Sintomi e complicanze della gastrite acuta, cronica e nervosa
Analizziamo i sintomi della gastrite, processo infiammatorio che interessa la mucosa della parete interna dello stomaco che può presentarsi in forma acuta o cronica e può avere origine fisica o nervosa. Scopriamo inoltre le possibili conseguenze di questa patologia che ha di solito una prognosi benevola ma che può, in rari casi, anche essere letale.
Come si manifesta la gastrite.
La gastrite, infiammazione della parete interna dello stomaco, è una patologia che può procedere in maniera assolutamente asintomatica, tanto che il paziente nemmeno si accorge di soffrirne, o, più frequentemente, presentare una sintomatologia tangibile che può anche pregiudicare la qualità della vita del paziente.
La sintomatologia, infatti, è varia e spesso non è legata all’organo (lo stomaco), ma alla causa che determina la patologia, alla tipologia, ed al decorso della stessa.
Inoltre, in qualche caso, la gastrite può condurre alla formazione di ulcere (lesioni della mucosa gastrica) che possono indurre severe complicanze come pericolose emorragie e/o incremento considerevole della probabilità di sviluppare carcinoma gastrico.
Ma nonostante tali gravi evenienze nella maggioranza dei casi la gastrite è un disturbo assolutamente benevolo che, con un trattamento adeguato o persino spontaneamente, migliora e rapidamente svanisce.
Come insorge l’infiammazione. Lo stomaco è soggetto alla azione dei succhi gastrici, che essendo essenzialmente costituiti, da acido cloridrico, sono fortemente corrosivi. Per tale motivo, al fine di preservare la tonaca mucosa che tappezza l’interno dello stomaco da tale attacco, l’organo è dotato di quella che viene denominata barriera mucosa gastrica. Questa è un sottile strato di muco dello spessore di circa 0,2 millimetri che ricopre completamente la tonaca che fodera lo stomaco e la difende dalle ingiurie dell’ HCL. Detto strato mucoso è secreto dalle cellule della tonaca ed è costituito da mucoproteine ad altissimo peso molecolare, e quindi molto vischiose, e bicarbonato che ha invece il compito di neutralizzare localmente l’acidità. Per quanto detto mentre nella parte centrale della cavità gastrica il PH è molto basso ed è circa 2, in prossimità della tonaca per l’azione del bicarbonato è all’incirca 7. In tal modo le pareti, protette ulteriormente dalla patina mucosa, resistono indenni all’ambiente acido. Se però, per una qualunque causa, detta barriera risulta compromessa e si assottiglia si scatena la gastrite. E’ evidente quindi che le possibili cause della gastrite sono tutte quelle che indeboliscono e/o danneggiano la barriera gastrica mucosa. |
I sintomi caratteristici delle forme acute e croniche.
La gastrite è dunque un insieme di condizioni mediche caratterizzate tutte da una comune infiammazione della mucosa gastrica, ossia del tessuto che riveste la parete interna dello stomaco. L’infiammazione può insorgere all’improvviso ed in modo acuto o perdurare nel tempo e cronicizzare.
Sintomi della forma acuta.
La gastrite acuta compare improvvisamente con tutti i suoi sintomi e scompare in un tempo ragionevolmente breve. Tipica forma acuta è la gastrite da stress causata da un grave trauma fisico o psichico improvviso. Un esempio in tal senso può essere un serio intervento chirurgico, ma anche un periodo di lavoro particolarmente intenso associato a scarse soddisfazioni affettive o a problemi psicologici irrisolti. Tale tipo di gastrite è solitamente un disturbo benigno e frequente tanto è che tutti ne hanno, almeno una volta nella vita sofferto, come postumi di una indigestione che ha causato infiammazione/ irritazione alla parete dello stomaco. Spesso, quindi, la sintomatologia subisce spontanea remissione nell’arco di qualche giorno
Approfondisci caratteristiche e cause della gastrite acuta.
In ogni caso l’esordio acuto si manifesta con la seguente sintomatologia:
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Dolore. Di varia intensità che può andare dal fastidio al dolore lancinante. Il dolore è generalmente localizzato all’imbocco dello stomaco subito al di sotto dello sterno a sinistra ma può irradiarsi fino alla schiena. La sensazione dolorosa si presenta con più frequenza a stomaco vuoto e generalmente migliora mangiando ma può anche accadere il contrario.
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Bruciore. Spesso il bruciore è accompagnato da gonfiore dello stomaco con sviluppo di gas ed eruttazioni. In un numero ridotto di casi il bruciore si accompagna a fastidio e gonfiore addominale e da rumori e sommovimenti. Il bruciore può peggiorare o migliorare, a seconda dei casi, con l’ingestione del cibo.
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Eruttazioni frequenti che comunque non alleviano il senso di pienezza ed il dolore.
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Difficoltà nella digestione degli alimenti accompagnata da una sensazione di pienezza e di distensione della parte superiore dell’addome.
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Nausea che, in qualche occasione, può essere seguita da vomito.
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Febbre. Generalmente molto rara.
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Addome gonfio per eccessivo accumulo di gas accompagnato da meteorismo e flautolenze.
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Emorragia. Può essere accertata per la presenza di sangue nelle feci (di colore scuro) o nel vomito nel caso d gastrite emorragica. In questi casi occorre consultare immediatamente il medico o far ricorso ad una struttura ospedaliera
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Mancanza di appetito a cui possono accompagnarsi calo ponderale e anoressia.
Sintomi della gastrite cronica: più difficili da individuare.
In alcuni casi la gastrite cronicizza. La sintomatologia inizia in maniera impercettibile e, progressivamente e con lentezza, si intensifica e perdura per un tempo superiore ai 6 mesi. La gastrite cronica è’ una forma tipica dell’età avanzata. Il trascorrere degli anni, infatti, aumenta la probabilità di contrarre la malattia perché la mucosa gastrica si assottiglia rendendo più facile l’instaurarsi di lesioni ed inoltre l’età compromette il sistema immunitario che commette più errori (aumento di malattie autoimmuni) e non riesce a contenere con efficacia le infezioni ed aumenta la robabilità che l’H.pylori colonizzi lo stomaco e prolifichi in maniera incontrollata.
Puoi approfondire come si manifesta la gastrite cronica.
La gastrite cronica procede spesso in maniera asintomatica o con sintomatologia molto blanda per cui nella maggioranza dei casi il paziente scopre di soffrire di gastrite cronica in maniera casuale. Se la sintomatologia è presente non è assolutamente specifica e molte volte viene almeno inizialmente confusa con semplici disturbi dispeptici ossia di digestione difficile e precisamente si hanno:
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Bruciori e pesantezza di stomaco.
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Lievi dolori a stomaco ed addome.
La sintomatologia in funzione delle cause: gastrite erosiva, nervosa o atrofica.
Le cause che indeboliscono e/o danneggiano la barriera gastrica mucosa sono molteplici ed ognuna può dar vita ad una forma di gastrite che si presenta con una specifica sintomatologia. Molti sintomi non specifici, infatti, possono essere conseguenza della causa scatenante che crea disfunzioni in altri parti del corpo non legate allo stomaco.
Classificando la gastrite in funzione della causa e quindi associando al termine gastrite la patologia o l’agente che l’ha procurata potremo avere:
Gastrite erosiva, accompagnata da dolore allo stomaco, nausea o vomito intermittente e
Sensazione di malessere, ed è causata da:
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Infezioni batteriche, virali o micotiche. L’agente patogeno più comune che è responsabile della gastrite è il batterio: Helicobacter pylori. Questo è un batterio che riesce a sopravvivere all’ambiente fortemente acido dello stomaco (PH 1 o 2) grazie alla produzione di una enzima l’ureasi che lo avvolge e lo protegge dall’eccessiva acidità. Va detto che circa il 50% della popolazione è positiva al test dell’H.p. ma non sviluppano i sintomi della gastrite perché la replicazione incontrollata batterio è contenuta e mantenuta in equilibrio dal sistema immunitario. In una ridotta percentuale di soggetti però, per cause non del tutto note, tale equilibrio si rompe ed il batterio può proliferare scatenando la gastrite per l’azione sulla barriera mucosa gastrica dei metaboliti tossici che produce.
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Agenti irritanti come farmaci, segnatamente quelli antinfiammatori non steroidei (come i salicilati e ibuprofene) usati come antidolorifici che, se assunti per periodi prolungati possono compromettere la barriera mucosa gastrica in quanto riducono la produzione di prostaglandina che la difendono, o abuso di alcool e caffeina.
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Morbo di Crohn. E’ una malattia infiammatoria cronica a base autoimmune che può interessare un tratto qualsivoglia dell’intero apparato gastroenterico e quindi anche le pareti della cavità dello stomaco.
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Reflusso biliare o duodeno gastrico. La bile viene prodotta dal fegato e stivata nella cistifellea e da qui attraverso un dotto viene immessa nel duodeno per coadiuvare i processi digestivi dei grassi che qui si attivano. Lo sfintere pilorico impedisce il suo reflusso dal duodeno allo stomaco. Se detto sfintere per qualche motivo risulta compromesso la bile passa nello stomaco e provocano irritazione/infiammazione della parete gastrica e quindi tutti i sintomi della gastrite.
Gastrite nervosa o da stress. Non è ben chiaro con quale meccanismo eventi particolarmente stressanti sia fisici (ustioni cutanee, interventi allo stomaco) che psicologici possono scatenare la gastrite determinando la sintomatologia ed anche ulcere sanguinanti entro pochi giorni. Il sanguinamento poi, può a sua volta provocare i sintomi dell’anemia come astenia, debolezza e vertigini.
Gastrite atrofica. E’ una tipologia di gastrite cronica abbastanza rara. L’origine è un errore del sistema immunitario che produce auto anticorpi rivolti contro le cellule del rivestimento della parete dello stomaco. Interessa di norma il fondo dello stomaco e ne risparmia la parte alta. La gastrite autoimmune si accompagna spesso ad altre patologie con medesima causa come il diabete di tipo I e la tiroidite di Hashimoto.
Complicanze delle diverse forme di gastrite.
La gastrite in ogni sua forma, acuta, cronica o nervosa, se non curata in maniera adeguata, può indurre complicanze anche serie alcune delle quali si sviluppano nel tempo lentamente. Le più comuni sono:
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Ulcera. La più comune complicanza è che la lesione si trasformi in una ulcera e che questa dia luogo ad una emorragia gastrica con vomito di sangue (ematemesi) o emissione di feci nere (melena). Emorragia che in qualche caso può risultare anche fatale.
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Anemia. Ossia bassi livelli di emglobina dovuti al sanguinamento che riduce il numero dei globuli rossi. Questa complicanza è tipica della gastrite emorragica.
Approfondisci cause e complicanze dell'ulcera gastrica.
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Anemia perniciosa. E’ una forma di anemia è tipica della gastrite autoimmune. Nella quale il sistema immunitario che attaccare le cellule deputate alla produzione di acido cloridrico si rivolge anche contro quelle deputate alla secrezione della glicoproteina Fattore intrinseco che favorisce il processo di assorbimento dagli alimenti di ferro e vitamina B12 che serviranno per produrre l’emoglobina dei globuli rossi e da qui l’anemia. Ricordiamo che l’anemia perniciosa è quella causata appunto da deficit di vitamina B12.
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Fibrosi cicatriziale e stenosi della parte terminale dello stomaco. L’infiammazione e le lesioni che ne conseguono guarendo possono col tempo innescare questa complicanza e creare un processo per cui al normale tessuto si sostituisce tessuto fibrotico e cicariziale che fatalmente finisce per ridurre il volume de sacco gastrico.
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Aumento della probabilità di sviluppare carcinoma gastrico. Alcune tipologie di gastrite aumentano la probabilità di sviluppare carcinoma gastrico. La gastrite cronica, infatti, crea una condizione detta metaplastica, in cui le cellule della mucosa si trasformano in cellule precancerose che in piccole percentuali possono evolversi in cellule cancerose.