Escherichia coli nelle urine: sintomi, prevenzione e cura dell' infezione
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Approfondimento sull’Escherichia Coli. Come passa nelle urine? Quali sono le cause ed i sintomi dell’infezione che il batterio, innocuo nell'intestino, può causare nel tratto urinario? Analizziamo le possibili cure e come prevenire l'infezione alle vie urinarie con la dieta e uno stile di vita sano.
Escherichia coli: cos'è?
L' Escherichia coli è un batterio appartenente al genere Escherichia della famiglia delle Enterobacteriaceae, normalmente presente nella flora intestinale dell’uomo e degli animali a sangue caldo. Il batterio è presente nel nostro intestino dove svolge diverse funzioni senza arrecare alcun danno.
L'Escherichia Coli è un batterio Gram - negativo (ossia osservato al microscopio risulta negativo a uno specifico tipo di colorazione, detto di Gram, che viene utilizzato per analizzare le pareti cellulari dei batteri) e il suo nome deriva dal suo scopritore, un pediatra tedesco di nome Theodor Escherich.
E’ poco resistente all’uso di disinfettanti e alle temperature elevate, quindi fuori dal corpo umano non ha le possibilità di sopravvivere a lungo
Ne esistono diversi sottotipi o ceppi che possono portare a infezioni, a seconda del tratto in cui colonizzano: Il ceppo responsabile delle infezioni urinarie è detto UPAC o uropatogeno.
Le sue funzioni:
- aiuta la digestione del cibo,
- favorisce la sintesi della vitamina K2,
- favorisce la produzione di sostanze che difendono l’intestino da altri batteri dannosi.
Come passa nelle urine?
Il “trasferimento” dell' escherichia coli nelle vie urinarie con conseguente infezione è molto frequente nonostante il sistema urinario ha molti modi di proteggersi dalle infezioni:
- esiste una sorta di valvola tra gli ureteri (i condotti che portano l’urina in vescica) e la vescica, che non permette il ritorno dell’urina verso i reni e ciò evita che i microbi risalgano.
- nei maschi, la prostata produce delle sostanze che impediscono la crescita batterica;
- sia nelle donne che negli uomini esiste il sistema immunitario che ci protegge dagli attacchi esterni;
- inoltre l’urina è una sostanza che, per la sua composizione, rende difficile il proliferare dei batteri.
Il passaggio avviene grazie alla conformazione del batterio che è dotato di alcune proteine, dette adesine, che gli consentono di legarsi alla membrana delle cellule dell'apparato urinario dove trovano un habitat adatto alla loro proliferazione.
Il passaggio del batterio viene facilitato quando si presentano particolari situazioni:
- rapporti sessuali non protetti;
- uso di spermicidi che possono causare irritazioni;
- uso di altri dispositivi anticoncezionali (es. diaframma);
- stipsi;
- utilizzo del catetere vescicale (specie nei soggetti in cui è a lunga permanenza);
Le infezioni urinarie causate dal batterio.
In un soggetto sano le urine sono sterili sia quelle presenti nella vescica sia quelle nell'uretra che è il dotto che trasporta l'urina verso l'esterno. Quando qualunque tratto viene infettato dal batterio escherichia coli si parla di infezione alle vie urinarie.
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Le infezioni sono dette:
- basse se interessano l'uretra (uretrite) o la vescica (cistite),
- alte se interessano il rene o gli ureteri.
Le infezioni del tratto basso, vescica ed uretra sono causate per la maggior parte dei casi dall'escherichia coli.
L' infezione da E. coli alle vie urinarie è soggetta a recidiva, ossia una re-infezione dopo la terapia e la guarigione. Generalmente si verifica entro due settimane dalla prima infezione.
Circa il 20 % delle donne hanno recidive o comunque frequenti infezioni nel corso della loro vita. Gli uomini sono meno esposti, ma dopo una prima infezione hanno un alto rischio di svilupparne un’altra in breve tempo, in quanto il batterio può “nascondersi” in profondità, nel tessuto prostatico.
Approfondisci le cause che possono provocare infezioni alle vie urinarie.
Soggetti a rischio.
Vi sono alcuni soggetti che sono più a rischio di contrarre infezione urinaria da Escherichia Coli:
- Donne (25-30 % di incidenza fra 30-40 anni) a causa delle differenze anatomiche rispetto all'uomo (incidenza del 3 %) . le donne hanno, infatti, un’uretra (ossia il tratto finale delle vie urinarie che collega la vescica all'esterno) più corta e quindi lo sbocco delle vie urinarie è più vicina alla zona anale. Inoltre, non avendo la prostata, non sono protette dalle secrezioni prostatiche, come gli uomini.
- Neonati o anziani incontinenti che utilizzano pannolini.
- Soggetti affetti da patologie che non permettono il corretto svuotamento della vescica;
- Soggetti affetti da anomalie congenite delle vie urinarie;
- Soggetti immunodepressi: un calo delle difese immunitarie facilita le infezioni;
- Donne in gravidanza maggiormente esposte a infezioni del tratto urinario per i cambiamenti ormonale del sistema immunitario, nonché a causa dei cambiamenti anatomici dovuti all'aumento di volume dell’utero, che può comprimere gli ureteri e determinare un ristagno di urina.
Quali sono i sintomi dell’infezione causata dal batterio?
I sintomi dell'infezione urinaria causate dall'escherichia coli variano in base al soggetto ed in base alla sede dell'infezione, talvolta negli anziani può essere asintomatica, ma possono essere così riassunti:
I sintomi delle infezioni alle basse vie urinarie (uretra e vescica) sono:
- pollachiuria (stimolo ad urinare spesso) accompagnata da urgenza che in alcuni casi può causare incontinenza;
- disuria (minzione dolorosa);
- urina torbida con ematuria (sangue nelle urine);
- senso di pesantezza vescicale;
- dolore alla schiena ed alla regione pubica:
- stanchezza e debolezza, nelle persone anziane o debilitate;
- dolore durante i rapporti sessuali:
Quando l'infezione risale alle alte vie urinarie (ureteri e reni) sono:
- sensazione generalizzata di malessere;
- febbre alta;
- nausea e vomito;
- dolore alla schiena;
- dolore al fianco.
Diagnosi: i valori normali di batteri nelle urine.
L'esame per rilevare la presenza di Escherichia coli è l'esame delle urine. Affinché sia correttamente eseguito, va usato un contenitore sterile e raccolto il mitto intermedio, ossia le urine intermedie di una minzione. In pratica, non viene raccolta la prima urina, che serve per pulire l’uretra e la cute da eventuali batteri, né l’ultima, che invece è quella più concentrata e piena dei residui della vescica.
L'urina è normalmente un liquido biologico sterile e non devono essere presenti microrganismi. Sono considerati valori normali quando nelle urine sono presenti meno di 100.000 UFC di batteri per millilitro.
L'esame risulta positivo quando sono presenti più di 100.000 UFC/ml.
L’anamnesi è poi importante capire se l’infezione riguarda le basse o le alte vie urinarie. Se è presente principalmente febbre e dolore lombare, ad esempio, sarà più probabile una infezione delle alte vie urinarie. Se invece il sintomo prevalente è il bruciore alla minzione, sarà più plausibile una infezione alle basse vie urinarie. In questo potrà essere utile anche l’esame obiettivo, tastando i punti corrispondenti ai vari organi.
A questo può essere abbinato l’antibiogramma, ossia la ricerca della molecola adatta al tipo di batterio eventualmente presente nelle urine. E’ importante per dare la terapia mirata e specifica e evitare dunque il ricorso eccessivo a antibiotici inutili, che hanno come conseguenza solo l’aumento delle resistenze batteriche alle molecole stesse.
Altre indagini utili possono essere:
- esami del sangue,
- l’ecografia renale e vescicale,
- la TAC,
- la risonanza magnetica,
- gli esami urodinamici,
- la cistoscopia(una tecnica che si usa per “vedere” all'interno della vescica), specie se viene diagnosticata una infezione delle alte vie urinarie.
Puoi approfondire come si esegue la cistoscopia ed a cosa serve.
Come debellare l'infezione da Escherichia coli.
La terapia in caso di infezione da escherichia coli varia in base alla sintomatologia e al soggetto.
Farmaci.
Più in generale, i farmaci che vengono utilizzati sono antibiotici, che possono essere scelti in modo specifico grazie all’antibiogramma.
Quelli più usati sono:
- Trimetroprim / sulfametossazolo.
- Nitrofurantoina.
- Fluorochinolonici (ciprofloxacina, levoxacina).
- Cefalosporine.
Nelle infezioni semplici, basta un’unica somministrazione per via orale, meglio se prima di andare a dormire, così il farmaco ha più tempo per agire. Questo fa alleviare in breve tempo i sintomi che in genere spariscono entro 36 ore.
Altrimenti è possibile la somministrazione di antibiotici per tre / cinque giorni di terapia, specie per gli uomini.
Nei casi di recidive, le terapie antibiotiche possono proseguire anche per mesi.
Almeno una settimana dopo il termine della terapia, si consiglia di ripetere l’urinocoltura per verificare l’azzeramento della carica batterica e, quindi, la guarigione.
Rimedi naturali.
Per la prevenzione di recidive e per aiutare le vie urinarie a guarire prima, in commercio è possibile trovare delle preparazioni a base di cranberry (mirtillo rosso dell’America del Nord).
Ne è stata, infatti, studiata l’efficacia e i risultati parlano chiaro: le sostanze contenute in questo mirtillo riducono l’adesione dei batteri alla parete vescicale che quindi vengono espulsi con l’urina.
E’ un rimedio naturale e non ha controindicazioni sulla durata del trattamento, che può proseguire anche per mesi, per rafforzarne l’azione, e sul dosaggio, che varia in base alle esigenze.
E’ bene farsi consigliare dal proprio medico o farmacista di fiducia sul preparato più adatto.
La prevenzione comincia dall'alimentazione e dallo stile di vita.
Generalmente dopo una prima infezione da Escherichia coli si è più esposti, nel corso della vita, ad averne un’altra. Ma grazie ad alcune piccole accortezze possiamo far si che ciò non accada o comunque che accada meno spesso.
Alimentazione e stile di vita.
- Essendo il Coli, come abbiamo detto, un batterio intestinale, tutto comincia dall'alimentazione. Infatti mangiare cibi ricchi di acqua e fibre aiuta il regolare svuotamento dell’intestino e quindi riduce la stipsi.
- E’ anche importante bere almeno un litro e mezzo / due litri di acqua al giorno per diluire l’urina e cercare di non trattenerla molto tempo, in quanto i batteri hanno più tempo di sostare in vescica.
- Urinare spesso e sempre dopo rapporti intimi.
- Fare attenzione al momento del lavaggio dei genitali: la pulizia va fatta sempre dall'avanti verso dietro e mai al contrario: in tal modo si rischia di portare i batteri della zona anale verso la zona genitale e vescicale.
- Evitare il ricorso eccessivo a saponi o sostanze chimiche nell'area genitale, perché oltre a ridurre la carica batteria “buona” che ci aiuta a proteggerci dalle infezioni, può creare sensibilizzazione e infiammazioni.
- Evitare l'uso di spermicidi e diaframma a scopo contraccettivo.