Esofago infiammato: cosa mangiare? Sintomi, cura e rimedi naturali
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L'infiammazione dell'esofago è una patologia a carico della parete esofagea.In questo articolo scopriremo quali sono i sintomi che la caratterizzano e le sue possibili cause. E' importante individuare il motivo per cui tale organo non risulta essere in buona salute, soprattutto per eleggere una terapia farmacologica appropriata: classica o alternativa, come i rimedi naturali.
Esofago infiammato cos’é?
L’ esofago infiammato, o esofagite, è un processo infiammatorio acuto o cronico che colpisce la parete esofagea, ovvero la prima parte del tratto digerente.
L'infiammazione è un meccanismo di difesa del nostro organismo, per far fronte ad attacchi da patogeni esterni. Si riconosce perchè il tessuto colpito si presenta:
- molto arrossato, per il massiccio richiamo di sangue in loco, per veicolare globuli bianchi e cellule in grado di proteggere l'organismo;
- gonfio per l'aumento di permeabilità dei tessuti, che accolgono tutti i fluidi che vengono rilasciati dai vasi sanguigni;
- dolorante perchè si attivano meccanismi che stimolano le terminazioni nervose;
- caldo perchè c'è un’elevata attività cellulare, che impiega energia e rilascia calore.
Cos'è l'esofago e quali sono le sue funzioni.
L'esofago è un organo costituito da un tubo muscolare rivestito da vari epiteli, tra i quali si trovano anche dei muscoli. Esso collega la bocca allo stomaco e serve per veicolare in questo distretto il boccone di cibo, dopo che è stato masticato, così può passare ai prossimi step della digestione. La muscolatura si muove con un’onda peristaltica dall'alto verso il basso, che favorisce la sua discesa. All'interno dell'esofago c'è sempre del muco, secreto da ghiandole presenti nell'epitelio, per fa sì che esso sia sempre idratato ed agevolare la discesa del bolo alimentare.
Stadi della malattia.
A seconda degli strati epiteliali colpiti, la gravità della malattia può variare:
- esofagite lieve: quando ci sono i sintomi ma ad un esame visivo non si riscontrano traumi;
- esofagie erosiva: si manifesta con porzioni di tessuto danneggiate, fortemente arrossate, da cui si ha il rilascio di secrezioni;
- esofagite stenotica: quando il tessuto è così danneggiato da risultare ispessito riducendo, in questo modo, il calibro normale dell'esofago.
Sintomi dell’esofagite.
I sintomi dell'esofagite sono:
- mal di gola, in quanto l''esofago è connesso strettamente alla bocca e agli organi afferenti, come la laringe e la faringe, quindi l'irritazione può spostarsi anche in questo distretto;
- difficoltà a deglutire, per lo stesso motivo esposto pocanzi;
- afte, piccole ferite molto fastidiose nella bocca, che si manifestano di solito quando le difese immunitarie sono basse;
- tosse secca, si manifesta perchè in caso di infiammazione anche la barriera mucosa dell'esofago viene meno e provoca quella fastidiosa sensazione di aridità nella gola che induce a tossire;
- dolori e bruciori a livello del torace;
- difficoltà a respirare nel sonno, con conseguente russamento;
- febbre, se l'infiammazione è molto grave si manifesta anche la febbre.
Complicanze.
L’esofagite troppo spesso viene presa sottogamba se non è di grave entità; questo è un errore perchè se non curata a dovere, potrebbero manifestarsi delle complicanze come l’ ispessimento e irrigidimento del tessuto parietale, fattore che può predisporre ad un tumore.
Diagnosi: come riconoscere questa infiammazione?
Il medico, per confermare la sua diagnosi potrà prescrivere alcuni esami:
- radiografia al bario, un liquido di contrasto che il paziente deve bere. Si fa quando si sospettano delle anomalie strutturali e morfologiche;
- esame endoscopico, introducendo nella gola delle fibre ottiche con una microcamera, serve per fare un esame visivo dei tessuti;
- biopsia, prelevando un campione di tessuto. In questo modo si conferma una presunta esofagite infettiva, vedendo se il patogeno che la sostiene è un virus, un batterio o un fungo.
Possibili cause dell’infiammazione dell’esofago.
L'infiammazione all'esofago si manifesta per diverse cause:
Reflusso gastrico.
L’ esofagite è una complicanza che si presenta molto spesso in presenza di reflusso gastrico, . Quando si manifestano entrambi questi problemi, si parla di malattia del reflusso gastro esofageo (MRGE); Il reflusso gastrico si manifesta quando c'è un cattivo funzionamento della valvola che separa l'esofago dallo stomaco, chiamata sfintere esofageo inferiore. Succede che questa si apra non solo quando deve permettere il passaggio del cibo, ma anche in altre occasioni, permettendo al contenuto acido dello stomaco di risalire nell'esofago, irritandolo. I sintomi di questa patologia sono il bruciore di stomaco ed il rigurgito.
Microrganismi patogeni.
Quando i microrganismi attaccano la parete dell'esofago si parla di esofagite infettiva. Si manifesta soprattutto quando il soggetto è immunocompromesso, cioè quando le sue difese immunitarie sono basse. I patogeni che sostengono l’infezione possono essere:
- virus, come herpes o citomegalovirus;
- batteri, come l'helicobacter pylori, lo stesso che dà origine all'ulcera peptica;
- funghi, come la candida albicans,
Ingestione di sostanze caustiche.
Sostanze come, ad esempio, prodotti per le pulizie possono provocare un’infiammazione dell’esofago. E’ una situazione che può verificarsi nei bambini se accidentalmente bevono prodotti per le pulizie che sono situati in armadi o su mensole alla loro portata;
Intubazione.
L’intubazione si pratica in ambito ospedaliero, ad esempio, nell'anestesia totale;
Morbo di Crohn.
Il morbo di Crohn, è una patologia di cui ancora non si conosce, in modo preciso, l'eziologia ma attacca tutto l'apparato gastro intestinale, danneggiandolo in alcune porzioni, tra cui anche l’esofago;
Allergia.
In questo caso si parla di esofagite da eosinofilia. Gli eosinofili sono anche detti globuli bianchi ed in questa variante della patologia, si trovano in grande concentrazione nei tessuti dell’esofago. Tale situazione si manifesta in risposta a cibi o agenti esterni, come polline;
Farmaci.
I farmaci possono causare esofagite quando rimangono intrappolati in questo distretto, a causa di una non corretta deglutizione, perché ingeriti con poca acqua o in posizione distesa. Gli anziani sono i soggetti che possono essere più facilmente colpiti da questa variante della patologia, perchè presentano maggiori difficoltà nell'ingoiare;
Ernia iatale.
L’ernia iatale, si verifica quando una porzione dello stomaco fuoriesce dal diaframma, provocando vari disturbi, uno di questi è il reflusso gastrico, che a sua volta determina l'esofagite.
Che fare in caso di esofago infiammato?
Per trattare l’esofagite, è importante intervenire con una dieta appropriata, per non peggiorare i sintomi.
E’possibile ricorrere anche ai farmaci, che vanno ad agire sulla causa scatenante del processo infiammatorio, o ai rimedi naturali, quando l’infiammazione è lieve.
Dieta: alimenti consigliati ed alimenti da evitare in caso di infiammazione all'esofago.
La dieta è molto importante, soprattutto se l'esofagite è causata da reflusso gastrico, ma in generale in tutti i casi di infiammazione all'esofago è rilevante controllare cosa si mangia, per non peggiorare la situazione.
Le regole basilari per migliorare la patologia sono:
- evitare di addormentarsi poco dopo aver mangiato, perchè la posizione distesa agevola la fuoriuscita del contenuto acido dello stomaco, soprattutto se si hanno problemi con la chiusura dello sfintere esofageo inferiore;
- evitare di eccedere con il cibo, in modo tale da favorire la digestione, che avviene in tempi più rapidi;
- spezzettare i pasti della giornata, mangiando in quelli principali, meno cose ma più varie ed aggiungendo dei consistenti spuntini mattutini e pomeridiani
Gli alimenti da evitare sono:
- cibi troppo pesanti e difficilmente digeribili;
- le spezie, gli alcolici, il caffè ed il te, perchè tutti contengono principi attivi, che stimolano la produzione della secrezione acida dello stomaco ed in più sono irritanti per le mucose;
- cibi troppo caldi o troppo freddi, perché la parete dell'esofago risulta essere sensibilizzata e questi peggiorano la situazione;
- alimenti acidi, come il pomodoro o gli agrumi, in quanto potrebbero causare dolori a livello gastrico, sollecitandone le pareti;
- l'assunzione di troppe fibre. Non aggiungere anche dei legumi alle normali porzioni di frutta e verdura, in quanto ingolfano l'intestino, rallentando il tempo di svuotamento gastrico.
Alimenti consigliati.
Non si deve cambiare in modo drastico la dieta, basta fare alcune sostituzioni per renderla più leggera:
- Latte intero: sostituirlo con latte scremato,
- Carne di maiale: sostituirla con carne di pollo o tacchino,
- Salmone: sostituirlo con merluzzo,
- Dolci preconfezionati: sostituirli con fetta di pane e marmellata,
- Burro: sostituirlo con olio extravergine di oliva,
- Formaggi stagionati: sostituirli con ricotta.
Rimedi farmacologici in base alla causa scatenante.
Per curare l'infiammazione all'esofago, i rimedi più classici sono quelli farmacologici, che curano la causa che l'ha prodotta.
- Se si tratta di un’infiammazione sostenuta da un batterio, la cura più adeguata è costituita dagli antibiotici che dovranno essere presi secondo la posologia indicata dal medico, evitando di interrompere la terapia, prima del tempo, per evitare delle ricadute. Insieme a questo tipo di farmaci, è opportuno utilizzare anche dei fermenti lattici, per non rischiare la deplezione della flora batterica intestinale.
- Se l'infezione è sostenuta da virus i farmaci più appropriati sono gli antivirali e per curare i sintomi, come bruciore e dolore, si possono impiegare antinfiammatori, anche quelli che si trovano nelle parafarmacie e non hanno bisogno di ricetta medica. La classe più usata è quella dei farmaci antiflogistici non steroidei (FANS), di cui fa parte anche l'aspirina.
- Se invece la causa è il reflusso gastrico, bisogna curare questa patologia con farmaci che diminuiscono l'acidità gastrica, come inibitori della pompa protonica. Anche gli antiacidi, costituiti da bicarbonato o da sali di alluminio e magnesio, sono dei validi alleati: meglio, usarli, però, in caso di “acidità” occasionale.
Rimedi naturali quando il disturbo è lieve.
Oltre a quelli classici, esistono anche i rimedi naturali, che si basano sui principi attivi contenuti nelle piante. Il naturopata consiglia di usarli quando il disturbo è lieve o cronico per non appesantire il fegato, che deve metabolizzare molti medicinali.
I rimedi sono:
- Aloe, si tratta di una pianta dalle foglie carnose con tantissime proprietà benefiche per il nostro organismo, i suoi principi attivi: le auxine, le gibberelline ed i polisaccaridi, sono contenuti nel succo che esce quando si taglia una foglia. Può essere somministrata sia per via topica, ma anche ingerita. Ha attività sia antibatterica che antivirale, quindi riesce a ridurre l'infiammazione; inoltre ha un'azione calmante a livello gastrico, diminuendo la secrezione acida. Si possono comprare le bevande già pronte nelle erboristerie, farmacie o parafarmacie o prepararle a casa, estraendo la polpa da una foglia e versandoci sopra dell'acqua bollente. Il consiglio è quello di berne almeno un litro al giorno, finché il disturbo non sparisce.
- Zenzero, è una radice molto usata in cucina, ma è efficace anche per curare l'esofagite. Grazie ai suoi principi attivi, gingerolo e zingiberene, riduce l'infiammazione, combattendo virus o batteri che l'hanno determinata. Si consiglia di preparare una bevanda calda, facendo bollire per 5 minuti dei pezzetti di radice di zenzero a cui è stata tolta la buccia ed uno spicchio di limone, per potenziarne l’azione. Consumare l'infuso mattina e sera, finché il disturbo non sparisce.
Concludendo, l’infiammazione all’ esofago è un disturbo molto comune e fastidioso, non bisogna prenderlo sottogamba, ma fare subito degli accertamenti per scoprirne la causa e risolverlo in maniera più tempestiva possibile, per evitare complicanze.
Se anche tu soffri o hai sofferto di infiammazione all'esofago, racconta ai nostri lettori i rimedi naturali o farmacologici che hai usato per combatterla.