Colonscopia: preparazione, dieta e rischi. È dolorosa? Procedura
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Come si effettua la colonscopia? Scopriamo come ci si prepara, la dieta da seguire e gli eventuali rischi e complicazioni dell'esame ed analizziamo la procedura delle diverse tipologie. Oggi le tecniche moderne hanno reso l’esame meno fastidioso e doloroso per il paziente.
Che cos’è la Colonscopia?
La colonscopia è un esame diagnostico e preventivo del colon al fine di individuare precocemente eventuali malattie infiammatorie, lesioni benigne o maligne al colon-retto ed eventualmente rimuoverle direttamente o analizzarle mediante biopsia.
Ne esistono diverse tipologie, ognuna delle quali ha una sua preparazione, il cui scopo però è comune ed è pulire adeguatamente il colon, mediante dieta e farmaci, al fine di garantire una buona visualizzazione dell'intestino durante l'esame.
Se effettuata in maniera tradizionale può essere un po' dolorosa a causa dell'aria insufflata e della pressione del colonscopio sulle pareti dell'intestino e pertanto può essere necessaria una lieve sedazione.
Quando è opportuno effettuarla? I soggetti a rischio.
Si effettua ogni 5 anni circa nei soggetti a rischio, coloro cioè che hanno maggiori probabilità per familiarità o per altre motivazioni di soffrire di una patologia del colon - retto.
È indicata anche dopo i 50 anni qualora si riscontrassero feci con sangue o con muco e nei soggetti di età superiore ai 58 anni con una frequenza decennale. Non va confusa con l'esame del clisma opaco, che è un esame che prevede l'esplorazione del colon mediante raggi X ma che da risultati poco precisi.
Approfondisci le possibili cause e gli esami da effettuare in caso di presenza di sangue nelle feci.
A che serve?
La colonscopia quindi non è un esame che si effettua di routine ma viene richiesto in particolari situazioni in cui si presume o si vuole accertare la presenza di un problema a livello del colon o del retto. In particolare è indicata per:
- Chi ha familiarità per lo sviluppo di tumori del colon - retto e di polipi adenomatosi.
- Soggetti che presentano feci con sangue o con muco.
- Chi soffre di alterazioni importanti dell'alvo, come diarrea cronica o stipsi severa e duratura.
- Donne in cui si sospetta un'endometriosi che coinvolge gli organi extra genitali.
- Individui con sospetto morbo di Crohn e rettocolite ulcerosa.
- Chi accusa dolori addominali forti e duraturi al fine di identificare la presenza di diverticolosi del colon o di colite ischemica.
- Soggetti che soffrono di emorroidi al fine non di diagnosticarle ma di escludere eventuali patologie del colon che possono presentare una sintomatologia simile a quella emorroidaria.
Le varie tipologie di colonscopia.
Esistono numerose tipologie di colonscopia che possono essere distinte in base alle tecniche o in base al tratto di intestino che viene coinvolto nell'esame.
In base alla tecnica possiamo distinguere:
Colonscopia tradizionale.
Si effettua mediante un tubo flessibile dotato di telecamera ad un'estremità, che prende il nome di colonscopio. Si introduce dal retto e si spinge attraverso l'intestino insufflando in contemporanea dell'aria per distendere il tratto intestinale. È la tecnica più utilizzata e che da i migliori risultati.
Colonscopia virtuale.
E' un tipo di colonscopia non invasiva che esamina il colon mediante una TAC, previa distensione del colon mediante l'insufflazione di anidride carbonica o aria. Sebbene sia preferita dai pazienti perchè non invasiva, è meno precisa dalla colonscopia tradizionale per quanto riguarda le piccole lesioni.
Colonscopia robotica.
E' un tipo di colonscopia di ultima generazione che prevede l'impiego di un colonscopio robotico dotato di un joystick (per il controllo da parte del medico) e rivestito da una guaina che ha la capacità di allungarsi o accorciarsi e in questo modo progredisce o regredisce all'interno del colon. La differenza con quella tradizionale è che quindi il colonscopio progredisce all'interno dell'intestino in maniera non traumatica perchè scivola attraverso le pareti del colon grazie al suo particolare rivestimento. Il movimento progressivo del colonscopio, realizzato in questo modo, non determina ne pressione ne stiramento dei visceri poichè l'avanzamento dello strumento non avviene mediante una spinta pressoria impressa dall'esterno, ma avanza dall'interno.
Colonscopia mediante videocapsula.
E' un tipo di colonscopia non invasiva che prevede l'utilizzo di una capsula, dalla lunghezza di circa 31 mm e dal diametro di circa 11 mm, contenente due telecamere, due sorgenti di luce e un'antenna. La capsula viene ingerita dal soggetto e percorre tutto il tratto gastrointestinale. Le telecamere presenti nella capsula si attivano dopo circa un'ora e 15 minuti dall'ingestione, che è il tempo calcolato affinchè la capsula raggiunga l'intestino tenue. Una volta giunta nell'intestino tenue, le telecamere inviano, mediante l'antenna, le immagini ad un ricevitore (di cui sarà dotato il paziente e che dovrà tenere con se per tutta la durata dell'esame). La capsula verrà poi espulsa con le feci e il medico analizzerà le immagini trasmesse dalla telecamera. Attualmente non è molto usata poiché è molto costosa e si utilizza principalmente, non tanto per analizzare il colon, quanto per un esame dell'intestino tenue.
Colonscopia laser.
è una tecnica di ultima generazione in cui si utilizza un endoscopio con focale laser che proietta una luce direttamente sulla parete intestinale dopo che al paziente è stata somministrata una soluzione fluorescente (liquido di contrasto) per via endovenosa.
In base alla sede esplorata durante l'esame invece possiamo distinguere:
- Rettoscopia: in questo caso l'esame si limita al retto e la sonda non progredisce oltre il tratto rettale dell'intestino.
- Sigmorettoscopia: l'esame coinvolge il retto e il colon sigmoideo che si trova subito dopo il retto.
- Pancolonscopia: l'esame coinvolge l'intero colon, ascendente, trasverso,discendente, sigmoideo e il retto.
- Talvolta alla pancolonscopia si può affiancare anche l'ileoscopia, ovvero l'esame del tratto di intestino chiamato ileo, che si trova subito prima dell'inizio del colon ascendente.
Come si esegue?
Vediamo adesso quali sono le modalità di esecuzione dell'esame e come ci si deve preparare ad esso. La modalità di preparazione alla colonscopia è più o meno equivalente nelle diverse tipologie di esame che esistono.
Le procedure di esecuzione sono invece molto diverse a seconda della tipologia: ci occuperemo in particolare della procedura relativa alla colonscopia tradizionale, in quanto è la più in uso e da i risultati migliori.
La preparazione all'esame: dieta e lassativi.
La preparazione all'esame è una fase estremamente importante, la mancanza di un'adeguata preparazione infatti, pregiudica il risultato stesso della colonscopia.
Il paziente dovrà tenere pulito il colon eliminando i residui solidi presenti in esso ed evitandone la formazione.
In particolare il soggetto prima di sottoporsi all'esame deve:
- Seguire un'alimentazione adeguata attraverso una dieta che limiti il più possibile la formazione di scorie nel colon. Dovrà, nei tre o quattro giorni prima dell'esame, sospendere il consumo di alimenti ricchi di fibra come verdure, frutta, crusca e cereali integrali. È consigliato inoltre sospendere il consumo di alimenti dai colori rosso e viola o contenenti simili coloranti poichè potrebbero apparire come tracce ematiche e falsare il risultato dell'esame. Il paziente può mangiare tranquillamente uova, pollo, pesce, carne, mentre non vi è ancora chiarezza sul consumo di latticini e yogurt (alcuni esperti ne sconsigliano il consumo altri non ritengono che rappresenti un problema). Il giorno prima dell'esame il paziente non deve assumere cibo solido e potrà alimentarsi soltanto con succhi di frutta, passati di verdure, brodo, tisane, the, caffè, bevande energetiche e camomilla.
- Assumere farmaci di tipo lassativo allo scopo di evacuare il più possibile e di mantenere il colon privo di residui fecali. Il lassativo più utilizzato è quello a base di polietinilglicole. I lassativi possono essere utilizzati sottoforma di pillole o di polvere da sciogliere in 3 - 4 litri di acqua. Tale preparato dovrà essere sorseggiato a partire dal giorno che precede l'esame. È consigliabile affiancare all'uso di lassativi per via sistemica anche l'utilizzo di clisteri a base di soluzione salina.
- Bere molta acqua per favorire l'eliminazione dei residui fecali dal colon e mantenerlo pulito.
- Sospendere o ridurre l'assunzione di alcuni farmaci come anticoagulanti (che potrebbero determinare emorragie nel corso dell'esame) e farmaci contenenti ferro (potrebbero falsare il risultato). Al pari dei farmaci anticoagulanti è bene sospendere, qualora se ne facesse uso, il consumo di piante con la stessa azione come il ginkgo biloba e l'aglio.
- E' possibile assumere al posto dei lassativi dei preparati naturali che abbiano lo stesso effetto. Tra questi sono indicate sostanze come mannitolo, isomalto, lattulosio, che hanno un'azione di tipo osmotico, cioè richiamano acqua nel lume intestinale, facilitandone la pulizia. Inoltre è possibile anche avvalersi del consumo di alcune piante ad azione sedativa e antispastica come il biancospino, la valeriana, la passiflora, il tiglio e la camomilla, da assumere sottoforma di tisane.
la procedura di esecuzione della colonscopia tradizionale.
La colonscopia normalmente non necessita di anestesia ma, essendo un esame fastidioso e a volte doloroso a causa dell'aria insufflata nel colon, può essere necessaria una leggera sedazione con blandi farmaci sedativi.
Inoltre vengono somministrati dei farmaci antispastici e anticolinergici al fine di distendere il più possibile la muscolatura liscia intestinale ed evitare spasmi durante l'esame. Si procede poi nel seguente modo:
- Il paziente, dopo essere stato sedato, viene fatto sdraiare sul lettino e fatto girare sul fianco. Il colonscopio viene lubrificato e viene inserito dall'ano e contemporaneamente si inizia l'insufflazione di aria per distendere le pareti intestinali.
- Il colonscopio viene fatto avanzare lungo l'intestino imprimendo una spinta dall'esterno, man mano che avanza lo strumento, mediante la telecamera situata alla sua estremità, trasmette su un monitor le immagini dell'intestino del paziente, consentendo al medico di osservare le pareti del colon al fine di individuare eventuali alterazioni.
- Finito l'esame il colonscopio viene sfilato delicatamente dall'ano.
L'esame può durare da 30 a 60 minuti in base a come reagisce il paziente e a cosa il medico riscontra. Se si riscontrano polipi per esempio o masse non identificate e sospette, si procederà alla contemporanea biopsia per prelevare un campione di tessuto da analizzare successivamente.
I rischi: dolore e complicanze.
Generalmente la colonscopia non è un esame pericoloso e non causa particolari problemi se non leggeri dolori addominali dopo l'esame dovuti all'insufflazione dell'aria nell'intestino e all'attrito del colonscopio sulle pareti intestinali.
Possono però verificarsi, seppur raramente, alcune complicanze tra cui:
- Perforazione dell'intestino dovuta a spasmi o a movimenti durante l'esame che provocano la penetrazione del colonscopio nella parete del colon fino a perforarla.
- Sanguinamento dovuto all'asportazione di eventuali polipi.
- Sensazione di nausea, vomito, debolezza e vertigini associate a bocca secca e annebbiamento della vista. Questi sintomi sono per lo più dovuti ai medicinali somministrati durante l'esame.
Controindicazioni: quando l'esame è sconsigliato.
Vi sono alcuni casi in cui l'esecuzione della colonscopia non è indicata in quanto potrebbe aggravare i problemi del paziente, per esempio non è indicata:
- In soggetti in cui è in corso un episodio acuto di rettocolite ulcerosa o di diverticolite acuta, in quanto potrebbe peggiorare il quadro infiammatorio.
- Dopo un intervento chirurgico al colon poiché aumenta il rischio di perforazione del colon e non favorisce il recupero post operatorio.
- Nel caso in cui vi siano state precedenti perforazioni del colon o del retto.
- Se il soggetto soffre di megacolon tossico, una patologia che determina una distensione del colon causata dall'eccessiva formazione di aria per cause di natura non ostruttiva.
- Quando il soggetto è reduce da un infarto del miocardio poiché potrebbero insorgere delle aritmie.
Nel caso di donne in gravidanza o soggetti con problemi cardiaci o respiratori, il medico dovrà valutare l'effettiva necessità dell'esame ed eventualmente stabilire la modalità di esecuzione meno traumatica possibile.
Domande utili.
Vediamo adesso alcune informazioni pratiche che possono essere utili per affrontare l'esame con più tranquillità.
E' un esame ambulatoriale o necessita il ricovero?
L'esame è eseguito in sede ambulatoriale e il paziente viene dimesso subito dopo l'esame o viene trattenuto un paio d'ore per smaltire il sedativo o nel caso in cui si manifestino dolori addominali. Non è consigliabile che il paziente si metta alla guida di un'automobile nelle dodici ore seguenti l'esame a causa dei sedativi somministrati, per cui si consiglia di farsi accompagnare.
Nel caso in cui vi siano polipi da asportare di medie dimensioni il paziente viene ricoverato in day hospital, per circa 6 - 8 ore.
Quale deve essere l'alimentazione dopo colonscopia?
Non vi sono particolari indicazioni dietetiche da seguire dopo una colonscopia. Si consiglia però di fare un pasto leggero a base di cibi non elaborati, e di evitare il consumo di alcolici perchè amplificano l'effetto sedativo dei farmaci.
Si può eseguire con le mestruazioni?
La colonscopia si può eseguire tranquillamente anche in presenza di mestruazioni.
E' un esame in convenzione?
La colonscopia è un esame che può essere eseguito gratuitamente in ospedale pagando un ticket, oppure privatamente, e in quest'ultimo caso il costo varia in base al centro privato.
Quanto costa?
L'esame fatto privatamente ha un costo variabile. Per esempio in alcuni centri l'esame ha un costo di 300 e 450 euro se effettuato senza sedazione, di 430 euro se effettuato insieme a biopsia e di 400 - 580 euro se effettuato con sedazione.