Gonorrea: sintomi e terapia della blenorragia maschile e femminile
Scopriamo i sintomi della gonorrea, la terapia più efficace per evitare che la blenorragia maschile o femminile degeneri con conseguenze fastidiose e come prevenirne il contagio che avviene quasi sempre con rapporti intimi non corretti e solo raramente attraverso oggetti contaminati dal virus.
Cosa è la gonorrea?
La gonorrea o blenorragia o ancora nel linguaggio volgare scolo è una malattia venerea o più correttamente una Malattia Sessualmente Trasmissibile (MST). Dove una MST è una infezione il cui contagio avviene durante rapporti intimi di qualunque tipo essi siano. Con più precisione la gonorrea è l’infezione da Neisseria gonorrhoeae , (noto anche come gonococco di Neisser da Albert Neisser suo scopritore), un batterio gram negativo (si presenta rosa o rosso alla colorazione di Gram ) del diametro
Come si trasmette la blenorragia maschile e femminile?
Il contagio avviene quasi sempre con rapporti intimi: vaginali, anali e oro-genitali con individui infetti o da madre infetta a figlio nel canale del parto. Teoricamente possibile, ma estremamente raro, è anche il contagio attraverso oggetti contaminati come: servizi igienici e strumenti di toletta.
Il batterio durante i rapporti sessuali passa dalle mucose infette a quelle sane e da qui penetra all’interno del corpo. Gli organi che sono interessati dalla infezione sono: uretra, cervice uterina (collo dell’utero), raramente la vagina le cui mucose sono fortemente cheratinizzate (ricche di tessuto corneo) e come tale difficilmente penetrabili, ano, retto, faringe e la congiuntiva degli occhi (principalmente nei neonati che contraggono l’infezione durante il parto o raramente negli adulti per contatto degli occhi con secrezioni infette).
Da questi organi, successivamente, il batterio può diffondersi in regioni ed organi limitrofi o passare nel sangue (batteriemia) ed infettare anche organi lontani.
Epidemiolgia della gonorrea. Quanto è diffusa la malattia. La blenorragia è la malattia sessualmente trasmissibile più diffusa nel mondo. Si stima infatti che essa abbia una incidenza annua di 62 milioni di nuove infezioni. Tali numeri comunque sono sicuramente sottostimati per la mancanza di dati precisi in molte regioni dl globo ed anche perchè molte infezioni procedono in maniera asintomatica e quindi non si sa di essere ammalati. In Italia, nella metà degli anni settanta, le infezioni erano di 3000 casi annui. Da quel momento però, progressivamente, sono calate fino ad arrivare a meno di 500 casi nel 1996. Da tale data in poi la situazione si è più o meno stabilizzata. La fascia di età più interessata all’infezione di gonorrea è quella compresa tra i 15 ed i 24 anni. |
Puoi approfondire quali sono e come si manifestano le più comuni malattie sessualmente trasmissibili causate da virus e batteri che si trasmettono appunto attraverso rapporti intimi.
Sintomi e quadro clinico della malattia.
Il quadro clinico della malattia non è univoco anzi si presenta in maniera notevolmente diversa al variare del sesso, dell’età e dei costumi sessuali del paziente e per tale motivo considereremo separatamente i vari casi.
Sintomi nell’uomo eterosessuale/omosessuale.
La localizzazione iniziale del batterio è nella parte anteriore dell’uretra (prossimale al meato urinario posto sulla testa del glande) e da questa poi risale nell’uretra posteriore . Il batterio una volta penetrato ha una incubazione che va da 2 a 14 giorni. Trascorso tale periodo compare il quadro clinico noto come uretrite gonococcica che si presenta con la sintomatologia che segue:
Può accadere che secrezioni infette dal batterio vengano a contatto con l’occhio e la congiuntiva può essere infettata dal batterio scatenando la congiuntivite gonococcica che si presenta con i seguenti sintomi:
In alcuni soggetti (non molto frequentemente) nonostante infezione accertata il quadro clinico fino ad ora descritto è totalmente assente e la malattia (gonorrea silente) procede in maniera asintomatica o con sintomi talmente lievi da essere completamente ignorati. E’ questa la condizione più pericolosa perché il paziente ignorando di essere malato continuerà inconsapevolmente a diffondere l’infezione. |
Sintomi nella donna.
Il batterio si localizza inizialmente nel collo dell’utero, ma può localizzarsi anche, con minor frequenza, nell’uretra, nell’ano, negli organi dell’apparato genitale, molto raramente nel canale vaginale perché a causa della cheratizzazione della mucosa non riesce a superarne la barriera. L’incubazione in questo caso dura 7/21 giorni. La sintomatologia che ne scaturisce è la seguente:
L’infezione alla faringe (gonorrea faringea) avviene in seguito a rapporti orali e spesso è asintomatica ma può anche presentarsi con:
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Sintomi della blenorragia nelle bambine e ragazze in età prepuberale.
E’ di norma la conseguenza di un abuso sessuale. La sintomatologia varierà in funzione dell’abuso subito.
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Sintomi della malattia nei ragazzi in età prepuberale.
Anche in questo caso l’infezione è quasi sempre conseguenza di abusi sessuali. Sono il quadro clinico che ne può derivare quello di gonorrea rettale o di faringite gonococcica. La sintomatologia è la stessa di quella presentata dalle bambine per le medesima infezioni. |
Sintomi della gonorrea nei neonati.
L’infezione di gonorrea nei neonati avviene per contatto degli occhi con le mucose infette della madre nel canale vaginale durante il parto. Si parla in questo caso di congiuntivite neonatale gonococcica o di oftalmia neonatorum gonococcica.
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Diagnosi della blenorragia.
La diagnosi basata sull’osservazione del quadro clinico (analisi dei sintomi e segni) è possibile solo per gli uomini affetti da uretrite gonococcica in cui sia presente la caratteristica secrezione muco-purulente dal meato urinario (scolo). Comunque anche se questa non è presente in forme così manifeste l’infezione viene comunque diagnosticata in maniera quasi immediata identificando al microscopio il batterio in un campione di secrezione uretrale prelevata introducendo un tampone nel meato urinario.
Più complessa è la diagnosi nelle donne dove le secrezioni prelevate con un tampone dal collo dell’utero evidenziano il batterio solo in 60 casi su 100. In casi dubbi le secrezioni prelevate vengono analizzate in laboratorio per l’identificazione del Neisseria gonorrhoeae. In passato l’analisi veniva effettuata effettuando una coltura del campione prelevato e poi esaminandola al microscopio per individuare il batterio. L’analisi era affidabile ma richiedeva tempi lunghi. Attualmente sono stati messi a punto test egualmente sicuri ma molto più rapidi che ricercano l’RNA batterico direttamente.
Va notato che è buona norma una volta acclarata l’infezione da gonorrea eseguire i test per le altre malattie sessualmente trasmissibili e cioè infezione da Clamydia, da HIV e della sifilide.
Terapia: il trattamento farmacologico e prevenzione.
Trattandosi di una infezione batterica la terapia è antibiotica. Inizialmente veniva utilizzata la pennicillina che tuttora si usa. Ma la selezione di ceppi batterici resistenti a tale antibiotico hanno indotto a terapie con antibiotici diversi come cefixina o ceftriaxone. Inoltre poiché spesso l’infezione da gonococco è accompagnata da quella di Chlamydia, che ha una incubazione più lunga e quindi si presenta dopo la conclamazione del quadro clinico della blemorragia, si usa la l’azitromicina che è risolutiva per entrambe le malattie.
La terapia va va ovviamente somministrata a tutti gli eventuali partners con cui si hanno avuto rapporti sessuali.
Durante la terapia e nei giorni immediatamente successivi la guarigione ( finchè non si è certi che non sono in atto eventuali reinfezioni ) è necessario non avere rapporti sessuali. L’infezione di gonorrea e la guarigione non determinano immunità al batterio per cui è possibile contrarre nuovamente la malattia.
Prevenzione.
L’unica maniera per essere certi di non contrarre la malattia è l’astinenza sessuale. Se si hanno rapporti sessuali è possibile ridurre il rischio dell’infezione ma non azzerarlo completamente. Le semplici norme per ridurre detto rischio di infezione sono:
- Non praticare sesso con una molteplicità di partners.
- Non praticare sesso con un partner che abbia molteplicità di rapporti.
- Usare in maniera corretta il preservativo in lattice qualunque tipo di rapporto sessuale si pratichi.
Possibili conseguenze e rischi della gonorrea non trattata.
La blenorragia se non trattata può dare gravissime conseguenze. La cosa è può verificarsi con maggior facilità nelle donne perchè, con frequenza molto più elevata che non negli uomini, l’infezione si presenta in maniera asintomatica e quindi non ci si accorge di essere ammalati.
Nelle donne il batterio dal collo dell’utero può passare agli organi riproduttivi interni: ovaie e tube. Le prima grave conseguenza può essere la salpingite. La salpingite è una grave infiammazione delle tube di Falloppio che mettono in comunicazione le ovaie con la cavità uterina. Una possibile conseguenza di tale infiammazione può essere infertilità e sterilità. Altra severa conseguenza della gonorrea non trattata può essere la PID (Malattia Infiammatoria Pelvica). La PID è una severa infiammazione di tutti gli organi dell’apparato riproduttivo femminile. Può provocare gravidanze ectopiche (fuori dalla cavità uterina), Infertilità e sterilità.
Nell’uomo se l’infezione dall’uretra anteriore passa a quella posteriori può causare postatti (infiammazioni della prostata), stenosi e cicatrici del canale uretrale con conseguenza per il deflusso libero delle urine. Ulteriore possibilità è l’interessamento e infiammazione dell’apparato genitale maschile ed in particolare dell’epididimio. Dove l’epididimio è un dotto che collega il testicolo al dotto deferente ed attraverso cui passano gli spermatozoi prodotti nel testicolo stesso. L’epididimite può condurre alla sterilità.
Nei neonati oftalmia neonatorum gonococcica può dare cecità. In tutti i soggetti il batterio può passare nel sangue e da qui raggiungere e compromettere organi e tessuti. Si possono avere compromissioni cardiache, infiammazioni delle capsule sinoviali articolari, infezioni sanguigne, lesioni cutanee distribuite in varie regioni corporee, etc.
Una infezione di gonorrea in gravidanza può aumentare rischio di aborto o di nascita prematura. Se non trattata la malattia, come già detto, può trasmettersi al neonato durante il parto per contatto con le mucose infette della madre provocando oftalmia neonatorum gonococcica e raramente faringite gonococcica. Si consiglia lo screening dell’infezione nei primi mesi di gravidanza. Per limitare i rischi della congiuntivite ai neonati di routine si somministra ad una ora dalla nascita collirio antibiotico.