla terapia alimentare, nei casi meno gravi e quella farmacologica per i quelli più gravi.
Quando si ha carenza di vitamina B12? I valori.
Il fabbisogno quotidiano di vitamina B12, secondo le linee guide, è pari a 2 - 2,5 µg (microgrammi) al giorno. Il fabbisogno, quindi è davvero modesto, e, negli adulti, non appaiono sintomi di carenza finchè non viene esaurita la scorta presente nel fegato, che è di circa 4 mg, sufficiente per parecchi anni. Il fabbisogno giornaliero, aumenta però in alcune condizioni fisiologiche come durante la gravidanza e l'allattamento. L'assunzione raccomandata in gravidanza è di 0,6 mg/die e durante l’allattamento è di 0,5 mg/die.
Quando i valori di cobalamina, misurati nel sangue, scendono al di sotto di concentrazioni comprese tra 180-914 ng/lo 150-900 pg/ml si parla di deficit di vitamina B12 o anemia perniciosa.
La mancanza nel nostro organismo di tale vitamina, può provocare conseguenze anche molto gravi e può manifestarsi sia nei bambini che negli adulti.
Cos'è la vitamina B12? A cosa serve?
La vitamina B12, chiamata anche cobalamina, è una delle vitamine più importanti per il nostro organismo in quanto partecipa a diversi percorsi biochimici e metabolici e principalmente al processo di sintesi dei globuli rossi che si verifica nel midollo osseo e per la sintesi del DNA.
La cobalamina è inoltre necessaria per le normali funzioni nervose.
Le fonti alimentari di vitamina B12 sono soprattutto di origine animale. Essa si trova nei seguenti alimenti (µg/100 grammi):
- Fegato 100 µg
- Cozze 19 µg
- Tuorlo d'uovo 5 µg
- Mozzarella 2 µg
- Parmigiano 1,89 µg
- Latte 0,5 µg.
Quali sono le cause che determinano tale insufficienza.
Andiamo incontro ad una carenza di vitamina B12, in due casi:
- Quando si assumono per lungo tempo quantità di vitamina B12 inferiori al fabbisogno giornaliero.
- Quando vi sono condizioni che non ne consentono il corretto assorbimento.
Le carenze alimentari di vitamina B12 sono oggi, poco frequenti, ma possono presentarsi nei soggetti denutriti o nei vegani.
Può verificarsi carenza anche per aumentato fabbisogno: in particolar modo in gravidanza e durante l’allattamento, dato che il fabbisogno di vitamina B12 della madre aumenta, è necessario sopperire ai bisogni del feto in crescita e del neonato, e pertanto, in assenza di un'adeguata integrazione, possono verificarsi carenze momentanee
La carenza di vitamina B12 per assorbimento alterato può essere determinata da condizioni particolari quali:
- deficit di “fattore intrinseco”: è una sostanza che favorisce l'assorbimento di tale vitamina e del ferro, che viene secreto da particolari tipi di cellule che si trovano a livello dello stomaco. Normalmente la vitamina B12 viene assorbita nell'ultima parte dell'intestino tenue, ma per essere assorbita deve legarsi al fattore intrinseco. Quando il fattore intrinseco non viene prodotto o viene generato in quantità inferiori non consente l'assorbimento di vitamina B12.
- Ileostomia (resezione chirurgica dell'ileo) che è la parte dell'intestino tenue in cui viene assorbita la vitamina B12, o gastrectomia (asportazione dello stomaco) che è sede della produzione del fattore intrinseco.
- Alterazioni nell'equilibrio della flora batterica intestinale. L'alterato sviluppo di germi nell'intestino può, infatti ridurre l'assorbimento di votamina B12.
- Assunzione di alcuni farmaci (quali la metformina utilizzata nel trattamento del diabete di tipo II).
- Malattie epatiche che possono alterare i normali depositi della vitamina.
- Morbo di Crohn che è una malattia infiammatoria dell'apparato digerente che può colpire anche l'ileo.
- Età. Gli anziani vanno soggetti a deficit di vitamina B12 perchè la loro ridotta acidità dello stomaco diminuisce la possibilità dell'organismo di estrarre la vitamina dalle proteine della carne.
I sintomi legati ad uno scarso apporto di vitamina B12.
La sintomatologia legata a tale carenza, si manifesta come conseguenza di mesi o anni di insufficiente copertura del fabbisogno giornaliero. Si stima, infatti, che i primi sintomi possono manifestarsi dopo 5 - 6 anni, ma anche dopo 10 - 20 anni.
Le conseguenze della carenza di vitamina B12 sono abbastanza gravi e si manifestano con sintomi quali:
- Riduzione del numero di globuli rossi nel sangue per insufficiente produzione da parte del midollo osseo. Questa diminuzione di globuli rossi, porta all’anemia detta “perniciosa o megaloblastica” (dove i globuli rossi aumentano di volume poichè immaturi). Come conseguenza dell'anemia, e quindi della carenza di vitamina B12, con sintomi quali pallore, debolezza, astenia, affaticamento, dispnea, tachicardia e capogiri.
Approfondisci le cause che provocano una riduzione di globuli rossi.
- Disturbi neurologici quali formicolii, intorpidimento delle articolazioni, rigidità agli arti, alterazioni della memoria, alterazioni del ritmo sonno - veglia, ridotta percezione degli stimoli dolorosi, difficoltà di concentrazione e alterazioni dell'equilibrio.
- Altri sintomi come alterazioni del ciclo mestruale, inappetenza e perdita di peso, ittero e prurito, infiammazione della lingua o lingua dolente, disturbi visivi, letargia (cioè eccessiva sonnolenza).
- Alterazioni ematologiche che si possono verificare in base alla causa scatenante. Ad esempio possiamo avere piastrinopenia (ovvero si hanno le piastrine basse a causa dell'anemia megaloblastica) deficit di acido folico e folati (nei casi di aumentato fabbisogno o insufficiente apporto alimentare), riduzione del ferro e della ferritina (in caso di alterato assorbimento intestinale).
Le conseguenze della mancanza di vitamina b12.
Il deficit di vitamina b12 oltre all'anemia sopra descritta può causare:
- Neuropatia che è una lesione nervosa che causa alterazione della funzionalità dei nervi periferici, soprattutto nei soggetti con età superiore ai 60 anni. La neuropatia colpisce soprattutto gli arti inferiori che perdono sensibilità fino a compromettere la deambulazione.
- Disturbi psichiatrici quali sindromi simil - schizofreniche, nervosismo accentuato, irritabilità, depressione, demenza, allucinazioni, psicosi.
Come diagnosticare il deficit?
La diagnosi di carenza di vitamina B12 si esegue mediante esami di laboratorio, esame obiettivo ed anamnesi del paziente e diagnosi differenziale. In dettaglio:
- Il medico valuterà lo stato generale del paziente ed i sintomi, chiederà da quanto i sintomi sono comparsi, la loro entità, ed indagherà sulle abitudini alimentari.
- In presenza di sintomi neurologici è necessario eseguire la diagnosi differenziale con la sclerosi multipla in quanto i sintomi sono molto simili tra le due condizioni.
Gli esami del sangue che sono indicati per rilevare la carenza di vitamina B12 sono i seguenti:
- Emocromo completo per valutare forma, dimensione, colore e numero dei globuli rossi.
- Dosaggio della vitamina B12, i cui valori normali sono compresi tra 180 e 914 ng/l (nanogrammi/litro) o tra 150 e 900 pg/ml (picogrammi/millilitro).
- Test dell'anticorpo che lega il fattore intrinseco, per comprendere se vi è un deficit di questo fattore.
- Test dell'anticorpo che lega le cellule parietali, per valutare se tali cellule, che producono il fattore intrinseco, sono presenti oppure no.
- Ricerca dell'anticorpo bloccante il fattore intrinseco, un anticorpo che impedisce il legame della vitamina B12 con il fattore intrinseco e determina un minore assorbimento della vitamina.
Che fare? Qual’è la terapia più indicata?
Per la carenza di vitamina B12 la terapia è strettamente legata alla causa scatenante. Si può intervenire tramite l'alimentazione, qualora la causa non sia legata a disturbi di tipo organico ma soltanto da una dieta inadeguata, oppure integrarla per via orale o intramuscolare.
L’alimentazione per integrare la carenza.
Mangiare sano, è una vera e propria terapia nel caso di carenza di vitamina B12 dovuta alla dieta vegana o vegetariana, malnutrizione o aumentato fabbisogno. La vitamina B12 si trova solo in alimenti di origine animale (o in alimenti fortificati in cui cioè la vitamina è stata aggiunta ma non esiste naturalmente), ed elenchiamo di seguito (riferendoci a 100 g di alimento) i cibi che ne contengono di più:
- Fegato di ovino, vitello (59,85 mg), oca (54 mcg), tacchino (49,4 mcg), suino (23 mcg).
- Frattaglie quali rene di vitello (28,2 mcg), fegatini di pollo (16,58 mcg), cuore di vitello (13,76 mcg), cervello di vitello (12,2 mcg), lingua di bovino (6,1 mcg).
- Frutti di mare come vongole (49,44 mcg), ostriche (35,02 mcg), cozze (12 mcg).
- Prodotti ittici come polpo (20 mcg), caviale (20 mcg), sgombro (19 mcg), aringhe affumicate (18,7 mcg), tonno (9,43 mcg)
- Altri alimenti quali cereali fortificati (19,5 mcg), cosce di pollo (12,95), muesli fortificati (11 mcg).
Terapia farmacologica.
Qualora non sia sufficiente integrare la vitamina B12 attraverso l'alimentazione, occorre somministrarla per via orale o per via intramuscolare. In particolare:
Nei casi più lievi il medico potrà decidere di somministrarla per via orale, mediante l'utilizzo di capsule o soluzioni da bere. Tra queste possiamo indicare:
- Le capsule di Benexol, che contengono ognuna 500 mcg di cianocobalamina (una forma di vitamina B12) e da assumere con una posologia di 1 compressa al giorno.
- La soluzione orale Orob12, contenente 250 mcg di cianocobalamina per singolo flaconcino, che va assunta con una posologia di 2 - 3 flaconcini al giorno.
Nei casi più gravi potrà essere somministrata per via intramuscolare.
I farmaci più utilizzati sono:
- Benexol, soluzione iniettabile, a basso ed alto dosaggio (rispettivamente 200 mg e 300 mg di idroxocobalamina, e 1000 mcg - 5000 mcg di idroxocobalamina acetato, due diverse forme di vitamina B12),
- Dobetin, soluzione iniettabile con tre diversi dosaggi di cianocobalamina (500 mcg - 1000 mcg - 5000 mcg). La posologia va stabilita dal medico in base ai casi.