Ibuprofene: indicazioni, effetti collaterali, controindicazioni e farmaci
Ultimo aggiornamento:
Scopriamo quali sono le indicazioni d'uso dell'ibuprofene, una efficacie molecola antinfiammatoria, antidolorifica e antifebbrile. Vediamo quali sono i possibili effetti collaterali, le controindicazioni e i farmaci in commercio che sono basati su questo principio attivo.
Cos'è l’ibuprofene?
L’ibuprofene è una molecola di sintesi (quindi non un composto naturale), appartenente alla famiglia dei farmaci antiinfiammatori non steroidei, anche noti come FANS. Questi sono farmaci ad attività antinfiammatoria, analgesica (antidolorifica) ed antipiretica (antifebbre), che strutturalmente si differenziano dai farmaci antiinfiammatori cortisonici, caratterizzati invece dal nucleo steroideo (ecco il perché della dicitura “non steroidei”). I FANS si dividono, in base alle caratteristiche chimico-strutturali, nelle seguenti classi:
- Salicilati, tra i quali troviamo l’acido acetilsalicilico (aspirina, vivin C),
- Acidi enolici, tra cui troviamo Piroxicam, Meloxicam, Lisina.
- Acidi acetici, tra cui troviamo il Nimesulide.
- Acidi propionici, classe alla quale appartiene l’ibuprofene e nella quale troviamo inoltre il ketoprofene (oki)o il moment.
Meccanismo d’azione.
Quando vi è un danno a tessuti e cellule, l’enzima fosfolipasi A2 fa sì che dai fosfolipidi di membrana venga rilasciato acido arachidonico, un acido grasso poliinsaturo che viene assunto attraverso l’alimentazione e che viene poi processato ed esterificato proprio a livello dei fosfolipidi di membrana cellulari.
L’acido arachidonico, una volta rilasciato, può essere convertito in prostaglandine, prostacicline e trombossani ad opera dell’enzima ciclossigenasi (anche noto come COX), o in leucotrieni ad opera dell’enzima lipossigenasi.
Il bersaglio dei FANS, e quindi dell’ibuprofene, è proprio la COX, enzima presente nel nostro organismo in due isoforme note come COX1 e COX2.
L’ibuprofene, e i FANS in generale, vanno ad inibire la ciclossigenasi (in maniera non selettiva, infatti, inibiscono sia la COX1 che la COX2), provocando quindi il blocco della conversione di acido arachidonico in mediatori dell’infiammazione quali prostaglandine, prostacicline e trombossani e risolvendo infiammazione, dolore e febbre che possono svilupparsi in seguito proprio a produzione dei precedentemente menzionati mediatori.
Indicativamente dopo mezzora dall'assunzione, l’ibuprofene inizia il suo effetto e successivamente viene eliminato attraverso le urine.
A che serve? Gli effetti di questa molecola.
Non tutti i principi attivi appartenenti alle classi di FANS appena citate possiedono però attività sia antiinfiammatorie che analgesiche che antipiretiche.
Alcuni ad esempio presentano attività solo antiinfiammatoria, altri solo analgesica e antipiretica.
L’ibuprofene invece, è stato visto avere attività antipiretiche, antidolorifiche e antiinfiammatorie.
A differenza dell’aspirina, che oltre a possedere le appena menzionate proprietà presenta proprietà antiaggreganti piastriniche e anticoagulanti, l’ibuprofene non è caratterizzato da queste due ultime proprietà.
Questi effetti dell’aspirina sono dovuti alla sue peculiarità strutturali, in quanto essa è in grado di legarsi alla ciclossigenasi piastrinica andando a bloccare la formazione di trombossano che è in grado di provocare aggregazione delle piastrine.
Indicazioni terapeutiche dei farmaci a base di ibuprofene.
Avendo esaminato le proprietà terapeutiche e il meccanismo d’azione dell’ibuprofene, vediamo ora insieme per il trattamento di quali disturbi può essere usato. Le indicazioni sono:
- Stati infiammatori
- Stati febbrili
- Stati dolorosi.
Può essere quindi utilizzato in caso di:
Dolori vari.
L' ibuprofene è quindi indicato in caso di dolori mestruali (dismenorrea), dolori muscolari e del sistema scheletrico, tra i quali ad esempio torcicollo (dolore alla cervicale) e mal di schiena (lombalgia), mal di denti, mal di testa (cefalea) o anche per contrastare il dolore post-operatorio.
Febbre.
Grazie alla sua attività antipiretica l'ibuprofene può ridurre la temperatura corporea, ad esempio quando si è influenzati.
Approfondisci le possibili cause di febbricola persistente diurna o notturna.
Stati infiammatori: otite e gotta.
I farmaci a base di ibuprofene, servono a risolvere stati infiammatori quali l’otite, una patologia infiammatoria che colpisce l’orecchio e per il trattamento dell’infiammazione e del dolore, caratteristici della patologia del metabolismo nota con il nome di gotta (patologia in cui si verificano degli episodi artritici ricorrenti con infiammazione, dolore, rossore e gonfiore delle articolazioni, in particolar modo di quella dell’alluce del piede).
Quando, invece non è indicato.
Vi sono casi in può essere indicata l'assunzione di altri fans al posto dell' ibuprofene, che hanno proprietà più specifiche:
- In caso invece di stati infiammatori/dolorosi quali mal di gola, tonsillite, faringite, è meglio agire a livello locale che per via sistemica quindi, si sconsiglia l’uso di ibuprofene ma si consiglia invece di trattare il cavo orale con spray, collutori, pastiglie (quindi per via locale) a base di farmaci degli acidi arilpropionici come il flurbiprofene.
- Inoltre, l’ibuprofene può essere usato in caso di raffreddore, ma in questo caso, l’aspirina è in grado di fornire effetti maggiormente benefici.
- Infine, l’ibuprofene non va usato in caso di tosse in quanto quest’ultima non è una condizione associata né ad infiammazione, né a dolore, né ad aumento della temperatura corporea; difatti, i farmaci che si utilizzano per il trattamento della tosse, sia essa secca o grassa, agiscono con tutt'altri meccanismi.
Effetti collaterali di questo FANS.
L’ibuprofene fa male? E’ pericoloso? Quali sono gli effetti collaterali che possono verificarsi anche e soprattutto in caso di abuso di farmaci a base di questo principio attivo? Queste sono le domande che più frequentemente si rivolgono al medico e al farmacista.
In genere, l’effetto collaterale che maggiormente si riscontra in caso di assunzione di FANS, e quindi di ibuprofene, è l’insorgenza di manifestazioni a livello gastrointestinale quali diarrea, vomito, nausea, ma soprattutto bruciore di stomaco, oltre a reazioni allergiche dovute ad ipersensibilità al principio attivo; se l’uso è prolungato e a dosi elevate, l’ibuprofene, e i FANS in generale, possono portare a ulcera gastrica con sanguinamento o possono peggiorare tale condizione.
Puoi approfondire con quali sintomi si manifesta una reazione allergica.
A dosi elevate (tra i 1200 e i 2400 milligrammi al giorno), possono verificarsi inoltre, effetti collaterali gravi tra cui:
- manifestazioni a livello cardiovascolare, tra le quali infarto e insufficienza cardiaca,
- disturbi del sistema nervoso centrale, tra cui irritabilità, insonnia e vertigini,
- manifestazioni a livello dermatologico, quali irritazione, arrossamento, prurito,
- disturbi ematici, tra cui riduzione del numero di piastrine ed anemia,
- disturbi visivi,
- disturbi renali, sono rari, ma vi può essere ad esempio insufficienza renale in soggetti con problemi renali preesistenti,
- disturbi a livello respiratorio, tra i quali difficoltà nel respirare (dispnea), peggioramento di patologia asmatica e spasmi ai bronchi.
Quanto prenderne? E come?
Alla luce dell’esame degli effetti collaterali che l’assunzione di questo FANS può causare, diciamo che, in linea generale, è importante utilizzare questo farmaco stando attenti alle quantità (è bene cercare di assumere dosaggi bassi o intermedi quali il 200 o il 400 milligrammi) e al tempo (assumerlo solo in caso di bisogno, non per tanti giorni consecutivi ed evitando di assumerne più di uno al giorno).
Per quel che riguarda le forme farmaceutiche lo ritroviamo in:
- compresse (rivestite ed effervescenti), granulato in bustine per soluzione orale, gocce orali, fiale, capsule, supposte (queste forme farmaceutiche sono indicate soprattutto in chi ha febbre e dolori e infiammazioni sistemiche),
- cerotti e gel ad uso topico (per chi ha necessità di combattere dolori e infiammazioni localizzati),
- sciroppo, anche con aromi alla frutta per una migliore accettabilità da parte soprattutto dei bambini (questa formulazione, come pure gocce e fiale, è indicata in tutti quei pazienti che, anche se non bambini, non riescono ad esempio a ingoiare capsule e compresse varie),
- soluzione ad uso vaginale, per tutti quei pazienti che devono contrastare dolori o infiammazioni a livello della regione pubica,
- soluzione iniettabile per uso intramuscolare o per uso endovenoso.
Controindicazioni dell’ibuprofene.
Avendo esaminato gli effetti collaterali è evidente che l'ibuprofene è controindicato ad alcune categorie di persone.
Pazienti con ulcera.
L'ibuprofene, come tutti i FANS, deve essere evitato in caso di ulcera gastrica o duodenale perchè irrita la mucosa gastrica e può provocare emorragie.
Ipertesi.
L'ibuprofene può provocare ritenzione di liquidi e quindi dovrebbe essere assunto con cautela in soggetti che soffrono di scompenso cardiaco o ipertensione.
Allergici.
L'ibuprofene deve essere evitato in caso di allergia nota al farmaco o ad uno degli altri componenti (principi attivi ed eccipienti) presenti.
Anziani.
A causa della possibilità di insorgenza di emorragie, l'ibuprofene non è indicato per pazienti anziani che hanno un aumento della frequenza di tali reazioni avverse.
Gravidanza ed allattamento.
Inoltre, l’uso di ibuprofene è sconsigliato in gravidanza, in particolare nel secondo e nel terzo trimestre, in quanto sono stati riscontrati rischi maggiori di aborto spontaneo, di sviluppo di malformazioni cardiache, di gastroschisi (o laparoschisi, ossia quella condizione nella quale gli organi addominali del feto crescono fuori dall'addome del feto stesso), disturbi renali e cardiopolmonari.
Durante l’allattamento non è consigliabile utilizzare ibuprofene, in quanto questa molecola passa poco nel latte materno ma comunque in potrebbe provocare danni al lattante.
Può essere inoltre usato in caso di assunzione di pillola anticoncezionale in quanto è stato visto non interagire con quest’ultima.
Farmaci in commercio a base di ibuprofene.
In commercio ritroviamo svariati farmaci che contengono ibuprofene, ma lo ritroviamo anche come generico, ossia come farmaco equivalente. A seconda però del dosaggio, i farmaci a base di questo attivo sono soggetti a prescrizione (da 600 milligrammi in poi) o sono senza obbligo di prescrizione (fino a 400 milligrammi).Il prezzo può variare da 5-6 euro a 8-9 euro se non soggetto a prescrizione, mentre se soggetto a prescrizione il prezzo può aumentare o può essere richiesto solo un piccolo ticket se prescritto su ricetta del sistema sanitario nazionale.
Tra le specialità a base di ibuprofene troviamo:
- Moment: indicato per dolori di varia natura (mal di testa, mal di denti, nevralgie) e per trattare i sintomi degli stati febbrili.
- Moment act: è indicato negli adulti e negli adolescenti (età superiore ai 12 anni) per calmare dolori di varia natura.
- Buscofen: indicato per dolori di varia natura (mal di testa, mal di denti, nevralgie).
- Brufen: indicato in tutte le sue manifestazioni di osteoartrosi (artrosi cervicale, artrosi della spalla, dell’anca, artrosi diffusa, ecc.).
- Nurofen: indicato in caso di mal di testa, mal di denti, dolori muscolari, dolori mestruali e come coadiuvante nel trattamento degli stati influenzali.
- Cibalgina: indicato per dolori di varia origine (mestruali, mal di testa, mal di denti, ecc.).
- Spididol: indicato per dolori di varia natura (mal di testa, mal di denti, nevralgie) e per trattare i sintomi degli stati febbrili.
Ibuprofene, paracetamolo o aspirina?
Paracetamolo Ibuprofene e aspirina sono farmaci con una azione analgesica, ma non sono la stessa cosa.
- Il paracetamolo (tachipirina) può alleviare il dolore e ridurre la febbre.
- L’ibuprofene è antipiretico, antidolorifico ed ha anche un effetto antinfiammatorio.
- L’aspirina ha effetti analgesici, antinfiammatori e antipiretici ed anche effetto antiaggregante sulle piastrine.