Ecografia: come funziona? Quando farla? Tipi e costi
L’ecografia è un metodo di indagine applicato alla diagnostica entrato a far parte della routine medica quotidiana nella metà degli anni settanta. Essa consente l’indagine di organi interni del corpo senza l’uso di radiazioni nocive come i raggi X. E’ indolore, economica, precisa quanto basta e fornisce una diagnosi in tempo reale. Scopriamo come funziona e quali sono le principali applicazioni.
Cos’è l’ecografia? Come funziona?
L’ecografia è una tecnica di diagnostica per immagini utilizzata per la ricerca di lesioni strutturali o di anomalie funzionali. Il mezzo utilizzato per tale diagnostica è un fascio di ultrasuoni, ossia onde sonore a frequenza superiore al limite massimo percepibile dall’orecchio umano: dai 2 ai 20 MHz (milioni di Hertz: milioni di cicli al secondo).
L’ecografia si basa su una proprietà fondamentale delle onde sonore: l’emissione di echi (onde riflesse) passando da un mezzo ad un altro con densità diversa. Ogni tessuto anatomico è, infatti, caratterizzato da una propria” impedenza acustica” che è, in qualche modo, correlata alla sua densità, quando l’onda sonora incontra sul suo cammino un tessuto di densità e quindi impedenza diversa una parte dell’onda verrà riflessa.
La quota di onda riflessa sarà pari al rapporto tra il quadrato della differenza tra le due impedenze ed il quadrato della somma. In parole più semplici l’intensità dell’eco reca l’informazione sulla differenza di densità tra i due tessuti.
I casi limiti sono costituiti dall’evenienza che il secondo tessuto sia un osso (impedenza acustica elevatissima) e da una sacca di gas (impedenza acustica molto bassa): in entrambe le situazioni il secondo mezzo costituirà un’ombra dietro cui l’ecografia non potrà vedere.
Raccogliendo gli echi ed analizzandoli in maniera appropriata si riesce ad ottenere una fotografia dei tessuti ed organi attraversati.
Come si esegue la scansione ad ultrasuoni?
Per effettuare l'esame viene utilizzato l'ecografo un apparecchio che è.
costituito da:
- una sonda o trasduttore che emette gli ultrasuoni e raccoglie anche gli echi.
- Un computer che analizza gli echi e li traduce in immagini.
- Un monitor per la visualizzazione delle immagini.
Bisogna comunque notare in maniera esplicita che l’ecografia è un sistema di indagini i cui risultati dipendono in maniera essenziale oltre che dalla qualità dell’attrezzatura, dalla manualità (perizia nel condurre la scansione) e dalla abilità diagnostica dell’operatore. |
L’operatore inumidisce l’area da esaminare con un apposito gel che consente una migliore trasmissione degli ultrasuoni e fa scorrere la sonda sulla pelle.
Gli echi raccolti dalla sonda vengono trasmessi ad un computer che, grazie ad un appropriato software, li traduce direttamente in tempo reale in immagini che è possibile visualizzare su di un monitor.
La precisione ed il dettaglio dei risultati forniti da un’ecografia è tanto maggiore quanto più è elevata la frequenza delle onde sonore. Per tale motivo sarebbe logico utilizzare ultrasuoni a frequenza la più elevata possibile. Purtroppo tale evenienza è contrastata dal fatto che, aumentando la frequenza del segnale di indagine, aumenta l’assorbimento da parte dei tessuti attraversati per cui se l’organo da esaminare è in profondità gli echi risulteranno parecchio attenuati. Si sceglie di conseguenza una frequenza di compromesso.
Tipi di ecografie e metodi di analisi.
Esistono varie metodiche di ecografie che si diversificano per:
- modo in cui viene effettuata la scansione con gli ultrasuoni.
- modo in cui vengono visualizzate le immagini.
Sostanzialmente le principali tipologie sono:
- Ecografia A-Mode (Amplitude Mode), che è il modo più semplice per rappresentare il segnale ormai quasi in disuso. Tale ecografia è di tipo monodimensionale e fornisce informazioni solo sulla natura della struttura analizzata, evidenziando se è liquida o solida.
- Ecografia B-Mode (Brightness Mode), offre immagini bidimensionali ed è quella più comunemente utilizzata.
- Ecografia Real Time che è l’evoluzione della B-Mode che utilizza una modalità dinamica per ricostruire l’immagine in quanto è in grado di effettuare anche 16 scansioni complete al secondo.
- Ecografia TM-Mode che è una ecografia B-Mode (bidimensionale) utilizzata soprattutto in cardiologia, ecodoppler. Sfrutta la proprietà delle onde sonore riflesse da un oggetto in movimento di cambiare la loro frequenza. Variazione che risulta proporzionale alla velocità con cui si muove il bersaglio esaminato. Il computer che analizza gli echi associa a tali variazioni di frequenza una diversa colorazione dell’immagine del monitor.
- Ecografia 3D. Essa, mediante l’utilizzo di sonde dedicate ed opportuni software, riesce ad acquisire il volume dell’organo indagato e fornire su monitor un’immagine tridimensionale.
- Ecografia con contrasto che utilizza un mezzo di contrasto (esafluoruro di zolfo) iniettato in vena e consente di visualizzare la vascolarizzazione dei tessuti profondi.
Quando fare un’ecografia? Applicazioni di questo metodo diagnostico.
I campi in cui viene utilizzata l’indagine ecografica sono davvero molteplici poichè essa ha notevoli vantaggi:
- si esegue rapidamente e non è invasiva.
- Non è rischiosa, nemmeno in gravidanza,in quanto non utilizza le dannose radiazioni ionizzanti come la radiografia, e quindi ripetibile quante volte si desidera.
- Ha un basso costo.
Quanto costa un’ecografia? Il costo di un’ecografia varia in base alla struttura, allo specialista ed al tipo di indagine.Il prezzo oscilla dai 30 ai 100 euro circa.A titolo esemplificativo riportiamo alcuni esempi comuni:
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Per tali motivi, oggi, l’ecografia viene considerata un esame di routine in ambito diagnostico, per verificare la presenza di patologie, e chirurgico perchè grazie ad esso il chirurgo può effettuare l’intervento avendo un diretto controllo della parte anatomica.
Tipi di ecografia: più importanti applicazioni di questo metodo:
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