Cefalea da sforzo: sintomi, cause, cure e rimedi naturali
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La cefalea da sforzo è una tipologia di mal di testa che insorge immediatamente dopo uno sforzo fisico. Può essere di tipo primario, o secondario, legato ad una patologia cerebrale o coronarica. La diagnosi è fondamentale per discriminare le due forme ed impostare la giusta terapia. Nel caso di cefalea da sforzo primaria, questa sarà a base di farmaci antinfiammatori, oppure a base di rimedi naturali fitoterapici ed omeopatici.
Cefalea da sforzo: caratteristiche e tipologie.
La cefalea da sforzo, chiamata anche cefalea vasomotoria da sforzo, è un disturbo che si verifica in soggetti predisposti, dopo aver compiuto uno sforzo fisico di varia natura.
Può essere distinta in due diverse tipologie:
- cefalea da sforzo primaria, che non ha cause di natura patologica;
- cefalea da sforzo secondaria, che rappresenta il sintomo di una sottostante patologia cerebrale, o dei vasi sanguigni.
La cefalea da sforzo primaria è una condizione che si verifica molto spesso negli sportivi e si stima che interessi una percentuale della popolazione che va dal 26% al 35%. In particolare tale problematica si manifesta nel 43 - 45% dei soggetti che praticano sport quali ciclismo e spinning (con la percentuale che sale fino al 54% nelle donne), e di questi il 37% ne soffre almeno una volta al mese ed il 10% circa una volta a settimana.
Cause di questo disturbo neurologico.
La cefalea da sforzo cefalea da sforzo primaria può essere causata da:
- Attività sportiva intensa e prolungata come quella derivante da sport quali ciclismo, canottaggio, sollevamento pesi, corsa, e tennis. Tali attività provocano un affaticamento importante dell'organismo e dilatazione dei vasi sanguigni all'interno del cranio che può scatenare dolore pulsante ai lati della testa.
- Attività sessuale intensa e prolungata: la comparsa di mal di testa è legata al rilascio di adrenalina che avviene durante l'atto sessuale, che provoca una vasocostrizione generalizzata che colpisce anche i vasi sanguigni del cervello.
- Attività fisica ad alta quota: la concentrazione dell'ossigeno nell'aria minore provoca una riduzione dell'afflusso di sangue al cervello.
- Attività fisica in ambiente caldo - umido. Il surriscaldamento del corpo e la conseguente disidratazione possono provocare la comparsa del mal di testa. Lo sforzo intenso, infatti, aumenta il flusso sanguigno, mentre la disidratazione diminuisce il volume all'interno dei vasi.
- Tosse stizzosa sia secca che grassa. Essa provoca un continuo sforzo il quale a sua volta genera un aumento della pressione all'interno del cranio, causando il mal di testa.
Per quanto invece riguarda la cefalea da sforzo secondaria, le cause sono sempre da ricondursi ad una patologia, come ad esempio:
- Tumori cerebrali. . lo sviluppo di una consistente massa all'interno della la scatola cranica comporta un imponente aumento della pressione intracranica.
- Aneurisma cerebrale. Gli aneurismi comprimono un nervo o emettono una piccola quantità di sangue prima della rottura determinando cefalea e dolore.
- Ictus ed Emorragia cerebrale.
- Problemi coronarici che determinano una riduzione dell'afflusso di sangue al cervello.
Sintomi: come si manifesta l’emicrania da sforzo primaria o secondaria?
La sintomatologia della cefalea da sforzo varia in base alla forma primaria o secondaria.
Per quanto riguarda la forma primaria il sintomo principale è il dolore che ha una durata variabile tra i 5 minuti e le 48 ore e che presenta le seguenti caratteristiche:
- E' di tipo lancinante e trafittivo.
- Colpisce entrambi i lati della testa.
- Si manifesta immediatamente dopo l'esercizio o lo sforzo fisico.
Per quanto riguarda invece la forma secondaria oltre al dolore, che si manifesta nello stesso modo della forma primaria eccetto che per la durata, abbiamo sintomi quali:
- Nausea e vomito.
- Rigidità della nuca e del collo.
- Perdita di coscienza.
- Alterazioni della visione quali visione sdoppiata.
In caso di cefalea da sforzo secondaria, la durata dei sintomi è superiore alle 24 - 48 ore e si protrae per diversi giorni.
Diagnosi: dall’esame obiettivo alle tecniche di imaging.
Il mal di testa da sforzo, specialmente se non è episodico ma si ripete con una certa frequenza, merita indagini più approfondite perché potrebbe essere conseguenza di un'anomalia del cervello o di un fenomeno ipertensivo persistente.
Pertanto non va sottovalutato ed è necessario rivolgersi ad uno specialista che dopo le indagini rituali può richiedere ulteriori esami.
La diagnosi di cefalea da sforzo è fondamentale per comprendere se ci si trova di fronte ad una forma primaria o secondaria. Il processo diagnostico prevede le seguenti fasi:
- Esame obiettivo ed anamnesi dei sintomi da parte del medico.
- Prescrizione di una tac cerebrale o di una risonanza magnetica cerebrale, per escludere o confermare la presenza di patologie di natura tumorale, o di aneurisma, o di ictus.
- Risonanza magnetica cerebrale con angiografia, in cui si valutano le anomalie all'interno dei vasi sanguigni.
Che fare in caso di cefalea da sforzo?
Il trattamento della forma secondaria di cefalea da sforzo richiede una terapia mirata in base alla causa scatenante, che verrà valutata dal medico per ogni singolo caso. Per quanto riguarda invece la cefalea da sforzo primaria, questa può essere trattata mediante rimedi naturali fitoterapici ed omeopatici o farmaci.
E’ possibile prevenirla?
Poiché nella maggior parte dei casi la cefalea da sforzo è di carattere benigno ed è generalmente provocata da stress o vita disordinata è possibile eliminare l’insorgere di questo fastidio:
- Eliminare il consumo di alcool, di cocaina, anfetamine ed altri tipi di eccitanti che generano attacchi di cefalee da sforzo che risultano estremamente pericolosi perché causati da picchi ipertensivi che possono facilmente tradursi in ictus cerebrali.
- Quando si fa sport è necessario fare un riscaldamento lento che prepari il corpo allo sforzo.
- Durante e prima dell’attività sportiva occorre bere almeno due bicchieri di liquido per evitare la disidratazione.
- Se l’attività sportiva si svolge all’aperto è opportuno proteggersi con un cappello.
Cure farmacologiche per l’emicrania da sforzo.
È possibile trattare il mal di testa da sforzo anche attraverso l'utilizzo di rimedi farmacologici, che possono servire sia per il miglioramento dei sintomi, che per prevenzione.
Tra quelli che è possibile utilizzare abbiamo:
- Propranololo, un farmaco che si utilizza normalmente come regolatore della pressione sanguigna, ma che si è rivelato utile anche nel trattamento della cefalea da sforzo, grazie alla sua capacità di alterare gli impulsi nervosi legati al dolore.
- Indometacina, un farmaco antinfiammatorio non steroideo, utile per la cefalea da sforzo sia lieve, che intensa. Il suo meccanismo di azione prevede l'inibizione della formazione di molecole infiammatorie, chiamate mediatori dell'infiammazione.
- Naprossene, un antinfiammatorio non steroideo con lo stesso meccanismo di azione del precedente.
Rimedi naturali per la cefalea primaria.
Tra i rimedi naturali che è possibile utilizzare per contrastare il mal di testa da sforzo abbiamo la fitoterapia e l'omeopatia.
I rimedi fitoterapici consigliati dai naturopati sono:
- Spirea ulmaria e salice bianco, due piante contenenti derivati salicilici, principi attivi simili all'acido acetilsalicilico che hanno azione antinfiammatoria ed antidolorifica. Entrambe le piante possono essere assunte sotto forma di infuso, ponendo in infusione per dieci minuti un cucchiaio di pianta essiccata in una tazza di acqua tiepida, filtrare e bere al bisogno.
- Artiglio del diavolo, contenente principi attivi quali arpagosidi, ad azione antinfiammatoria ed analgesica. Si assume sotto forma di capsule contenenti estratto secco (da 300 a 600 mg al giorno), di tintura madre (30 gocce tre volte al giorno), o di infuso (5 grammi di erba da porre in infusione per dieci minuti in 500 ml di acqua, da assumere tre volte al giorno).
- Partenio, molto utilizzato anche per l'emicrania e contenente principi attivi quali sesquiterpeni, polifenoli e flavonoidi che gli conferiscono azione antinfiammatoria e tranquillante. Si assume sotto forma di estratto secco in capsule, con posologia variabile in base ai casi.
Secondo i principi dell’omeopatia, tra i rimedi più indicati abbiamo:
- Ignatia amara, quando il dolore è di tipo fisso e trafittivo, come se ci fosse un chiodo. Si assume alla concentrazione 9CH con una posologia di 3 - 4 granuli al giorno per almeno 20 - 30 giorni.
- Belladonna, per il dolore che insorge improvvisamente, si assume alla concentrazione 7 CH con una posologia di tre granuli 3 volte al giorno.
- Arsenicum album, per tutti i dolori di testa che compaiono dopo un intenso stress compreso quello fisico. Si assume alla concentrazione 15 CH con una posologia di 3 granuli tre volte al giorno.
- Kalmia latifolia, utile per i dolori che coinvolgono sia la testa, che la nuca e il collo. Si assume alla concentrazione 15 CH, con posologia di tre granuli due volte al giorno.
Prognosi.
Se non vengono riscontrate gravi cause organiche la cefalea da sforzo ha una remissione alquanto benigna ed è sensibile al trattamento farmacologico. Utili risultano, in special modo se la patologia ha una componente di stress, anche tecniche di rilassamento.
L’articolo ha uno scopo puramente informativo e non intende sostituire il parere del medico neurologo.