Disfunzione erettile: cause e rimedi per i problemi di erezione
Come si manifesta la disfunzione erettile, quali sono le cause di problemi di erezione? E soprattutto quali sono i rimedi per curare l’impotenza maschile? Scopriamo tutti gli aspetti legati a questo disturbo che può essere momentaneo o legata a patologie fisiche e psicologiche serie.
Cosa è la disfunzione erettile?
La disfunzione erettile, che è una delle disfunzioni sessuali, è l’impossibilità e/o incapacità per un soggetto di sesso maschile di ultimare un rapporto intimo perché: o non raggiunge l’erezione o non conserva la necessaria rigidità del membro che consente la penetrazione vaginale. Il problema può essere occasionale o costituire una costante. Nel qual caso la difficoltà diviene una insormontabile limitazione a condurre una soddisfacente attività sessuale. Le conseguenze di tutto ciò saranno pesanti implicazioni psicologiche che fatalmente sfoceranno in atteggiamenti depressivi e di scarsa autostima, compromettendo in maniera drastica la qualità della vita del soggetto. L’impotenza può discendere da un problema di carattere organico determinato da una malattia di base o da un problema di natura psicologica. Per tali motivi quindi, l’impotenza maschile non è in se una malattia, ma è invece un sintomo.
Approfondimento su anatomia del pene, fisiologia dell’erezione e dell’ attività sessuale.
Il pene ha forma cilindrica ed è composto da tre distinte strutture anatomiche elastiche ricoperte da una guaina fibrosa. Queste strutture: due corpi cavernosi ed uno spongioso sono del tipo vascolare ossia hanno una architettura elastica costituita da una fitta rete di vasi sanguigni inviluppata in una una guaina più rigida. Durante l’erezione, attraverso le arterie, giunge al membro maschile un notevole volume di sangue che in qualche maniera viene sequestrato al suo interno a causa del blocco del deflusso venoso per opera di appositi sfinteri. Per effetto del gettito sanguigno, che non defluisce i corpi cavernosi e quello spongioso si riempiono e conseguentemente le dimensioni del membro si allungano e si allargano determinando l’erezione. Quando gli sfinteri venosi si riaprono rilasciandosi, il sangue defluisce e conseguentemente il membro diminuisce rapidamente di volume perdendo rigidità e determinando la detumescenza. L’erezione in parole semplici è quindi un susseguirsi di afflusso e deflusso sanguigno. Il processo che è alla base della attività sessuale e che regola questa serie di eventi è la libido attivata da una vasta gamma di stimoli che possono essere:affettivi, visivi, mentali, etc. L’attività sessuale è perciò costituita da un susseguirsi di eventi concatenati che sono: libido, erezione, eiaculazione, orgasmo, detumescenza. Questa concatenazione di eventi è assicurata dalla sinergia di vari sistemi e precisamente: funzione psichica, sistema nervoso, sistema vascolare,sistema ormonale. Si parla di disfunzione sessuale se esiste un disturbo che compromette uno degli eventi concatenati sopra menzionati. I problemi di erezione e quindi l’impotenza masch ile sono perciò una delle disfunzioni sessuali. |
Le tipologie: le varie manifestazioni dell'impotenza maschile.
Esistono varie classificazioni dell’impotenza maschile.
Impotenza maschile completa | Se sussiste la totale incapacità di raggiungere l’erezione. |
Impotenza maschile parziale | Se una volta raggiunta l’erezione non si riesce a mantenerla per l’intero rapporto sessuale o se la rigidità del pene non è tale da poter assicurare la penetrazione. |
Disfunzione erettile organica | Se la disfunzione erettile è la conseguenza di un problema fisico e perciò endocrino, neurologico,etc. |
Impotenza maschile non organica | Si suddivide in: Impotenza maschile psicogena. Se il deficit di erezione è conseguente a serie malattie psichiche come sono: disturbo ossessivo compulsivo, disturbo narcisistico, etc. Impotenza maschile funzionale. Se il deficit di erezione è invece dipendente da stress o ansia e non è correlato né a problemi di carattere fisico, né psicogeno. |
Impotenza maschile primaria | Se il problema si presenta fin dall’inizio della attività sessuale del paziente e quindi in età giovanile con la pubertà. |
Impotenza maschile secondaria |
Se il deficit erettivo si presenta dopo un periodo più o meno lungo di soddisfacente attività sessuale (intorno ai 40 anni). |
Impotenza maschile generalizzata | Se il deficit di erezione è sempre presente in qualsivoglia situazione. |
Impotenza maschile situazionale | Se il problema sopravviene solo in situazioni particolari o solo con alcuni partners. |
Cause che possono provocare problemi di erezione.
Le cause della disfunzione erettile possono essere di natura organica, ossia correlate ad un problema fisico, o psicogene e relazionali.
Cause organiche: le patologie che provocano impotenza nell’uomo.
Malattie vascolari o cardiovascolari. Queste malattie per svariate cause possono determinare scarso afflusso ematico al pene e quindi compromettono l’erezione. Tra esse la più frequente è l’aterosclerosi che a causa di deposito di placche di colesterolo determina irrigidimento e restrizione del lume delle arterie. Ovviamente, quando saranno interessate da detta degenerazione anche le arterie afferenti sangue al pene, l’erezione può essere compromessa. Sono gravi fattori di rischio per l’aterosclerosi: il tabagismo;la dislipidemia (elevate concentrazioni ematiche di lipidi: ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia); il diabete; l’età.
Malattie endocrine. Le più comuni malattie endocrine che causano deficit erettile sono:
- Ipogonadismo ossia insufficiente secrezione di ormoni sessuali maschili (testosterone). Una consistente riduzione della concentrazione ematica di testosterone provoca problemi all’attivazione del desiderio sessuale che è alla base dell’intero processo e che innesca l’afflusso ematico al pene e la sua segregazione. La conseguenza è la mancata erezione.
- Iperprolattinemia. L’aumento stabile della concentrazione ematica di prolattina(ormone prodotto dall'ipofisi necessario per l'allattamento) produce ipogonadismo e quindi disfunzione erettile.
- Diabete. E una malattia che, per scarsità o per poca funzionalità della insulina, provoca aumento della concentrazione degli zuccheri nel sangue. La conseguenza di tutto questo è uno scarso utilizzo del glucosio da parte delle cellule. Ne deriva compromissione delle vie nervose e dei piccoli vasi sanguigni da cui discende immediatamente disfunzione erettile se tale compromissione interessa la regione della pelvi.
- Malattie neurologiche. Ovvero ogni patologia o evento traumatico che compromette o interrompe il controllo delle terminazioni nervose che regolano di processi dell’erezione (sensazione di piacere, dilatazione vascolare, etc.). Le possibili patologie con tali effetti sono numerosissime ne citiamo qualcuna come esempio: traumi del cervello e del midollo spinale, ictus, malattia di Alzheimer, morbo di Parkinson, tumori, sclerosi a placche, etc.
- Complicanze di interventi chirurgici che riducono la gittata ematica nella regione pelvica o aumentano il deflusso venoso. Sono conseguenze di interventi chirurgici che, o per accidente o per problemi oggettivi, arrecano gravi alterazioni alla rete vascolare che adduce il flusso ematico alla pelvi. Gli interventi chirurgici che possono con più frequenza arrecare danni di tal genere sono quelli della prostata o prostatectomia, del colon o del retto. Medesimo effetto può aversi in conseguenza a trattamento di radioterapia della regione pelvica per la cura di neoplasie.
- Malattia dei corpi cavernosi nota anche come malattia di La Peyronie o ancora come Induratio penis plastica. E una malattia che interessa il tessuto connettivo della tunica di cui sono ricoperti i corpi cavernosi del pene. Malattia per la quale questa si ricopre di placche fibrose che ne riducono volume ed elasticità rendendo problematica l’erezione e determinando l’impotenza.
- Insufficienza renale. Gli ammalati di insufficienza renale cronica (drastico calo della funzionalità filtrante del rene) sviluppano la uremia cronica ossia accumulo di sostanze azotate nel sangue. Questa condizione crea ipogonadismo e aterosclerosi e quindi impotenza.
- Insufficienza venosa. Se le valvole deputate a trattenere il sangue nei corpi cavernosi del pene vengono per varie ragioni compromesse, l’erezione inizia ma non rimane per il tempo necessario a terminare il rapporto sessuale perché il sangue non trattenuto defluisce ed il pene perde di rigidità.
- Congestione pelvica-prostatica. La rete vascolare pelvica che alimenta i corpi cavernosi, costituita da una miriade di piccoli vasi è in stretta relazione con quella dell’addome superiore che nutre fegato, milza, prostata, colon e retto. Ora, un qualunque problema infiammatorio di detti organi crea squilibri nell’intera rete determinando congestione ossia aumento del volume ematico che vi transita. Per tentare di difendersi da una tale situazione il corpo può attivare dei meccanismi che determinano una scarsa tenuta venosa ed un conseguente maggior deflusso del sangue. Situazione che può condurre a disfunzione erettile. Una patologia correlata alla congestione e di conseguenza all’impotenza è il varicocele. Varicocele che una malattia che determina sfiancamento delle vene dello scroto con ristagno di sangue venoso e quindi congestione.
- Farmaci. Sono numerosi i farmaci che possono indurre deficit erettile. I più comuni sono: gli anti ipertensivi e gli antidepressivi (i Betabloccanti, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina). Ma anche sostanze come nicotina, alcool e droghe possono causare problemi di erezione e quindi impotenza.
Puoi approfondire quali sono e quando vengono utilizzati i farmaci che bloccano i recettori β-adrenergici.
Le cause di natura non organica: la psicologia.
- Problemi psicologici. In questa tipologia la disfunzione erettile è un problema collaterale di un disagio psichico ben consistente. Disturbo depressivo, schizofrenia, disturbo di panico, disturbo della personalità, disturbo ossessivo compulsivo sono alcune delle malattie psichiche che possono comportare un deficit di erezione.
- Influenze socio-culturali. Un esempio emblematico è fornito dall’ansia da prestazione. Ossia dall’ossessione del continuo giudizio della propria partner circa la “perizia” con cui si conduce il rapporto sessuale. Ossessione che ovviamente discende dai condizionamenti di uno stereotipo culturale diffuso sulla virilità.
- Problemi di relazioni della coppia. Le frustrazioni di conflitti irrisolti con la partner possono spesso tramutarsi in disfunzione erettile.
- Storia del paziente. I traumi del passato ma anche i problemi, le frustrazioni e gli insuccessi di ogni giorno si possono riflettere sulla sessualità e sfociare in problemi di erezione.
Diagnosi: anamnesi, indagini ematiche ed esami strumentali.
Lo specialista a cui far riferimento se si soffre di disfunzione erettile è l’andrologo. Ricordiamo che l’andrologia è una branchia specialistica dell’urologia. Il percorso diagnostico che lo specialista seguirà per effettuare una corretta diagnosi è di norma il seguente:
- Raccolta della storia clinica del paziente (analisi anamnesica).
- Raccolta della storia sessuale del paziente. A tale scopo vengono utilizzati questionari standardizzati alla cui compilazione dovrebbe partecipare anche il partner.
- Visita generale.
- Visita specialistica urogenitale.
Le indagini cliniche che verranno prescritte sono:
- Analisi ematochimiche: Servono a valutare il generale stato di salute del paziente e la presenza di malattie che pur non direttamente correlate all’apparato genitale possono indurre impotenza. Si effettuano perciò: test glicemici per il diabete, test per la funzionalità renale, test per la funzionalità epatica, test per la dislipidemia, valutazione dei livelli ormonali ( testosterone, prolattina, etc.), etc.
- Ecografia del pene. Serve a valutare i corpi cavernosi onde escludere anomalie e le arterie che vi adducono il sangue.
- Ecografia dei testicoli. Serve a valutarne forma e dimensione ed eventuali malformazioni e noduli e soprattutto la presenza di varicocele.
- Ecografia della prostata.
- Angiografia a risonanza magnetica del pene. Visulizza i flussi ematici e quindi consente di visualizzare anche senza mezzo di contrasto i vasi sanguigni con estrema precisione.
- Valutazione della funzionalità dell’erezione.Il monitoraggio di tale funzionalità consta di diverse indagini strumentali che possono essere così riassunte:
- Ecodoppler dinamico del pene. Permette di valutare i flussi ematici e in condizione di riposo che in erezione. Si effettua infatti un primo ecodoppler a pene flaccido e poi mediante iniezione di postglandina si evoca l’erezione: si valuta così la variazione dei flussi sanguigni e si misurano i tempi per ottenere l’erezione e la sua durata.
- Rilievo di erezioni notturne e loro numero. Durante il sonno è fisiologico avere un certo numero di erezioni. La loro presenza esclude grave compromissione delle vie nervose ed ematiche anche se non esclude del tutto problemi di natura organica. Il rilievo viene effettuato applicando al pene delle fascette collegate ad uno strumento di registrazione in grado di rilevare tensione esercitata sulla fasetta e calibro.
- Cavernosometria dinamica. E’ una indagine clinica che serve a stabilire se, a pene eretto, i corpi cavernosi non sono in grado di trattenere il sangue a loro interno. Viene indotta erezione iniettando nei corpi cavernosi postglandina e dopo circa dieci minuti vi si inserisce un ago che reca un dispositivo in grado di misurare la pressione interna ad essi. Dall’ andamento di tale pressione si desume se il meccanismo di intrappolamento del sangue all’interno del pene è efficiente o no. Esiste anche una cavernosografia dinamica. Si inietta nei corpi cavernosi un liquido di contrasto per i raggi X. Si effettuano poi un certo numero di radiografie che mostreranno come il contrasto si perfonde nei corpi cavernosi e come defluisce attraverso le vene.
- Biotensiometria peniena.Vengono applicate al pene vibrazioni elettromagnetiche variabili e se ne misurano le percezioni che questo avverte. Ovviamente se a stimolazioni notevoli non si rilevano percezioni apprezzabili esiste un problema di conduzione nervosa. Il test di valutazione di buona conduzione nervosa può essere fatto più semplicemente comprimendo il glande ed osservando se e dopo quanto tempo l’ano si contrae.
Escluse le cause organiche occorre stabilire se la disfunzione erettile è determinata da cause funzionali o psicogene. Per poter stabilire ciò occorre valutare la storia psico sessuologica del paziente per stabilire quale tra le cause non organiche possa aver procurato la disfunzione erettile e se vi è esistenza di gravi disagi psichici. La storia (anamnesi) psico sessuologica si costruisce raccogliendo e valutando: la vita del paziente (famiglia, relazioni sociali, lavoro, prospettive, traumi e frustrazioni), la cronaca sessuale, i costumi sessuali, i principi etici e religiosi, le percezioni, rapporti con i partners, le situazioni di disagio. La diagnosi di eventuali stati depressivi ed altri gravi disturbi psichici si effettua sottoponendo il paziente ai test psicologici di base.
Rimedi: trattamenti e terapie per l’impotenza maschile.
Il trattamento dell’impotenza maschile dipende strettamente dalla causa che l’ha prodotta.
Se la causa è non organica di tipo psicogena occorrerà curare il disagio psichico che è alla base e di conseguenza la cura comprenderà terapia psicologica quasi certamente in sinergia ad una terapia farmacologica mirata a contenere il disagio.
Se la causa è non organica di tipo comportamentale si utilizzerà: psicoterapia di coppia per il recupero della comunicazione tra i partners ed il superamento dei conflitti irrisolti e percorsi per l’apprendimento di tecniche di rilassamento e deconcentrazione. Tecniche volte a conferire al paziente calma e benessere liberandolo dalle contratture che gli stati di ansia inducono.
Se la causa dell’impotenza è organica bisognerà curare o quantomeno tenere sotto controllo la patologia che è alla base. Ovviamente non sempre è possibile eliminare la causa di base ed ottenere una completa guarigione. Di norma si ottiene completa guarigione se la disfunzione erettile è dovuta a problemi ormonali o a effetti collaterali di terapie farmacologiche. Negli altri casi si interviene in vari modi e comunque in più del 90% dei casi si riesce a trattare il problema.
Esistono più possibilità di intervento e le principali sono:
- Terapia orale. Si basa sulla constatazione che l’erezione è assicurata da una adeguato rilassamento della muscolatura dei corpi cavernosi. Rilassamento che ne consente l’aumento di volume conseguente all’afflusso di sangue. Il rilassamento di detti muscoli è mantenuto da un messaggero chimico la guanosina monofosfato ciclica (cGMP). Questo messaggero viene prodotto dall’eccitazione sessuale e poi degradato con una reazione che è accelerata da una enzima che è la 5-fosfodiesterasi. Ora la terapia orale inibisce questa enzima e di conseguenza si mantiene la guanosina monofosfato ciclica. Il mantenimento della concentrazione di cGMP fa si che la muscolatura dei corpi cavernosi rimanga dilatata e l’erezione perduri. Il capostipite dei farmaci che funzionano su tale principio è stato il viagra.
- Terapia iniettiva intracavernosa. Consiste nell’iniettare con un ago sottile nei vasi cavernosi della postglandina o papaverina farmaci che inducono erezione.
- Introduzione chirurgica di protesi peniche. Quando fallisce ogni altro trattamento si ricorre a tale tecnica. Esistono due distinti tipi di protesi quelle a volume fisso e quelle a volume variabile. Le protesi a volume fisso sono a forma cilindrica di silicone con una struttura interna in metallo. Sono congegnate in maniera tale che una volta inserite il pene possa divenire più o meno rigido con opportune manovre. Sono comunque molto scomode perché il pene avrà sempre una rigidità residua ineliminabile. Le protesi a volume variabile sono costituite da due camere e da un serbatoio contenente un liquido collegato alle camere con una valvola. Facendo affluire il liquido alle camere queste aumentano di volume determinando l’erezione. Quando il fluido defluisce nel serbatio si ha la detumescenza. La realizzazione di detta protesi è più o meno sofisticata in funzione del prezzo che va dai circa 2.000 euro ai 10.000 euro.
- Esiste anche la possibilità di una ricostruzione chirurgica del sistema vascolare. Ma è un intervento molto complesso che comporta notevoli rischi di insuccesso per possibili lesioni alle terminazioni nervose ed elevato rischio di complicanze legate alla formazione di tessuto cicatriziale.
Sono propagandate molte terapie alternative dell’impotenza che promettono mirabili esiti ma non esiste alcun fondamento scientifico della loro effettiva validità se non come placebo.