Diagnosi della dislessia: test per adulti e bambini
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La dislessia è un disturbo dell'apprendimento che viene diagnosticato solitamente in età evolutiva ma talvolta anche in età adulta. La diagnosi di dislessia viene fatta da un team di esperti, medico neuropsichiatra, logopedista e psicologo e prevede l'esecuzione di test volti ad accertare le abilità intellettive, cognitive e neuropsichiche del bambino e dei test specifici di lettura, scrittura e calcolo matematico.
La diagnosi della dislessia: linee generali.
Per poter affrontare al meglio la dislessia è necessario che questa venga correttamente diagnosticata. La diagnosi deve essere precoce per poter aiutare il bambino durante il percorso scolastico evitando in tal modo inevitabili sofferenze.
Se il disturbo non viene diagnosticato da bambino è comunque possibile fare una diagnosi di dislessia anche da adulto.
Per eseguire una corretta diagnosi di dislessia, in generale, è necessario:
- Fare richiesta di valutazione diagnostica.
- La diagnosi deve essere eseguita da un team di professionisti comprendenti uno psicologo, un logopedista ed un medico (come ad esempio un neuropsichiatra infantile).
- Eseguire dei test volti a valutare alcuni aspetti quali capacità di lettura, di scrittura, di calcolo, di comprensione del testo e valutazione delle capacità intellettive.
- Accertarsi che non siano presenti deficit sensoriali o neurologici, problemi di natura intellettiva, problemi di natura psicologica o problemi relativi all'ambiente in cui vive il presunto soggetto dislessico.
Cos’è la dislessia?
La dislessia è un disturbo specifico dell'apprendimento caratterizzato dalla difficoltà, più o meno accentuata, di riuscire a leggere correttamente un testo. Il soggetto ha difficoltà nel decodificare il testo, ovvero nell'eseguire quel processo che consente di trasformare una serie di "immagini" (le parole e le lettere scritte) in frasi e testi di senso compiuto, e ne consegue l'incapacità di leggere un testo in maniera veloce e fluente. Insieme ad altri tre disturbi specifici dell'apprendimento quali la disgrafia (difficoltà a scrivere), disortografia (difficoltà nel trasformare il linguaggio da parlato a scritto) e discalculia (difficoltà a svolgere calcoli), la dislessia è regolamentata dalla legge 170 dell'8 ottobre 2010, la quale riconosce il disturbo a livello giuridico e regolamenta il diritto all'istruzione ed allo studio dei soggetti dislessici, nonché la preparazione adeguata del personale docente e i metodi di insegnamento per i soggetti affetti da dislessia. Secondo la classificazione ICD - 10 (classificazione internazionale delle malattie e dei problemi correlati che viene stilata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità) la dislessia ha il codice F81.
La richiesta diagnostica: da chi deve essere fatta ed a chi?
La legge n.170 del 2010 «Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico» prevede che la diagnosi dei DSA sia effettuata da specialisti del Servizio sanitario nazionale attivati dalla famiglia o dagli insegnanti.
La richiesta va fatta all'Unità operativa di Neuropsichiatria infantile o al Servizio Tutela della Salute Mentale e Riabilitazione in Età Evolutiva della propria città o ASL (Azienda Sanitaria Locale) di appartenenza.
È bene sapere tuttavia che spesso la composizione del team di specialisti e la richiesta di valutazione diagnostica variano in base alle singole regioni, pertanto è consigliabile informarsi con il proprio medico o con il proprio pediatra.
Quando richiedere la diagnosi?
La diagnosi di dislessia nei bambini deve essere eseguita non prima del termine del secondo anno scolastico delle scuole elementari. Difatti prima di tale periodo possono esserci delle difficoltà di lettura legate semplicemente ad uno sviluppo cognitivo più lento ma comunque normale. Superato questo periodo si può invece pensare ad un disturbo specifico dell'apprendimento.
Le manifestazioni che devono mettere in allarme un insegnante, già dalla fine del primo anno di scuola elementare, sono le seguenti:
- Controllo sillabico scarso o assente, sia per quanto riguarda la lettura che per quanto riguarda la scrittura.
- Difficoltà ad associare fonema (un'unità linguistica di tipo sonoro) e grafema (unità linguistica di tipo grafico) e viceversa.
- Lentezza nel leggere un testo o nello scrivere. Difficoltà o incapacità di scrivere in maiuscolo in maniera chiara e comprensibile.
La diagnosi nei bambini: iter e protocollo diagnostico.
L'iter diagnostico deve avere una scala gerarchica ben strutturata per poter identificare il disturbo precocemente. In particolare:
- La scuola rappresenta il primo organo deputato all'individuazione delle difficoltà di lettura del soggetto ed è tenuta ad identificare precocemente i casi di sospetta dislessia ed a tentare un primo percorso di potenziamento all'interno dello stesso ambito scolastico. Qualora tale percorso non porti ai risultati sperati sarà compito degli insegnanti comunicare alla famiglia il problema riscontrato.
- La famiglia, una volta ricevuta comunicazione dalla scuola, dovrà rivolgersi al proprio medico o al pediatra.
- Il pediatra richiederà una richiesta di valutazione diagnostica alla ASL o all'organo di competenza.
- Una volta inoltrata la richiesta si procederà con le visite ed i test per poter efficacemente diagnosticare il disturbo.
Il protocollo diagnostico della dislessia prevede una serie di step, in particolare:
- visita specialistica svolta in seguito alla richiesta del pediatra o del medico di base.
- Valutazione clinica durante la quale verranno indagate le abilità di lettura e scrittura, le capacità logiche e matematiche, le funzioni linguistiche orali e le funzioni cognitive non verbali.
- Esami clinici di approfondimento diagnostico come ad esempio visite specialistiche supplementari (psicologiche o psicopatologiche cioè da eseguirsi con lo psicologo e con altre figure mediche richieste in base ai casi) ed esami strumentali.
- Colloquio con i genitori e rilascio certificazione.
La valutazione clinica si esegue attraverso la somministrazione di test di cui parleremo in dettaglio nel paragrafo seguente.
Test diagnostici.
Nucleo centrale della diagnosi di dislessia è l'esecuzione di test per la valutazione clinica. I test diagnostici sono volti a valutare le abilità di scrittura e lettura, nonché quelle di calcolo e di comprensione logica. I test diagnostici si dividono in test per valutare le capacità intellettive, cognitive e neuropsicologiche e test per la valutazione dell'apprendimento scolastico.
In dettaglio:
- Test per la valutazione intellettiva e cognitiva: questi test sono volti a comprendere se vi sono deficit intellettivi e cognitivi nel soggetto, sebbene la Consensus Conference del 2011 ha stabilito che si possa fare diagnosi di dislessia anche in soggetti il cui QI (quoziente intellettivo) è considerato al limite cioè compreso tra 70 e 85. I test si basano sulla valutazione dell'intelligenza, del quoziente intellettivo dell'età mentale misurata in rapporto all'età cronologica. Comprendono i test della scala Standford - Binet, quelli della scala WPPSI (scala di intelligenza Wechsler a livello prescolare e scuola elementare), e quelli della scala WISC (Wechsler Intelligence Scale for Children). Tutti i test comprendono prove di tipo verbale e non verbale quali somiglianze, ragionamento matematico, frasi, labirinti, disegno geometrico, memorizzazione di numeri e così via.
- Test per la valutazione neuropsicologica: si tratta di test che vanno a valutare le abilità mnemoniche uditive e visive, la capacità di attenzione, le competenze linguistiche e le competenze percettive sia visive che spaziali.
I test per la valutazione dell'apprendimento scolastico sono mirati a comprendere se il bambino apprende ciò che viene quotidianamente proposto in classe a scuola.
Tra questi abbiamo:
- Test di abilità lettura: questi test comprendono la lettura di un testo per valutare se il bambino comprende ciò che legge e per verificare la velocità di lettura del testo e la lettura esatta delle singole parole, la lettura di un insieme di non parole (ovvero parole che non esistono in italiano e che non hanno un senso compiuto) per valutare la sua capacità di conversione grafema - fonema, cioè la capacità di trasformare ciò che è scritto in parola scomponendo la parola in lettere, e la lettura di un insieme di parole che hanno un senso in italiano per vedere se il bambino è in grado di associare alla parola letta il corretto significato.
- Test di abilità di scrittura: prevede di sottoporre il bambino a test di dettatura di frasi, parole conosciute e parole non conosciute, per verificare la capacità di associare il fonema al grafema, ovvero di associare al suono la parola scritta in modo corretto. Vengono valutate anche la grafia e la velocità di scrittura.
- Test di abilità logico - matematica: vanno a valutare le capacità del bambino di fare calcoli semplici, di risolvere problemi matematici e di logica e le capacità aritmetiche di base e avanzate.
La diagnosi negli adulti.
La dislessia è un disturbo definito evolutivo in quanto evolve contemporaneamente al progredire dell'età del soggetto. Talvolta il bambino dislessico compensa autonomamente il disturbo ma a seguito di tale compensazione man mano che si va avanti con l'età possono manifestarsi disturbi anche nell'adolescenza o nell'età adulta. In Italia purtroppo non vi sono strutture adeguate a prendere in carico un paziente dislessico che abbia superato i 18 anni poichè il disturbo caratterizza prevalentemente l'età evolutiva, e per quanto riguarda gli adolescenti la scuola superiore dovrebbe avere nel suo organico insegnanti dei soggetti preparati ad individuare i ragazzi dislessici, cosa che non sempre accade.
Valutazione dislessia nell'adulto.
Non essendo una condizione con esordio tipico in età adulta, la diagnosi di dislessia in questi soggetti o negli adolescenti è particolarmente complessa e va inizialmente posta come diagnosi differenziale con altre possibili patologie di natura neurologica, psicologica o psichiatrica. Difatti spesso l'adulto dislessico presenta sia diffifficoltà nello spelling delle parole, velocità di lettura bassa, scarsa articolazione nello scrivere sia manifestazioni secondarie quali frustrazione, scarsa autostima, poca fiducia in sé stesso, segnali che possono essere confusi con altri disturbi psicologici. Un primo approccio per comprendere se si è affetti da dislessia è un test di autovalutazione (stilato nel 2010 da studiosi appartenenti all'Associazione Internazionale della Dislessia di Baltimora negli Stati Uniti) che prevede le seguenti domande:
- Qualora ti si presentino occasioni lavorative in cui è necessario leggere parecchi documenti le eviti poichè pensi che sarà uno sforzo troppo grande?
- Se rileggi un testo che hai scritto ti capita di notare che vi sono alcuni errori di ortografia?
- La tua lettura è fluida e non avverti nessuna fatica nel leggere un testo oppure leggi con fatica e lentezza?
- Riesci a comprendere il significato delle parole che leggi immediatamente o hai bisogno di leggere il testo più volte (almeno 2 o 3) prima di comprenderne il significato?
- Hai imparato a leggere subito e con facilità o hai avuto difficoltà ad imparare a leggere a scuola?
- Hai difficoltà a leggere o a pronunciare alcune sillabe durante la lettura?
- A scuola avevi difficoltà ad imparare una lingua straniera?
- Se devi scegliere cosa leggere preferisci brevi articoli su una rivista piuttosto che libri o romanzi?
- Mentre leggi o scrivi ti capita di non scrivere alcune lettere, oppure di aggiungerle o ancora di scambiarle?
- Se devi leggere davanti ad altre persone ad alta voce ti senti a tuo agio oppure no?
Se si danno sei o più risposte positive è necessario rivolgersi al proprio medico curante il quale dovrà fare una richiesta di visita specialistica (per esempio di visita neuropsichiatrica) di modo che si possa proseguire l'iter diagnostico mediante la somministrazione di test specifici.
I test diagnostici.
I test per la valutazione della dislessia nell'adulto sono molto simili a quelli utilizzati per i bambini.
In particolare essi comprendono:
- Una prova di lettura per la valutazione dell'accuratezza, in termini di numero di errori commessi durante la lettura, e della velocità, in termini di tempo che si impiega per leggere un brano, utilizzando la valutazione del numero di sillabe al secondo. Il testo prescelto è solitamente un brano lungo e complesso, composto almeno da 1287 sillabe.
- Una prova di lettura di una lista di parole per continuare la valutazione di velocità e accuratezza e per testare la capacità di lettura e comprensione di parole isolate dal testo, il cui significato non può essere dedotto dalla posizione della parola all'interno della frase. Il test consiste nel far leggere al soggetto quattro liste di parole isolate per un totale di 281 sillabe.
- Una prova di lettura di non parole, ovvero di lettere associate tra di loro che non hanno alcun significato nella lingua italiana, cioè formano parole non di senso compiuto. Questo test serve per continuare la valutazione di velocità e accuratezza di lettura quando ci si trova davanti a parole non conosciute ed a verificare se i meccanismi indiretti di lettura funzionano correttamente oppure no. Si fanno leggere al soggetto tre liste di non parole con difficoltà e numero di sillabe variabile.
- Una prova di comprensione del testo che si svolge facendo leggere al soggetto un brano e poi interrogandolo mediante test a risposta multipla sul contenuto e sul significato del brano stesso.
- Una prova di soppressione articolatoria ovvero il soggetto deve leggere e scrivere ripetendo ad alta voce la sillaba LA che fa da "interferenza". Se i processi di lettura e scrittura sono normali l'interferenza della sillaba LA è irrilevante ed il soggetto riuscirà a svolgere i test senza problemi.
- Una prova di decisione lessicale in cui si somministra al soggetto una lista composta da 48 elementi tra parole e non parole. Il soggetto dovrà leggere velocemente e non a voce alta la lista ed indicare mediante un segno grafico quali sono le parole, non apponendo alcun segno alle non parole. Il test si esegue in condizioni di soppressione articolatoria e si valutano il tempo impiegato per lo svolgimento del test, gli eventuali errori e le eventuali omissioni.
- Due prove di dettato da svolgere una in modo normale ed una in condizioni di soppressione articolatoria. Rappresentano parametri di valutazione le parole saltate e quelle scritte in modo errato.
- Due prove di velocità di scrittura, una eseguita normalmente ed una in soppressione articolatoria. Anche in questo caso i parametri di valutazione sono la velocità ed il numero di errori.