Febbre in gravidanza: quando è pericolosa? Cause e rimedi

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Dottoressa Laura Lombardo (Ostetricia) Consulente Scientifico:
Dottoressa Laura Lombardo
(Specialista in ostetricia)

Cosa fare quando compare la febbre in gravidanza? Scopriamo quando un rialzo di temperatura si può considerare fisiologico e se e quando può essere pericoloso per il feto. Analizziamo inoltre i rimedi naturali ed i farmaci che è possibile utilizzare per affrontare e curare al meglio la febbre in gravidanza.

Febbre in gravidanza: caratteristiche.

La gravidanza, come sappiamo, è uno stato fisiologico, ed essendo la gestazione un periodo abbastanza lungo, può capitare che la futura mamma abbia la febbre.

La febbre è uno dei segnali che ci avvertono che qualcosa nel corpo non va come dovrebbe. E’ infatti il segno che il nostro sistema immunitario si sta attivando per combattere una infezione o per risolvere un problema “interno”.

La febbre in sé non deve spaventarci, in quanto rappresenta un segnale positivo: il nostro organismo sta reagendo.

Normalmente quindi, un aumento di temperatura contenuto nell’ordine dei decimi di grado (tra 0,3°C e 0,6/0,7°C) è del tutto fisiologico anche in gravidanza.

Ma quando la temperatura va oltre questi valori può causare conseguenze diverse a seconda del periodo di gestazione.

Bisogna subito e sempre interpellare il medico che diagnosticherà le cause di tale squilibrio.

Quali sono le cause principali di un rialzo termico durante la gestazione?

Prima di tutto c’è da chiarire che un rialzo della temperatura, durante la gravidanza, non corrisponde necessariamente a uno stato febbrile. La gestazione, infatti, porta già un lieve aumento della temperatura corporea a causa del cambiamento ormonale.

L’aumento di progesterone, infatti, (uno degli ormoni che favorisce il buon andamento della gravidanza, specie nelle prime fasi) porta una dilatazione dei vasi sanguigni che ha come effetto diretto proprio un aumento della temperatura. Non è infrequente, quindi, che una donna gravida abbia una temperatura fisiologica più alta del normale, anche 37,1° o 37,2°, misurata o sotto l’ascella o all’inguine.

Bisogna quindi considerare come anomala una temperatura al di sopra dei 38°. Se ciò si verifica, le cause possono essere molteplici:

Colpo di freddo.

Un raffreddamento o un colpo di freddo può capitare, specie nella stagione invernale o nel passaggio tra la stagione invernale e quella primaverile. Basta, infatti, una semplice sudata e una folata di vento. In questo caso il corpo potrebbe, come reazione, far salire la temperatura. In genere però dura poco tempo e non ci sono rischi per il nascituro, finché la febbre è tenuta sotto controllo.

Colpo di calore.

Il colpo di calore invece è più subdolo e pericoloso. Può capitare nella stagione estiva o anche se ci si sottopone ad uno sforzo eccessivo, che l’organismo non riesce a reagire. In questo caso, tutti i sistemi che il fisico ha per dissipare il calore (sudorazione, aumento della frequenza respiratoria, vasodilatazione) falliscono e il corpo si surriscalda.

La temperatura può raggiungere anche i 40 gradi, mentre gli altri sintomi sono:

Anche restare molto tempo con la testa esposta al sole, può essere pericoloso, in quanto c’è il rischio che si possano dilatare maggiormente i vasi cerebrali, causando una momentanea perdita di coscienza. In entrambi questi casi, il nascituro può subire delle conseguenze. Vi può essere, infatti, un ridotto apporto di sangue e quindi di ossigeno attraverso la placenta e di conseguenza una sofferenza fetale, in concomitanza con il malessere materno. E’ fondamentale quindi risolvere al più presto la condizione patologica.

Infezione virale o batterica.

In caso di infezione virale o batterica, è importante considerare se l’agente patogeno può superare la barriera placentare e entrare in contatto con le membrane amniocoriali (che formano il sacco amniotico che raccoglie il bimbo). In questo caso, diventa rischiosa la trasmissione dell’infezione al nascituro. Cercando di non fare allarmismi, diciamo che in linea generale i virus influenzali sono normalmente abbastanza tollerati, anche perché entra in gioco il sistema immunitario della mamma che provvede a tenere sotto controllo la trasmissione dell’infezione. Inoltre i virus riescono più facilmente a passare la barriera placentare, mentre per i batteri la strada è più difficile ed è necessario che ci sia una discontinuità tra le membrane per permetterne l’ingresso.

Per questi motivi, le donne in gravidanza si sottopongono mensilmente all’analisi delle urine, in modo da scoprire in tempo eventuali infezioni silenti, prima che se ne presentino i sintomi.

Quando è pericolosa? I rischi nei tre trimestri.

Solo dopo averne individuata la causa, è possibile valutare l’eventuale effetto sull’andamento della gestazione e stabilire la cura più adatta. In linea generale, possiamo dire che, secondo studi recenti:

Sottolineammo che, l’aumento del rischio di queste patologie, è comunque stato studiato su numeri piccoli e, lo studio in questione, non chiarisce se questo rischio è dovuto alle infezioni che hanno causato la febbre o dall’aumento stesso della temperatura corporea.

Se la febbre sopraggiunge in travaglio, è bene controllare che non si tratti di una infezione in corso e valutare se sia il caso di accelerare il parto, per ridurre al minimo il rischio di sequele sul neonato.

Diagnosi differenziale: come individuare la causa della febbre.

La diagnosi di febbre avviene appunto misurando, a riposo, la temperatura corporea esterna:

Se la febbre supera i 38° si consiglia di avvisare il medico curante, l’ostetrica o il ginecologo, specificando i sintomi che la accompagnano.

In base quindi ad una raccolta dei sintomi si può fare una diagnosi differenziale:

Rimedi farmacologici che si possono utilizzare in gravidanza.

Prima di assumere qualunque rimedio farmacologico in gravidanza, è sempre bene contattare il proprio medico, in quanto non tutti i farmaci, sono concessi in gravidanza. Alcuni infatti, specie nelle prime settimane, possono interferire con il normale sviluppo fetale.

Una volta appurata la natura della febbre con una visita dal medico e l’anamnesi, si può stabilire la cura più appropriata.

Consigli e rimedi naturali per il rialzo termico durante la gestazione.

Quando si tratta di una comune influenza, è preferibile ricorrere ai rimedi naturali ed evitare per quanto possibile l’assunzione di farmaci.

I rimedi naturali più efficaci per abbassare la temperatura sono:

E’ altresì importante idratarsi a sufficienza, in quanto l’aumento di temperatura, può provocare anche disidratazione, specie se si utilizzano rimedi per farla scendere.

Inoltre è consigliabile prendersi un periodo di riposo dalle attività lavorative o casalinghe, affinché il fisico riprenda lentamente le energie, mantenendo una alimentazione sana, povera di grassi e ricca di frutta e verdura, così da reintegrare le quote di vitamine e minerali persi.

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