Cefalea da sforzo: sintomi, cause, cure e rimedi naturali

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Dottoressa Margherita Mazzola (Biologia e Nutrizione) Consulente Scientifico:
Dottoressa Margherita Mazzola
(Specialista in biologia e nutrizione)

La cefalea da sforzo è una tipologia di mal di testa che insorge immediatamente dopo uno sforzo fisico. Può essere di tipo primario, o secondario, legato ad una patologia cerebrale o coronarica. La diagnosi è fondamentale per discriminare le due forme ed impostare la giusta terapia. Nel caso di cefalea da sforzo primaria, questa sarà a base di farmaci antinfiammatori, oppure a base di rimedi naturali fitoterapici ed omeopatici.

Cefalea da sforzo: caratteristiche e tipologie.

La cefalea da sforzo, chiamata anche cefalea vasomotoria da sforzo, è un disturbo che si verifica in soggetti predisposti, dopo aver compiuto uno sforzo fisico di varia natura.

Può essere distinta in due diverse tipologie:

La cefalea da sforzo primaria è una condizione che si verifica molto spesso negli sportivi e si stima che interessi una percentuale della popolazione che va dal 26% al 35%. In particolare tale problematica si manifesta nel 43 - 45% dei soggetti che praticano sport quali ciclismo e spinning (con la percentuale che sale fino al 54% nelle donne), e di questi il 37% ne soffre almeno una volta al mese ed il 10% circa una volta a settimana.

Cause di questo disturbo neurologico.

La cefalea da sforzo cefalea da sforzo primaria può essere causata da:

Per quanto invece riguarda la cefalea da sforzo secondaria, le cause sono sempre da ricondursi ad una patologia, come ad esempio:

Sintomi: come si manifesta l’emicrania da sforzo primaria o secondaria?

La sintomatologia della cefalea da sforzo varia in base alla forma primaria o secondaria.

Per quanto riguarda la forma primaria il sintomo principale è il dolore che ha una durata variabile tra i 5 minuti e le 48 ore e che presenta le seguenti caratteristiche:

Per quanto riguarda invece la forma secondaria oltre al dolore, che si manifesta nello stesso modo della forma primaria eccetto che per la durata, abbiamo sintomi quali:

In caso di cefalea da sforzo secondaria, la durata dei sintomi è superiore alle 24 - 48 ore e si protrae per diversi giorni.

Diagnosi: dall’esame obiettivo alle tecniche di imaging.

Il mal di testa da sforzo, specialmente se non è episodico ma si ripete con una certa frequenza, merita indagini più approfondite perché potrebbe essere conseguenza di un'anomalia del cervello o di un fenomeno ipertensivo persistente.

Pertanto non va sottovalutato ed è necessario rivolgersi ad uno specialista che dopo le indagini rituali può richiedere ulteriori esami.

La diagnosi di cefalea da sforzo è fondamentale per comprendere se ci si trova di fronte ad una forma primaria o secondaria. Il processo diagnostico prevede le seguenti fasi:

Che fare in caso di cefalea da sforzo?

Il trattamento della forma secondaria di cefalea da sforzo richiede una terapia mirata in base alla causa scatenante, che verrà valutata dal medico per ogni singolo caso. Per quanto riguarda invece la cefalea da sforzo primaria, questa può essere trattata mediante rimedi naturali fitoterapici ed omeopatici o farmaci.

E’ possibile prevenirla?

Poiché nella maggior parte dei casi la cefalea da sforzo è di carattere benigno ed è generalmente provocata da stress o vita disordinata è possibile eliminare l’insorgere di questo fastidio:

Cure farmacologiche per l’emicrania da sforzo.

È possibile trattare il mal di testa da sforzo anche attraverso l'utilizzo di rimedi farmacologici, che possono servire sia per il miglioramento dei sintomi, che per prevenzione.

Tra quelli che è possibile utilizzare abbiamo:

Rimedi naturali per la cefalea primaria.

Tra i rimedi naturali che è possibile utilizzare per contrastare il mal di testa da sforzo abbiamo la fitoterapia e l'omeopatia.

I rimedi fitoterapici consigliati dai naturopati sono:

Secondo i principi dell’omeopatia, tra i rimedi più indicati abbiamo:

Prognosi.

Se non vengono riscontrate gravi cause organiche la cefalea da sforzo ha una remissione alquanto benigna ed è sensibile al trattamento farmacologico. Utili risultano, in special modo se la patologia ha una componente di stress, anche tecniche di rilassamento.

L’articolo ha uno scopo puramente informativo e non intende sostituire il parere del medico neurologo.

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