Flebite superficiale o profonda: sintomi, cause, cura e casi frequenti (gambe o braccia)

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Dottoressa Margherita Mazzola (Biologia e Nutrizione) Consulente Scientifico:
Dottoressa Margherita Mazzola
(Specialista in biologia e nutrizione)

Quali sono i sintomi e le cause della flebite? E che tipo di cure si possono utilizzare per porre rimedio a questa infiammazione? Quali sono i rischi di complicanze e come si effettua la diagnosi? Scopriamolo le diverse tipologie partendo dalla forma superficiale fino per poi approfondire la più grave flebite profonda.

Che cos'è la flebite?

La flebite è un'infiammazione delle pareti delle vene, che solitamente si manifesta agli arti inferiori ma che può colpire anche gli arti superiori e l'occhio.

Il termine flebite è generico e spesso include il concetto di tromboflebite, un'infiammazione della parete delle vene durante la quale si forma un trombo (condizione nota come trombosi). Il coagulo di sangue si verifica dato che il processo infiammatorio libera delle molecole, tra cui l'istamina, che stimolano le piastrine ad aggregarsi e a formare un trombo. In generale i termini flebite e tromboflebite si equivalgono e spesso in medicina non c'è un nitido confine tra l'uno e l'altro.

Tipologie: superficiale, profonda e altre .

La flebite può classificarsi in base alla sede d’insorgenza, alla causa determinante e alla tipologia della vena colpita.

Per quanto riguarda la distinzione in base al tipo di vena possiamo avere:

Tromboflebite superficiale.

Vengono colpite le vene superficiali, quelle che sono localizzate appena sotto la superficie cutanea, come per esempio la vena safena. È un tipo di flebite che non desta particolari preoccupazioni e che ha una prognosi benigna nella maggior parte dei casi. Si associa spesso a vene varicose.

Tromboflebite profonda.

E’un tipo di flebite che coinvolge le vene situate in profondità (e pertanto può essere chiamata anche flebite interna) come la vena femorale. È considerata più grave poiché il circolo venoso profondo è quello che arriva agli organi vitali per cui se si instaura, a seguito di una flebite, la condizione di trombosi, si può non solo avere il rallentamento del circolo venoso, ma anche il distacco di un trombo dalla parete venosa che può causare gravi conseguenze come vedremo in seguito.

Le due flebiti che abbiamo elencato rappresentano la tipologia più comune di flebite e si manifestano prevalentemente a livello di gambe, piedi e braccia.

Nel 90% dei casi, infatti, la flebite si associa alle vene varicose della safena (vena della gamba che va dall'alluce al ginocchio e che poi si unisce alla vena femorale) e in percentuale minore colpisce le vene delle braccia a causa di traumi causati da prelievi o da farmaci iniettati in vena che possono avere un effetto irritante.

Vi sono però delle tipologie di flebite che hanno una localizzazione particolare in base a cui possiamo distinguere una flebite:

Emorroidaria.

Questo tipo di flebite si manifesta a livello delle vene emorroidarie che appaiono congestionate, irritate e infiammate. Provoca dolore e può evolvere in trombosi emorroidaria.

Retinica.

E’un tipo di flebite oculare che coinvolge le vene dell'occhio che irrorano la retina. Si manifesta di solito con un’improvvisa diminuzione della vista.

In base alla causa possiamo anche distinguere una flebite:

Chimica.

E’ una flebite causata dall'immissione in vena di un farmaco o di una soluzione di farmaci. Colpisce la parte più interna della parete venosa, la tonaca intima, ed è causata da farmaci che possono avere effetto irritante sulla parete delle vene.

Meccanica.

E’ causata dall'attrito che si ha tra l'ago e la parete vascolare ed è quindi associata ad un trauma fisico delle vene come per esempio quello che si determina dopo un prelievo di sangue.

Batterica.

Vene chiamata anche flebite infettiva o settica ed è causata dal fatto che gli strumenti per iniezioni e flebo possono essere veicolo di batteri che determinano infezione a livello venoso con conseguente infiammazione.

La falsa flebite.

Esiste poi una "falsa flebite", la flebite linfatica, che in realtà è una linfangite, cioè un'infiammazione di un vaso linfatico che può provocare gli stessi sintomi di una flebite superficiale e quindi essere confusa con quest'ultima.

Come si manifesta? Sintomi.

La flebite, essendo un'infiammazione, ha come sintomi caratteristici quelli di un processo infiammatorio generico. La parte colpita è rossa e calda, per la presenza dell'infiammazione, inoltre è gonfia, a causa dell'edema che si forma, e dolente al tatto.

Si associano poi sintomi come prurito, difficoltà a camminare bene, gonfiore dei piedi o delle mani e a volte crampi.

E' possibile inoltre, in caso di flebite superficiale, sentire sotto la superficie cutanea, le vene colpite poiché queste si induriscono e assumono la consistenza di un cordoncino duro.

I sintomi sono più evidenti in caso di flebite superficiale mentre, per la flebite profonda, la sintomatologia può essere meno presente o presentarsi con un dolore diffuso alla parte colpita, febbre alta, ulcerazioni della cute (una condizione nota come flebite ulcerosa) e inoltre si può notare che la gamba presenta tumefazioni (un po' come se si avessero dei lividi).

Conseguenze della flebite superficiale o profonda.

La tromboflebite superficiale, sebbene abbia un decorso generalmente benigno, può provocare alcune conseguenze come per esempio:

Vene varicose.

La formazione di vene varicose è dovuta ai danni che il trombo causa alle valvole delle vene. Se la valvola venosa è danneggiata il normale deflusso del sangue, non avviene, e quindi tende a ristagnare con conseguente dilatazione della vena superficiale e formazione della vena varicosa.

Ulcere cutanee.

Cambiamenti cutanei come ulcere o cambiamento nel colore della pelle sono dovute al ristagno del sangue e alla pressione che questo esercita sulla parete venosa.

Ostruzione venosa.

Quando un trombo si stacca dalla parete venosa ostruisce la vena e ostacola la circolazione venosa causando un blocco venoso.

La tromboflebite profonda può invece portare a serie conseguenze per la salute della persona, tra cui le più gravi sono:

Infarto e ictus.

La tromboflebite profonda ostruttiva, quella cioè che comporta la formazione di un trombo che ostruisce la vena, può portare a infarto o ictus. Difatti, se il trombo si stacca dalla vena in cui ha avuto origine e migra fino al cuore o al cervello, può ostruire un vaso e causare l'interruzione dell'afflusso di sangue all'organo.

Approfondisci i sintomi e le possibili terapie dell'ictus ischemico.

Embolia polmonare.

Allo stesso modo in cui ostruisce un vaso sanguigno del cuore o del cervello il trombo che si stacca dalla vena di origine può ostruire un vaso polmonare determinando una condizione di embolia polmonare potenzialmente fatale per l'individuo.

Ma quali sono le cause che portano a scatenare una flebite?

Flebite superficiale e profonda condividono pressappoco le stesse cause. Le cause vere e proprie non sono ancora conosciute per cui si parla più che altro di fattori di rischio che sono di varia natura.

Traumi.

La flebite da trauma può riguardare tutte le vene dell'organismo. Si manifesta in soggetti sottoposti a frequenti fleboclisi, a uso di cateteri, o semplicemente dopo un prelievo di sangue. Generalmente colpisce quindi gli arti superiori ma vi possono essere casi di flebite da trauma anche a livello di varicocele, per esempio a causa di un eccessivo sforzo muscolare, o di flebite ascellare, causata per esempio da un'operazione chirurgica volta a rimuovere il linfonodo ascellare in caso di sospetto tumore al seno. La flebite da trauma può essere determinata anche da lesioni all'apparenza innocue come una semplice puntura di insetto o una contusione oppure da traumi cutanei importanti come le ustioni.

Esposizione al sole.

Alcuni soggetti che hanno la predisposizione a soffrire di insufficienza venosa possono sviluppare la flebite in conseguenza di una prolungata esposizione al sole. Questo accade perché il calore dei raggi del sole provoca vasodilatazione delle vene superficiali che può favorire il ristagno del sangue a livello venoso.

Farmaci in vena o orali.

Come precedentemente accennato alcuni farmaci iniettati per via endovenosa possono provocare l'insorgenza di flebite agli arti superiori. Tra i farmaci irritanti che possono causare questo disturbo, vi è il ferro, il cloruro di potassio, e i farmaci chemioterapici. Anche l'assunzione di alcuni farmaci come la pillola anticoncezionale può rappresentare un fattore di rischio per l'insorgenza di tromboflebite. Difatti questo farmaco provoca un aumento della coagulazione del sangue e può facilitare, in caso di infiammazione venosa, la formazione di coaguli di sangue.

Immobilità.

Stare per molto tempo seduti nella stessa posizione come per esempio in caso di lunghi viaggi in aereo, oppure essere costretti all'immobilità a causa di un ricovero ospedaliero, o ancora dover stare per molto tempo distesi a riposarsi come per esempio in gravidanza, rappresentano tutti dei fattori di rischio per l'insorgenza di flebite perché fanno si che si abbia un prolungato ristagno di sangue nelle vene.

Disordini della coagulazione.

Vi sono alcune patologie di origine genetica o ereditaria che causano dei problemi della coagulazione e predispongono il soggetto alla formazione di trombi e all'infiammazione venosa. Tra queste abbiamo la mutazione del gene della protrombina e il fattore V Leiden.

Tumori.

E’ possibile che la flebite sia causata da alcuni tumori che causano un abnorme produzione di fattori che aiutano la coagulazione e che quindi contribuiscono alla formazione di trombi. Un esempio è il tumore del pancreas.

Fumo e obesità.

Fumo ed obesità sono considerati dei fattori di rischio in quanto aumentano i fenomeni infiammatori a livello delle vene (soprattutto il fumo). L'obesità inoltre favorisce il ristagno di sangue a livello venoso con conseguente predisposizione alla formazione di trombi e infiammazione venosa.

Gravidanza.

La gravidanza può portare alla comparsa di flebite sia perché, talvolta, richiede periodi di riposo e immobilità forzata, sia perché l'utero ingrossato esercita peso sul sistema venoso degli arti inferiori. Questo determina un maggiore ristagno di sangue nelle vene per un periodo lungo con conseguente possibilità di infiammazione e flebite.

Sport.

Alcuni sport possono rappresentare un fattore di rischio per l'insorgenza di flebite. Tra questi vi sono gli sport come l'equitazione o il canottaggio che costringono l'atleta, a stare fermo nelle stesse posizioni per molto tempo, e gli sport come tennis o basket che provocano delle eccessive sollecitazioni muscolari con contrazione e interruzione del movimento in maniera repentina.

Età avanzata.

In età avanzata si ha una maggiore incidenza di patologie vascolari e problemi di circolazione che sono due fattori di rischio per l'insorgenza di flebite

Diabete.

In caso di diabete l'eccesso di zucchero nel sangue provoca danni e infiammazioni a livello venoso predisponendo così il soggetto a rischio di flebite.

Diagnosi: se si ha il sospetto meglio rivolgersi all'angiologo.

Quali sono gli esami diagnostici che si devono eseguire in caso di sospetta flebite?

Quando si presentano i sintomi della flebite, è essenziale rivolgersi al medico che in base ai sintomi da noi riferiti e all'osservazione della parte colpita farà una prima valutazione. Solitamente l'esame obiettivo basta a diagnosticare la flebite ma il medico può anche richiedere, in caso di sospetto, un esame del sangue volto a individuare la presenza di una sostanza chiamata D - dimero che favorisce la coagulazione.

Alti livelli di D - dimero possono indicare che è in corso una tromboflebite ma l'esame non è specifico e va quindi associato alle seguenti indagini diagnostiche:

Come si cura l’infiammazione delle vene.

Le terapie di cui parleremo sono applicabili sia per flebiti alle gambe sia per flebiti al braccio in conseguenza di prelievi o flebo.

Spesso la flebite superficiale regredisce spontaneamente e l'infiammazione scompare in pochi giorni.

Una volta regredito l'edema il medico può prescrivere dei rimedi naturali che servono a ridurre i sintomi, quando la patologia è più importante si può ricorrere a farmaci appositi o all'intervento chirurgico.

La scelta terapeutica nella flebite dipende dalla localizzazione ed estensione dell'infiammazione.

Rimedi naturali e trattamenti per i casi di flebite meno gravi.

La terapia non farmacologica della flebite, sia superficiale che profonda, prevede tutti quegli interventi che si possono associare o meno alla terapia farmacologica e che hanno lo scopo di ridurre i sintomi e di dissolvere il trombo che si è formato.

I farmaci da usare se la flebite è più problematica.

La terapia farmacologica è indicata per il trattamento sia di flebiti superficiali sia di flebiti profonde e ha lo scopo di ridurre la sintomatologia e favorire la guarigione.

I farmaci utilizzati sono:

Attenzione: la scelta del tipo di farmaco da utilizzare, la combinazione tra i farmaci, il dosaggio e la durata della terapia sono stabilite esclusivamente dal medico in base alle varie situazioni.

Intervento chirurgico: l'operazione è necessaria nei casi gravi.

Qualora la terapia farmacologica associata a quella non farmacologica non forniscano i risultati aspettati o in caso di flebiti molto gravi si può ricorrere alla chirurgia:

Come prevenire la flebite.

Vediamo adesso quali sono le linee guida e i consigli che ci possono aiutare a prevenire l'insorgenza della flebite.

Prognosi e tempi di guarigione.

La flebite ha una durata variabile da 10 giorni a due - sei settimane in caso di flebite superficiale e da tre a sei mesi in caso di tromboflebite profonda. Normalmente non richiede ricovero ospedaliero se non nei casi più gravi.

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