Febbre reumatica: sintomi, terapia e conseguenze
Quali sono le cause della febbre reumatica e con quali sintomi si manifesta il reumatismo articolare acuto? Approfondimenti sulla diagnosi della patologia, le conseguenze in bambini ed adulti e la terapia che la medicina propone per curare tale malattia.
Cos’è la febbre reumatica?
La febbre reumatica è una malattia caratterizzata da un’infiammazione di carattere acuto che insorge come complicanza di un’infezione streptococcica e che interessa vari organi e tessuti del corpo: articolazioni, cuore, encefalo.
Tra le molte patologie di tipo reumatico la febbre era quella più diffusa fino al termine della seconda guerra mondiale quando iniziarono a diffondersi gli antibiotici in grado di curare in maniera completa l’infezione da streptococco. Nel periodo antecedente la malattia interessava almeno un soggetto ogni mille. Attualmente l’incidenza è di un individuo ogni centomila. Naturalmente tali valori salgono notevolmente nei paesi in via di sviluppo dove è anche la principale causa di problemi cardiaci dei giovani. La malattia può colpire ad ogni età ma ha un picco di massima probabilità nei bambini tra i 5 ed i 15 anni.
Cause del reumatismo articolare acuto.
La malattia è causata da un’infezione di faringe e tonsille ad opera del batterio streptococco di tipo A. Se questa infezione non viene ben curata allora può innestarsi la patologia.
Approfondisci le caratteristiche della faringite.
Nel meccanismo con cui essa si scatena interviene il sistema immunitario che attacca non i solo i veri nemici, ossia gli streptococchi, ma anche i tessuti del corpo ed in particolare quelli cardiaci e neurologici. Ovviamente l’infezione batterica è solo la causa scatenante ed affinché la patologia si manifesti realmente deve anche trovare un substrato che è fornito da una predisposizione genetica a contrarre il male. Predisposizione genetica che comunque non ha un carattere ereditario certo.
Sintomi e conseguenze di questa febbre.
I sintomi variano notevolmente da paziente a paziente e molto spesso questa infezione procede in maniera asintomatica per cui facilmente il soggetto non se ne accorge nemmeno.
In genere i sintomi compaiono dopo diverse settimane dall’episodio di faringite streptococcica e colpiscono molte parti dell’organismo come cuore, articolazioni e cute.
Nel seguito riportiamo la sintomatologia più tipica che si manifesta nel decorso della patologia.Se evidenti, i sintomi della tonsillite o faringite sono:
- Mal di gola.
- Febbre anche elevata.
- Tonsille ingrossate, arrossate e ricoperte di pus e placche.
- Secchezza del cavo orale e delle alte vie respiratorie.
- Mal di testa e malessere generale.
Dopo un periodo di incubazione che può essere anche abbastanza lungo se l’infezione non è stata ben curata può presentarsi il seguente quadro clinico:
- Febbre.
- Artrite di tipo migrante. L’infiammazione interessa di norma le articolazioni importanti (ginocchio, spalla, caviglia) e migra da una all’altra.
- Cardite. Infiammazione dei tessuti che compongono il muscolo cardiaco: endocardio, miocardio e pericardio. Le conseguenze più importanti di tali infiammazioni ricadono sui tessuti che costituiscono le valvole cardiache che divengono fibrotici e di conseguenza si inspessiscono e perdono della loro funzionalità. Si generano così pericolosi soffi. Le valvole perdono la loro ermeticità e lasciano trasudare sangue durante la contrazione con un sibilo tipico che è appunto il soffio. A questo può anche unirsi infiammazione del pericardio la guaina che avvolge il cuore con produzione di liquido.
- Corea. Infiammazione che colpisce l’encefalo e che si manifesta con movimenti improvvisi incontrollati. Per questo motivo in passato la malattia era nota anche come: “Ballo di San Vito”. Il verificarsi di movimenti scoordinati sono conseguenti alla presenza di infiammazioni in una o più parti del cervello che sono preposte a garantire la coordinazione degli arti. Circa il 30% dei soggetti affetti da malattia reumatica presentano tale sintomo e lo manifestano in uno stadio successivo, quando la patologia ha raggiunto uno fase acuta. I primi indicatori che evidenziano la presenza della Corea sono problemi nella scrittura fino ad arrivare a problemi di deambulazione.
- Eritema. Generalmente non pruriginoso che si presenta su mani o piedi.
- Noduli. Sottocutanei e non dolorosi localizzati in prossimità delle giunture interessate dall’artrite.
- Dolori addominali.
- Spossatezza.
- Emorragie dal naso.
Diagnosi ed esami da fare in caso di febbre reumatica.
La diagnosi del reumatismo articolare acuto viene fatto dal reumatologo specialista esperto nelle indagini di tali patologie. Si basa sull' associazione dei sintomi principali a valori elevati del titolo antistreptolisinico ossia una concentrazione elevata nell'organismo dell’ antistreptolisina, un anticorpo prodotto dal sistema immunitario per contrastare l’infezione da streptococco.
Questa indagine si effettua mediante specifiche analisi del sangue.
Alternativamente alla verifica del titolo antistreptolisinico è possibile indagare, attraverso esami di laboratorio, sulla positività alla ricerca dello streptococco in una coltura ricavata dal tampone faringeo del paziente.
Per valutare la compromissione cardiaca, ovvero se la febbre reumatica abbia compromesso le funzioni del cuore, si prescrivono i seguenti esami:
- Elettrocardiogramma.
- Ecodoppler.
- Ecocardiografia.
Terapia e prevenzione della malattia reumatica.
La migliore prevenzione per la febbre reumatica consiste nel curare completamente ogni possibile faringite streptococcica.
Nei soggetti con pregressa febbre reumatica è necessario somministrare quotidianamente, fino all’età adulta, penicillina per prevenire un’altra infezione streptococcica.
La terapia prevede un protocollo di cure abbastanza definito che possiamo così riassumere:
- Riposo a letto per ridurre lo stress delle articolazioni infiammate.
- Antibiotici per trattare l’infezione, generalmente penicillina.
- Antinfiammatori, generalmente cortisonici per l’infiammazione articolare e cardiaca.
- Farmaci per la remissione dei sintomi dolorosi: FANS
- In un numero limitato di casi occorre far ricorso alla terapia chirurgica per rimediare alla compromissione delle valvole cardiache.
Nella quasi totalità dei casi la prognosi è benevola e la durata non è eccessiva, la malattia infatti, compiuto il decorso illustrato, regredisce del tutto dopo qualche mese fatta salva la possibilità di recidive.