Demenza senile: sintomi, cause, cure, diagnosi e decorso
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Quali sono i sintomi della demenza senile e quale il suo decorso? Approfondiamone le cause e come, attraverso una diagnosi precoce, stabilire le cure possibili per lo più volte a rallentare la progressione della malattia.
Che cos'è la demenza senile?
La demenza senile è una condizione neurologica che comporta una progressiva perdita delle funzioni cerebrali e che si verifica solitamente nelle persone che hanno un'età superiore ai 60 - 65 anni. Raramente, può insorgere anche al di sotto dei 60 anni di età , e in questo caso prende il nome di demenza senile precoce o demenza senile giovanile. La demenza senile causa problemi non solo alla persona che ne è affetta, la quale può soffrire di deficit cognitivi, motori e di memoria, ma anche a coloro che vivono con il soggetto malato. E' una condizione molto diffusa, si stima che almeno 18 milioni di anziani nel mondo ne siano colpiti.
Decorso della malattia: i 4 stadi della demenza.
La diagnosi di demenza senile prevede una valutazione obiettiva del paziente e dei segni e sintomi da lui, o dai parenti, riferiti. In base alla sintomatologia si può classificare la demenza senile in 4 stadi:
Precoce.
I sintomi sono appena pronunciati e non vi sono compromissioni cognitive che portano a disabilità nello svolgimento delle attività giornaliere.
Moderata.
I sintomi sono più pronunciati e talvolta possono compromettere alcune attività giornaliere che non possono essere svolte, autonomamente, ma richiedono il sostegno di un'altra persona.
Grave.
I sintomi sono molto pronunciati e il soggetto non è in grado di svolgere nessuna attività giornaliera in maniera autonoma. Subentrano sintomi invalidanti come l'incontinenza, l'incapacità di alimentarsi da soli e l'incapacità di uscire da casa anche se accompagnati.
Severa.
Il soggetto non ha più nessuna capacità di comunicare con il mondo esterno e talvolta si trova in stato vegetativo.
Le cause che segnano il decorso della patologia.
Le cause di demenza senile sono principalmente di origine patologica e possono essere divise in reversibili e non reversibili, in base a questa distinzione si avrà naturalmente un diverso decorso della patologia.
Le cause non reversibili che generano la perdita delle funzioni cerebrali definite cause non reversibili o cronico - degenerative sono quelle patologie o condizioni che causano demenza senile e che non possono regredire, né guarire ma solo progredire nel tempo aggravando sempre più il quadro clinico. I meccanismi con cui originano molte di queste patologie non sono tuttora ben chiariti.
Morbo di Alzheimer.
E’ causato dalla deposizione di una sostanza, chiamata beta - amiloide, a livello del cervello. Questa sostanza causa delle placche che danneggiano le cellule e le arterie cerebrali alterandone la funzione e diminuendo l'azione di alcuni neurotrasmettitori come l'acetilcolina.
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Morbo di Parkinson.
Il morbo di parkinson è causato dalla diminuzione della produzione di dopamina, un neurotrasmettitore, nel cervello. La demenza in questo caso è caratterizzata da difficoltà nel linguaggio e nei movimenti causati dai costanti tremori.
Demenza vascolare.
Si tratta di un tipo di demenza che origina in seguito a fenomeni ischemici a carico dei vasi sanguigni del cervello. A livello dei vasi cerebrali si verificano dei veri e propri infarti che causano dei danni all'area colpita i quali possono provocare insorgenza di demenza senile.
Malattia dei corpi di Lewy.
E’ una patologia in cui si formano dei depositi eosinofili intracitoplasmatici, chiamati corpi di Lewy, all'interno dei neuroni. La formazione di questi depositi porta a lesioni nei neuroni e a una diminuzione della funzionalità .
Morbo di Pick.
E’causata dalla formazione dei corpi di Pick, costituiti da una forma anomala della proteina tau, che si depositano nelle cellule nervose causando alterazioni comportamentali e funzionali e portando all'insorgenza di demenza senile.
Degenerazione temporale frontale.
E’un tipo di demenza in cui le aree colpite sono il lobo frontale e il lobo temporale. È’ una causa di demenza senile in età precoce, e non si conoscono ancora le cause ben precise. Causa principalmente alterazioni del comportamento e della personalità .
Malattia di Huntington.
E’ un'altra causa di demenza presenile, si manifesta infatti intorno ai 35 - 40 anni, ed è causata da un'alterazione di tipo genetico. La malattia di Huntington provoca una degenerazione dei neuroni inibitori che utilizzano il GABA come neurotrasmettitore.
Le cause reversibili di demenza senile sono quelle condizioni che come effetto secondario la sintomatologia tipica della demenza senile. E' bene sottolineare che tali cause possono essere considerate di demenza in generale che diventa senile se compaiono in tarda età .
Carenza di vitamina B12.
Sebbene non siano ancora stati individuati i meccanismi, sembra che la mancanza della vitamina B12 dovuta ad un'errata alimentazione, potrebbe causare o accelerare la degenerazione delle cellule cerebrali portando così il soggetto a soffrire di demenza.
Tumori cerebrali.
La presenza di un tumore dell'encefalo può causare danni ai neuroni e compressione alle strutture cerebrali determinando l'insorgenza di demenza.
Problemi tiroidei.
L'ipotiroidismo potrebbe avere come effetto secondario lo sviluppo di demenza sebbene il meccanismo con cui causa tale condizione non risulti ben chiaro.
Patologie di origine metabolica.
Malattie quali il diabete e l'ipercolesterolemia familiare potrebbero essere causa di demenza senile per i danni provocati a livello delle arterie cerebrali.
Farmaci e sostanze chimiche.
Alcuni farmaci come le benzodiazepine o gli anticolinergici e alcune sostanze chimiche come il monossido di carbonio, il piombo e l'alluminio, possono portare le cellule cerebrali ad uno stato di "intossicazione" che causano danni alle strutture con possibile sviluppo di demenza.
I principali fattori di rischio di questa malattia.
Lo sviluppo di demenza senile si associa fortemente ad alcuni fattori di rischio. Tali fattori non determinano la sicura insorgenza di una patologia o di una condizione che porta allo sviluppo di demenza senile, ma contribuiscono, in soggetti predisposti, al manifestarsi della malattia. Le ultime ricerche correlate alla demenza senile indicano come fattori:
Sesso ed età .
L'età oltre i 60 - 65 anni e il sesso femminile (sia a causa della vita più lunga che della menopausa) sono due fattori che influenzano la possibilità di soffrire di demenza senile. Man mano che si va avanti con l'età le arterie cerebrali diventano sempre meno elastiche limitando il flusso di sangue alle aree cerebrali e questo può causare l'insorgenza di demenza.
Fumo.
Il fumo è un fattore di rischio poiché danneggia sia le pareti dei vasi, compresi quelli cerebrali, sia le cellule cerebrali stesse. In questo modo favorisce lo sviluppo di patologie varie tra cui la demenza senile di tipo galoppante, cioè a rapido sviluppo.
Ipercolesterolemia.
Chi ha il colesterolo alto può sviluppare demenza senile a causa della formazione di placche aterosclerotiche nelle arterie cerebrali che ostacolano il flusso sanguigno e portano al danneggiamento delle cellule cerebrali.
Ipertensione arteriosa.
La pressione alta provoca delle lesioni a livello dei vasi arteriosi che causano delle vere e proprie cicatrici. A livello cerebrale la presenza di queste cicatrici potrebbero essere un fattore di rischio per lo sviluppo di demenza senile.
Abuso di alcol.
L'alcol assunto in grandi quantità provoca danni sia a livello delle cellule cerebrali sia a livello delle sinapsi (il metodo che utilizzano le cellule del cervello per comunicare), questo potrebbe rappresentare un fattore di rischio per lo sviluppo di demenza senile.
Fattori di origine genetica.
La predisposizione genetica è il fattore di rischio che ha il peso maggiore nello sviluppo della demenza senile. Attualmente non vi sono ancora certezze scientifiche in merito ma si ritiene che due cromosomi, il cromosoma 21 già implicato nella sindrome di Down, e il cromosoma 19 (codificante una proteina chiamata apo E4), siano coinvolti nello sviluppo e nel manifestarsi di patologie che causano demenza senile.
Quando inizia? I sintomi di tipo cognitivo, non cognitivo e funzionali.
I sintomi della demenza senile possono essere molto variabili, in generale dobbiamo affermare che in caso di demenza che colpisce le aree sottocorticali del cervello si avrà una sintomatologia a livello di funzione motoria, sfera emotiva e sfera della personalità , mentre se la demenza colpisce le aree corticali del cervello si avrà come sintomo una degenerazione del linguaggio, delle funzioni cognitive e della memoria. Un'altra classificazione dei sintomi può essere fatta in questo modo:
- Sintomi di tipo cognitivo: perdita di memoria, mancanza della capacità di orientamento spazio - temporale, disturbi del linguaggio come scomparsa della capacità di parlare o ripetizione ossessiva delle parole, incapacità di svolgere problemi semplici e complessi come la risoluzione di calcoli matematici, inabilità di comprendere frasi, di leggere e di scrivere.
- Sintomi di tipo non cognitivo: alterazioni del comportamento, insonnia, depressione, schizofrenia, rifiuto del cibo, comparsa di allucinazioni, ossessioni e schizofrenia, urla e vagabondaggio, irritabilità , aggressività ed apatia.
- Sintomi di tipo funzionale: difficoltà motorie anche per i movimenti più semplici, incontinenza, nessuna cura per l'igiene personale, incapacità di alimentarsi autonomamente.
Come prevenire la demenza senile?
Le demenze sono malattie difficili ancora in fase di studio perché non esiste una cura efficace vera e propria. Prevenirle è fondamentale prestando attenzione, per quanto è possibile, ai fattori di rischio.
La prevenzione delle demenze deve iniziare in età giovanile e prevede un corretto stile di vita.
- Evitare alcol, fumo e droghe.
- Svolgere un’attività fisica moderata e costante.
- Fare un’alimentazione equilibrata ricca di antiossidanti come la dieta Mediterranea che consiglia di mangiare molta frutta e verdura, pesce, olio d’oliva e noci, mentre suggerisce di assumere poca carne o latticini.Il l Department of Epidemiology and Public Health di Londra ha presentato dati sull'associazione tra dieta e degenerazione cognitiva. Su un campione di circa 5000 persone tra i 45 e gli 80 anni, è stata riscontrata una riduzione delle capacità cognitiva a seguito di un consumo eccessivo di grassi, carne rossa, dolci e fritture.
- Correggere patologie croniche quali ipercolesterolemia, ipertensione,aterosclerosi, obesità e diabete
- Svolgere un’attività che richiede un certo impegno cognitivo, come dedicarsi ad hobby, leggere libri, giocare a carte, fare la settimana enigmistica che combattono l’invecchiamento dei neuroni.
- Mantenere una certa quantità di relazioni sociali.
Quali sono gli esami per giungere alla diagnosi.
Una volta effettuato l'esame obiettivo dei sintomi e classificato il paziente in uno degli stadi sopraelencati in base ai sintomi è possibile procedere ai seguenti test:
- Esami di laboratorio: si eseguono per valutare i livelli di ormoni tiroidei, di vitamina B12, degli elettroliti, dei parametri epatici e in generale di tutti quegli elementi che possono risultare alterati quando è in corso una patologia che causa demenza senile.
- Elettroencefalogramma: serve a valutare l'attività elettrica del cervello e ad individuarne eventuali alterazioni.
- Risonanza magnetica: serve a valutare la struttura generale dell'encefalo, se confrontata con precedenti risonanze magnetiche è possibile evidenziare gli eventuali cambiamenti nella struttura del cervello.
- TAC: la TAC (tomografia assiale computerizzata) viene utilizzata per visualizzare lo spessore delle parti che compongono il cervello in modo da consentire la diagnosi di una delle patologie ben determinate.
- PET: la PET (tomografia a emissione di positroni) serve a evidenziare la funzionalità delle diverse aree cerebrali e ad evidenziare eventuali modifiche.
- SPECT: la SPECT (tomografia ad emissione di un singolo fotone) consente di misurare il flusso di sangue che scorre nelle arterie cerebrali al fine di individuare delle modifiche.
Come rallentare la demenza senile? Terapie per contrastare i sintomi principali.
Per le demenze senili primarie, quelle cioè di tipo non reversibile, non vi sono cure. Vediamo quindi a cosa va incontro una persona affetta da demenza senile, che tipo di comportamento devono assumere i familiari e se vi sono farmaci o terapie che possono rallentare il decorso della malattia. Per quanto riguarda le demenze senili secondarie, la cura sarà stabilita in base alla patologia o alle condizioni che hanno scatenato l'evento e quindi in base ai singoli casi. Per esempio nel caso in cui vi sia una carenza di B12 si ricorrerà a rimedi naturali come un cambiamento nell'alimentazione o a rimedi omeopatici come gli integratori di questa vitamina, nel caso di tumore cerebrale il rimedio sarà invece di tipo chirurgico ove possibile.
Le cure rivolte a rallentare il decorso della malattia e a contrastare i sintomi principali attualmente disponibili sono:
Terapia farmacologica.
I medicinali utilizzati per la demenza senile variano in base al sintomo che vanno ad attenuare. La Food and Drug Administration ha stabilito per esempio che per la cura della sintomatologia legata all'Alzheimer i farmaci da utilizzare sono il donepezil in generale per tutti i gradi di Alzheimer, la rivastigmina e la galantamina per le forme lievi e moderate e la memantina per le forme gravi.
Vi sono poi farmaci per le demenze da Parkinson che sono gli antagonisti della dopamina (a cui appartengono olanzapina e clozapina), e farmaci per le alterazioni comportamentali come gli antipsicotici, i serotoninergici (come il trazodone) e gli stabilizzanti dell'umore (come la fluoxetina).
Terapia riabilitativa.
La riabilitazione svolge un ruolo fondamentale nella gestione del paziente con demenza senile. Si utilizzano diverse tipologie di riabilitazione come quella di riorientamento della realtà che ha lo scopo di riuscire a ridare al paziente la capacità di orientarsi nello spazio e nel tempo, la riabilitazione mnemonica, che cerca di sopperire ai vuoti di memoria, la riabilitazione basata sulla teoria della validazione, che serve a fare accettare al paziente la sua condizione al fine di prevenire episodi depressivi, ed infine la rimotivazione che serve a fare il modo che il paziente risponda nuovamente agli stimoli forniti dall'ambiente esterno.
Sia le terapie farmacologiche che quelle riabilitative devono essere calibrate dallo specialista caso per caso, in base al tipo di demenza senile e alla gravità della condizione.
Verso nuove terapie.
I ricercatori specialisti in neurologia sono tutt'ora alla ricerca di nuove terapie che possano minimizzare i fattori che influenzano negativamente la qualità della vita.
E’ del 2018 la notizia diffusa da una casa farmaceutica americana, la Biogen, insieme alla giapponese Eism, di un nuovo farmaco sperimentale capace di rallentare il declino cognitivo nei malati di Alzheimer. La molecola messa testata su circa 800 pazienti, pare aggredisca le placche della proteina beta amiloide che si accumulano nel cervello e sono responsabili della neurodegenerazione.
Il farmaco non ferma, ne rallenta la malattia, ma migliora le condizioni dei malati ed è quindi un piccolo passo avanti nella ricerca.
Decorso e aspettativa di vita.
Il decorso delle demenze senili primarie è di tipo cronico - degenerativo. Questo significa che man mano che passa il tempo, il soggetto sarà sempre più debilitato e meno autosufficiente e la malattia diventerà sempre più invalidante tanto da compromettere in maniera grave la qualità della vita.
L'aspettativa di vita quindi è condizionata da come il soggetto risponde alle terapie e da come e in che tempi si evolve la patologia, parametri che non possono essere stabiliti a priori ma che vengono valutati dal neurologo caso per caso man mano che la malattia progredisce. La qualità della vita in generale è influenzata dai seguenti fattori:
- Incapacità di comunicare a causa delle difficoltà di linguaggio.
- Sviluppo di infezioni a causa della debilitazione generale dell'organismo.
- Perdita della capacità di interagire con gli altri soggetti.
- Perdita dell'autosufficienza e della capacità di espletare le funzioni corporee primarie.
- Effetti collaterali dei farmaci.
Generalmente la durata del declino cognitivo è di circa 7/10 anni.
Consigli utili per la famiglia per aiutare chi soffre di demenza senile.
Una volta accertata la diagnosi di demenza senile come la si può gestire ed in quale modo la si può combattere? Vediamo una serie di regole comportamentali che le persone che assistono il paziente affetto da demenza senile devono conoscere ed attuare:
- Evitare atteggiamenti negativi, di disperazione e di non accettazione della condizione del soggetto. Mantenere un atteggiamento positivo, infatti, aiuterà il paziente a sentirsi meglio e ben accetto da parte della sua famiglia. Un paziente con demenza senile non va mai colpevolizzato.
- Davanti a perdita di memoria, difficoltà di linguaggio o ripetizione di parole o concetti evitare di sottolineare il problema ma fornire tacitamente un aiuto, come per esempio degli appunti che aiutino a ricordare.
- Nel caso in cui siano presenti disorientamenti spazio temporali fornire al paziente dei punti di riferimento, appuntandoli su dei fogli scritti nel caso vi sia anche perdita di memoria, e rassicurare il paziente che si sentirà sperduto non avendo cognizione del tempo e dello spazio.
- Fare in modo che l'ambiente sia consono alla vita del paziente, in particolar modo è necessario installare dei rilevatori di gas e di fumo, controllare la chiusura di porte e finestre, dotare l'ambiente di illuminazione anche di notte, conservare medicinali, detersivi e sostanze chimiche in generale in luoghi sicuri.
Demenza senile ed invalidità .
La demenza senile è una malattia invalidante e come tale dà diritto ad invalidità civile e nei casi di demenza grave all'indennità di accompagnamento, pagato DALL'INPS.