Febbre: sintomi, cause e rimedi
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La febbre è un segno clinico che si manifesta in molteplici occasioni e che è caratterizzato, da un rialzo della temperatura corporea al di sopra dei 37°C. Le cause sono numerose, di origine patologica e non. Scopriamo i rimedi casalinghi e fitoterapici che possono essere utili con temperature al di sotto dei 38,5°C, ed i farmaci a cui ricorrere in caso di febbre alta.
Cos'è la febbre?
La febbre, indicata in ambito medico dal termine “piressia”, è una temporanea alterazione della capacità dell'organismo di regolare la temperatura corporea, con un conseguente rialzo termico al di sopra di 36,5 - 37°C.
Non è da considerarsi una patologia ma un segno clinico, ovvero la spia che qualcosa nel nostro organismo non sta funzionando nel modo corretto. Nonostante il disagio causato, la febbre incrementa i meccanismi di difesa dell'organismo.
Cosa avviene nello specifico? Patogenesi.
L'organismo è dotato di un meccanismo di termoregolazione che ha sede nell'ipotalamo e che ha la funzione di mantenere la temperatura nei valori normali.
Quando l'organismo reagisce ad un'infezione, il termostato ipotalamico si modifica e si posiziona su un punto più alto di quello normale, cioè si ha un aumento della temperatura che comporta vasodilatazione, spostamento del sangue dalla periferia all'interno e insorgenza dei brividi per aumentare la contrazione muscolare e la produzione di calore.
l'organismo reagisce alla febbre con la termodispersione, elimina il calore eccessivo attraverso la sudorazione fin quando la temperatura del sangue dell'ipotalamo coincidono non raggiunge nuovo punto di regolazione raggiungendo valori inferiori.
Le fasi della febbre.
Il meccanismo patogenetico che sta alla base del rialzo termico, è da attribuirsi a processi di tipo infiammatorio nel quale le cellule dell'organismo, rilasciano delle sostanze chiamate pirogene (in particolare citochine e prostaglandine), in grado cioè di portare la temperatura a valori più elevati rispetto al normale. La febbre presenta tre fasi principali:
- Prodromica: è la fase in cui si ha l'inizio della produzione delle molecole pirogene e l'innalzamento della temperatura di riferimento dei neuroni al di sopra dei 37°C. Questa fase è caratterizzata da brividi di freddo e sensazione di malessere generale.
- Acme febbrile: è la fase acuta che coincide con la massima produzione delle molecole pirogene. In questa fase si manifestano rossore cutaneo, sensazione di calore, aumento della frequenza cardiaca e della frequenza respiratoria
- Di defervescenza: è la fase in cui diminuisce la produzione delle molecole pirogene e pian piano la temperatura su cui sono regolati i neuroni, torna ai valori normali di 36,5 - 37°C e mettono in atto dei meccanismi di difesa che aiutano ad abbassare il grado di calore del corpo. Tale fase, può seguire un andamento graduale in cui la temperatura scende nel corso dei giorni, oppure può essere di tipo immediato, ovvero la temperatura torna a valori normali nell'arco di poche ore.
Valori normali o alterati.
La febbre viene definita da una scala di valori di temperatura. Partendo dal presupposto che i valori di temperatura corporea normali oscillano tra 36 e 37°C possiamo avere:
- Stato sub - febbrile, ovvero uno stato in cui la temperatura corporea è ancora al limite del normale, attestandosi su valori di 37,1 - 37,3°C.
- Febbricola, in cui i valori sono leggermente alterati rispetto al normale e si attestano su 37,4 - 37,6°C.
- Febbre lieve, in cui il rialzo termico è compreso tra 38 e 38,5°C.
- Febbre moderata, in cui la temperatura supera i 38,5°C ma non va oltre i 38,9°C.
- Febbre alta, quando la febbre supera i 39°C e arriva fino a 39,9 - 40°C.
- Iperpiressia, condizione estremamente grave in cui i valori superano i 40°C. E' una condizione di allarme poiché la temperatura così elevata può causare danni permanenti all'organismo.
Il rialzo termico: tipologie e manifestazioni.
La piressia, può essere definita per tipologia, ovvero in base a come si manifesta, per questo possiamo distinguere una febbre:
Continua.
La febbre è detta continua quando si mantiene sempre costante e sempre intorno ai 39.5 - 40°C senza diminuire mai nell'arco della giornata. É un tipo di febbre in cui si ha una rapida fase di defervescenza e che caratterizza solitamente le infezioni polmonari.
Discontinua o remittente.
E' detta remittente la temperatura che ha oscillazioni giornaliere nell'ambito di 2 - 3°C. Si manifesta nelle patologie virali e nella tubercolosi ed è la tipologia più comune di febbre.
Ondulante.
La febbre ondulante detta anche ricorrente, è quella in cui il rialzo termico si manifesta per uno o due giorni a cui seguono periodi (che possono andare da una settimana fino a 15 giorni) di assenza di febbre. Un esempio tipico è la febbre legata alla malaria.
Intermittente.
La temperatura in questo caso "si alza e si abbassa" ovvero si alternano periodi della giornata in cui non si ha rialzo della temperatura corporea o si ha un lieve rialzo (37 - 37,5 °C) e periodi in cui la piressia raggiunge i 38 - 40°C, come quando subentrano diverse patologie tra cui le neoplasie.
Come si misura la febbre?
La febbre si misura mediante uno strumento chiamato termometro, il quale esiste in commercio in diverse tipologie (a mercurio, elettrico, da orecchio e così via in base alle diverse esigenze e necessità. Quello a mercurio, seppur ormai in disuso, risulta il più sensibile di tutti). E’ possibile rilevare la temperatura nelle seguenti modalità:
- Rettale: ovvero la punta del termometro si introduce a livello dell’ano per 1 - 2 cm e si mantiene in sede per un paio di minuti. La temperatura rettale è normale se compresa tra 36,5 e 37,3, valore soglia al di sopra del quale si inizia a parlare di febbre. E’ senza dubbio il metodo di misurazione più preciso ma può essere fastidioso per il paziente.
- Sotto le ascelle: ovvero la punta del termometro si inserisce nel cavo ascellare e lo si mantiene in sede per 3 - 5 minuti. E’ il metodo di misurazione più usato e il rialzo termico è ritenuto normale fino ai 37°C.
- Sublinguale: ovvero la punta del termometro si pone al di sotto della lingua e si mantiene in sede per 3 minuti circa. Il range di temperatura ritenuto normale in questo caso è 36,8 - 37,5°C sebbene abbastanza preciso, è un po scomodo poiché il paziente deve tenere la bocca completamente chiusa per non inficiare la misurazione.
- Inguinale: metodo in cui la punta del termometro si pone a livello dell’inguine. E’ un metodo abbastanza scomodo e i valori normali sono compresi tra 37 e 37,5°C.
- Timpanica: mediante termometro a infrarossi. Questo tipo di misurazione risulta molto comodo per i bambini e negli ospedali poiché è una misurazione facilmente ripetibile e rapida. Tuttavia non è molto precisa ed i valori normali di temperatura possono oscillare tra i 36,5 e d i 37,5°C
Quali sono le cause della febbre?
Le cause di febbre possono essere le più svariate e legate sia a condizioni di natura patologica sia a fenomeni e condizioni transitori e non patologici. Analizziamole nel dettaglio.
La febbre è di solito il primo sintomo di una patologia e rappresenta pertanto un campanello d'allarme. Le patologie che ne determinano la comparsa, sono le più svariate e tra queste possiamo citare:
Infezioni virali.
Possono causare dalla semplice febbre influenza le a tipologie più serie di febbre come quella emorragica (causata dal virus Ebola), erpetica (determinata dagli Herpes virus), da influenza suina, tropicale (chiamata anche dengue o malattia tropicale), ghiandolare (legata al virus di Epstein - Barr che determina la patologia nota come mononucleosi) e oggi anche malattie come la Sindrome respiratoria mediorientale (MERS, ), la Sindrome respiratoria acuta grave (SARS) e la Covid 19 causate da i Coronavirus.
Infezioni batteriche.
Le infezioni batteriche che causano piressia sono la febbre tifoide (meglio nota come febbre gialla e provocata da un batterio del genere Salmonella), e la febbre enterica (causata da infezioni intestinali come quelle da Salmonella non tifoide), tubercolosi, brucellosi, affezioni del tratto respiratorio come bronchite e polmonite, ed infezioni delle vie urinarie maschili (prostatiti, uretriti) e femminili (cistite).
Tumori.
La febbre neoplastica può essere causata da diverse tipologie di tumori solidi (polmoni, utero, colon, mammella e così via) o di tumori del sangue (linfomi, leucemie).
Malaria.
La piressia malarica è una tipologia di febbre particolare poiché si manifesta in maniera periodica, compare cioè ogni tre o quattro giorni (e pertanto viene definita terzana o quartana). Gli attacchi febbrili sono legati alla rottura dei globuli rossi causata dall'agente patogeno responsabile della malaria.
Allergie.
Patologie legate ad allergia come la rinite allergica, determinano la comparsa di febbre da fieno, che in realtà viene considerata come un complesso di sintomi che coinvolgono le mucose degli occhi, del naso e delle vie respiratorie.
Ipertermia maligna.
L'ipertermia maligna è una patologia genetica responsabile della febbre maligna, cioè di un rialzo termico che si verifica a causa di un ipermetabolismo muscolare in risposta all'esposizione a determinati farmaci, in particolare a quelli utilizzati nelle anestesie per gli interventi chirurgici.
Patologie cerebrali.
Può esserci un tipo di rialzo termico definito “febbre cerebrale” causata da patologie cerebrali, come l'aneurisma, il tumore cerebrale o la meningite.
Febbre mediterranea familiare.
La febbre mediterranea è una patologia genetica caratterizzata da temperature elevate (38 - 40°C) che hanno una durata variabile dalle 12 alle 72 ore e che si manifestano talvolta ogni settimana, talvolta una volta al mese o ogni 3 - 4 mesi in base ai casi.
Reumatismi.
La febbre reumatica è una patologia infiammatoria che riguarda prevalentemente le articolazioni ed è causata da un'anomala risposta del sistema immunitario che risponde in maniera eccessiva attaccando le stesse strutture dell'organismo.
Altre patologie che possono causare febbre, sono appendicite, ustioni, peritonite, morbo di Chron, artrosi cervicale, lupus eritematoso e gastroenterite, ma in generale può essere il sintomo non specifico di qualsiasi patologia.
Talvolta, la febbre, può avere anche delle cause che non richiedono particolari interventi medici, con sintomi transitori e che si risolvono spontaneamente. Tra queste abbiamo:
Sbalzi termici.
La febbre può essere causata dall'improvvisa esposizione ad una temperatura rigida (il cosiddetto colpo d'aria o colpo di freddo) oppure molto elevata (come nel caso di colpi di calore o nel caso si prenda troppo sole).
Stanchezza psico - fisica.
In condizioni di eccessiva stanchezza fisica o mentale, in caso di forti stress o di stati d'ansia importanti, è possibile che si verifichi la cosiddetta febbre psicosomatica, cioè una manifestazione fisica di un disagio psicologico.
Dentizione.
L’innalzamento della temperatura, è uno dei sintomi che si possono verificare nei neonati durante la dentizione. Mettere i denti per il bambino è un forte stress fisico che si accompagna a dolore e, pertanto, in molti casi compare la febbre.
Crisi di astinenza.
In caso di crisi da astinenza di oppioidi o nicotina, come sintomo reattivo dell'organismo alla mancanza della sostanza, si può manifestare la piressia. Inoltre hi fa uso di eroina può incorrere nella cosiddetta febbre ossea, una condizione che segue l'inoculo della sostanza e che viene causata se la droga è contaminata da sostanze pirogene simili a quelle prodotte dall'organismo quando si ha la febbre
Vaccini.
Una delle reazioni ad un qualsiasi vaccino è proprio la febbre. Probabilmente ciò è legato alla reazione dell'organismo alla sostanza inoculata. È più frequente nei bambini e nei neonati.
Ovulazione.
Si pensa che durante l'ovulazione si verifichi un leggero rialzo termico, dovuto all'espulsione dell'ovulo dall'ovaio.
Allattamento.
Se insorge nel periodo dell'allattamento, la piressia può essere causata dalla montata lattea cioè dall'innesco della produzione di latte nell'organismo.
Febbre da crescita.
Si verifica durante le fasi di crescita dei bambini. Tuttavia vi sono ancora pareri discordanti poiché non tutti sono convinti che questo segno clinico, sia effettivamente associato al processo di crescita.
Sintomi associati al rialzo termico.
Alla febbre, si possono accompagnare svariati sintomi in base alla causa che ne ha determinato la comparsa. Tra i sintomi più comuni troviamo:
- Diarrea, vomito e mal di pancia, quando la febbre è legata a situazioni di malessere gastrointestinale.
- Brividi, presenti quando inizia a salire la temperatura.
- Tachicardia e sudorazione.
- Debolezza, stanchezza e sensazione di malessere.
- Dolori muscolari e ossei.
- Inappetenza e disidratazione.
- Convulsioni, confusione mentale ed allucinazione, presenti quando la piressia è molto elevata (oltre i 40°C)
La diagnosi.
In genere la febbre ha una causa evidente che il medico può facilmente diagnosticare con l'esame obiettivo, l'anamnesi e attraverso semplici esami quali radiografia del torace o esame delle urine.
Se la causa non è facilmente individuabile e la febbre persiste per diversi giorni, è necessario ricorrere ad indagini più accurate quali:
- test sierologici,
- biopsia delle lesioni cutanee,
- emocolture,
- ecografia,Tac e risonanza magnetica,
- biopsia epatica,e del midollo,
- puntura lombare,
- striscio di sangue periferico in caso di sospetta malaria.
Come abbassare la temperatura naturalmente?
La febbre può essere trattata con diversi rimedi naturali, come quelli casalinghi o fitoterapici ed omeopatici. Quando però tali rimedi non sono sufficienti, è possibile ricorrere all'utilizzo di farmaci antipiretici.
La fitoterapia.
È possibile cercare di abbassare la temperatura corporea mediante l'utilizzo di rimedi fitoterapici che sono da considerarsi utili quando la febbre ha temperature inferiori ai 38,5°C e che comprendono sia estratti secchi che tisane. La fitoterapia viene in nostro aiuto quando abbiamo la febbre con:
- Boswellia: contiene acido boswellico il quale ha diverse azioni benefiche tra cui quella antinfiammatoria. Lo si assume sottoforma di estratto secco ad una dose di circa 400 - 600 mg al giorno.
- Salice: contiene tra i suoi principi attivi l'acido salicilico che è un antipiretico naturale. Si assume sottoforma di estratto secco, con una posologia massima di 800 mg al giorno.
- Infuso di lattuga: si porta ad ebollizione mezzo litro d'acqua che una volta arrivata a temperatura, si versa su delle foglie di lattuga poste in una pentola. Si lascia il tutto in infusione per circa un quarto d'ora, si filtra e si beve un paio di volte al giorno. La lattuga contiene moltissime vitamine e sali minerali e risulta utile per contrastare la disidratazione e la conseguente perdita di sali minerali.
- Tisana alla salvia: si pongono alcune foglie di salvia in una tazza e si versa sopra dell'acqua molto calda, precedentemente portata ad ebollizione. Si lascia tutto in infusione per una decina di minuti, si filtra e si beve un paio di volte al giorno. La salvia contiene numerosi principi attivi quali acetato di linalile, acido ursolico cineolo, acido clorogenico, canfora, salvina e flavonoidi ed è utile in caso di febbre legata ad affezioni respiratorie.
- Tisana aglio e limone: combina l'azione antibatterica ed antisettica dell'aglio (grazie ai suoi principi attivi come allicina, bisolfuro di allilpropile e bisolfuro di allile) alla vitamina C ed all'acido citrico presenti nel limone. Utile in caso di febbre da infezione o influenza. In una pentola si pongono un limone intero ed un paio di spicchi d'aglio, si aggiunge acqua e si fa bollire il tutto per una decina di minuti. Successivamente si filtra e si beve ogni quattro ore fino a miglioramento dei sintomi.
- Decotto al basilico: si prepara ponendo 2 - 3 foglie di basilico in mezzo litro d'acqua, si porta il tutto a ebollizione, si fa raffreddare e si filtra. Va bevuto un paio di volte al giorno. Il basilico contiene oli essenziali, tannini e glicosidi che gli conferiscono una discreta azione antipiretica.
- Achillea millefolium: contiene numerosi principi attivi tra cui azulene, alfa e beta pinene, acido salicilico, flavonoidi e cariofillene, grazie ai quali ha azione antipiretica, antinfiammatoria e antisettica. Si prepara sottoforma di tisana ponendo 15 g di Achillea in 250 ml di acqua bollente, si filtra e si beve un paio di volte al giorno.
Rimedi omeopatici.
I rimedi omeopatici per la febbre, variano in base alla tipologia di piressia ed ai sintomi ad essa associati.
Tra quelli che è possibile utilizzare abbiamo:
- Gelsemium, da utilizzarsi alla concentrazione di 5 CH e per il trattamento di febbre moderata o febbricola.
- Aconitum, utile in caso di piressia molto alta, dovuta a colpo d'aria. Si utilizza alla concentrazione 5 CH.
- Mercurius solubilis, da utilizzarsi in caso di rialzo termico da faringite o altre affezioni del tratto respiratorio, alla concentrazione di 9 CH.
- Eupatorium perfoliatum, da utilizzarsi alla concentrazione di 5 CH nei casi in cui la febbre si accompagni a dolori ossei.
- Belladonna, utile in caso di piressia altissima con rossore del viso, alla concentrazione di 5 CH.
- Bryonia, nel caso in cui l’alta temperatura corporea si accompagna a diffusi dolori ossei e muscolari, alla concentrazione di 5 CH.
- Ferrum phosphoricum, da utilizzarsi con una concentrazione di 5 CH questo rimedio è utile nel caso in cui vi sia rossore in volto, brividi intensi e febbre alta.
Tutti i rimedi si assumono sottoforma di granuli, la posologia generica è di 3 granuli ogni venti minuti circa, quando i sintomi sono acuti e man mano che si riducono si passa a 3 granuli ogni tre ore circa, fino alla completa guarigione.
I rimedi della nonna per abbassare la temperatura.
I rimedi casalinghi, hanno lo scopo di abbassare la temperatura senza ricorrere a farmaci e preparazioni erboristiche. Tra quelli più comuni ed efficaci abbiamo:
- Un asciugamano imbevuto con acqua fredda o con alcol etilico è utile per abbassare la febbre. Porre sulla fronte, a livello dell'inguine, delle caviglie e delle ascelle. Le zone citate sono quelle in cui maggiormente si accumula il calore e pertanto in questo modo si abbasserà naturalmente la temperatura.
- Bere un tazza di brodo caldo a cui aggiungere un po di peperoncino. Grazie al calore del brodo, ed all'azione della capsaicina contenuta nel peperoncino, fanno da antipiretici naturali, favorendo la sudorazione ed abbassando la temperatura.
- Bere una tazza di latte caldo con il miele, specialmente quando insieme alla febbre sono presenti sintomi da raffreddamento come mal di gola. In questo modo si avrà l'azione antipiretica data dal latte caldo e quella lenitiva data dal miele.
Farmaci: quali utilizzare per abbassare la febbre?
I farmaci in caso di febbre, hanno il ruolo di abbassare la temperatura corporea per evitare che questa aumenti oltre i valori limite. Non sono pertanto a scopo curativo ma possono aiutare il processo di guarigione. Tra i farmaci antipiretici maggiormente usati abbiamo:
- Paracetamolo: meglio conosciuto come tachipirina è il farmaco di elezione per tutti i tipi di febbre e si può somministrare a tutti, adulti, bambini, neonati ed anziani. Solitamente va somministrato in caso di febbre che supera i 38 - 38,5°C.
- Acido acetilsalicilico: conosciuto con il nome commerciale di aspirina o vivinC, si utilizza per tutti i tipi di febbre, in particolare per quella causata da raffreddori ed influenze.
- Ibuprofene: meno utilizzato dei precedenti, questo farmaco, appartenente alla classe degli antinfiammatori non steroidei, è utile in caso di stati febbrili correlati a patologie infettive o infiammatorie e associata a dolori muscolari ed ossei. Si trova in commercio con diversi nomi.
Spesso a questi, si associa anche la somministrazione di un antibiotico che andrebbe dato soltanto in quei casi in cui vi è comprovata infezione batterica.
In tutti gli altri casi, la sua somministrazione, risulta persino dannosa poiché va ad alterare gli equilibri della flora batterica intestinale.
Farmaci e terapie specifiche vanno poi stabilite dal medico dopo aver individuato la causa che provoca l'aumento della temperatura.
Come alimentarci quando siamo influenzati?
Quando si ha la febbre di solito, si è inappetenti e non si ha voglia nemmeno di bere. In realtà in questa circostanza, l'alimentazione e soprattutto l'idratazione, rivestono molta importanza sia per favorire la guarigione che per evitare problemi legati a malnutrizione e disidratazione.
Aumentare il consumo calorico poiché la febbre, a causa dell'aumento della temperatura corporea, determina anche un aumento del dispendio energetico. L'organismo pur non muovendosi, consuma più calorie e pertanto si va incontro ad una riduzione del peso corporeo.Data l'importanza dell'alimentazione in caso di febbre, è bene conoscere alcuni consigli dietetici che possono aiutare ad affrontare questo stato di malessere:
- Aumento delle quantità di carboidrati e lipidi giornalieri di modo da ripristinare le scorte di glicogeno e di tessuto adiposo.
- Assumere alimenti in forma liquida ad esempio passati di verdure, di legumi, zuppe, brodi (in particolare di pollo e di carne) e così via, sia per contrastare la disidratazione che per favorire l'assorbimento intestinale delle sostanze.
- Bere molta acqua e bevande zuccherate per evitare di andare incontro a eccessiva perdita di liquidi e formazione di corpi chetonici da carenza di zuccheri.
- Aumentare il consumo di frutta e verdura, laddove non vi siano problemi gastrointestinali, poiché ricchi di antiossidanti, di vitamine e di sali minerali.
Uno schema dietetico adatto alle nostre esigenze.
Riportiamo ora uno schema dietetico generico da seguire in caso di febbre.
- Colazione: una spremuta di arance, due fette biscottate con miele.
- Spuntino di metà mattina: due cucchiaini di miele ed un frutto.
- Pranzo: zuppa di legumi da farsi con legumi a scelta (30 g peso secco) e 50 g di pasta.
- Spuntino di metà pomeriggio: una tisana da zuccherare con due cucchiaini di miele e due fette biscottate.
- Cena: brodo di pollo con 50 g di pasta, una coscia di pollo lessata e condita con olio extravergine di oliva e limone.
La febbre nei bambini.
In caso di febbre nei bambini è opportuno rivolgersi al pediatra quando:
- la temperatura è >38 °C (bambino con età inferiore ai 3 mesi),
- La temperatura è >39 °C (bambino con età compresa tra 3 e 12 mesi),
- La temperatura perdura per più di 24 ore (bambini con meno di 2 anni),
- La temperatura perdura per più di tre giorni (bambini con più di 2 anni).
Secondo le Linee Guida della Soc. Italia di Pediatria, in caso di febbre nei bambini inferiori a 6 anni, vengono autorizzati due soli farmaci: paracetamolo (tachipirina) ed ibuprofene, mentre l'Acido acetilsalicilico (aspirina) non va usato per il rischio di Sindrome di Reye.
I dosaggi degli antipiretici devono essere riportati nel foglietto illustrativo e calcolati in base al peso.
Puoi approfondire come gestire la febbre nei bambini.
Febbre in gravidanza.
Un lieve rialzo termico in gravidanza può essere fisiologico ed è causato dall'aumento di progesterone.
Durante il primo trimestre alcune patologie che provocano una febbre maggiore di 39,5 °C possono aumentare il rischio di aborto.
Controversa è, invece, l'associazione con malformazioni fetali.
Quando è pericolosa la febbre in gravidanza? Approfondisci.
In ogni caso è comunque consigliabile abbassare la febbre, se supera i 38-38,5° C”.
ll farmaco di prima scelta in gravidanza è il paracetamolo,da utilizzare, comunque con moderazione.
L’assunzione di altri farmaci deve essere fatta sotto stretto controllo medico.