Cisti di baker: sintomi e cause. Come si cura? Rimedi e fisioterapia
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La cisti di Baker è una tumefazione che si forma a livello delle articolazioni, più comunemente a livello dell'articolazione del ginocchio, nella parte posteriore. Artrite ed artrosi sono tra le cause più comuni all’origine del disturbo, ma quali sono i sintomi? Come si cura? La fisioterapia può essere un importante terapia, ma ci sono anche altri rimedi. Approfondiamo.
Che cos’è la cisti di Baker?
Le cisti di Baker sono sacche piene di liquido che si formano a livello delle articolazioni, in particolare in quella del ginocchio. La malattia fu descritta per la prima volta dal medico inglese William Morrant Baker nella seconda metà dell’800 ma il termine cisti, con il quale ci si riferisce a tale patologia è tuttavia usato impropriamente. La cisti è, difatti, una sacca chiusa da una membrana e contenente del liquido, mentre, in questo caso la tumefazione deriva dall'espansione, a causa dell'accumulo di liquido sinoviale (il liquido contenuto nelle articolazioni), della borsa tendinea dei muscoli associati all'articolazione, una struttura che si trova in comunicazione con l'articolazione.
La patologia si manifesta più frequentemente a livello dell'articolazione del ginocchio, tuttavia, in casi rari, può colpire anche altre articolazioni come quella del polso o quella del gomito.
Nel caso del ginocchio la tumefazione prende il nome di cisti poplitea perchè causata da un accumulo del liquido articolare nella fossa poplitea (cioè la cavità posteriore del ginocchio) a livello della borsa tendinea dei muscoli gastrocnemio - semi membranoso.
Le dimensioni delle cisti variano, alcune sono grandi solo qualche millimetro, altre invece hanno dimensioni esprimibili in centimetri e solitamente si manifestano in direzione caudale o mediana, difficilmente in posizione anteriore o verticalmente verso la coscia.
La cisti di Baker può colpire tutti i soggetti di qualsiasi età e sesso, e può manifestarsi anche nei bambini, specialmente in quelli di sesso maschile e di età compresa tra i 2 e i 14 anni. Raramente le cisti di Baker sono bilaterali, può capitare che si manifestino prima in un ginocchio e poi in un altro ma ciò avviene difficilmente in contemporanea
Il meccanismo con cui si sviluppano le cisti.
Il meccanismo fisiopatologico con cui si formano le cisti di Baker è strettamente correlato all'anatomia delle articolazioni. Un'articolazione è formata da due ossa, rivestite da uno strato cartilagineo, tra le quali vi è uno spazio, detto spazio sinoviale, all'interno del quale troviamo il liquido sinoviale, che fa da lubrificante e facilita il movimento articolare. L'articolazione è in comunicazione con i tendini ancorati alle ossa e ai muscoli, che servono a compiere i vari movimenti.
Il processo di formazione della cisti di Baker può quindi essere così schematizzato:
- per cause di diversa natura, si ha un eccesso di produzione: del liquido sinoviale,
- l'aumento di volume del liquido sinoviale provoca un aumento pressorio a livello dello spazio sinoviale,
- in seguito all'aumento pressorio, il liquido fuoriesce dallo spazio sinoviale e si accumula a livello delle borse tendinee dei muscoli,
- l'accumulo del liquido provoca una distensione della borsa del tendine e ciò determina la formazione della cisti di Baker.
Il meccanismo con cui il liquido si accumula nella borsa del tendine è definito "a valvola" poiché funziona in un'unica direzione: il liquido può spostarsi dallo spazio sinoviale alla borsa tendinea ma non può tornare indietro.
Le cause sono di tipo patologico e non patologico.
Le cisti di Baker possono formarsi per cause legate a patologie o per cause non patologiche. In generale tutte le cause portano alla formazione di cisti di Baker in conseguenza dell'accumulo di liquido sinoviale che fuoriesce dalla capsula articolare. Tra le patologie che possono provocare infiammazione delle articolazioni e formazione di cisti abbiamo:
- Osteoartrosi: chiamata anche artrite degenerativa è una patologia che colpisce le articolazioni causando una degenerazione della cartilagine ed un conseguente stato infiammatorio.
- Artrite reumatoide: è una patologia autoimmune causata dalla produzione di autoanticorpi che attaccano le articolazioni causando un potente stato infiammatorio.
- Artrite psoriasica: si tratta di una forma di artrite associata ad una malattia della pelle, la psoriasi, di origine autoimmune. Non è raro che lo stato infiammatorio determinato dalla psoriasi si estenda anche alle articolazioni oltre che a livello della cute.
- Gonartrosi: è una patologia degenerativa dell'articolazione del ginocchio che può insorgere a causa dell'usura dovuta all'età o in seguito a lesione del menisco o a fratture. Lo stato infiammatorio è legato alla degenerazione della cartilagine.
- Sinovite: è un'infiammazione della membrana che avvolge l'articolazione (membrana sinoviale) e provoca difficoltà di movimento del tendine ed intenso dolore.
- Altre patologie: tra le altre patologie che possono determinare infiammazione delle articolazioni abbiamo le connettiviti, la borsite e l'amiloidosi.
- La lesione del menisco e del legamento crociato anteriore in seguito a traumi, per esempio a causa di particolari sport come la maratona, la ginnastica artistica ed in generale tutti quegli sport che richiedono sforzi prolungati ed eccessivo utilizzo delle articolazioni del ginocchio.
I sintomi e le complicanze delle cisti.
Nella maggior parte dei casi le cisti di Baker sono asintomatiche e il paziente non avverte nessun tipo di disturbo. Tuttavia quando le dimensioni della ciste aumentano, si possono manifestare dei sintomi dovuti al fatto che, crescendo di dimensioni, la cisti comprime le strutture circostanti.
Possiamo quindi avere sintomi quali:
- Dolore: a livello della parte posteriore del ginocchio che si estende sino al polpaccio e alla coscia.
- Perdita di sensibilità alla gamba: se la cisti comprime le strutture nervose.
- Diminuzione dei riflessi estensori: e flessori del ginocchio e rigidità dell'articolazione.
- Possibile gonfiore dell'articolazione: come conseguenza dello stato infiammatorio.
- Tumefazione o rigonfiamento: visibili dovuta all'accumulo di liquido nella borsa tendinea e sensazione di pesantezza.
Possibili complicanze.
Sebbene la cisti di Baker sia un disturbo con prognosi assolutamente benigna può comunque portare a complicanze importanti quali:
Rottura della cisti.
Un rapido aumento della quantità e della pressione del liquido nella cisti, può causare la rottura con infiammazione dei tessuti circostanti e dolore acuto e arrossamento di tutto l'arto, specialmente del polpaccio, a causa della diffusione del liquido articolare che si estende sino alle fasce aponeurotiche del polpaccio.
Tromboflebite della vena poliptea.
La rottura della cisti e la pressione del liquido sulla vena poliptea che si trova dietro al ginocchio, può provocare tromboflebite che è l'infiammazione delle pareti della vena con possibile formazione di un coagulo di sangue.
La diagnosi: di solito si esegue quella differenziale.
Per eseguire una corretta diagnosi di cisti poplitea il medico si avvale di indagini strumentali che possano essere utili nella diagnosi differenziale con altre patologie. Difatti la cisti di Baker potrebbe essere confusa con una tromboflebite (nel caso in cui si verifichi la rottura), con un tumore (per esempio un fibrosarcoma o un sarcoma sinoviale), con cisti del menisco di tipo degenerativo o ancora con aneurismi poplitei.
Le indagini strumentali (che si eseguono dopo un primo esame obiettivo che si svolge mediante l'osservazione della tumefazione) utilizzate per la diagnosi sono:
- Ecografia: si utilizza prevalentemente per confermare il sospetto della cisti e, nel tempo, per monitorarne l'eventuale evoluzione. La cisti appare come una sacca piena di liquido circondata da una sottile membrana e l'ecografia può essere utile anche per definire la struttura della cisti, per esempio se questa risulta bilobata oppure se sono presenti dei setti all'interno della cisti o ancora se la cisti è chiusa da una parete o se è in comunicazione con la cavità articolare.
- Risonanza magnetica: utilizzata prevalentemente come esame di conferma dell'ecografia e per documentare l'estensione della cisti.
Come si curano le cisti di baker?
Nel caso in cui le cisti di Baker si manifestino con forti dolori e infiammazione dell'articolazione è possibile utilizzare dei farmaci per attenuare la sintomatologia.
Oltre ai rimedi farmacologici è consigliabile utilizzare la fisioterapia e dei trattamenti volti ad alleviare i sintomi.
Solo quando la cisti di Baker sono di dimensioni notevoli e provocano dolore costante, è il caso di ricorrere all'intervento chirurgico.
I rimedi farmacologici per i sintomi.
Tra i farmaci utilizzabili abbiamo:
- Antidolorifici: possono essere assunti per placare il dolore ma non hanno effetti sull'infiammazione. Tra questi si possono utilizzare l'ibuprofene e il paracetamolo.
- Antinfiammatori: l'antinfiammatorio più utilizzato per il dolore articolare è il cortisone. Può essere somministrato per via orale ma, più frequentemente, si utilizzano le infiltrazioni di cortisone direttamente nella parte da trattare per avere un effetto più rapido e mirato. Gli antinfiammatori possono essere utilizzati anche mediante tecniche che sfruttano una corrente elettrica per garantire una migliore penetrazione del farmaco, come per esempio la ionoforesi.
I rimedi fisioterapici.
La fisioterapia è una soluzione che può essere utilizzata sia per alleviare i sintomi legati alla presenza della cisti e favorire il naturale riassorbimento del liquido, sia come terapia di supporto post operatoria. In questo secondo caso viene iniziata dopo circa due settimane dall'intervento e prevede esercizi per mobilitare la cicatrice di modo da evitare la formazione di aderenze che potrebbero rappresentare un limite per i movimenti futuri. Nel caso in cui si utilizzi come terapia per alleviare i sintomi al paziente si consiglia di evitare l'esercizio fisico, di camminare utilizzando un bastone o delle stampelle e di eseguire degli esercizi mirati al potenziamento dei muscoli che sorreggono l'articolazione, e che favoriscano il drenaggio naturale del liquido.
Due possibili tecniche fisioterapiche da utilizzare sono:
- Kinesio taping: con questa tecnica, che si basa su un bendaggio da eseguire con delle strisce di tessuto elastico, si interviene sui linfonodi presenti in area poplitea e se ne favorisce il drenaggio, aiutando così in questo modo il naturale riassorbimento del liquido sinoviale. Si esegue applicando una striscia di tessuto elastico di circa 20 cm seguendo la forma di un ventaglio e si tiene sul ginocchio fino al miglioramento dei sintomi.
- Tecarterapia: è una tecnica che si avvale dell'uso di uno strumento, il tecar, il quale stimola la formazione di energia dall'interno dell'organismo stesso e in questo modo attiva i processi riparatori e antinfiammatori propri del corpo umano. Una seduta dura circa 30 minuti e il numero delle sedute dipende dai casi clinici.
- Per migliorare lo stato infiammatorio si può inoltre intervenire anche mediante l'utilizzo di altre tecniche come la laser terapia, che ha sia effetto drenante nei confronti del circolo linfatico, sia effetto antinfiammatorio, o mediante terapie che sfruttano gli ultrasuoni i quali producono un effetto sia antinfiammatorio che antidolorifico.
- Infine è possibile intervenire anche mediante osteopatia, tecnica che prevede l'utilizzo di manipolazioni dell'articolazione, eseguite manualmente da un osteopata esperto, al fine di favorire il drenaggio del liquido e attenuare il dolore.
Rimedi naturali: per infiammazioni alle articolazioni e artrite.
I rimedi naturali non sono molto utilizzati per il trattamento delle cisti di Baker. Tra quelli più in uso vi sono l'applicazione del ghiaccio e il riposo ma, se la formazione delle cisti è legata a fenomeni di artrite o in generale di infiammazione dell'articolazione, si può intervenire con rimedi omeopatici quali:
- Apis mellifica: da utilizzarsi in concentrazione 7 CH questo rimedio si utilizza quando sono presenti sintomi quali tumefazione, gonfiore e arrossamento, legati prevalentemente ad un trauma di natura articolare. L'assunzione di 2 - 3 granuli ogni tre ore circa dovrebbe migliorare il quadro infiammatorio grazie alle proprietà del veleno delle api contenuto in tale preparazione.
- Bryonia: questo rimedio è utile nel caso in cui vi sia un quadro infiammatorio legato ad artrite in cui si manifesta anche versamento di liquido articolare. La concentrazione da utilizzare è 7 CH e si consiglia di assumere 2 - 3 granuli per almeno tre volte al giorno. L'effetto antinfiammatorio è da riferirsi ai principi attivi contenuti nella radice della pianta come alcaloidi e glucosidi.
- Rhus toxicodendron: da utilizzarsi in caso di infiammazione legata ad artrosi questo rimedio ha efficacia grazie ai principi attivi come derivati pirocatechinici e uruscenolo. La posologia è di 2 - 3 granuli due volte al giorno in concentrazione 7 CH.
- Argilla verde o arnica. Impacchi da applicare localmente leniscono il dolore e riducono l'infiammazione.
Intervento chirurgico tradizionale, artroscopia o artrocentesi.
Qualora la sintomatologia persista nonostante l'utilizzo dei farmaci è possibile che il medico esperto in ortopedia consigli un intervento chirurgico, la cui tipologia dipende dalle dimensioni della cisti:
- Per le cisti di piccole dimensioni: si interviene mediante artroscopia, un intervento che consiste nell'incidere l'articolazione per infilare un piccolo tubicino attraverso il quale si potrà inserire una telecamera che consentirà al chirurgo di valutare lo stato dell'articolazione. Se necessario il chirurgo potrà intervenire inserendo un ago nel tubicino con lo scopo di aspirare il liquido e sgonfiare quindi la parte. Questo intervento si esegue in anestesia locale e non ha un particolare decorso post operatorio anche se si consiglia per qualche giorno di tenere a riposo l'articolazione.
Puoi approfondire come si effettua l'artroscopia.
- Per le cisti di grandi dimensioni: si esegue un intervento chirurgico mirato alla rimozione della cisti. In questo caso l'articolazione viene aperta, l'anestesia utilizzata può essere epidurale o totale in base ai casi, e il decorso post operatorio è un po' più lungo rispetto all'artroscopia. Difatti si consiglia nei primi giorni di applicare del ghiaccio e di tenere l'arto sollevato, mentre all'articolazione si applica un tutore o del gesso per circa 3 - 4 giorni per mantenerla ferma e velocizzare la guarigione. Dopo questo intervento si consiglia una visita dal fisiatra e un percorso di fisioterapia.
- Agoaspirazione ed artrocentesi. L'intervento di agoaspirazione del liquido dalla cisti risulta utile solo nel caso in cui la cisti non sia generata da una patologia, poiché in questo caso il liquido tenderebbe a riformarsi in breve tempo. Il chirurgo quando aspira il liquido inietta contemporaneamente un corticosteroide a lunga durata di azione.