Eritema nodoso
L’eritema nodoso può essere definito come un sintomo più che come una vera e propria patologia in quanto si manifesta di solito come conseguenza di una patologia primaria che può essere infettiva, causata da farmaci o autoimmune. Solitamente ha prognosi favorevole ma è una malattia che può recidivare se non viene ben curata la causa primaria che l’ha determinata.
Cosa è l’eritema nodoso?
L’eritema nodoso è una patologia sia reumatica che dermatologica che si manifesta con la comparsa, solitamente sulla superficie anteriore delle gambe, di noduli detti eritematosi la cui caratteristica è di essere arrossati e caldi a causa del fenomeno infiammatorio in corso. La comparsa dei noduli è da attribuirsi infatti all’infiammazione del tessuto adiposo del sottocute, e la patologia può anche essere definita simile ad una vasculite in quanto l’infiammazione coinvolge i vasi sanguigni che irrorano il tessuto sottocutaneo. Le sedi di insorgenza sono comunemente le gambe, ma seppur raramente può verificarsi anche a livello di braccia, cosce, nuca e volto o diffondersi ed estendersi fino al torace. I noduli possono essere da un minimo di uno fino a un massimo di trenta, e hanno una dimensione che va da un minimo di 0,5 – 1 cm a un massimo di 5 – 10 cm.
Epidemiologia.
L’incidenza della patologia è maggiore nelle donne, in un rapporto di 4:1 e si manifesta anche nei soggetti giovani, di età compresa tra i 25 e i 40 anni. I casi annui sono circa 2 – 3 ogni 100000 abitanti. Anche se non frequente, l’eritema nodoso può manifestarsi anche in gravidanza o dopo la gravidanza, da attribuirsi a cause infettive. E’ anche una malattia molto frequente in pediatria in quanto può colpire bambini e neonati dato che una delle cause più frequenti è da attribuirsi a infezioni delle vie aeree molto frequenti in questa categoria di persone il cui sistema immunitario non è ancora perfettamente sviluppato.
Decorso e cronicizzazione.
La patologia ha un decorso di circa 6 – 8 settimane. I noduli, dapprima rossi e doloranti, diventano man mano che si procede con il trattamento terapico meno doloranti e meno evidenti e assumono un colorito prima bluastro e poi giallastro/marrone come quello di un livido che si sta man mano riassorbendo. I noduli non lasciano cicatrici. L’eritema nodoso è però una patologia di tipo recidivo e ricorrente per cui se non si elimina la causa che lo ha scatenato potrebbe ripresentarsi. Esiste poi una forma cronica di eritema nodoso, il cosiddetto eritema nodoso migrante. Questo tipo di eritema nodoso si manifesta anche se non vi è una patologia di base che lo ha scatenato ed è recidivo a intermittenza cioè vi sono periodi in cui compaiono le classiche manifestazioni cutanee e periodi in cui il soggetto non manifesta i sintomi.
Cause dell’eritema nodoso.
L’eritema nodoso è solitamente una patologia definita secondaria, ovvero si manifesta come conseguenza di una patologia primaria completamente diversa che ne ha determinato la comparsa. La causa comune è la deposizione a livello delle arterie del tessuto sottocutaneo di immunocomplessi, di sostanze cioè formate da anticorpi che legano una sostanza estranea. La precipitazione degli immunocomplessi nelle arterie determina un’infiammazione definita flebite ed emorragie. L’eziologia è molteplice e comprende cause infettive, cause farmacologiche, patologie e neoplasie.
Cause infettive.
Le cause infettive dell’eritema nodoso sono da attribuirsi a infezioni batteriche, virali e da funghi. Tra le infezioni batteriche che lo determinano abbiamo:
- Streptococco: questo batterio determina come infezione primaria un’infezione alla gola o al faringe.
- Salmonella e yersinia: batteri che danno come patologia primaria delle enteriti.
- Mycobacterium tuberculosis: il batterio che causa la tubercolosi come patologia primaria.
Tra le infezioni virali invece abbiamo le infezioni da CMV, citomegalovirus, le cui manifestazioni primarie sono diverse e variano in base all’età e alla gravità dell’infezione, le infezioni da EBV, il virus di Epstein Barr che ha come manifestazione primaria la mononucleosi infettiva il cui sintomo principale è l’ingrossamento dei linfonodi, e le infezioni da HBV, virus dell’epatite B che ne è anche la primaria manifestazione. Tra le infezioni fungine abbiamo la coccidiomicosi che da come manifestazione primaria una patologia simile ad una bronchite a interessamento polmonare, e come effetti secondari congiuntivite e ovviamente eritema nodoso.
Cause farmacologiche.
Le cause farmacologiche sono da attribuirsi a reazioni di ipersensibilità da parte del sistema immunitario alla molecola che compone il farmaco, contro il quale l’organismo scatena una reazione avversa. Tra i farmaci che possono scatenare l’eritema nodoso abbiamo l’aspirina, la pillola anticoncezionale, i sulfonamidi e le penicilline.
Patologie.
L’eritema nodoso può manifestarsi anche come conseguenza di varie patologie diverse tra di loro come patologie a interessamento intestinale, o patologie autoimmuni come la sarcoidosi.
Sarcoidosi: la sarcoidosi è una patologia che si manifesta con la comparsa di granulomi a diversi livelli corporei, come per esempio a livello polmonare, congiuntivale e nasale, e una delle manifestazioni secondarie che da è l’eritema nodoso.
Patologie del tratto intestinale: le patologie del tratto intestinale che possono causare eritema nodoso sono il morbo di Crohn e la retto colite ulcerosa. Il morbo di Crohn è una patologia che riguarda tutto il tratto gastrointestinale mentre la retto colite ulcerosa soltanto la parte finale del tratto intestinale, quella rettale.
Spondiloartropatie: tra queste patologie abbiamo la sindrome di Bechet che si manifesta con delle ulcere a livello della bocca, come delle afte, e a livello genitale e interessa anche gli occhi in quanto causa congiuntiviti e uveiti bilaterali e l’artrite associata alla psoriasi. L’eritema nodoso rientra tra le manifestazioni cutanee di queste patologie.
Altre cause.
Anche se rara, esiste l’associazione tra alcune neoplasie come leucemie e linfomi e la comparsa di eritema nodoso. L’eritema nodoso può essere anche idiopatico ovvero può non avere un’eziologia che si riconduce ad una causa ben specifica. A volte può essere determinato persino da stress.
Quali sono i sintomi?
Vediamo adesso la sintomatologia dell’eritema nodoso e in che modo è possibile fare una diagnosi.I sintomi dell’eritema nodoso riguardano la comparsa di noduli eritematosi in particolare sulle gambe che sono rossi e doloranti sia al tatto che senza toccarli e inoltre provocano prurito. A questi si possono associare sintomi come:
- Febbre.
- Dolori muscolari e sensazione di spossatezza,
- Artralgie fenomeni simili ad artriti a livello di articolazioni di ginocchia e caviglie,
- Sinovite (infiammazione della membrana sinoviale che ricopre le capsule delle articolazioni).
- Linfoadenopatia (ingrossamento dei noduli linfatici).
Come si diagnostica l’eritema nodoso?
La diagnosi si effettua oltre che con un esame visivo dei noduli, dell'eritema ed una raccolta dell’anamnesi (farmaci di altre cure, infezione pregresse, etc.) anche con una serie di indagini cliniche e strumentali che elenchiamo.
In particolare, gli esami del sangue in caso di eritema nodoso sono volti ad accertare la causa che lo ha determinato.
Andiamo quindi a vedere:
- Aumento della ves: ovvero aumento della velocità di sedimentazione degli eritrociti, un parametro che si altera quando siamo in presenza di un’infezione. Per cui la presenza di eritema nodoso e di ves alta ci farà pensare ad un eritema nodoso da infezione.
- Aumento dei globuli bianchi: anche l’aumento dei globuli bianchi è correlato con l’eritema nodoso da infezione poiché i globuli bianchi sono le cellule che difendono l’organismo da un’infezione per cui in caso di infezione il numero dei globuli bianchi aumenta.
- Tas: è il titolo antistreptolisinico che serve a capire se vi è stata una pregressa infezione faringea da streptococco beta emolitico poiché misura il tasso di anticorpi nel sangue che agiscono contro una proteina, la streptolisina O, che viene prodotta dai batteri streptococco beta emolitico. Un valore di TAS superiore alla norma indicherà che vi è stata o vi è in corso un’infezione batterica da streptococco.
- Test per EBV, virus Epstein barr, e per HBV, virus epatite B.
Oltre agli esami del sangue vi sono esami radiologici come l’ rx del torace, che serve a comprendere se ci troviamo in presenza di patologie come la sarcoidosi e il test anti tubercolinico, che serve a capire se si è entrati a contatto con il batterio della tubercolosi e quindi si può avere un eritema nodoso da tubercolosi. Se la diagnosi non è ancora accertata nonostante tutti gli esami si può procedere ad una biopsia dei noduli al fine di fare maggiore chiarezza.
Diagnosi differenziale.
La diagnosi differenziale è un tipo di diagnosi che permette di arrivare a diagnosticare una malattia sulla base dell’esclusione di altre patologie simili. In questo caso si concentra su quattro principali manifestazioni patologiche che hanno caratteristiche simili ma esiti diversi dall’eritema nodoso:
- Panniculite pancreatica: in questo caso si hanno degli esami che evidenziano l’interessamento pancreatico e le lesioni possono portare a necrosi del tessuto sottocutaneo.
- Panniculite di Weber – Christian: i noduli sottocutanei si possono trovare in qualsiasi parte del corpo in questa patologia e possono dare luogo a cicatrici.
- Vasculite: possiamo avere noduli cutanei simili a quello dell’eritema nodoso ma nel caso di vasculite la lesione cutanea può trasformarsi in ulcera e provocare cicatrici.
- Puntura di insetto: riguarda la comparsa di noduli eritematosi isolati, solitamente di un solo nodulo.
Come si cura l’eritema nodoso.
L’eritema nodoso di per sé non è contagioso ed è una manifestazione che si risolve spontaneamente nell’arco di 6 – 8 settimane se si individua la causa primaria che lo ha determinato. La terapia è doppia, da un lato va a guarire la causa scatenante dall’altra la sintomatologia. Una cosa che si raccomanda è di prendersi un periodo di assoluto riposo per agevolare la guarigione poiché lo stress potrebbe aggravare la patologia.
Terapia antibiotica.
La terapia classica prevede antibiotici dato che la più frequente causa determinante è un’infezione o, se l’eritema è determinato da ipersensibilità al farmaco, la terapia sarà la sospensione del farmaco. Per la terapia del dolore e dei sintomi associati all’insorgenza dell’eritema nodoso si utilizzano i FANS, cioè i farmaci antinfiammatori non steroidei, che però non vanno utilizzati in caso di morbo di Crohn in quanto possono aggravarne i sintomi. Bisogna comunque in ogni caso rivolgersi a un medico, che può essere anche un reumatologo in quanto l’eritema nodoso viene annoverato tra le patologie reumatiche. E’ consigliato anche di stare a riposo e di evitare di indossare indumenti che possono strofinarsi contro i noduli per evitare di peggiorare la situazione. In caso di recidiva o di forme particolarmente aggressive si utilizzano farmaci cortisonici come il deltacortene sempre con stretta prescrizione del reumatologo, oppure delle creme specifiche sempre a base di corticosteroidi.
Rimedi naturali.
Le cure omeopatiche e fitoterapiche dell’eritema nodoso prevedono un’associazione tra le classiche cure per gli eritemi e alcuni oligoelementi.
Cure classiche: per avere un immediato sollievo applicare sulle lesioni 10 gocce di tintura madre di calendula e 10 gocce di tintura madre di ortica, diluite in acqua. Un altro rimedio è l’applicazione di foglie di Sedum semprevivo o di gel a base di aloe con estratti di camomilla o liquirizia.
Oligoelementi aggiuntivi: gli oligoelementi aggiuntivi si prendono sotto forma di fiale contenenti oro, rame e argento da alternare a fiale contenenti manganese, una volta al giorno fino a quando non si vedono miglioramenti.