Globuli bianchi bassi
Si parla di globuli bianchi bassi quando vi è una anomala riduzione della fisiologica concentrazione ematica dei leucociti. Le cause possono essere varie sia patologiche che non, e da esse dipendono i sintomi. Scopriamo come trattare la leucopenia dopo un'accurata diagnosi.
Quando si parla di globuli bianchi bassi?
La condizione fisica caratterizzata da un numero di globuli bianchi bassi è nota anche come leucopenia.
E con più precisione è la condizione per cui questi ultimi risultano in numero inferiore alle 3.500/4.000 cellule per millimetro cubo di sangue.
Per comprendere meglio i sintomi con cui globuli bianchi bassi si manifestano, quali sono la possibili cause e soprattutto cosa fare nel caso si presenti tale disturbo, iniziamo col chiarire cosa sono i leucociti.
Cosa sono i globuli bianchi?
Si tratta di una famiglia di cellule ematiche prodotte dal midollo spinale che è composta da 5 distinte classi e precisamente:
- Neutrofili. Sono la tipologia più abbondante ed il loro compito è la difesa del corpo dalle infezioni. Sterminano ed inglobano: batteri, funghi ed eventuali corpi estranei.
- Linfociti. Si suddividono in tre principali sottotipi: Linfociti T. Sono capaci di individuare le cellule del corpo che sono state infettate ad esempio da un virus che è penetrato all'interno della loro membrana e anche di distruggerle. Agiscono essenzialmente contro le infezioni virali ed alcune batteriche. Distruggono alcuni tipi di cellule tumorali e sono anche responsabili del rigetto nei trapianti; Linfociti B. Producono gli anticorpi che sono speciali proteine che si legano alle cellule estranee per segnalarle come nemiche e indicarle come bersagli. Conservano memoria dei precedenti intrusi; Natural Killer. Il loro nome è indicativo della funzione che svolgono.
- Monociti. Fagocitano le cellule danneggiate e contrastano molti microrganismi.
- Eosinofili. Contrastano parassiti e cellule tumorali e partecipano alla risposta allergica.
- Basofili. Sono attivi nella risposta allergica insieme agli eosinofili.
L’insieme dei neutrofili, eosinofili e basofili vanno anche per affinità della loro struttura sotto il nome di granulociti.
La popolazione dei leucociti in un individuo in buona salute conta globalmente di circa 4.000 - 10.000 cellule per millimetro cubo (millilitro) di sangue così suddivise:
- 40-70% di neutrofili,
- 20-50 % di linfociti,
- 1-10% di monociti,
- 0-7% di eosinofili,
- 0-2% di basofili.
Detta composizione costituisce quella che è nota come formula leucocitaria. Da tali numeri si evince che una leucopenia non può essere determinata da una diminuzione di monociti né tanto meno di eosinofili o basofili perché anche se fossero del tutto assenti hanno un peso percentuale irrilevante. E perciò può essere causata soltanto da una diminuzione dei neutrofili o dei linfociti. In talune situazione le percentuali di neutrofili e linfociti sono invertite. Ossia si è in presenza di un doppio disturbo: una neutropenia (diminuzione del numero di neutrofili) ed una linfocitosi (aumento dei linfociti) che va sotto il nome di inversione della formula leucocitaria. In tali situazioni occorrono indagini approfondite perché ci si potrebbe trovare di fronte ad una grave emergenza medica o una grave infezione in atto o se i linfociti ad una osservazione al microscopio risultano alterati ad una forma leucemica o ad un linfoma.
Cosa causa la condizione di globuli bianchi bassi?
La leucopenia può essere conseguente a:
- Una ridotta produzione di cellule ematiche da parte del midollo spinale deputato a tale compito;
- Un eccessivo utilizzo dei leucociti per una serie di motivi che analizzeremo nel dettaglio in seguito;
- Una anomala distruzione dei globuli bianchi.
Le cause ovviamente possono essere moltissime e diversissime tra loro ma per semplificare è possibile raggrupparle in 4 grandi categorie:
Cause patologiche.
Molte sono le malattie che provocano riduzione dei globuli bianchi di seguito ne elencheremo qualcuna tra le più comuni:
- Malattie del midollo osseo che ne compromettono la produzione di leucociti e quindi: alcune forme tumorali; leucemie sia mieloidi, che interessano degenerazioni neoplastiche della produzione di globuli rossi, sia linfoide, che invece interessano la linea dei globuli bianchi; alcune anemie, come quella megaloblastica causata da carenze di vitamina B12 o quella plastica caratterizzata da produzione insufficiente da parte del midollo di ogni tipo di cellule e quindi anche di leucociti.
- Malattie sistemiche in cui è coinvolto il sistema immunitario. Causano un processo infiammatorio acuto o cronico intenso che comporta un massiccio impiego di leucociti e loro conseguente distruzione. Esempi sono costituiti dal lupus eritematoso sistemico e dall'artrite reumatoide.
- Infezioni virali, batteriche e fungine che determinano un imponente processo infiammatorio. Ne sono esempi l’epatite B e la malaria.
- Infezioni virali che compromettono temporaneamente le funzioni del midollo osseo. Esempio ne sono la meningite, ma anche infezione da Mycobacterium tuberculosis e Mycobacterium Kansasii (crea una infezione polmonare simile alla tubercolosi).
- Malattie autoimmuni del midollo osseo. Un esempio è fornito dalla mielite traversa e dalla sclerosi multipla.
- Problemi del sistema immunitario. Un esempio tipico è l’infezione da virus HIV.
Cause farmacologiche.
Esistono svariate categorie di farmaci che hanno l’effetto di ridurre il numero dei leucociti. Ad esempio provocano tale disturbo i prodotti utilizzati per combattere il rigetto post trapianto: le ciclosporine. Altri farmaci che provocano un ridotto numero di globuli bianchi nel sangue sono gli antitumorali usati nella chemioterapia come ad esempio l’ Adriamicina. Dopo la chemioterapia è normale che le analisi del sangue manifestino una leucopenia soprattutto in seguito ad un lungo ciclo. In taluni casi la penuria di leucociti è causata non dal principio attivo di un singolo prodotto bensì dall'interazione di due distinti farmaci come nel caso di Aspirina e Methotrexate (farmaco usato per l’artrite reumatoide).
Altre cause che possono generare la leucopenia.
- Processi infiammatori acuti non supportati da nessuna malattia. Come può essere una infezione susseguente ad una ferita. Evento che provoca una massiccia mobilitazione di globuli bianchi.
- Particolari terapie strumentali. Essenzialmente la radioterapia che viene utilizzata in medicina per la cura di forme tumorali. Consiste nello irradiare il tessuto neoplastico con radiazioni ionizzanti ad elevata energia. L’effetto collaterale più comune di tale trattamento è appunto la leucopenia.
Le diverse forme di leucopenia.
Una volta appurato che il numero dei leucociti è al disotto della soglia standard considerata fisiologica bisogna immediatamente procedere con la determinazione della formula leucocitaria per determinare quale sia la specie cellulare di cui si accusa la carenza. In funzione di questo parametro si distinguono quattro diverse forme di leucopenia: neutrofila, linfocitica, monocitica ed eosinofila.
La leucopenia neutrofila o neutropenia. Si parla di neutropenia quando il numero delle cellule neutrofile scende al di sotto delle 1500 unità per ml di sangue. La neutropenia è definita lieve quando il numero di neutrofili è compreso tra 1000 e 1500 unità per ml. Viene definita moderata se è compreso tra 500 e 1000 unità per ml. Viene definita invece grave se tale numero scende sotto le 500 unità per millilitro di sangue. La neutropenia può essere anche acuta e cronica e determina una maggiore sensibilità del soggetto che ne soffre a contrarre infezioni batteriche e di funghi. La neutropenia grave è una condizione estremamente pericolosa perché il corpo non riesce in alcuna maniera a contrastare le infezioni con conseguente elevato rischio di morte.
La leucopenia linfocitica o linfocitopenia. Si parla di linfocitopenia se il totale dei linfociti (la somma di tutte le differenti specie) risulta inferiore alle 1000 cellule per millilitro di sangue negli adulti ed alle 3000 cellule per millilitro nei bambini con età inferiore ai 2 anni. Le persone affette da linfocitopenia sviluppano infezioni ripetute e con intensità severa a virus, funghi e parassiti rari e considerati normalmente poco o nulla infettivi.
La Leucopenia monocitica o monocitopenia. I monociti sono meno del 12% di tutti i globuli bianchi e pertanto sono presenti in numero dalle 200 alle 600 cellule per millilitro di sangue. Nei tessuti (milza, fegato e midollo) si evolvono in macrofagi che liberano il corpo dai residui che si accumulano nelle cellule ricoprendo l’importante ruolo di spazzini. Una loro carenza causata o dal rilascio nel sangue delle tossine batteriche o da alcuni farmaci come i corticosteroidi provoca le malattie da accumulo come la malattia di Gaucher. Questa è una malattia genetica ereditaria che determina accumulo di alcuni lipidi all'interno delle cellule determinandone la perdita della funzionalità
La leucopenia eosinofila o eosinofilopenia. Tenuto che gli eosinofili sono meno del 5% di tutti i globuli bianchi, ne circoleranno tra i 100 ed i 500 per millilitro di sangue. Un loro basso numero non provoca generalmente alcuna problematica perché gli altri componenti della famiglia dei globuli bianchi sono in grado di sopperire alla loro azione che è di contrasto ad alcune parassitosi. Un basso numero di eosinofili è conseguente alla sindrome di Cushing. Ossia una patologia dell’ipofisi per cui stimola eccessivamente le surreni che producono un eccesso di cortisolo ed ha come sintomi l’iperglicemia ed il diabete.
Quali sono i sintomi dei globuli bianchi bassi?
Poiché come si è visto esistono varie forme di leucopenia ovviamente anche i sintomi saranno diversi da caso a caso. Sintomi generalizzati possono essere:
- Febbre.
- Malessere generalizzato con nausea.
- Emicrania.
- Ingrossamento del fegato.
- Ingrossamento della milza.
- Problemi respiratori.
- Sintomi della pelle e piccole ulcere localizzate agli angoli della bocca e nella regione perianale.
Sintomi e diagnosi della neutropenia.
La malattia può essere improvvisa come svilupparsi in maniera progressiva negli anni. Di solito è asintomatica in special modo le forme croniche. In quelle acute possono aversi : febbre e ulcerazioni negli angoli della bocca e nella zona dell’ano. Le ulcere possono essere molto dolorose.
La diagnosi si effettua con un emocromocitometrico completo (conta completa di tutte le cellule del sangue) che comprende anche la formula leucocitaria (determinazione dei vari tipi di leucociti). Spesso si rende necessario un prelievo di midollo osseo. Viene effettuato dopo anestesia locale dei tessuti introducendo un ago nella cresta iliaca del bacino e aspirando il midollo con una siringa. Il midollo viene poi analizzato al microscopio.
Sintomi e diagnosi della linfocitopenia.
Se la malattia è in forma lieve, è asintomatica. Se il numero dei linfociti è basso qualunque sintomo è coperto da quello delle continue infezioni ad opera di virus, batteri ed altri parassiti.
Per la diagnosi sono necessari : emocromo completo ed esame del midollo. Si dosano anche le concentrazioni ematiche di linfociti T, linfociti B e natural Killer.
Globuli bianchi bassi e diagnosi delle patologie.
La diagnosi delle patologie collegate ad un numero basso di globuli bianchi non sempre è agevole.
Il punto di partenza sono sempre le analisi del sangue ovvero l’emocromo a cui si aggiunge l’analisi del midollo. Risulta essenziale, al fine di comprendere il problema, il monitoraggio di altri parametri come possono essere la conta dei globuli rossi e delle piastrine (che comunque fa parte dell’emocromo), ma anche bilirubina, transaminasi, ormoni tiroidei, ves. Per comprendere tale aspetto proviamo a fare qualche esempio di diagnosi possibili:
- Se si verifica una leucopenia accompagnata da piastrine basse (la cosiddetta piastrinopenia), un basso valore di globuli rossi e milza ingrossata si tratta sicuramente di un iperfunzionamento della milza causato, ad esempio, dalla malattia di Gaucher.
- Se le analisi del sangue mostrano valori bassi di globuli bianchi ma non è presente la splenomegalia probabilmente il disturbo è causato da stanchezza midollare che produce meno cellule.
- Se alla leucopenia si accompagna la bilirubina e transaminasi alte è certamente una infiammazione del fegato e potrebbe trattarsi di una epatite.
- Se la riduzione di leucociti si accompagna a VES (velocità di sedimentazione dei globuli rossi) elevata e febbre potrebbe trattarsi di una artrite reumatoide.
- Se invece la penuria di globuli bianchi è unita ad un quadro di omoni tiroidei alterati è con estrema probabilità una patologia tiroidea dovuta ad esempio alla presenza di noduli alla tiroide.
Comunque, in ogni caso è opportuno far ricorso allo specialista che è l’ematologo e che saprà indicare al paziente ulteriori esami da fare per comprendere le cause ed indicare, una volta individuato il disturbo, i rimedi adatti al caso specifico.
Leucopenia ed anemia.
L' anemia in realtà non è una patologia che riguarda direttamente il numero dei globuli bianchi. Si tratta di una condizione caratterizzata da un tasso di emoglobina nel sangue inferiore a 13 grammi per decilitro negli uomini e 12 grammi per decilitro nelle donne. Più semplicemente, poiché l’emoglobina è il maggior costituente dei globuli rossi, l’anemia è la condizione caratterizzata o da una bassa concentrazione ematica di globuli rossi o da un loro contenuto di emoglobina insufficiente. Esistono numerose varianti di anemie ed alcune tipologie hanno valori di globuli bianchi bassi tra i loro sintomi troviamo:
- Le sindromi mielodisplasiche. Raggruppano un insieme di anemie tipiche degli anziani ma che possono interessare raramente anche i giovani che sono caratterizzate da da anomalie delle cellule staminali del midollo che non riescono più a produrre con la fisiologica efficienza (in qualità e quantità) le tre linee di cellule ematiche: gli eritrociti, i leucociti ovvero i globuli bianchi e le piastrine. L’anomalia delle staminali determina cellule anomale che muoiono nel midollo prima di generare cellule normali. Dette anemie sono quindi caratterizzate da midollo ricco di cellule o in numero normale e contemporanea condizione di sangue povero delle cellule prima citate. Questa tipologia di anemie tendono ad evolvere in leucemie e sono refrattarie ai trattamenti. Si classificano in primitive e secondarie. Delle primitive si ignorano le cause. Le secondarie sono causate da: pesticidi, solventi chimici, radiazioni ionizzanti
- Anemie aplastiche. Sono connotate da una insufficiente produzione di cellule da parte del midollo e quindi anche una conseguente leucopenia. Raggruppano anche loro un buon numero di malattie le cause non sono ben note; si suppone anche una reazione autoimmune.
- Anemie megaloblastiche. La malattia è causata da carenza di vitamina B12 che determina un’alterazione della sintesi del DNA midollare. Queste anemie sono prevalentemente caratterizzate da eritropoiesi insufficiente ossia da una scarsa produzione del midollo osseo di globuli rossi tuttavia la malattia si accompagna a contemporanea riduzione dei neutrofili (neutropenia) che, come abbiamo visto, fanno parte della famiglia di cellule dei globuli bianchi.
Leucopenia e leucemia: la carenza di globuli bianchi.
Le leucemie gruppo di malattie dovute alla proliferazione neoplastica delle staminali emopoietiche. Quindi una sorta di tumore delle cellule del sangue. Esistono due grossi tipi di leucemie: quelle della linea mieloide da cui si originano i globuli rossi, piastrine, e alcuni globuli bianchi ossia i neutrofili, eosinofili, basofili e monociti e quelle della linea linfoide da cui si originano i linfociti. Qualunque sia dunque il tipo di leucemia sia mieloblastica che linfoblastica sarà dunque caratterizzata da insufficiente produzione di globuli bianchi che quindi saranno presenti in basso numero nel sangue. Nel caso di leucemia mieloide avremo valori bassi di neutrofili, nel caso di leucemia alla linea linfoide avremo invece carenza di linfociti.
Trattamento dei globuli bianchi bassi: i rimedi.
Ma cosa si può fare per rimediare a valori bassi di globuli bianchi nel sangue? Non esiste un trattamento che sia onnicomprensivo di tutte le possibili situazioni che una leucopenia può causare dato che i rimedi adatti vanno stabilite in funzione della causa, le linee guida generali pertanto sono:
- Una corretta diagnosi che determini con precisione la causa che ha prodotto la leucopenia.
- Eliminazione della causa.
Leucopenia ed alimentazione.
Poiché come si è visto le possibili eziologie della leucopenia sono innumerevoli non esiste una dieta che vada bene per ogni situazione. Pertanto un consiglio generale su cosa mangiare in caso di valori ematici alterati è quello di seguire una dieta equilibrata non sbilanciata nelle sue componenti che fornisca il giusto apporto di nutrienti.
Volendo dare qualche informazione alimentare in merito a valori di globuli bianchi bassi possiamo dire che è importante l'assunzione della Vitamina B9 ovvero l'acido folico la cui carenza può provocare una indesiderata maturazione detta megaloblastica dei globuli rossi all'interno del midollo osseo, da questo potrebbe scaturire una anemia macrocitica che si accompagna naturalmente alla leucopenia. La dose quotidiana di Vitamina B9 è di circa 0,2 mg ed una dieta sana ed equilibrata nei nutrienti copre tale fabbisogno.
Anche una carenza di vitamina B4 conosciuta anche come adenina, può causare una riduzione del numero di globuli bianchi, tuttavia tale situazione è estremamente rara in quanto le proteine di origine animale ne apportano una quantità notevole. Il problema potrebbe interessare Vegetariani e soprattutto Vegani che hanno una dieta alimentare povera o del tutto priva di proteine animali.
Leucopenia in gravidanza.
Valori di globuli bianchi bassi in genere non rientrano tra i disturbi tipici della gravidanza e se si verificano in tale periodo hanno altre cause su cui occorre indagare. Tuttavia una leucopenia contenuta non deve essere alcun motivo di allarme e se non supportata da alcuna patologia richiede solo un monitoraggio periodico dato che non comporta rischi ne per la mamma ne per il bambino.