Emicrania cronica: sintomi, cause e cure
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L'emicrania cronica è una patologia caratterizzata dalla comparsa di mal di testa che si protraggono per giorni e che si manifestano di continuo nell'arco di tre mesi. Colpisce prevalentemente la popolazione femminile e le sue cause non sono ancora ben note. Al mal di testa si associano spesso altri sintomi. Vediamo quali sono i possibili rimedi di tipo naturale o farmacologico e quali le nuove terapie a base di tossina botulinica ed anticorpi monoclonali.
Che cos’è l’emicrania cronica?
L'emicrania è una patologia neurologica caratterizzata dall'insorgenza di mal di testa acuti. A differenza della sua forma episodica, in cui i sintomi si manifestano in maniera acuta ma non continua e durano dalle 4 alle 72 ore, la forma cronica presenta dei sintomi ricorrenti e frequenti, la cui durata è di almeno 15 giorni al mese (di cui almeno 8 continuativi) per più di tre mesi, che talvolta possono diventare un serio problema per lo svolgimento delle attività quotidiane del paziente. L'emicrania cronica colpisce circa il 10/15% della popolazione. Generalmente le donne in una fascia di età compresa tra i 35 ed i 45 anni sono più colpite, mentre l’incidenza diminuisce notevolmente con la menopausa.
Sintomi: come si manifesta la patologia?
L'emicrania cronica presenta più o meno gli stessi sintomi di quella episodico - acuta, con la differenza che i sintomi si protraggono per oltre 72 ore e che talvolta possono avere un'entità minore. Tra i sintomi caratteristici abbiamo:
- Mal di testa unilaterale, che si localizza cioè in un solo lato della testa, ma che talvolta può diventare anche bilaterale. Il mal di testa può essere forte ed acuto oppure sfumato, quasi impercettibile (alcune forme di emicrania cronica sono definite senza mal di testa o senza dolore per la blanda entità del sintomo). Il mal di testa è solitamente pulsante, e viene aggravato dall'attività fisica o dal semplice svolgimento delle attività quotidiane.
- Nausea associata a vertigini e talvolta ad episodi di vomito.
- Fotofobia, ovvero sensibilità alla luce, ipersensibilità agli odori ed ai rumori.
- Alterazioni della sensibilità con presenza di formicolii, alterazioni visive quali visione di flash luminosi ed offuscamento della vista, alterazioni neurologiche del movimento e del linguaggio.
- Altri sintomi quali irritabilità, stanchezza, difficoltà di concentrazione, sudorazione, pallore, dolore addominale, brividi e dolore che si estende a livello del collo, nella zona cervicale.
Le fasi della sintomatologia
La sintomatologia presenta quattro diverse fasi distinte con cui si manifesta:
- Fase prodromica: è la fase che precede l'esordio del mal di testa, e si manifesta in circa il 60% dei pazienti che soffrono di emicrania. Può manifestarsi alcuni giorni prima dell'esordio del dolore o alcune ore prima, ed è caratterizzata da sintomi quali stanchezza, rigidità dei muscoli posizionati alla base del collo, alterazioni dell'umore come irritabilità, depressione, o eccesso di euforia, sensibilità accentuata agli odori ed ai rumori.
- Fase aura: è una fase che non si manifesta sempre (si distinguono, infatti, una tipologia di emicrania con aura ed una senza aura) e che è caratterizzata dall'insorgenza di fenomeni neurologici che precedono l'esordio del mal di testa e la cui durata va da un minimo di un quarto d'ora ad un massimo di un'ora. Tali fenomeni possono essere alterazioni visive come flash di luce, alterazione parziale del campo visivo (fenomeno noto come scotoma scintillante) ed offuscamento della vista, oppure alterazioni della sensibilità come parestesie, presenza di formicolii o di sensazioni simili alla puntura di spilli, o ancora alterazioni motorie.
Approfondisci sintomi e cause dell'emicrania con aura.
- Fase del dolore: è la fase del mal di testa vera e proprio, che, in base al tipo di emicrania, episodica o cronica, può durare fino a 72 ore (episodica) o protrarsi oltre le 72 ore (cronica, il mal di testa si protrae per giorni).
- Fase postdromica: è la fase in cui si ha la risoluzione dei sintomi e quindi il ritorno alla normalità. La sua durata dipende dal tipo di emicrania, in caso di emicrania cronica tale fase può essere assente (dolore costante di tipo subacuto) o manifestarsi dopo giorni.
Cause del mal di testa cronico.
Le cause effettive di questa patologia non sono ancora state ben chiarite ma vi sono delle teorie che possono spiegarne l'insorgenza. Vi sono poi dei fattori scatenanti che possono provocare un attacco di emicrania in soggetti predisposti.
Le possibili teorie sull'insorgenza di questa patologia sono:
Teoria vascolare.
Secondo questa teoria l'emicrania avrebbe origine a causa della vasocostrizione dei vasi sanguigni cerebrali e cranici, determinata a sua volta da una vasodilatazione dei vasi sanguigni extracerebrali ed extracranici. Tale teoria era abbastanza accreditata in passato ma dopo l'esecuzione di studi sulla velocità del sangue si è visto che in realtà la vasocostrizione è lieve e che non si manifesta in tutti i pazienti affetti dalla patologia.
Teoria ereditaria.
Questa teoria attribuisce all'emicrania una causa ereditaria, con una predisposizione genetica per la patologia che varia dal 34 al 51% delle probabilità.
Alterazioni neurologiche.
Secondo questa teoria l'emicrania avrebbe origine a causa di alterazioni nella trasmissione del segnale doloroso. La causa primaria sarebbe da ricondurre sia ad un ipereccitabilità della corteccia cerebrale, che provoca come conseguenza un' iperstimolazione dei nervi del trigemino responsabili della diffusione della sensazione dolorosa a livello del cranio, sia ad un funzionamento errato della zona del tronco encefalico, che regola gli stimoli dolorosi.
Teoria neurochimica.
Un'altra possibile teoria sarebbe quella che attribuisce all'emicrania una causa legata ad alterazioni neurochimiche come le variazioni ormonali (ad esempio quelle ricorrenti nelle donne nell'arco del ciclo mestruale) o le variazioni nella secrezione di serotonina ed endorfine. Le variazioni nei livelli di queste sostanze e degli ormoni potrebbero iperstimolare i nervi del trigemino ed i nervi sensoriali in generale, portando alla propagazione dello stimolo doloroso.
Fattori di rischio.
Sebbene non si conoscano ancora le reali cause dell'emicrania, sono stati individuati dei fattori scatenanti che possono provocare l'insorgenza dei sintomi. Tra questi possiamo citare:
- Cambiamenti fisiologici legati alle variazioni dei livelli ormonali come il ciclo mestruale, la menopausa, la gravidanza.
- Assunzione di alcuni alimenti quali caffè, cioccolato, banane, nocciole, alimenti contenenti glutine, alimenti contenenti glutammato sodico, alimenti contenenti aspartame, pesce affumicato, vino rosso, insaccati contenenti nitrati, agrumi, cipolle, formaggi grassi e fermentati.
- Comportamenti errati come digiunare, saltare i pasti, consumare i pasti ad orari non regolari, fare un eccessivo consumo di alcol, fumare, stare troppe ore davanti al monitor del computer, assumere una postura scorretta che crei tensioni a livello cervicale.
- Fattori ambientali quali esposizione a temperature ed ambienti troppo caldi o troppo freddi, inquinamento atmosferico, esposizione alla luce solare, profumi ed odori intensi, luce artificiale.
- Condizioni di eccessivo stress o di ansia.
- Condizioni patologiche quali glaucoma, pressione bassa, problemi di vista (spesso il mal di testa è uno dei segnali che ci porta a capire che abbiamo bisogno di occhiali), anomalie congenite cardiache (per esempio un foro tra gli atri nel cuore).
- Farmaci come la pillola anticoncezionale, i vasodilatatori, alcuni sonniferi e l'abuso di farmaci analgesici.
- Alterazioni nel ritmo sonno - veglia, compreso il jet lag, e sforzi fisici sia di moderata che di intensa entità.
La diagnosi.
La diagnosi di emicrania cronica va eseguita dal medico in base all'anamnesi, ai sintomi riferiti dal paziente ed all'eventuale diagnosi differenziale con altre patologie. Una corretta indagine diagnostica prevede:
- Anamnesi personale e familiare del paziente, per sapere di che eventuali patologie soffre e che patologie sono presenti in famiglia.
- Esame obiettivo con valutazione dei sintomi, in particolare la loro modalità di insorgenza, la durata, l'entità, se migliorano o peggiorano e come, il tipo di dolore, la localizzazione del dolore e l'intensità.
- Rilevamento di parametri fisici quali battito cardiaco, frequenza respiratoria e pressione arteriosa e valutazione dei muscoli cervicali tramite esecuzione di opportuni movimenti.
- Esecuzione di test neurologici per valutare le funzioni visive, cognitive, uditive e percettive.
- Diagnosi differenziale con altre patologie come ictus, cefalea a grappolo, glaucoma acuto, artrite temporale o meningite mediante esami diagnostici quali tac, risonanza magnetica, elettroencefalogramma o prelievo del liquido cefalorachidiano (il liquido che riveste cervello e midollo spinale).
Una volta escluse eventuali patologie con sintomi simili ed analizzata la situazione generale, il medico potrà porre diagnosi di emicrania cronica in presenza dei seguenti segni:
- Numero degli attacchi da 2 a 5.
- Durata degli attacchi di minimo 4 ore per un periodo minimo di tre giorni.
- Presenza di almeno due sintomi tra: dolore di entità media o grave, dolore pulsante, dolore localizzato solo da un lato della testa, dolore che si aggrava quando si compiono movimenti di routine.
- Presenza di almeno un sintomo tra: nausea, sensibilità alla luce, vomito, sensibilità ai suoni, mancanza di concentrazione, sensibilità ai rumori
Che fare per trattare gli attacchi di emicrania?
l primo passo da attuare per curare o prevenire l'emicrania cronica è quello di ridurre i fattori scatenanti. E’ inoltre importante intervenire rapidamente quando gli attacchi diventano frequenti rivolgendosi ad un Centro cefalee.
I farmaci vanno usati con estrema cautela perché sono anch'essi causa di emicrania cronica in caso di abuso, per cui si può tentare di impedire l'insorgenza della crisi di emicrania ricorrendo a rimedi naturali o a terapie di medicina alternativa. Quando il dolore è talmente intenso da impedire le normali attività allora è inevitabile ricorrere alla terapia farmacologica.
Rimedi naturali per l’emicrania cronica.
Sebbene una volta ricevuta la diagnosi di emicrania sarà il medico a decidere la terapia più appropriata, è possibile cercare di ridurre la sintomatologia avvalendosi di rimedi della medicina non ufficiale come fitoterapia, omeopatia, aromaterapia e rimedi della nonna.
Fitoterapia.
Per quanto riguarda i rimedi fitoterapici per il trattamento dei sintomi dell'emicrania cronica consigliati dal fitoterapeuta possiamo citare:
- Arancio amaro: grazie al contenuto in limonene, sostanze amare, essenza di Neroli, flavonoidi e acetato di linalile, rappresenta un ottimo rimedio per gli attacchi di emicrania. Possiamo assumerlo come infuso (1,5 g di fiori o di foglie da porre in infusione per dieci minuti in una tazza di acqua bollente) oppure come tintura madre (30 gocce tre volte al giorno) o ancora come estratto secco (in capsule per un totale di 40 - 100 mg di estratto secco al giorno).
- Artiglio del diavolo: contiene arpagoside, un potente antinfiammatorio naturale, ed è pertanto indicato per il trattamento del mal di testa in generale compreso quello causato dall'emicrania. Si utilizza sottoforma di infuso (5 g di erba da porre in infusione in 500 ml di acqua bollente per circa 10 minuti, successivamente filtrare e bere massimo 3 volte al giorno), o tintura madre (30 gocce tre volte al giorno).
- Salice: il suo principale principio attivo antinfiammatorio è la salicina, a cui si affiancano flavonoidi, acidi aromatici e tannini. Lo si utilizza sottoforma di tintura madre (30 - 40 gocce 2 - 3 volte al giorno), di decotto (un cucchiaio di corteccia in una tazza di acqua, portare il tutto ad ebollizione e lasciare in infusione per dieci minuti, successivamente filtrare e bere un paio di volte al giorno) o di estratto secco (1 - 2 compresse due volte al giorno per un totale di massimo 240 mg).
- Agnocasto: da utilizzarsi quando l'emicrania è associata alle variazioni ormonali del ciclo mestruale, grazie ai suoi principi attivi come flavonoidi, viticina, vitexina, alcaloidi e principi amari che contrastano l'azione degli estrogeni. Si utilizza sottoforma di estratto secco (in capsule per una dose giornaliera totale di 800 mg) o di tintura madre (30 - 40 gocce due volte al giorno).
- Partenio: grazie al suo contenuto di lattoni sesquiterpenici tra cui il partenolide, sostanze amare, olio essenziale, tannini e guaianolidi, agisce diminuendo il fastidioso mal di testa correlato all'emicrania. Si utilizza sottoforma di decotto ponendo in infusione per una decina di minuti un cucchiaio di foglie in una tazza da circa 300 ml di acqua. Può essere assunto un paio di volte al giorno.
Omeopatia.
Per quanto riguarda i rimedi omeopatici, quelli maggiormente utilizzati dall’omeopata e ritenuti utili per il trattamento dell'emicrania cronica sono:
- Nux vomica: utile per l'emicrania localizzata sul lato destro e scatenata da alimenti quali il caffè o da situazioni di stress, questo rimedio si assume alla concentrazione 5 o 7 CH in base ai singoli casi e con una posologia di 4 granuli da 2 a 3 volte al giorno.
- Belladonna: da usare alla concentrazione 7 CH e con una posologia di 5 granuli più volte al giorno, è un rimedio utile contro l'emicrania con sintomi quali fotofobia, ipersensibilità ai rumori e mal di testa pulsante.
- Iris versicolor: da usare in caso di mal di testa unilaterale associato a vomito. Se ne assumono 5 granuli due volte al giorno ad una concentrazione di 5 CH.
- Chamomilla: da usare in caso di mal di testa pulsante ed unilaterale che si estende ai bulbi oculari, questo rimedio va assunto alla concentrazione CH con una posologia di 4 - 5 granuli dalle 3 alle 4 volte al giorno.
- Sepia: utile per gli attacchi di emicrania legati al ciclo mestruale, questo rimedio si usa in concentrazione 5 o 7 CH in base ai casi e con una posologia di 5 granuli al giorno.
- Pulsatilla: da usare alla concentrazione 5 CH e con una posologia di 5 granuli un paio di volte al giorno, questo rimedio è utile quando l'attacco di emicrania è causato dall'assunzione di alimenti grassi, fritti ed elaborati.
Altri rimedi naturali.
Oltre a fitoterapia ed omeopatia, secondo la naturopatia vi sono altri rimedi naturali utili per contrastare la sintomatologia dell'emicrania cronica. Tra questi abbiamo:
- Rimedi della nonna, come per esempio gli impacchi di ghiaccio o gli impacchi caldi nella zona in cui si sente dolore, o l'applicazione sulle tempie, per almeno 20 minuti, di alimenti quali fette di patata cruda, foglie di cavolo verza, o fettine di limone. Tutti questi rimedi dovrebbero ridurre il dolore.
- Fiori di Bach, come Oak per indurre uno stato di rilassamento, Hornbeam, in tutti i casi di mal di testa, White Chestenut per i mal di testa da stress, Elm per ridurre gli stati di ansia e Impatients per ridurre lo stato di tensione. È possibile usare anche il Rescue Remedy, ovvero un insieme di fiori che si usano in caso di emergenza e che possono quindi essere utili quando insorge l'attacco di emicrania.
- Agopuntura, che interviene applicando, mediante gli aghi, una pressione di almeno 30 - 40 secondi nei punti 7P, 4GI e 1V.
- Aromaterapia, mediante l'utilizzo di oli essenziali di menta, lavanda ed eucalipto. Questo rimedio però non è indicato per tutti ed è sconsigliato a tutti quei soggetti che accusano sintomi quali ipersensibilità agli odori e sensazione di nausea poiché potrebbe portare all'aggravamento dei sintomi.
- Alimentazione, evitando l'utilizzo di cibi che possono scatenare gli attacchi quali formaggi grassi, caffè, the, cioccolato, vino rosso, cipolle, alimenti contenenti glutammato, sodico nitrati ed aspartame e scegliendo cibi ricchi di magnesio (talvolta il mal di testa può associarsi alla carenza di magnesio) quali spinaci, riso, carciofi, semi di zucca, germogli di soia, datteri e mandorle.
Terapie mediche.
Quando si soffre di emicrania cronica è bene rivolgersi al proprio medico che potrà individuare la terapia più corretta. Attualmente sono disponibili terapie farmacologiche o terapie di ultima generazione per il trattamento di questa patologia.
I farmaci.
Il trattamento dell'emicrania mediante terapia farmacologica può essere utile sia in caso di attacco acuto che di attacco cronico ma è anche utilizzato nella prevenzione della patologia. I farmaci che si usano per la terapia del dolore in caso di attacco di emicrania sono:
- Antidolorifici: rientrano in questa categoria i farmaci analgesici e antinfiammatori non steroidei tra cui quelli di prima linea sono paracetamolo (conosciuto con il nome commerciale di Tachipirina) acido acetilsalicilico (nome commerciale Aspirina o Vivin C), ibuprofene (nome commerciale Moment) e naprossene sodico (nome commerciale Momendol). Tra gli altri farmaci antidolorifici meno utilizzati o utilizzati quando non si ha risposta ai farmaci di prima linea abbiamo ergotamina, triptani e isometeptene. Nonostante questi farmaci siano utili per il trattamento del mal di testa si pensa che l'emicrania cronicizzi proprio a causa dell'abuso di questi farmaci ma gli studi su tale correlazione sono ancora in corso. Si consiglia tuttavia di non abusarne.
- Antiemetici: si utilizzano nel caso in cui gli attacchi di emicrania si accompagnino a nausea e vomito. Tra quelli maggiormente utilizzati abbiamo metoclopramide e domperidone.
Per quanto riguarda invece la prevenzione degli attacchi di emicrania in quei soggetti che soffrono di emicrania cronica è possibile utilizzare farmaci quali:
- Beta - bloccanti quali metoprololo e propranololo che riducono lo stress e le reazioni biochimiche ad esso associate.
- Calcio antagonisti, tra cui la flunarizina, che agiscono a livello della muscolatura dei vasi sanguigni regolandone la contrattilità e di conseguenza la vasocostrizione e la vasodilatazione.
- Antidepressivi triciclici come l' amitriptilina, per regolare attività e livelli dei neurotrasmettitori.
- Anticonvulsivi, come topiramato e acido valproico, per regolare i segnali elettrici nelle cellule nervose.
Nuove terapie in fase di studio.
Attualmente sono in fase di sviluppo delle nuove terapie per il trattamento dell'emicrania cronica, tra cui possiamo citare:
Tossina botulinica.
L'utilizzo della tossina botulinica di tipo A ha la capacità di indurre la paralisi delle zone in cui viene iniettata. Si è visto che iniettando la tossina in 31 punti sottocutanei diversi, distribuiti tra cranio e collo (procedura eseguita a livello ambulatoriale), si determinava una riduzione nella durata dell'attacco emicranico. Il trattamento è ancora in fase di studio ma andrebbe ripetuto ogni tre mesi (circa 4 cicli di iniezioni ogni volta).
Anticorpi monoclonali.
L'utilizzo degli anticorpi monoclonali ALD403 e LY2951742, ha un'azione che va ad inibire sia la sintesi che il legame (ai recettori vascolari per il dolore presenti nei vasi sanguigni del cervello) di una sostanza vasodilatatrice (il peptide correlato al gene della calcitonina CGRP). In questo modo si dovrebbero prevenire gli attacchi di emicrania riducendone significativamente il numero dei giorni fino a completa scomparsa degli attacchi. Gli studi sono ancora in corso.
Prognosi ed invalidità.
Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms ) l'emicrania è tra le prime 10 malattie più invalidanti.
Tuttavia l'emicrania cronica non è riconosciuta dall’Inps come invalidante. Il riconoscimento di invalidità per tale patologia è attivo solo in alcune regioni, come Lombardia e Valle d’Aosta.
La prognosi è spesso favorevole in quanto la malattia presenta un alto tasso di remissione spontanea dopo i 50 anni e può comunque essere gestita in modo efficace con le moderne terapie disponibili.