Extrasistole: atriale e ventricolare. Sintomi, cause, rischi e rimedi

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Cosa è l’ extrasistole e quali sono le cause che determinano le anomale contrazioni atriali o ventricolari? Analizziamo i sintomi ed i rimedi per ridurre i rischi.

Cosa sono le extrasistoli e come si classificano.

Le extrasistoli sono contrazioni del muscolo cardiaco che anticipano quelle che obbediscono al ritmo fisiologico. La loro presenza determina un turbamento del canonico susseguirsi delle pulsazioni che, con terminologia specialistica, viene indicato come ritmo sinoidale.

Da quanto detto è abbastanza evidente che l’ extrasistole rientra nella più generale categoria delle aritmie cardiache. Come tale è perciò un’ anomalia o del naturale pacemaker del cuore, che è posizionato nel nodo del seno, o della conduzione elettrica del muscolo.

Più specificatamente si può dire che generalmente l’extrasistole è conseguenza di un impulso di contrazione che si origina al di fuori della regione cardiaca deputata a tale scopo ossia il nodo del seno.

Puoi approfondire cause, sintomi e terapie delle aritmie cardiache.

Box di approfondimento su sistema di conduzione elettrica del cuore.

Il cuore è costituito da uno speciale tessuto che è in grado di creare e condurre impulsi elettrici. Impulsi elettrici che hanno il compito di indurre la contrazione del muscolo necessaria per il pompaggio del sangue in tutto il corpo.

Detto sistema elettrico è essenzialmente costituito da:

  • Nodo senoatriale NSA o nodo di Keith-Flack. E’ il pacemaker naturale del muscolo cardiaco ossia il dispositivo che genera gli impulsi elettrici che determinano le contrazioni del cuore stesso. E’ allocato in quella regione del cuore dove l’atrio destro si congiunge con la vena cava superiore (adduce al cuore il sangue venoso proveniente dai tessuti che sono posizionati al di sopra del cuore). La frequenza degli impulsi che il nodo senoatriale genera è di circa 60/70 impulsi al minuto e quindi di circa un impulso al secondo ossia di circa un Hertz. Questa frequenza è regolata dalla azione del sistema nervoso simpatico (para ed orto).
  • Nodo atrioventricolare NAV o nodo di Ashoff-Tawara. E’ una sorta di relais che serve a sommare all’impulso elettrico di contrazione generato nello NSA un voluto ritardo per fare in modo che la contrazione dei ventricoli inizi dopo circa 10 centesimi di secondi dal termine della contrazione degli atrii. Il NAV è posizionato nella regione al di sotto l’inserzione della tricuspide.
  • Fascio di HIS. E’ suddiviso in 2 branche quella di destra e di sinistra ed è una sorta di circuito elettrico che trasporta il segale elettrico dal nodo atrioventricolare ai due ventricoli.

 Classificazione delle aritmie.

Le extrasistoli possono classificarsi in base a vari parametri:

In base alla frequenza abbiamo:

  1. Una ulteriore classificazione delle extrasistoli viene anche fatta in funzione del luogo in cui esse si originano. Applicando tale criterio si possono avere:

Fisiopatologia: le deviazioni del battito rispetto alla norma.

n condizioni fisiologiche il battito cardiaco è assicurato dagli impulsi elettrici che si originano nelle cellule del nodo senoatriale. Questi impulsi sono conseguenza di un processo denominato depolarizzazione di membrana delle cellule muscolari. Detto processo è una inversione della normale polarità elettrica della membrana cellulare determinata da una diversa concentrazione di ioni tra l’ interno e l’esterno della cellula. Questa differenza di potenziale che si genera si trasmette poi nelle fibre del cuore e determina le sue fisiologiche contrazioni. Ma le cellule di atri e ventricoli, essendo questi costituiti da fibre muscolari, possono essere soggette come tutte le cellule muscolari ad un processo simile. Per tale motivo in particolari condizioni possono avere origine negli atri, nei ventricoli e nella loro giunzione degli impulsi elettrici ectopici (che si originano in siti non deputati a tale funzione). Impulsi che si trasmetteranno a valle della regione di origine dando luogo a contrazioni premature e quindi ad extrasistoli.

Sintomi e segni che si accompagnano all’ extrasistole.

In molti casi le extrasistoli non sono assolutamente percepite da chi ne soffre ed è possibile individuarle solo con apposite indagini strumentali di cui parleremo nel seguito. Se la sintomatologia esiste viene percepita in maniera alquanto diversa da soggetto a soggetto. Le sensazioni che più comunemente vengono riferite da chi soffre di extrasistoli sono:

Cause, patologiche e non, che provocano le aritmie.

Le extrasistoli possono comparire anche in soggetti assolutamente sani e di qualunque età in conseguenza di condizioni transitorie e scomparire del tutto quando dette situazioni scatenanti rientrano.

Le più comuni cause che determinano tale tipologia di extrasistoli non patologiche sono:

Le più comuni patologie, invece, che tra i loro sintomi possono includere extrasistole sono:

Diagnosi delle extrasistoli.

Per la diagnosi delle extrasistoli si rendono necessarie alcune indagini cliniche e con più precisione:

Box di approfondimento sull’EGC

L’ECG è una registrazione grafica dell’ attività elettrica del cuore. Per effettuarlo si rilevano, con l’applicazione sul torace e le braccia di speciali elettrodi, le tensioni che gli impulsi generati nel muscolo cardiaco determinano. 

Un grafico standard è caratterizzato da varie immagini che si ripetono in maniera ciclica che sono denominate onde come si ricava dalla figura. Si evidenziano:

  • Onda P. E’ la prima che si genera ed è conseguenza della depolarizzazione delle cellule degli atri.
  • Complesso QRS. Composto da due onde negative ed una positiva. E’ conseguenza della depolarizzazione dei ventricoli.
  • Onda T. Conseguenza della ripolarizzazione dei ventricoli.

Evidenze diagnostiche delle extrasistole atriali e ventricolari.

Conoscere l’ECG può essere utile per interpretarne i risultati ed individuare le aritmie, in particolare avremo che:

Rimedi e prevenzione per eliminare le aritmie.

Occorre partire da una corretta diagnosi che ne accerti con precisione la causa.

Se questa è non patologica non occorre alcun trattamento, anche nel caso in cui fosse presente una sintomatologia basterà, se possibile, eliminare la causa scatenante per far rientrare il disturbo.

Se l’ extrasistole dipende da una malattia di fondo allora i rimedi possibili dipenderanno dalla severità di tale patologia: bisognerà nei limiti del possibile curare e guarire tale malattia per ridurre o eliminare l'aritmia correlata.

Se le extrasistoli sono conseguenza di un problema cardiaco occorrerà limitare con uno stile di vita adeguato i fattori che possono scatenare il problema. In qualche caso possono essere prescritti i beta bloccanti, se vi è concomitante ipertensione, che annullano le extrasistoli e controllano la pressione.

Prevenzione: come ridurre i fattori di rischio.

Eliminare i fattori di rischio serve ad evitare lo scatenamento delle extrasistole. Occorre pertanto:

Conseguenza delle extrasistoli.

Di norma le extrasistoli non producono conseguenze. Solo se sono in numero molto elevato nell’ordine del migliaio possono provocare miocardiopatia dilatativa. Ossia una dilatazione della cavità ventricolare con conseguente compromissione della funzione sistolica (di contrazione del cuore) e riduzione della gittata ematica.

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