Geloni alle mani ed ai piedi: sintomi, cause, terapie e rimedi naturali
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I geloni sono lesioni eritematose simili a ponfi arrossati e gonfi che compaiono su mani e piedi soprattutto nel periodo invernale. Una delle principali cause della loro comparsa infatti è l’esposizione al freddo, mentre i sintomi, oltre a gonfiore e rossore, sono prurito e dolore al tatto. Vediamo quali sono i rimedi naturali e le cure farmacologiche per far rientrare i geloni nel minor tempo possibile.
Che cosa sono i geloni?
I geloni sono una patologia appartenente alla famiglia degli eritemi, tanto che vengono anche indicati con il termine di eritema pernio. Si tratta di lesioni di tipo eritematoso con aspetto simile a ponfi di colore rosso - violaceo, dolenti al tatto, infiammati e pruriginosi che si manifestano prevalentemente nel periodo autunnale o invernale essendo provocati prevalentemente dall'esposizione al freddo. I geloni colpiscono prevalentemente le estremità corporee come le dita o il dorso delle mani e le dita dei piedi, tuttavia non è raro che colpiscano altre zone periferiche e maggiormente esposte al freddo come il naso, le orecchie, le ginocchia o i talloni. Sono colpite prevalentemente le fasce d'età giovanili (talvolta anche neonati e bambini) e adulte, con una prevalenza del sesso femminile rispetto a quello maschile, mentre sembra che l'incidenza diminuisca con l'aumentare dell'età.
Come si formano questi ponfi su mani e piedi: gli stadi.
La formazione dei geloni è correlata ad un'alterazione del microcircolo che viene provocata dalla vasocostrizione causata dal freddo. La vasocostrizione porta una minore quantità di sangue alle zone periferiche del corpo le quali reagiscono con uno stato infiammatorio a cui consegue la formazione di queste lesioni. I geloni possono essere classificati in quattro diversi stadi, in base alla zona cutanea interessata dall'infiammazione e alla gravità:
- Stadio I: in questo stadio i geloni sono limitati soltanto allo strato dell'epidermide e quindi il freddo non provoca danni di tipo permanente. Lo stato di congelamento delle estremità è lieve e provoca soltanto un arrossamento cutaneo, un leggero formicolio e un raffreddamento della cute.
- Stadio II: in questo stadio il congelamento delle estremità è di tipo moderato e riguarda ancora gli strati cutanei superficiali, la pelle risulta essere biancastra e non più arrossata e possono formarsi dei cristalli di ghiaccio che provocano un inizio di necrosi cellulare (le cellule iniziano a morire) e formazione di bolle e vescicole. Se questo stadio viene curato in tempo non causa alterazioni permanenti, sebbene è possibile che dopo il riscaldamento delle zone colpite si abbiano delle zone blu - viola conseguenza della necrosi cellulare.
- Stadio III: in questo caso il congelamento viene definito grave poiché non interessa più soltanto gli strati superficiali, ma tutti gli strati dell'epidermide. Iniziano a manifestarsi delle piaghe di colore blu scuro o nero, che segnalano aree di necrosi, cioè di morte cellulare, si ha sensazione di intorpidimento anche a livello dei muscoli e delle articolazioni. Il congelamento grave può provocare danni permanenti.
- Stadio IV: è lo stadio più grave in cui i danni del congelamento sono irreversibili, le lesioni si estendono a livello di muscoli, articolazioni e tendini e vengono distrutte le aponeurosi e le terminazioni nervose. Si ha anche lo stato di cancrena delle zone che sono state esposte all'intenso freddo.
Cause e fattori di rischio: sono legati prevalentemente al freddo.
La principale causa di formazione dei geloni è la vasocostrizione del microcircolo sanguigno.
Esposizione al freddo.
Questa vasocostrizione può essere legata a particolari condizioni come per esempio:
- Utilizzo di indumenti molto stretti che limitano l'afflusso di sangue alle estremità.
- Stare in piedi per periodi prolungati, posizione che provoca stasi venosa del microcircolo e conseguente vasocostrizione.
- Vestirsi in maniera non adeguata al periodo invernale, con abiti poco coprenti o poco isolanti dal freddo.
- Rimanere esposti al freddo per lunghi periodi di tempo, come per esempio stare troppo sulla neve o esposti al vento freddo.
- Manipolare oggetti o materiali freddi come il ghiaccio o la neve. Soggetti che per esempio lavorano con il ghiaccio possono soffrire di geloni anche in estate.
Esistono poi dei cosiddetti fattori di rischio che predispongono un soggetto a soffrire di geloni.
Tra questi abbiamo:
Diabete.
I soggetti affetti da questa patologia presentano alterazioni del microcircolo dovute alla glicemia alta. Le arterie e le vene sono già danneggiate e ristrette a causa del diabete per cui, con il freddo, la vasocostrizione provoca una drastica diminuzione del flusso sanguigno e la possibile comparsa di geloni.
Fumo.
Il fumo causa danni ai vasi sanguigni del microcircolo, ed inoltre la nicotina ha un effetto vasocostrittore. Per tale motivo soggetti che fumano molto possono essere più predisposti all'insorgenza di geloni.
Altre patologie
Chi soffre di malattie della circolazione sanguigna, malattie del connettivo e sindrome di Reynaud può essere maggiormente predisposto a soffrire di geloni a causa delle condizioni sfavorevoli in cui già si trovano i vasi sanguigni o della predisposizione alla vasocostrizione.
Puoi approfondire le cause, i sintomi ed i rimedi della sindrome di Reynaud.
Problemi di peso.
I soggetti malnutriti o sottopeso, in cui il grasso corporeo è notevolmente ridotto, è possibile che si manifestino i geloni in quanto i soggetti sono più predisposti al congelamento a causa dello scarso strato di grasso (il grasso isola dal freddo e aiuta a mantenere la temperatura corporea).
I sintomi dell’ eritema pernio.
I geloni non sono infettivi e presentano una sintomatologia caratteristica ma è importante saperla riconoscere e fornire al medico tutti i dettagli necessari per eseguire una corretta diagnosi. I sintomi più comuni per riconoscere i geloni sono:
- Arrossamento e gonfiore delle zone colpite dal freddo: in particolare delle dita delle mani e dei piedi.
- Prurito, bruciore e dolore: specialmente dopo che si sono riscaldate le parti colpite.
- Screpolatura e desquamazione della pelle.
- Presenza di bolle e vescicole pruriginose e doloranti che possono portare alla formazione di ulcere.
- Cambiamenti cromatici nella cute: che vanno dal rosso, al violaceo al bluastro.
- Formicolio: più o meno intenso in base al grado di congelamento della parte colpita.
Il medico dovrà inoltre eseguire una diagnosi differenziale con altre patologie che possono provocare sintomi simili quali le infezioni da funghi, l'artrite reumatoide o la gotta. |
Prognosi e conseguenze.
I geloni sono una patologia ad evoluzione benigna che si risolve nel giro di 1 - 3 settimane al massimo. Tuttavia talvolta possono portare a delle complicanze quali:
- Danni permanenti alle zone colpite: specialmente ai tendini, alle articolazioni e alle terminazioni nervose.
- Aumento della sensibilità al freddo e al congelamento.
- Problemi di crescita nei bambini se viene colpito un osso in crescita.
- Cancrena della parte colpita: cioè il tessuto muore in seguito ai danni del congelamento e non può essere curato ma va solo asportato per evitare che il danno si estenda.
- Ipotermia: ovvero rapido abbassamento della temperatura corporea che causa mal funzionamento degli organi vitali quali cuore e polmoni.
Puoi approfondire cos'è e quali sono le cause dell'ipotermia.
Terapie e prevenzione.
Come si interviene in caso di geloni? Esistono rimedi per prevenirli?
I rimedi della nonna.
I rimedi casalinghi o "della nonna" sono solitamente molto efficaci per il trattamento dei geloni anche se talvolta possono apparire un po' strani o bizzarri. Tra i rimedi da utilizzare abbiamo:
- Pediluvio: un pediluvio in acqua tiepida a cui aggiungere un paio di cucchiai di bicarbonato o di sale grosso aiuta a riscaldare le zone colpite dal congelamento e ad alleviare i sintomi legati ai geloni. Si consiglia di utilizzare acqua tiepida e non calda perchè un brusco cambio di temperatura potrebbe sottoporre la parte colpita a scottature e di conseguenza è meglio che il riscaldamento avvenga in modo graduale. Dopo il pediluvio è consigliabile massaggiare la parte con olio di oliva o olio alla calendula.
- Cipolla: un altro rimedio fai da te consiste nell'utilizzare una cipolla cruda da strofinare sulla parte colpita dai geloni. Si consiglia di frullare o triturare finemente la cipolla e di applicarla sulla parte colpita coprendo poi con una benda o una pellicola. Alla cipolla si possono aggiungere un cucchiaino di miele o del sale per potenziarne l'effetto curativo.
- Limone: grazie all'effetto disinfettante e antinfiammatorio dell'acido citrico il limone può aiutare ad alleviare il fastidio legato ai geloni. Basta applicarne qualche goccia sulla parte interessata e massaggiare delicatamente.
- Zenzero: particolarmente utile per la circolazione lo zenzero si può utilizzare per fare un pediluvio. Basta grattugiarne circa 150 g in una bacinella di acqua bollente (ad una temperatura di almeno 70°C), lasciare intiepidire e immergere la parte colpita per un quarto d'ora circa.
- Acqua di cottura: un altro rimedio fai da te consiste nell'utilizzare l'acqua di cottura della pasta. Questa infatti contiene amido che ha un effetto benefico sulla vasocostrizione e aiuta a contrastare i sintomi. Questo rimedio non è però indicato in soggetti che soffrono di diabete poiché potrebbe peggiorare il quadro clinico.
- Alcol etilico: per favorire la vasodilatazione si consiglia di strofinare sulla parte colpita un batuffolo di cotone imbevuto nell'alcol etilico.
- Urina: sebbene questo rimedio possa sembrare bizzarro sembra che l'urina, probabilmente a causa del suo contenuto in urea, possa far passare i geloni. Si dovrebbe immergere una garza nella propria urina e passarla sulla parte colpita dai geloni.
E' importante sapere che, quando i geloni si sono ormai manifestati, non va mai applicata una borsa dell'acqua calda poiché potrebbe aggravare lo stato infiammatorio e che non vanno mai trascurati poiché si potrebbero determinare lesioni cutanee permanenti
Vediamo invece ora come ci viene in aiuto l’omeopatia e la fitoterapia.
I rimedi naturali: omeopatia e fitoterapia per eliminare questi ponfi.
I rimedi naturali per la terapia dei geloni sono rappresentati da preparazioni omeopatiche e fitoterapiche. Tra le piante che aiutano a contrastare la sintomatologia e a favorire la guarigione dei geloni abbiamo:
- Sedano: contiene principi attivi come terpeni, limonene e oli essenziali che lo rendono efficace nel trattamento di affezioni con sintomatologia simile alla gotta. Per il trattamento dei geloni si utilizza sottoforma di decotto da farsi con 250 g di radici da tenere in infusione in un litro d'acqua per almeno un'ora. Una volta pronto il decotto si consiglia di utilizzarlo per fare un pediluvio per almeno tre volte al giorno tenendo le zone colpite in acqua per almeno 10 minuti.
- Salvia: è molto efficace sottoforma di decotto da farsi con 5 - 6 foglie di salvia da mettere in infusione in un litro d'acqua bollente. Successivamente si fa intiepidire il decotto e si immerge la parte colpita per circa 10 minuti. La salvia contiene principi attivi quali tannini, acidi organici e olio essenziale che le conferiscono azione cicatrizzante e antisettica.
- Arnica: contiene cumarine, scopoletine, lattoni sesquiterpenici, flavonoidi e carotenoidi che fanno si che essa abbia azione antinfiammatoria. Si utilizza prevalentemente sottoforma di crema o di unguento da applicare sulla parte colpita un paio di volte al giorno con un leggero massaggio.
- Artiglio del diavolo: contiene un principio attivo chiamato arpagoside il quale gli conferisce capacità antinfiammatorie e analgesiche. Si applica sulla zona colpita sottoforma di crema un paio di volte al giorno con un massaggio che ne favorisca l'assorbimento.
- Calendula: da utilizzarsi sia sottoforma di crema che sottoforma di olio essenziale la calendula, contenente principi attivi quali principi amari, calendulina e acido salicilico, ha azione antinfiammatoria e cicatrizzante e pertanto aiuta la guarigione dei geloni. Si consiglia di applicarla un paio di volte al giorno, possibilmente dopo un pediluvio.
- Centella asiatica: contiene vellarina, saponine triterpenoidi e flavonoidi ed ha un'azione nei confronti del microcircolo poiché favorisce la circolazione, contrasta l'insufficienza venosa e la fragilità capillare. Si può utilizzare sottoforma di compresse da assumere durante i pasti un paio di volte al giorno, o sottoforma di crema da applicare dopo un pediluvio.
- Oli: alcuni oli come l'olio di iperico, di melaleuca, di oliva e di lavanda sono utili nel trattamento dei geloni sia perchè ammorbidiscono la parte, se applicati tramite un massaggio non troppo energico, sia perchè stimolano la circolazione sanguina a tornare alla normalità. Si consiglia di utilizzarli dopo un pediluvio per favorirne l'assorbimento.
Per quanto riguarda i preparati omeopatici che si utilizzano per contrastare i sintomi legati ai geloni possiamo citare:
- Pulsatilla: da utilizzarsi quando i geloni, oltre che dal freddo, sono causati dalla stasi venosa, e peggiorano anche dopo il riscaldamento della parte colpita, questo rimedio si utilizza in una concentrazione 5CH. Si consiglia di assumere da 2 granuli da 2 a 4 volte al giorno.
- Agaricus: si utilizza prevalentemente per i geloni ai piedi e che causano alterazione della sensibilità della cute. La concentrazione è 5CH e si consiglia di assumerne da 2 a 3 granuli con una frequenza di 2 - 4 volte al giorno.
- Apis mellifica: questo rimedio è indicato per i geloni a cui si associa la presenza di edema e dolore. La concentrazione a cui si utilizza è 15CH e se ne assumono da 2 a 3 granuli per 2 - 4 volte al giorno.
Si consiglia di assumere i granuli facendoli sciogliere in bocca e prendendoli lontano dai pasti, preferibilmente 15 - 20 minuti prima di un pasto o 2 - 3 ore dopo un pasto.
La cura farmacologica: un aiuto nei casi più gravi.
I farmaci vengono utilizzati raramente nella cura dei geloni e vengono riservati a quei casi in cui si ha un processo infiammatorio molto forte o molto esteso, oppure quando a causa di spaccature della pelle o ulcere si verifica la presenza di infezioni.
Tra i farmaci che si utilizzano, la cui posologia e modalità di somministrazione vanno decise dal proprio medico, abbiamo:
- Cortisone: si utilizza sottoforma di pomata da applicare localmente o per via orale in tutti quei casi in cui vi sia un forte processo infiammatorio. Il cortisone infatti ha azione antinfiammatoria e inoltre aiuta a contrastare sintomi quali il prurito e il gonfiore.
- Gentamicina: conosciuto con il nome commerciale di Gentalin, questo farmaco è un antibiotico che si applica sottoforma di pomata e che serve a prevenire le possibili infezioni da batteri Gram positivi e Gram negativi.
- Aureomicina: da utilizzarsi sottoforma di unguento da applicare sulla zona colpita, questo farmaco è un antibiotico specifico per le affezioni cutanee.
Attenzione: un altro farmaco, che si utilizza però molto raramente e solo sotto stretto controllo medico e nei casi molto gravi, è la nifedipina, che provoca un abbassamento della pressione sanguigna e una conseguente vasodilatazione. In questo modo si contrasta la vasocostrizione provocata dal congelamento.
E possibile però prevenire la formazione dei geloni. Come?
É possibile prevenire i geloni a mani e piedi?
Per prevenire la formazione dei geloni è possibile adottare strategie sia comportamentali che alimentari che favoriscano una corretta circolazione sanguigna, che mantengano in salute i vasi e che tengano al caldo le estremità corporee. Per prevenire i geloni si consiglia di:
- Adottare un'alimentazione ricca di frutta e verdura, specialmente quella ricca di vitamine (in particolare le vitamine C, D ed E) e sostanze ad azione antiossidante (come il licopene, il beta carotene ed i flavonoidi in generale) che aiutano a mantenere in salute il circolo sanguigno. Si consiglia di assumere frutta come arance, ribes, more, lamponi, mirtilli, e verdure come carote, pomodori, peperoni, spinaci e broccoli.
- Proteggere le estremità dal freddo utilizzando calze di lana per i piedi, guanti per le mani, paraorecchie per le orecchie.
- Quando necessario trattare le zone maggiormente a rischio con pomate e creme a base di glicerina, che è una sostanza ottima per isolare dal freddo.
- Non sottoporre le mani o i piedi a bruschi sbalzi termici passando dal troppo caldo al troppo freddo e viceversa, per evitare fenomeni vasocostrittivi.