Depressione post partum: sintomi, prevenzione, cause e rimedi

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Dottoressa Vitalba Genna (Psicologia e Psicoterapia sistemico-relazionale) Consulente Scientifico:
Dottoressa Vitalba Genna
(Specialista in psicologia e psicoterapia sistemico-relazionale)

La depressione post partum colpisce circa il 10-15% delle donne che diventano mamme per la prima volta: ma quali sono i sintomi di questo disturbo? È possibile fare prevenzione? E quali sono i rimedi più efficaci? L’articolo sotto riportato proverà a dare risposta a queste e ad altre domande su un argomento di grande interesse per i neogenitori!

Cos'è la depressione post partum?

La depressione post partum è un disturbo psichico caratterizzato da un patologico abbassamento del tono dell’umore (da qui il termine “depressione”) in soggetti che sono diventati genitori da poco tempo (da qui l’espressione “post partum”).

Inoltre, per anni si è pensato che essa fosse di esclusiva pertinenza femminile, nel senso che solo le donne potessero soffrirne; tuttavia, negli ultimi anni, si è andata maggiormente sviluppando la consapevolezza che anche gli uomini, seppur in modo differente in apparenza, possono essere colpiti da depressione post partum.

La depressione post-partum è una malattia che colpisce quasi il 12% delle neo mamme in Italia, con punte più alte al nord rispetto al centro e al sud. La differenza è dovuta al fatto che al nord de donne lavorano molto di più fuori casa rispetto al resto del paese ed anche al fatto che dispongono di minori aiuti familiari.

Quando insorge?

La depressione post partum, come dice lo stesso termine, è caratterizzata dal fatto di insorgere “dopo il parto”.

In generale, il periodo di insorgenza si colloca nel primo anno dopo la nascita del bambino (specie dopo le prime quattro settimane), anche se attualmente si è visto che può manifestarsi anche durante la gravidanza.

Un periodo di maggiore vulnerabilità è quello dell’allattamento, sebbene non sia ancora chiaro se la depressione post partum, con le sue alterazioni anche biologiche, blocchi la portata lattea materna fino al punto da arrestare le capacità di allattamento o se, al contrario, una interruzione forzata dell’allattamento possa far insorgere nella madre un senso di inadeguatezza tale da provocare una sofferenza depressiva.

Un altro dato più importante riguarda il numero dei figli: anni fa si pensava che i genitori primipari, cioè al primo figlio, fossero più a rischio di depressione post partum. Beh, non è proprio così! In realtà, si è scoperto che la numerosità dei figli non è una variabile discriminante e che, quindi, essere genitori per la prima, seconda o terza volta espone al pari rischio di depressione post partum.

Quanto dura?

Anche la durata del disturbo è variabile: ci sono depressioni che durano un mese, altre che durano più di un anno.

Secondo una ricerca effettuata al National Institutes of Health e pubblicata su Science Daily , alcune forme di depressione post partum possono durare anche tre anni.

Come riconoscere la depressione puerperale? I sintomi da non trascurare.

Riconoscere questa forma depressiva è una questione molto complessa! Infatti, mentre da una parte i sintomi della depressione post partum, specie quella femminile, sono molto evidenti e facilmente riconoscibili, dall’altra qualcuno dubita che si possa definirla una patologia psichica a sé stante, supponendo, quindi, che essa sia solo un tipo specifico di depressione da cui non debba essere distinta.

Come stanno le cose, in realtà?

Da un punto di vista sintomatologico, la depressione post partum si manifesta con la maggior parte delle caratteristiche della depressione maggiore:

Tuttavia, essa è anche caratterizzata da alcuni sintomi specifici, quali:

Pertanto, la depressione post partum deve essere considerata solo in stretta associazione al rapporto genitore-bambino e non può essere diagnosticata in coloro che non sono genitori o che non lo saranno a breve.

La questione temporale è, infatti, un criterio diagnostico importante nel riconoscimento della patologia, nonché anche una caratteristica distintiva della depressione post partum rispetto alle altre tipologie depressive.

Cause e fattori di rischio.

Comprendere le cause della depressione è molto difficile, se non impossibile. Per questo motivo, in psicologia si preferisce parlare di fattori di rischio, cioè di condizioni che in un modo o nell’altro possono facilitare l’insorgenza della depressione post partum, e non di cause vere e proprie.

Il DSM V, il manuale statistico diagnostico dei disturbi mentali, definisce la depressione, tra cui anche quella post partum, come una combinazione di fattori di tipo familiare e genetico, neurobiologico, neurochimico, psicodinamico e psicosociale.

Gli psicologi Stewart, Robertson e altri, nel 2003, hanno dimostrato che alla base della depressione post partum materna ci sono :

Nei padri, invece, le cause sono prevalentemente di tipo psicosociale: i neopapà devono, infatti, affrontare una nuova situazione familiare che mette a dura prova le loro capacità di fronteggiamento dello stress, di essere di sostegno alla neomamma e di conciliare le attività intrafamiliari con quelle extrafamiliari.

Approfondisci le cause della depressione.

Le conseguenze del disturbo psichico che colpisce le neomamme.

La depressione post partum può avere conseguenze anche molto gravi, sia sul genitore sia sul bambino che sulla loro relazione e sull’intero nucleo familiare!

Infatti, una depressione non curata può creare delle situazioni veramente spiacevoli, col tempo. Alcune di queste sono molto preoccupanti, come:

Come se non bastasse, le conseguenze di questo disturbo diventano più allarmanti e pericolose se:

Per scongiurare queste eventualità, è importante, in primo luogo, non trascurare la patologia!

Come uscire dalla depressione post partum? I rimedi.

Sicuramente, una delle prime cose da fare se si sospetta una depressione post partum è rivolgersi ad uno specialista o al proprio medico di famiglia che saprà di certo indicare un professionista di fiducia.

In queste situazioni, è assolutamente necessaria la consulenza di uno psicologo o di uno psicoterapeuta che, con tecniche e metodi appropriati, possa prendersi cura dell’intero nucleo familiare.

La consulenza psicologica più adeguata è quello di tipo sistemico-relazionale, che coinvolge cioè tutto il sistema famiglia e che, attraverso la presenza simultanea di tutti i suoi membri, può comprendere e intervenire sul disturbo psichico.

Altre terapie possibili di tipo farmacologico e naturale possono essere di aiuto.

Terapia farmacologica.

La prescrizione di farmaci antidepressivi deve avvenire da parte di un neurologo o uno psichiatra. A tal proposito, c’è compatibilità tra l’assunzione di psicofarmaci e allattamento? Mentre un tempo si pensava che qualsiasi medicinale assunto dalla madre potesse in qual modo nuocere al bambino, è stato dimostrato che solo pochissimi farmaci sono pericolosi per l’allattamento e che, nel caso specifico della patologia, sia meno rischioso sottoporsi a una terapia farmacologica che far crescere il bambino con una mamma depressa. Su questo, però, il dibattito è ancora in corso!

Il tipo di farmaco e la relativa posologia viene stabilito dal medico curante e varia da paziente a paziente. Tra i farmaci più utilizzati vi sono gli inibitori selettivi della serotonina che inibiscono il legame tra serotonina e trasportatore e questa può agire sui suoi recettori per un tempo maggiore.

Rimedi naturali.

Alcuni rimedi omeopatici (in particolare la sepia, la pulsatilla e la ignatia sembrano essere le piante più indicate per il loro effetto stabilizzante dell’umore) e fitoterapici (tra cui iperico, camomilla e melissa) si ritiene contribuiscano al benessere psicofisico delle donne in gravidanza. Il grande vantaggio di questi metodi, non completamente riconosciuti dalla comunità scientifica, è che sono quasi del tutto privi di effetti collaterali!

Prevenzione: non solo è possibile, ma necessaria!

Al di là dei vari rimedi per la depressione post partum, che possono rivelarsi di aiuto quando la malattia è già insorta, il vero obiettivo dovrebbe essere uno solo: prevenire!

alla luce delle eventuali conseguenze, per i genitori e per il bambino, prevenire la depressione post partum è un’esigenza fondamentale!

La prevenzione può essere effettuata in diversi modi, tuttavia, ci sono degli accorgimenti che possono essere utilizzati con successo, quali ad esempio:

Un tipo di prevenzione più specifica può essere effettuata attraverso programmi specialistici strutturati da professionisti del settore. Si tratta di consulenze psicologiche individuali o di gruppo; lo stesso corso preparto può essere un valido strumento preventivo.

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