Dolori cervicali: sintomi, cause, cure e rimedi
I dolori cervicali possono essere causati da banali disturbi, o essere il sintomo di una patologia. Esaminiamo le possibili cause e le cure più adeguate che vanno dai rimedi naturali agli esercizi per rilassare e tonificare la muscolatura, dagli analgesici, per lenire il dolore e decontrarre la muscolatura, fino all’intervento chirurgico nei casi severi di ernia del disco.
Le caratteristiche dei dolori cervicali.
I dolori cervicali, anche noti come cervicalgia, o col termine più comune di dolori al collo, sono una condizione medica estremamente frequente. Tanto frequente che almeno i due terzi della popolazione mondiale ne soffre o ne ha sofferto almeno in una occasione nella vita.
Essi possono essere il sintomo della compromissione e/o malattia di una delle numerose strutture tissutali (muscoli, ossa, tessuto vascolare, tessuto connettivo) che concorrono alla formazione della regione anatomica in esame, ma anche il sintomo di una malattia che interessa organi e strutture lontane (dolore evocato).
Possono ancora essere il sintomo di una patologia di base, che può rivelarsi anche seria, ma pure un disturbo passeggero causato da una impropria postura.
Comunque sia, se non subiscono remissione in un lasso di tempo ragionevolmente breve, è sempre buona norma rivolgersi al proprio medico affinché venga effettuata una precisa diagnosi del disturbo. Va comunque detto però, per evitare inutili allarmismi, che nella maggior parte dei casi la cervicalgia, nonostante i disagi anche gravi che arreca, non ha di solito natura patologica, ma è la conseguenza di riposo notturno con un cuscino inadeguato o di troppe ore trascorse davanti allo schermo di un computer in posizione non congrua.
Prima di introdurre l’argomento una breve introduzione sull’anatomia del collo ci consentirà di comprendere con più facilità la regione anatomica interessata dai dolori cervicali. Anatomia del collo. Il collo comprende il tratto cervicale della colonna vertebrale. Questa è composta da sette vertebre, la prima posizionata subito alla base del cranio è denominata atlante. L’atlante si articola in alto col cranio ed al di sotto con la seconda vertebra denominata epistrofeo. Seguono 5 altre vertebre costituite da un corpo vertebrale e dafaccette articolari che costituiscono l’articolazione della vertebra successiva. Detta articolazione comprende anche un disco intervertebrale costituito da una solido anello esterno cartilagineo che racchiude un nucleo morbido centrale detto nucleo polposo che funge da ammortizzatore. Ciascuna articolazione è poi stabilizzata da legamenti e circondata da muscoli che forniscono la necessaria forza per i movimenti. Il corpo vertebrale è forato in modo tale che le vertebre sovrapposte originano un canale attraverso il quale passa il midollo spinale. Tra due corpi vertebrali successivi esistono degli spazi vuoti attraverso i quali a destra e sinistra fuoriescono terminazioni nervose che si dipartono dal midollo spinale. Dette terminazioni nervose portano in periferia i comandi del cervello e al tempo stesso portano al cervello le percezioni periferiche. |
I sintomi che si associano al dolore al collo.
Il dolore cervicale è di per se un sintomo e pertanto è improprio parlare dei suoi sintomi. Sicuramente più corretto è parlare di sintomi che possono ad esso accompagnarsi.
Sintomi che, per il gran numero e l’eterogeneità delle situazioni che sono alla base del disturbo, saranno alquanto numerosi. Nel seguito perciò ne riassumeremo alcuni.
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Febbre che può insorgere in caso di infezione batterica in atto.
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Acufeni. Ovvero ronzii, fischi, frusci, schiocchi che vengono avvertiti nell’orecchio. Rumori che vengono percepiti come provenienti dall’ambiente esterno ma che in realtà si originano nell’apparato uditivo. La causa scatenante è la tensione muscolare che è alla base della cervicalgia anche se il legame tra le due condizioni non è ancora ben chiarito.
Approfondisci le possibili cause degli acufeni.
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Gonfiore, ingrossamento e dolenza dei linfonodi del collo. Possono essere conseguenze di infezioni, di norma ad opera di batteri, della regione retrofaringea oppure di infezioni della cavità osteo- articolare del tratto cervicale della colonna vertebrale.
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Rigidità del collo (incapacità di toccare il petto con il mento). Può essere la conseguenza di una meningite ossia della infiammazione causata da una infezione delle membrane che racchiudono encefalo e midollo spinale.
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Intorpidimento, formicolii e perdita di forza degli arti superiori e mani. Sono la conseguenza di una compressione sulle terminazioni nervose che si dipartono dal midollo spinale attraverso i fori del tratto cervicale della colonna vertebrale.
E’ buona norma interpellare il proprio medico quando il dolore al collo si accompagna ai sintomi illustrati perché sottendono seri problemi che richiedono cure immediate.
Classificazione della cervicalgia in funzione dei sintomi correlati.
In funzione dei sintomi che si accompagnano al dolore al collo si effettua per la cervicalgia la seguente classificazione:
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Cervicalgia propriamente detta: Caratterizzata essenzialmente dal solo dolore che si irradia nella sola regione del collo alla base della nuca. Spesso il dolore si manifesta o si acuisce col movimento del collo determinando la condizione molto fastidiosa e generalmente transitoria che nel linguaggio comune va sotto il nome di torcicollo. La situazione descritta è la conseguenza di una contrazione dei muscoli laterali del collo. Contrazione che può avere svariate cause, di cui le più comuni sono colpi di freddo e posture scorrette prolungate nel tempo. Ma possono esservi alla base anche processi infiammatori.
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Sindrome cervico-cefalica. Quando al dolore cervicale si accompagna una sintomatologia caratterizzata da: vertigini, difficoltà nel deglutire, compromissione della vista, problemi di udito ed acufeni, cefalea.
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Sindrome cervico-brachiale. Se il dolore cervicale si localizza alla nuca e si accompagna a dolore al braccio ed alla mano.
Cause dei dolori cervicali.
Come già detto le cause dei dolori al collo possono essere molteplici e di varia natura alcune patologiche ed altre no. Nel seguito ne riportiamo le più comuni corredandole di una breve descrizione:
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Dissezione della carotide. La carotide è l’arteria che adduce sangue al cervello. La sua dissezione è una separazione degli strati che ne costituiscono la parete. Le cause di una tale evenienza possono essere traumatiche o spontanee in conseguenza di patologie che compromettono il tessuto connettivo che è un componente essenziale della parete vasale. I sintomi che caratterizzano l’evento sono: dolore al collo, mal di testa, restrizione della pupilla (miosi), abbassamento della palpebra (ptosi), problemi di vista.
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Sindrome coronarica acuta. E’ la sintomatologia che si scatena quando si ostruisce una delle arterie coronariche per un coagulo generalmente distaccatosi da una placca aterosclerotica. La SCA è associata a due diversi quadri clinici, infarto del miocardio o angina instabile. I sintomi di una tale situazione sono: dolore toracico sottosternale localizzato a sinistra che si irradia al braccio sinistro e talvolta al collo ed alla mascella, dispnea (sensazione di respirazione difficoltosa), sudorazione eccessiva, nausea e vomito. Ovviamente in questa situazione il dolore al collo è un dolore riferito in quanto non causato direttamente da una struttura appartenente al collo.
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Cancro della testa e del collo. Si intende con tale termine una famiglia di tumori che interessano: bocca, lingua, ghiandole salivari, naso, seni paranasali, laringe e faringe. I sintomi di tale patologia sono: dolore al collo, sanguinamenti, dolore all’orecchio, mal di gola, congestione nasale, voce roca, problemi di deglutizione, calo ponderale.
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Epiglottite. E’ una infiammazione dell’epiglottide causata da una infezione batterica comunemente ad opera di Haemophilus influenzae o Staphylococcus o Streptococcus. Ricordiamo che l’epiglottide è quella cartilagine posizionata alla base della lingua che durante la deglutizione indirizza il bolo nell’esofago e non in trachea. I sintomi di tale patologia sono: dolore al collo, febbre, difficoltà nel deglutire, raucedine.
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Stenosi del canale spinale cervicale. Il canale è costituito dalla sovrapposizione delle vertebre che sono forate al centro. Lungo di esso vi scorre il midollo spinale da cui lateralmente a destra e sinistra si dipartono le terminazioni nervose che raggiungono le varie regioni corporee. Col trascorrere degli anni o per eventi traumatici e/o patologici, il lume del canale tende a ridursi ed insorge la stenosi del canale che può verificarsi in un tratto qualsiasi della colona. Frequente è quello della sezione cervicale. La stenosi può comprimere il midollo o terminazioni nervose che da esso si dipartono. La sintomatologia che si scatena è simile all’ernia discale. Ossia: dolore al collo di tipo trafittivo che si scatena o accentua quando si muove il collo, dolore al braccio ed alla mano, formicoli ed intorpidimento dell’arto, perdita di forza.
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Ernia cervicale. E’ causata dalla rottura di uno dei dischi cartilaginei intervertebrali del tratto cervicale C1/C7 e conseguente dislocazione del nucleo polposo con compressione di una radice nervosa che si dirama dal midollo. I sintomi sono: dolore al collo, dolore che si irradia a mano e braccio, perdita di forza nel braccio, parestesie, intorpidimenti.
Puoi approfondire i sintomi dell'ernia cervicale.
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Spondilosi cervicale. E’ una artrosi delle vertebre cervicali. Malattia degenerativa delle cartilagini che rivestono le facce delle vertebre cervicali e che compromette il buon funzionamento delle articolazioni. I sintomi sono: dolore al collo, rigidità e limitazione dei movimenti.
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Esiti di traumi del tratto cervicale della colonna vertebrale e del collo in generale. I traumi possono essere molteplici e di svariato tipo molto comuni sono quelli provocati da incidenti d’auto. Tra questi notevoli per la loro frequenza vi sono gli esiti del colpo di frusta che è un’improvvisa accelerazione del capo e delle strutture del collo seguita da un altrettanto brusco arresto. I sintomi d un tale evento sono fortemente dipendenti dalla sua entità e comunque possono comprendere: lesioni legamentose, lesioni muscolari, lesioni ossee, dolore al collo, difficoltà di movimento del collo.
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Strappi muscolari. Sono tipici dell’attività sportiva e del body building. Se interessano fasce muscolari che insistono sul collo determinano: dolore al collo, rigidità, limitazioni dei movimenti.
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Problemi del tratto toracico/lombare della colona vertebrale. Possono determinare contrazione dei muscoli che insistono sul collo e da qui cervicalgia con dolore che dalla schiena si irradia al collo.
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Posture scorrette protratte nel tempo. Il rachide cervicale ha una sua naturale curvatura che non induce contrazione muscolare. Se si modifica questa naturale curvatura per tempi prolungati si costringono i muscoli che insistono sul rachide ad una continua e prolungata contrazione che a lungo andare determina dolori al collo. Esempi tipici di una tale situazione sono l’uso di cuscini inadeguati (troppo alti, troppo bassi o troppo duri/morbidi) oppure rimare seduti con il collo e la schiena piegata (come quando si lavora al computer).
Notiamo in maniera esplicita che le cause sono state organizzate grosso modo in ordine di gravità decrescente del problema.
Diagnosi per individuare la causa del dolore al collo.
Per un trattamento adeguato occorre una precisa diagnosi effettuata dall’ortopedico delle cause che hanno provocato il problema. Per individuare la causa che induce i dolori al collo il medico si avvarrà di:
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Anamnesi. Ossia storia clinica del paziente e segnatamente dello scatenarsi del dolore. Notizie essenziali risulteranno: le modalità con cui il dolore insorge, la durata, le situazioni che lo scatenano o lo acuiscono, manovre e/o farmaci che lo leniscono.
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Analisi dei sintomi riferiti dal paziente che accompagnano il dolore e riscontro oggettivo di eventuali segni.
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Visita medica accurata comprensivo di esame neurologico per valutare eventuali compromissioni della forza muscolare degli arti superiori e relatavi problemi di intorpidimento.
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Analisi ematochimiche di routine tese ad appurare lo stato generale di salute del paziente ed eventuali processi infiammatori ed infezioni di patogeni in atto.
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Rachicentesi ovvero puntura lombare con prelievo dal canale spinale di liquido cefalorachidiano e sua analisi. Serve ad escludere infezioni e meningite.
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Test di imaging. Servono a visualizzare lo stato delle strutture del collo. Possono essere: RX con mezzo di contrasto, TAC che fornisce immagini più esaurienti comprensive di sezioni trasversali delle strutture del collo, Risonanza Magnetica Nucleare che consente una miglior visualizzazione dei tessuti molli.
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Elettromiografia. Serve ad indagare la funzionalità del sistema nervoso periferico in presenza di deficit acclarati con l’esame neurologico. Consente di valutare eventuali patologie delle terminazioni nervose causate ad esempio da stenosi del canale o ernie del disco.
Come si cura la cervicalgia?
Il trattamento dipende ovviamente dalle cause. Nella maggioranza dei casi si tratta di problemi muscolari e pertanto non sono necessarie particolari terapie.
I farmaci utilizzati hanno lo scopo di ridurre l’infiammazione della regione interessata e lenire il dolore si utilizzano a tal proposito corticosteroidei per l’infiammazione ed antinfiammatori non steroidei per alleviare la sintomatologia dolorosa. Si abbinano a questi ultimi miorilassanti per decontrarre i muscoli.
Terapie fisiche.
Possono essere utili per alleviare il sintomo alcune terapie:
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Collare. Serve nella fase acuta del dolore a impedire movimenti dolorosi ed a mantenere le strutture nella loro fisiologica posizione. Non va usato per periodi superiori ai 15 giorni altrimenti l’immobilità fa rilassare i muscoli aggravando il problema.
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Ginnastica mirata e stretching. Gli esercizi servono a rilassare e potenziare la muscolatura, lo stretching a decontrarre ed allungare le fasce muscolari ed in definitiva a lenire il dolore.
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Trazione. Deve essere praticata con l’ausilio di un terapista esperto. Può in tali condizioni, con l’uso di carrucole ed appositi collari, allungare i muscoli e ridurre la compressione di ernie o spuntoni ossei su radici nervose.
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Manipolazione del rachide cervicale. Va fatta da personale altamente specializzato e serve a ridurre la compressione su radici nervose ed a rilassare la muscolatura contratta.
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Massaggi. Hanno essenzialmente la funzione di rilassare la muscolatura contratta.
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TENS. Si posizionano elettrodi in prossimità della regione dolente e poi attraverso questi si inviano impulsi elettrici. Il passaggio di corrente garantisce un maggior afflusso ematico che riduce il processo infiammatorio.
Nel caso di ernie o stenosi spinali può essere necessario intervenire chirurgicamente per risolvere il problema. Ma occorre una accurata valutazione dei rischi/ benefici prima di procedere con l’operazione.
Approfondisci come si esegue l'intervento di ernia cervicale.
Rimedi naturali.
La medicina alternativa ha molti seguaci tra i pazienti ma non è unanimamente condivisa dagli specialisti.
Le tecniche più utilizzate sono:
Agopuntura: deriva dalla medicina tradizionale cinese e consiste nell’inserire, in prefissati punti del corpo, lunghi e sottilissimi aghi che hanno la capacità di alleviare il dolore.
Yoga: l’antica tecnica orientale prevede determinati esercizi che alleviano l’indolenzimento m muscolare e favoriscono una postura corretta.
Fitoterapia. Alcune erbe hanno proprietà antinfiammatorie ed antidolorifiche e quindi possono essere utili per alleviare il dolore cervicale. Tra essse ricordiamo:
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Rosa canina: una bacca ricca di vitamina C e polifenoli dalle proprietà antinfiammatorie, e rilassanti aiuta a rilassare la muscolatura ed alleviare il dolore.
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Ribes nero: ricco di flavonoidi ha un’azione simile al cortisone e quindi svolge un’ azione antinfiammatoria e antidolorifica.
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Arnica: una pianta che ha proprietà calmanti ed analgesiche grazie alle quali può essere utilizzata, sotto forma di compresse calde o decotto, direttamente sulla zona dolente.
Prevenzione: postura corretta contro il dolore cervicale.
E’ possibile prevenire il dolore cervicale da scorretta postura, che è sicuramente il più diffuso, con un certo numero di norme comportamentali facili da mettere pratica che si possono così riassumere:
Non dormire proni. Costringe il collo durante il sonno ad una anomala curvatura.
Utilizzare un cuscino adeguato. Deve essere né troppo rigido, né troppo morbido ed avere la giusta altezza in maniera da assecondare la naturale curvatura del rachide cervicale.
Star seduti correttamente. Chi lavora molto dietro una scrivania deve osservare determinati accorgimenti:
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Utilizzare una sedia con braccioli su cui distendere le braccia.
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Regolare l’altezza della sedia e scrivania in maniera che le ginocchia risultino più in basso del bacino.
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Sollevare il monitor del computer ad altezza degli occhi in modo da non lavorare con il collo piegato.
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Appoggiare completamente la schiena allo schienale della sedia.
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Effettuare periodiche pause durante le quali mobilitare la muscolatura del collo e praticare esercizi di stretching.