Difterite: sintomi, cause, terapia e vaccino per bambini ed adulti

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Dottoressa Margherita Mazzola (Biologia e Nutrizione) Consulente Scientifico:
Dottoressa Margherita Mazzola
(Specialista in biologia e nutrizione)

Scopriamo quali sono le cause ed i sintomi della difterite: patologia infettiva acuta particolarmente diffusa tra bambini ed adulti over 60 che determina sintomi aspecifici come tosse, febbre, astenia ma può avere anche conseguenze abbastanza gravi tanto che il vaccino è obbligatorio per i bambini e consigliato per gli adulti. Scopriamo quindi le caratteristiche di questa patologia ed i pro e contro del vaccino per prevenirla.

Che cos’è la difterite?

La difterite è un'infezione batterica acuta causata dall'agente patogeno Corynebacterium diphtheriae. È una malattia estremamente contagiosa e le categorie più colpite sono i bambini al di sotto dei cinque anni e gli anziani al di sopra dei 60 anni, a causa di incompleto sviluppo o indebolimento del sistema immunitario. La patologia in Europa e negli Stati Uniti d'America è quasi scomparsa grazie alle campagne di vaccinazione obbligatoria, mentre risulta ancora diffusa in tutti quei paesi dove non vi è obbligo di profilassi o che sono ancora in via di sviluppo (come per esempio la Nigeria o il Brasile). La più alta incidenza della malattia si ha in autunno o in inverno, mentre risulta estremamente ridotta in estate (probabilmente per la suscettibilità del batterio alle alte temperature).

La causa: il rilascio di una tossina.

Come già detto la difterite è causata dal batterio Corynebacterium diphtheriae e raramente da altre specie meno comuni di Corynebacterium.

Il Corynebacterium è un batterio gran positivo che comprende circa una trentina di specie.

Il Corynebacterium diphtheriae venne individuato da due biologi tedeschi nel 1884 e può presentarsi in 4 biotipi:

I biotipi gravis e mitis sono sempre associati alla difterite, mentre gli altri due raramente provocano patologie. Il batterio normalmente colpisce la rinofaringe o la cute dando origine ad una difterite respiratoria o cutanea.

Contagio: come si trasmette il batterio?

Il meccanismo con cui C. diphtheriae determina infezione e, conseguentemente, insorgenza dei sintomi è dovuto principalmente al rilascio di una tossina.

Il percorso, dalla via di trasmissione alla comparsa della malattia, può essere così indicato:

Il periodo di incubazione della malattia è compreso tra due e quattro giorni, con variazioni che vanno da un minimo di 24 ore ad un massimo di sei giorni. È bene tenere presente che il soggetto infetto, anche se asintomatico, rimane contagioso fino ad almeno quattro settimane.

Tipologie di difterite: dipendono dalla zona in cui il batterio si localizza.

Le manifestazioni cliniche della difterite sono strettamente correlate al fatto che il batterio penetra e si stabilisce nelle alte vie respiratorie. In base a questo possiamo distinguere una:

I sintomi: non sempre è facile diagnosticare la difterite!

Come accennato la difterite può manifestarsi in diversi distretti corporei, in ognuno dei quali provoca una sintomatologia ben specifica. La virulenza, e quindi l'intensità dei sintomi, è in relazione alla quantità di tossina che viene prodotta dalle colonie batteriche. Possiamo avere dei sintomi generali che sono abbastanza aspecifici come febbre, malessere, cefalea, nausea, vomito, tachicardia, sudorazione e inappetenza, e poi dei sintomi in base alla zona colpita dal patogeno cioè:

Nelle forme non comuni di difterite i sintomi possono essere localizzati in altri distretti corporei, per esempio:

Quando la situazione si complica…

In assenza di complicazioni e con l'adeguata terapia il decorso della malattia è benigno e già in 2 - 3 giorni si assiste ad una riduzione dei sintomi. È possibile però che si verifichino delle complicanze che coinvolgono organi diversi rispetto al sito di origine della malattia e che possono provocare problemi a livello di:

Approfondisci cos'è e con quali sintomi si manifesta la fibrillazione atriale.

Diagnosi.

La diagnosi della difterite avviene anzitutto attraverso i segni tipici della malattia, cioè attraverso l'osservazione della patina grigio-nera che si forma sulla gola o sulla cute. La conferma della malattia avviene attraverso un esame di laboratorio che consiste nel prelevare un campione dalla gole o dalla cute e ricercare l'agente patogeno, cioè la presenza del batterio Corynebacterium diphtheriae

Come si cura la difterite?

Una volta diagnosticata la patologia, per mezzo sia dell'anamnesi negativa per vaccinazione, sia dei segni clinici distintivi, sia di esami di laboratorio, il medico dovrà prescrivere tempestivamente una cura farmacologica adeguata. Non esistono terapie omeopatiche o fitoterapiche per contrastare la difterite, e sebbene queste possano dare sollievo dal malessere generale, bisogna sempre far intervenire il medico.

I farmaci

La procedura farmacologica utilizzata in caso di difterite è:

Normalmente i pazienti affetti da difterite vengono ricoverati in ospedale a causa delle possibili gravi complicanze che possono insorgere. Poiché la malattia è molto contagiosa il ricovero avviene nei reparti di malattie infettive..

Prevenzione: vaccino obbligatorio per i bambini, consigliato per gli adulti.

Il modo migliore per evitare di ammalarsi di difterite è quello di vaccinarsi. In Italia la vaccinazione per la difterite è disponibile sin dal 1920, è obbligatoria e si esegue insieme a quella antitetanica e quella per la pertosse (il vaccino prende il nome di DTP dalle iniziali di difterite, tetano e pertosse).

Il vaccino è costituito da anatossina difterica, cioè dall'esotossina privata della parte che determina la sintomatologia, e ha lo scopo di far reagire il sistema immunitario del soggetto contro la tossina al fine di creare gli anticorpi che interverranno se in un futuro si dovesse venire a contatto con il Corynebacterium diphtheriae. La vaccinazione è obbligatoria per tutti i bambini che hanno meno di un anno di vita, ed è consigliata agli adulti non vaccinati.

Il calendario delle vaccinazioni, che serve ad amplificare la durata del vaccino finché non si sviluppa l'adeguata immunità, per i bambini è così suddiviso:

Vaccinazione negli adulti e gravidanza.

Il vaccino non ha una "scadenza", l'immunizzazione non viene persa mai del tutto, ma alcuni medici consigliano un richiamo ogni dieci anni per mantenere ottimali i livelli di anticorpi. Negli adulti le vaccinazioni si praticano con tre richiami, i primi due distano l'uno dall'altro pochi mesi, l'ultimo si esegue dopo 6 - 12 mesi dal secondo. Può essere somministrato in gravidanza qualora la donna non sia stata precedentemente vaccinata ma va comunque consigliato dal medico.

Rischi ed effetti collaterali del vaccino.

La somministrazione del vaccino può causare, sia nei bambini che negli adulti, la comparsa di lievi effetti collaterali come:

Gli effetti collaterali durano al massimo un paio di giorni e tendono a regredire spontaneamente.

In rari casi possono manifestarsi gravi effetti collaterali come lo shock anafilattico o reazioni allergiche sistemiche.

Prognosi. Si muore?

La prognosi della difterite varia in base a due fattori: la gravità dell'infezione e la tempestività con cui viene diagnosticata la malattia.

Vi sono, infatti, diverse forme di infezione, alcune meno gravi ed altre più aggressive. Alcune forme di difterite vengono considerate maligne in quanto hanno un decorso fulminante che, nel giro di poche ore causano l'insorgenza di tutti i sintomi e che se non trattate tempestivamente possono essere fatali.

Inoltre quanto più precoce è la diagnosi tanto maggiore è la possibilità di guarigione. Attualmente la mortalità in caso di difterite è di circa il 7/10%.

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