Emicrania cronica: sintomi, cause e cure

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Dottoressa Margherita Mazzola (Biologia e Nutrizione) Consulente Scientifico:
Dottoressa Margherita Mazzola
(Specialista in biologia e nutrizione)

L'emicrania cronica è una patologia caratterizzata dalla comparsa di mal di testa che si protraggono per giorni e che si manifestano di continuo nell'arco di tre mesi. Colpisce prevalentemente la popolazione femminile e le sue cause non sono ancora ben note. Al mal di testa si associano spesso altri sintomi. Vediamo quali sono i possibili rimedi di tipo naturale o farmacologico e quali le nuove terapie a base di tossina botulinica ed anticorpi monoclonali.

Che cos’è l’emicrania cronica?

L'emicrania è una patologia neurologica caratterizzata dall'insorgenza di mal di testa acuti. A differenza della sua forma episodica, in cui i sintomi si manifestano in maniera acuta ma non continua e durano dalle 4 alle 72 ore, la forma cronica presenta dei sintomi ricorrenti e frequenti, la cui durata è di almeno 15 giorni al mese (di cui almeno 8 continuativi) per più di tre mesi, che talvolta possono diventare un serio problema per lo svolgimento delle attività quotidiane del paziente. L'emicrania cronica colpisce circa il 10/15% della popolazione. Generalmente le donne in una fascia di età compresa tra i 35 ed i 45 anni sono più colpite, mentre l’incidenza diminuisce notevolmente con la menopausa.

Sintomi: come si manifesta la patologia?

L'emicrania cronica presenta più o meno gli stessi sintomi di quella episodico - acuta, con la differenza che i sintomi si protraggono per oltre 72 ore e che talvolta possono avere un'entità minore. Tra i sintomi caratteristici abbiamo:

Le fasi della sintomatologia

La sintomatologia presenta quattro diverse fasi distinte con cui si manifesta:

Approfondisci sintomi e cause dell'emicrania con aura.

Cause del mal di testa cronico.

Le cause effettive di questa patologia non sono ancora state ben chiarite ma vi sono delle teorie che possono spiegarne l'insorgenza. Vi sono poi dei fattori scatenanti che possono provocare un attacco di emicrania in soggetti predisposti.

Le possibili teorie sull'insorgenza di questa patologia sono:

Teoria vascolare.

Secondo questa teoria l'emicrania avrebbe origine a causa della vasocostrizione dei vasi sanguigni cerebrali e cranici, determinata a sua volta da una vasodilatazione dei vasi sanguigni extracerebrali ed extracranici. Tale teoria era abbastanza accreditata in passato ma dopo l'esecuzione di studi sulla velocità del sangue si è visto che in realtà la vasocostrizione è lieve e che non si manifesta in tutti i pazienti affetti dalla patologia.

Teoria ereditaria.

Questa teoria attribuisce all'emicrania una causa ereditaria, con una predisposizione genetica per la patologia che varia dal 34 al 51% delle probabilità.

Alterazioni neurologiche.

Secondo questa teoria l'emicrania avrebbe origine a causa di alterazioni nella trasmissione del segnale doloroso. La causa primaria sarebbe da ricondurre sia ad un ipereccitabilità della corteccia cerebrale, che provoca come conseguenza un' iperstimolazione dei nervi del trigemino responsabili della diffusione della sensazione dolorosa a livello del cranio, sia ad un funzionamento errato della zona del tronco encefalico, che regola gli stimoli dolorosi.

Teoria neurochimica.

Un'altra possibile teoria sarebbe quella che attribuisce all'emicrania una causa legata ad alterazioni neurochimiche come le variazioni ormonali (ad esempio quelle ricorrenti nelle donne nell'arco del ciclo mestruale) o le variazioni nella secrezione di serotonina ed endorfine. Le variazioni nei livelli di queste sostanze e degli ormoni potrebbero iperstimolare i nervi del trigemino ed i nervi sensoriali in generale, portando alla propagazione dello stimolo doloroso.

Fattori di rischio.

Sebbene non si conoscano ancora le reali cause dell'emicrania, sono stati individuati dei fattori scatenanti che possono provocare l'insorgenza dei sintomi. Tra questi possiamo citare:

La diagnosi.

La diagnosi di emicrania cronica va eseguita dal medico in base all'anamnesi, ai sintomi riferiti dal paziente ed all'eventuale diagnosi differenziale con altre patologie. Una corretta indagine diagnostica prevede:

Una volta escluse eventuali patologie con sintomi simili ed analizzata la situazione generale, il medico potrà porre diagnosi di emicrania cronica in presenza dei seguenti segni:

Che fare per trattare gli attacchi di emicrania?

l primo passo da attuare per curare o prevenire l'emicrania cronica è quello di ridurre i fattori scatenanti. E’ inoltre importante intervenire rapidamente quando gli attacchi diventano frequenti rivolgendosi ad un Centro cefalee.

I farmaci vanno usati con estrema cautela perché sono anch'essi causa di emicrania cronica in caso di abuso, per cui si può tentare di impedire l'insorgenza della crisi di emicrania ricorrendo a rimedi naturali o a terapie di medicina alternativa. Quando il dolore è talmente intenso da impedire le normali attività allora è inevitabile ricorrere alla terapia farmacologica.

Rimedi naturali per l’emicrania cronica.

Sebbene una volta ricevuta la diagnosi di emicrania sarà il medico a decidere la terapia più appropriata, è possibile cercare di ridurre la sintomatologia avvalendosi di rimedi della medicina non ufficiale come fitoterapia, omeopatia, aromaterapia e rimedi della nonna.

Fitoterapia.

Per quanto riguarda i rimedi fitoterapici per il trattamento dei sintomi dell'emicrania cronica consigliati dal fitoterapeuta possiamo citare:

Omeopatia.

Per quanto riguarda i rimedi omeopatici, quelli maggiormente utilizzati dall’omeopata e ritenuti utili per il trattamento dell'emicrania cronica sono:

Altri rimedi naturali.

Oltre a fitoterapia ed omeopatia, secondo la naturopatia vi sono altri rimedi naturali utili per contrastare la sintomatologia dell'emicrania cronica. Tra questi abbiamo:

Terapie mediche.

Quando si soffre di emicrania cronica è bene rivolgersi al proprio medico che potrà individuare la terapia più corretta. Attualmente sono disponibili terapie farmacologiche o terapie di ultima generazione per il trattamento di questa patologia.

I farmaci.

Il trattamento dell'emicrania mediante terapia farmacologica può essere utile sia in caso di attacco acuto che di attacco cronico ma è anche utilizzato nella prevenzione della patologia. I farmaci che si usano per la terapia del dolore in caso di attacco di emicrania sono:

Per quanto riguarda invece la prevenzione degli attacchi di emicrania in quei soggetti che soffrono di emicrania cronica è possibile utilizzare farmaci quali:

Nuove terapie in fase di studio.

Attualmente sono in fase di sviluppo delle nuove terapie per il trattamento dell'emicrania cronica, tra cui possiamo citare:

Tossina botulinica.

L'utilizzo della tossina botulinica di tipo A ha la capacità di indurre la paralisi delle zone in cui viene iniettata. Si è visto che iniettando la tossina in 31 punti sottocutanei diversi, distribuiti tra cranio e collo (procedura eseguita a livello ambulatoriale), si determinava una riduzione nella durata dell'attacco emicranico. Il trattamento è ancora in fase di studio ma andrebbe ripetuto ogni tre mesi (circa 4 cicli di iniezioni ogni volta).

Anticorpi monoclonali.

L'utilizzo degli anticorpi monoclonali ALD403 e LY2951742, ha un'azione che va ad inibire sia la sintesi che il legame (ai recettori vascolari per il dolore presenti nei vasi sanguigni del cervello) di una sostanza vasodilatatrice (il peptide correlato al gene della calcitonina CGRP). In questo modo si dovrebbero prevenire gli attacchi di emicrania riducendone significativamente il numero dei giorni fino a completa scomparsa degli attacchi. Gli studi sono ancora in corso.

Prognosi ed invalidità.

Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms ) l'emicrania è tra le prime 10 malattie più invalidanti.

Tuttavia l'emicrania cronica non è riconosciuta dall’Inps come invalidante. Il riconoscimento di invalidità per tale patologia è attivo solo in alcune regioni, come Lombardia e Valle d’Aosta.

La prognosi è spesso favorevole in quanto la malattia presenta un alto tasso di remissione spontanea dopo i 50 anni e può comunque essere gestita in modo efficace con le moderne terapie disponibili.

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