Difterite: sintomi, cause, terapia e vaccino per bambini ed adulti
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Scopriamo quali sono le cause ed i sintomi della difterite: patologia infettiva acuta particolarmente diffusa tra bambini ed adulti over 60 che determina sintomi aspecifici come tosse, febbre, astenia ma può avere anche conseguenze abbastanza gravi tanto che il vaccino è obbligatorio per i bambini e consigliato per gli adulti. Scopriamo quindi le caratteristiche di questa patologia ed i pro e contro del vaccino per prevenirla.
Che cos’è la difterite?
La difterite è un'infezione batterica acuta causata dall'agente patogeno Corynebacterium diphtheriae. È una malattia estremamente contagiosa e le categorie più colpite sono i bambini al di sotto dei cinque anni e gli anziani al di sopra dei 60 anni, a causa di incompleto sviluppo o indebolimento del sistema immunitario. La patologia in Europa e negli Stati Uniti d'America è quasi scomparsa grazie alle campagne di vaccinazione obbligatoria, mentre risulta ancora diffusa in tutti quei paesi dove non vi è obbligo di profilassi o che sono ancora in via di sviluppo (come per esempio la Nigeria o il Brasile). La più alta incidenza della malattia si ha in autunno o in inverno, mentre risulta estremamente ridotta in estate (probabilmente per la suscettibilità del batterio alle alte temperature).
La causa: il rilascio di una tossina.
Come già detto la difterite è causata dal batterio Corynebacterium diphtheriae e raramente da altre specie meno comuni di Corynebacterium.
Il Corynebacterium è un batterio gran positivo che comprende circa una trentina di specie.
Il Corynebacterium diphtheriae venne individuato da due biologi tedeschi nel 1884 e può presentarsi in 4 biotipi:
- Gravis,
- Mitis,
- Intermedius
- Belfanti
I biotipi gravis e mitis sono sempre associati alla difterite, mentre gli altri due raramente provocano patologie. Il batterio normalmente colpisce la rinofaringe o la cute dando origine ad una difterite respiratoria o cutanea.
Contagio: come si trasmette il batterio?
Il meccanismo con cui C. diphtheriae determina infezione e, conseguentemente, insorgenza dei sintomi è dovuto principalmente al rilascio di una tossina.
Il percorso, dalla via di trasmissione alla comparsa della malattia, può essere così indicato:
- Il batterio si trasmette da individuo a individuo sia per via aerea, mediante minuscole gocce di saliva che vengono espulse dall'individuo infetto mentre parla, tossisce o starnutisce, sia toccando e/o utilizzando ciò che viene toccato dalla persona infetta come per esempio fazzoletti, bicchieri asciugamani. Questa seconda modalità di trasmissione è più rara della prima ma pur sempre da tenere in considerazione.
- Una volta penetrato all'interno dell'organismo dalle prime vie aeree (naso e gola) il batterio si stabilizza nelle alte vie respiratorie ed inizia a moltiplicarsi ed a produrre la tossina. Quest'ultima è un esotossina che provoca la morte cellulare per necrosi secondo un meccanismo biochimico molto complesso. La tossina lega alcuni recettori che si trovano sulla membrana della cellula, questi vengono internalizzati nella cellula e a tale processo segue il rilascio della subunità A della tossina stessa. Sarà questa subunità che determinerà la compromissione delle funzioni cellulari e la morte della cellula.
- Oltre ai danni provocati dalla tossina, i batteri sono in grado di formare, sulle zone da essi colonizzate, delle pseudo - membrane, di colore grigio, chiamate membrane difteriche, che trovandosi a livello delle vie respiratorie, possono provocare impedimenti alla normale respirazione del soggetto. Tali membrane determinano anche una forte infiammazione delle zone coinvolte e sono formate da un insieme di batteri vivi e morti, globuli bianchi, fibrina e cellule morte o morenti.
Il periodo di incubazione della malattia è compreso tra due e quattro giorni, con variazioni che vanno da un minimo di 24 ore ad un massimo di sei giorni. È bene tenere presente che il soggetto infetto, anche se asintomatico, rimane contagioso fino ad almeno quattro settimane.
Tipologie di difterite: dipendono dalla zona in cui il batterio si localizza.
Le manifestazioni cliniche della difterite sono strettamente correlate al fatto che il batterio penetra e si stabilisce nelle alte vie respiratorie. In base a questo possiamo distinguere una:
- Faringite difterica: i sintomi sono localizzati nella zona del faringe ed a livello delle tonsille. Questa è la sede più comune di difterite insieme a quella laringea. Il faringe è riccamente vascolarizzato e per tale motivo è frequente che si abbiano anche manifestazioni cliniche sistemiche, in quanto il batterio si diffonde nell'organismo tramite il torrente circolatorio.
- Laringite difterica: può insorgere secondariamente alla faringite difterica, oppure essere la sede primaria di localizzazione del batterio. Viene comunemente chiamata anche croup per indicare il fatto che può avere un quadro clinico molto grave e talvolta letale per insufficienza respiratoria.
- Rinite difterica: è un tipo di difterite abbastanza rara che colpisce soltanto i bambini e soprattutto i neonati, e che non si associa a gravi complicanze di tipo sistemico in quanto il naso risulta scarsamente irrorato.
- Difterite cutanea, genitale o congiuntivale: talvolta è possibile che si verifichino manifestazioni cliniche in altri distretti e possiamo distinguere una difterite cutanea, genitale o congiuntivale in base alla sede delle lesioni. Tali forme sono comunque molto rare.
I sintomi: non sempre è facile diagnosticare la difterite!
Come accennato la difterite può manifestarsi in diversi distretti corporei, in ognuno dei quali provoca una sintomatologia ben specifica. La virulenza, e quindi l'intensità dei sintomi, è in relazione alla quantità di tossina che viene prodotta dalle colonie batteriche. Possiamo avere dei sintomi generali che sono abbastanza aspecifici come febbre, malessere, cefalea, nausea, vomito, tachicardia, sudorazione e inappetenza, e poi dei sintomi in base alla zona colpita dal patogeno cioè:
- Faringite: in questo caso si ha la formazione di un edema e di una chiazza di colore rossastro simile ad un eritema a livello delle tonsille, dell'ugola e del palato molle a cui seguono dolore alla gola e difficoltà a deglutire. Dopo un giorno o due l'eritema si trasforma in una pseudo - membrana che emette cattivo odore e il cui colore varia dal rosso, al biancastro ed infine al grigio.
- Laringite: in questo caso i sintomi, causati dall'infiammazione e dalla presenza delle membrane a livello della laringe, sono disfonia e raucedine, tosse, difficoltà a deglutire. Sebbene sia scarsamente irrorata e quindi non determini comunemente la comparsa di sintomi sistemici, la laringite difterica può comunque essere molto grave e talvolta portare alla morte. Questo perchè le pseudo membrane possono (sia accrescendosi notevolmente sia staccandosi) ostruire le vie aeree e causare difficoltà a respirare, man mano che il quadro si aggrava, cioè che la capacità respiratoria diminuisce, compaiono stridore inspiratorio con associata dispnea, cianosi e coma asfittico ed infine la morte.
- Naso: i sintomi in questo caso sono rappresentati da uno scolo nasale contenente muco e sangue e presenza di escoriazioni a livello delle narici e del labbro superiore.
Nelle forme non comuni di difterite i sintomi possono essere localizzati in altri distretti corporei, per esempio:
- Cute: nella difterite cutanea abbiamo la presenza di escoriazioni e di lesioni gangrenose con formazioni di membrane che tendono a staccarsi e a lasciare la pelle sanguinante ed esposta ad agenti infettivi secondari.
- Genitali: è possibile che si verifichino lesioni ai genitali come per esempio ulcere e formazione di membrane con essudato. Questa forma di patologia colpisce più le femmine dei maschi ma è in generale molto rara.
- Congiuntiva: a livello dell'occhio possiamo avere lesioni nella congiuntiva vicino la palpebra, con presenza di edema ed essudato..
Quando la situazione si complica…
In assenza di complicazioni e con l'adeguata terapia il decorso della malattia è benigno e già in 2 - 3 giorni si assiste ad una riduzione dei sintomi. È possibile però che si verifichino delle complicanze che coinvolgono organi diversi rispetto al sito di origine della malattia e che possono provocare problemi a livello di:
- Sistema nervoso: a carico del sistema nervoso possiamo avere complicanze di tipo precoce e tardive. Le prime sono rappresentate dalla paralisi del nervo glossofaringeo e del velo pendulo, che causano reflusso di acqua e cibo durante la deglutizione e problemi alla fonazione. Le seconde provocano invece la paralisi dei nervi cranici, come il nervo oculare, il vago ed il nervo facciale, e dei nervi spinali che possono determinare indebolimento degli arti e poliartrite oltre alla paralisi del diaframma.
- Apparato cardiovascolare: a livello del cuore si può avere una complicanza molto grave della patologia, la miocardite, cioè un'infiammazione del miocardio. Tale complicanza può manifestarsi precocemente, ed in questo caso provoca alterazioni del ritmo cardiaco, fibrillazione atriale ed ipotensione, oppure tardivamente, ed in questo caso è meno grave anche se può causare un blocco di branca.
Approfondisci cos'è e con quali sintomi si manifesta la fibrillazione atriale.
- Reni: le complicanze a livello dei reni sono rare e solitamente causano oliguria oppure anuria, emissione di urine con proteine e sangue, e nei casi più gravi insufficienza renale.
Diagnosi.
La diagnosi della difterite avviene anzitutto attraverso i segni tipici della malattia, cioè attraverso l'osservazione della patina grigio-nera che si forma sulla gola o sulla cute. La conferma della malattia avviene attraverso un esame di laboratorio che consiste nel prelevare un campione dalla gole o dalla cute e ricercare l'agente patogeno, cioè la presenza del batterio Corynebacterium diphtheriae
Come si cura la difterite?
Una volta diagnosticata la patologia, per mezzo sia dell'anamnesi negativa per vaccinazione, sia dei segni clinici distintivi, sia di esami di laboratorio, il medico dovrà prescrivere tempestivamente una cura farmacologica adeguata. Non esistono terapie omeopatiche o fitoterapiche per contrastare la difterite, e sebbene queste possano dare sollievo dal malessere generale, bisogna sempre far intervenire il medico.
I farmaci
La procedura farmacologica utilizzata in caso di difterite è:
- La somministrazione dell'antitossina, o siero antidifterico, che deve precedere qualsiasi cura farmacologica. L'antitossina si somministra per via intramuscolare o endovenosa e serve a contrastare l'azione della tossina difterica e quindi a bloccare la sintomatologia. L'antitossina è a base di anticorpi specifici diretti contro la tossina.
- Successivamente all'antitossina si somministrano gli antibiotici, nella fattispecie si utilizzano la penicillina, la procaina e l'eritromicina.
- Nei casi più gravi in cui si presentano importanti difficoltà respiratorie il paziente può essere aiutato a respirare mediante ventilazione artificiale o tramite tracheotomia (un foro che si pratica a livello della trachea e consente di respirare quando le vie aeree sono occluse).Il modo migliore per evitare di contrarre la malattia è vaccinare i bambini.
Normalmente i pazienti affetti da difterite vengono ricoverati in ospedale a causa delle possibili gravi complicanze che possono insorgere. Poiché la malattia è molto contagiosa il ricovero avviene nei reparti di malattie infettive..
Prevenzione: vaccino obbligatorio per i bambini, consigliato per gli adulti.
Il modo migliore per evitare di ammalarsi di difterite è quello di vaccinarsi. In Italia la vaccinazione per la difterite è disponibile sin dal 1920, è obbligatoria e si esegue insieme a quella antitetanica e quella per la pertosse (il vaccino prende il nome di DTP dalle iniziali di difterite, tetano e pertosse).
Il vaccino è costituito da anatossina difterica, cioè dall'esotossina privata della parte che determina la sintomatologia, e ha lo scopo di far reagire il sistema immunitario del soggetto contro la tossina al fine di creare gli anticorpi che interverranno se in un futuro si dovesse venire a contatto con il Corynebacterium diphtheriae. La vaccinazione è obbligatoria per tutti i bambini che hanno meno di un anno di vita, ed è consigliata agli adulti non vaccinati.
Il calendario delle vaccinazioni, che serve ad amplificare la durata del vaccino finché non si sviluppa l'adeguata immunità, per i bambini è così suddiviso:
- Un primo ciclo: che si esegue entro l'anno di età e che consta di tre richiami. La prima vaccinazione si esegue intorno al terzo mese di vita, le altre due al quinto mese e all'anno di età.
- Un secondo ciclo: che prevede due richiami uno a sei anni di età ed uno a 14 anni di età.
Vaccinazione negli adulti e gravidanza.
Il vaccino non ha una "scadenza", l'immunizzazione non viene persa mai del tutto, ma alcuni medici consigliano un richiamo ogni dieci anni per mantenere ottimali i livelli di anticorpi. Negli adulti le vaccinazioni si praticano con tre richiami, i primi due distano l'uno dall'altro pochi mesi, l'ultimo si esegue dopo 6 - 12 mesi dal secondo. Può essere somministrato in gravidanza qualora la donna non sia stata precedentemente vaccinata ma va comunque consigliato dal medico.
Rischi ed effetti collaterali del vaccino.
La somministrazione del vaccino può causare, sia nei bambini che negli adulti, la comparsa di lievi effetti collaterali come:
- Dolore, prurito e bruciore nel punto di inoculo che si manifestano entro due giorni dall'esecuzione della vaccinazione.
- Reazioni sistemiche quali lieve rialzo termico, sbalzi d'umore, inappetenza.
Gli effetti collaterali durano al massimo un paio di giorni e tendono a regredire spontaneamente.
In rari casi possono manifestarsi gravi effetti collaterali come lo shock anafilattico o reazioni allergiche sistemiche.
Prognosi. Si muore?
La prognosi della difterite varia in base a due fattori: la gravità dell'infezione e la tempestività con cui viene diagnosticata la malattia.
Vi sono, infatti, diverse forme di infezione, alcune meno gravi ed altre più aggressive. Alcune forme di difterite vengono considerate maligne in quanto hanno un decorso fulminante che, nel giro di poche ore causano l'insorgenza di tutti i sintomi e che se non trattate tempestivamente possono essere fatali.
Inoltre quanto più precoce è la diagnosi tanto maggiore è la possibilità di guarigione. Attualmente la mortalità in caso di difterite è di circa il 7/10%.