Eosinofili alti
Quali possono essere le cause di eosinofili alti nel sangue o nei tessuti? Cosa significa, da cosa dipende, e cosa fare in caso di valori elevati? Scopriamolo.
Quando i valori degli eosinofili sono alti: eosinofilia ematica e tissutale.
Con la locuzione eosinofili alti o più propriamente col termine clinico eosinofilia ci si riferisce ad una condizione in cui al paziente vengono rilevati livelli di eosinofili superiori alla norma.
Valori fisiologici di eosinofili nel sangue periferico inferiori ai 350.000.000 per litro di sangue. Valori alti di eosinofili se vengono contate un numero di cellule superiore ai 450.000.000 (quattrocentocinquanta milioni per ogni litro di sangue). |
L’eosinofilia può colpire qualunque sia l’età del soggetto e non ha nessuna preferenza di razza o sesso. Nei paesi industrializzati è correlata con maggior frequenza a disturbi di carattere allergico come asma o rinite ed ad intolleranza agli alimenti. Nei paesi in via di sviluppo è invece di norma conseguenza di infestazioni parassitarie.
Gli incrementi degli eosinofili possono essere evidenziati:
- Nel sangue. Dove gli eosinofili circolano in percentuale dell’ 1/3% del totale dei leucociti (globuli bianchi,categoria cellulare a cui appartengono). In tal caso si parla di eosinofilia ematica.L’eosinofilia ematica viene acclarata con una analisi ematochimica e precisamente l’emocromocitometrico completo di formula leucocitaria.
- Nei tessuti. I tessuti corporei interessati a eosinofilia sono essenzialmente in quelli esposti ai fattori ambientali (mucose dell’apparato respiratorio, dell’apparato gastrico, dell’epitelio dell’apparato urogenitale, del tessuto connettivo della pelle). Tessuti in cui si sviluppano infiammazioni ed infezioni. In questo caso si parla di eosinofilia tissutale. L’eosinofilia tissutale viene evidenziata effettuando una biopsia di un campione di tessuto infetto o analizzando un fluido di pertinenza del tessuto in questione. Un esempio è l’analisi del muco secreto dalle mucose del naso nel caso di rinite allergica (patologia che induce eosinofilia).
Classificazione della eosinofilia.
Non sempre ad una eosinofilia tissutale corrisponde una eosinofilia ematica o periferica. Ma generalmente valori elevati di eosinofili nel sangue periferico costituiscono il segno di una patologia sottostante o di un disturbo di eosinofilia (se non è stato possibile individuare alcuna malattia che tra i suoi segni contempli livelli elevati della famiglia cellulare in questione).
In funzione della concentrazione ematica degli eosinofili quindi, viene generalmente effettuata la classificazione delle eosinofilie.
E con maggior precisione si parla di:
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Eosinofilia lieve. Se si contano nel sangue periferico un numero di eosinofili compresi tra 450 e 1500 cellule per milionesimo di litro di sangue.
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Eosinofilia moderata. Se si contano un numero di eosinofili compresi tra 1500 e 5000 cellule per milionesimo di litro di sangue.
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Eosinofilia grave o ipereosinofilia. Se si contano un numero di eosinofili superiore a 5000 cellule per milionesimo di litro di sangue.
Fisiopatologia: i meccanismi con cui si manifesta l’alterazione.
Gli eosinofili appartengono alle cellule figurate del sangue e perciò sono prodotti nel midollo osseo a partire dalle cellule staminali emopoietiche. Dal midollo gli eosinofili passano rapidamente nel sangue. Qui la popolazione degli eosinofili può aumentare per tre cause.
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Aumento dei fattori che stimolano la loro produzione. Appartengono a detta categoria le citochine interleuchine IL-3 ed IL-5 (molecole proteiche che possono modificare il comportamento di altre cellule) ed anche il fattore stimolante dei granulociti noto con l’acronimo GM-CSF.
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Perdita di efficienza dei fattori che ne regolano la loro longevità. La vita media degli eosinofili è di poche ore (circa 12), ma l’azione di alcune fattori inibiscono le citochine che ne determinano l’apoptosi (morte programmata) accrescendone la longevità e quindi determinano un aumento della loro concentrazione ematica. Le citochine che regolano l’apoptosi degli eosinofili sono le tre precedentemente menzionate che ne determinano anche la stimolazione.
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Un mix tra le due precedenti cause.
Le cause che possono indurre le alterazioni sopra esaminate sono molteplici e tra loro eterogenee e saranno esaminate successivamente nelle cause che determinano l’eosinofilia.
Dal sangue gli eosinofili si trasferiscono poi nei tessuti periferici per l’azione di ulteriori citochine note come citochine chemiotattiche o chemochine.
Cause dell’aumento degli eosinofili.
Le cause che possono incrementare la normale stimolazione della produzione degli eosinofili o allungare la loro longevità sono varie e possono così riassumersi:
Eosinofilia idiopatica o primaria. E’ un aumento della popolazione degli eosinofili nel sangue in assenza di patologie di base e per motivi di cui non si riesce ad individuare la natura.
Eosinofilia secondaria. Se esiste una patologia sottostante che tra i suoi segni annovera l’eosinofilia. Le malattie più comuni che possono determinare eosinofilia sono:
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Allergie che interessano le vie respiratorie. Appartengono a questa categoria la rinite allergica o raffreddore da fieno (infiammazione della mucosa nasale) e l’asma (infiammazione ed ostruzione reversibile delle basse vie aeree per sensibilizzazione di specifici allergeni).
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Allergie cutanee. Eccessiva ed erronea risposta del sistema immunitario a stimoli di agenti esterni che vengono in contatto con la pelle che ai più risultano innocui. Esempio di patologia appartenente a tali categorie e che induce eosinofilia è la dermatite di Duhring o erpetiforme (allergie della cute con bolle e vescicole).
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Allergie da farmaci. I sintomi a loro correlate vanno dai semplici rash cutanei a gravi problemi respiratori fino a lo shock anafilattico. I farmaci che più comunemente danno tali problemi sono: gli antiepilettici, i sulfamidici, gli antiinfiammatori non steroidei.
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Intolleranze alimentari. Un esempio di tali intolleranze e la gastroenterite eosinofilia che una compromissione dell’apparato gastrico e della prima parte del tenue con diarrea e problemi di stomaco caratterizzata da infiltrazione della parete gastrica ed intestinale da eosinofili ed aumento della loro concentrazione nel sangue periferico. Il tutto provocato da sensibilità a specifiche categorie di alimenti.
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Infezioni da parassiti. Il tipo di infezione a parassiti più comune è quella a Ascaridi e con maggior precisione ad opera dell’Ascaris lumbricoides che provoca l’ascaridosi. Ricordiamo che gli ascaridi sono dei vermi che infestano l’intestino e sono endemici e i paesi in via di sviluppo.
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Infezioni da funghi. Un esempio è fornito dalla coccidioidomicosi. Questa è una micosi che interessa più organi procurata dai funghi Coccidioides immitis e da Coccidioides posadasii.
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Linfoma di Hodgkin. Neoplasia della linea cellulare linfoide ossia dei linfociti (particolare categoria dei globuli bianchi).
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Linfoma non-Hodgkin. Neoplasie del tessuto linfatico che inizialmente si originano nei linfonodi.
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Alcuni tumori solidi. Un esempio è fornito dal tumore ovarico.
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Leucemia eosinofila. Gruppo di malattie caratterizzate da proliferazione anomala delle cellule midollari precursori degli eosinofili. La sintomatologia dipende dai tessuti in cui gli eosinofili si infiltrano. La prognosi più grave è per infiltrazione nel tessuto cardiaco.
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Nefropatia interstiziale. Patologia che provoca danni ai tubuli interstiziali del rene che conduce a insufficienza renale acuta.
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Malattie autoimmuni. Un esempio di tali malattie è fornita dal Morbo di Crohn e dal Lupus eritematoso sistemico.
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Alcune forme di vasculiti. Le vasculiti sono infiammazioni dei vasi sanguigni a diversa eziologia. Una delle vasculiti che ha come segno l’eosinofilia è la sindrome di Churg-Strauss. Vasculite che interessa i piccoli vasi di più organi.
Approfondisci le tipologie, le cause e possibili cure della vasculite.
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Embolia da colesterolo. E’ di norma conseguente ad un intervento di cateterismo cardiaco. Il progredire del catetere nel vaso può portare come conseguenza il distacco di placa aterosclerotica che migrando può indurre embolia in organi distanti.
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Sindrome iperimmunoglobulina. Malattia sistemica che compromette il tessuto connettivo e lo scheletro.
Diagnosi dell’eosinofilia.
Per stabilire se un paziente ha problemi di eosinofili alti basta come si è detto un semplice esame del sangue ossia un emocromocitometrico completo, ovvero una conta completa delle cellule corpuscolari del sangue. Spesso si affianca a questo per ottener maggior precisione una determinazione del numero assoluto degli eosinofili.
Ora mentre stabilire se si hanno eosinofili alti è semplice, molto più complesso è stabilire quale sia la causa che ha determinato la condizione. Per fare ciò lo specialista, che in questo caso è l’ematologo, generalmente si attiene al protocollo che segue:
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Analisi anamnestica. Serve a stabilire, esaminando la storia del paziente, se possono esserci possibili infezioni parassitarie (contratte ad esempio in viaggi all’estero) o eventuale allergie ed intolleranze di qualsivoglia tipo.
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Accurato esame fisico.
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Analisi ematochimiche in primis come già ripetutamente detto l’emocromo con formula, ma anche test di funzionalità renali ed epatici.
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Striscio nasale ed analisi del campione di muco per determinare eosinofilia da rinite allergica.
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Analisi dell’espettorato per determinare eosinofilia da asma allergica
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Valutazione del sedimento delle urine per valutare la presenza di alcuni parassiti e intolleranze a farmaci.
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Analisi delle feci per valutare la possibile presenza di vermi.
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Biopsia del midollo osseo per indagare su possibili malattie mieloproliferative.
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Esame del liquido cerebrospinale per rilevare presenza di parassiti che possono essere sia vermi che funghi.
A tutte questa serie di test sovente bisogna aggiungere anche un certo numero di indagini strumentali per valutare le lesioni che l’eosinofilia può determinare a carico di svariati organi e quindi:
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Ecocardiogramma. Per valutare compromissioni e trombi provocati dalla ipereosinofilia.
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TAC. Per valutare lesioni a polmoni cervello ed addome provocate dall’eosinofilia correlata a svariate malattie. Un esempio è costituito dalle adenopatie (affezioni ed ingrossamento dei linfonodi) addominali causati dai linfomi di Hodgkin e non-Hodgkin. O ancora le lesioni al fegato causate da alcuni parassiti come la Fasciola hepatica.
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Cistoscopia. Utilizzata per diagnosticare l’infezione del parassita schistosoma. Le uova di quest’ultimo, che è un parassita del sangue la cui infezione determina eosinofilia, vengono eliminate con le urine e perciò si raccolgono nella vescica e qui possono essere visualizzate durante una cistoscopia.
Cosa fare? Trattamento e terapia in caso di eosinofili alti nel sangue e nei tessuti.
Il trattamento dell’eosinofilia secondaria presuppone il trattamento della patologia che è alla base che deve essere guarita e se ciò non è possibile va comunque tenuta sotto controllo.
La terapia per l’eosinofilia idiopatica è a base di corticosteroidi quali il predispone. Oggi per i casi di eosinofilia grave viene utilizzato unitamente alla terapia cortisonica anche l’interferone -a.
La prognosi dell’eosinofilia è strettamente dipendente dalla malattia che la induce.