Incontinenza urinaria femminile: cause, rimedi ed esercizi
Quali sono le cause dell?incontinenza urinaria femminile? Quali le cure? Esistono rimedi ed esercizi che possono aiutare a risolvere il problema senza ricorrere ai farmaci? In quali casi è necessario un intervento? Scopriamolo.
Caratteristiche dell’incontinenza urinaria femminile.
L’incontinenza urinaria è l’impossibilità di trattenere le urine in momenti che non sono quelli della minzione e pertanto una fuoriuscita senza controllo di queste.
Sebbene l’incontinenza possa insorgere a qualsiasi età sia nelle donne che negli uomini, generalmente quella femminile e più diffusa della maschile, per varie cause:
- la conformazione anatomica, le donne hanno un’uretra più breve, circa 3 cm, mentre gli uomini di circa 16 cm;
- gli ormoni: con l’aumentare dell’età diminuisce il livello di estrogeni, il rivestimento della vagina diviene più sottile ed anelastico ed i muscoli che controllano la fuoriuscita dell’urina si indeboliscono.
- le gravidanze rilassano, infatti, i muscoli della parete vescicale rendendo più difficile il controllo della minzione. Maggiore è il numero dei parti e tanto più probabile è l’incontinenza urinaria.
Generalmente comunque la perdita di urine si verifica ogni qual volta la complessa catena che determina la minzione viene compromessa in qualche punto: a livello di elaborazione corticale, del midollo, delle vie nervose che connettono questo a muscolo detrusore e sfinteri, dei detrusori e degli sfinteri medesimi ed ancora per problemi della muscolatura pelvica che comunque deve contrarsi per assicurare la minzione. Tuttavia esistono alcune differenze tra le varie fasce di età ed il sesso.
Tipologie:
in campo medico si classificano diversi tipi di incontinenza femminile:
- Incontinenza da stress o sforzo. Dove le perdite di urina sono causate da pressione esercitata sulla vescica in seguito ad uno sforzo come può essere: tosse, risata, starnuto, sforzo fisico, ecc..
- Incontinenza per iperattività della vescica. Denominata anche OAB, acronimo della locuzione anglosassone Over Active Bladder. Dove le perdite sono provocate dalla attività spontanea dello strato muscolare che riveste la parete interna della vescica detto muscolo detrusore le cui contrazione determinano l’espulsione dell’urina.
- Incontinenza da rigurgito. Dove le perdite sono provocate dalla situazione di sovrappressione che si esercita sullo sfintere che serra l’uretra. Sovrappressione provocata dal fatto che la vescica non riesce a svuotarsi completamente e quindi si riempie oltre il limite fisiologico.
Un disturbo spesso sottovalutato. Spesso l’incontinenza urinaria femminile, non viene neanche considerata una malattia che possa essere curata. I motivi di tale atteggiamento sono fondamentalmente di due tipi:
Per tutti questi motivi, da statistiche effettuate, risulta che meno del 10% delle donne, che soffrono di tale patologia, segue una terapia specifica. |
La conseguenza di quest’atteggiamento è un drastico peggioramento della qualità della vita ed un disagio sociale ed anche economico. Negli USA, dove sono appassionati di statistiche, si è valutato che l’incontinenza comporta per una donna in menopausa una spesa annua superiore ai 3000 US$ per assorbenti, pannoloni, etc.
Cause della perdita di urine: sforzi fisici, parto e patologie.
Le cause che determinano l’incontinenza sono diverse a secondo ovviamente della tipologia.
L’incontinenza da stress o sforzo che è il tipo più frequente di incontinenza nelle donne e colpisce sia giovani che anziane, è causata da una debolezza dello sfintere dovuto a parti laboriosi, sovrappeso, effetti indesiderati di alcune terapie farmacologiche o anche da un’anomalia congenita dell’utero. Nelle donne in menopausa tale tipo di incontinenza è molto frequente ed è dovuta alla carenza di estrogeni che riduce la resistenza dell’uretra.
L’ incontinenza per iperattività della vescica (OAB) è conseguente disfunzioni del sistema nervoso che possono essere susseguenti a malattie come il Parkinson, sclerosi multipla, spina bifida.
L’incontinenza da rigurgito è causata o da mancanza dello stimolo di riempimento della vescica o da ostacoli che ne impediscono il completo svuotamento. Nel primo caso patologie, come può essere la sclerosi a placche, interferiscono con gli stimoli nervosi e fanno si che la vescica si riempia oltre il limite fisiologico. Nel secondo caso ostacoli come calcoli, stenosi dell’uretra, tumori possono ostruire parzialmente le vie urinarie ed impedire il totale svuotamento della vescica.
Diagnosi dell’incontinenza nella donna.
Fondamentale per la giusta scelta terapeutica è una diagnosi corretta.
Il primo passo per tale formulazione è la visita uro ginecologica che può identificare problemi quali il prolasso vescicale caratterizzato da un indebolimento dei legamenti che sostengono gli organi quali vescica, uretra, retto ed utero.
Il prolasso vescicale o cistocele causa un abbassamento della vescica e dell’uretra con conseguente incontinenza e fuoriuscita dell’urina durante un colpo di tosse o durante qualsiasi operazione che aumenti la pressione all’interno della cavità addominale.
La visita ginecologica dovrà essere corredata da analisi delle urine, urino coltura (determina presenza di batteri e loro specie), da ecografia dei reni e della vescica e da un esame uro dinamico che permette di stabilire la funzionalità dello sfintere e le eventuali perdite di urina.
Rimedi per l'incontinenza urinaria: farmaci ed esercizi.
Prima di ogni terapia può migliorare consistentemente i sintomi della patologia uno stile di vita adeguato: controllare l’obesità, praticare una costante ed opportuna attività fisica, eliminare fumo ed alcool, seguire una dieta che elimini caffeina e sostanze simili, sostanze diuretiche e bevande gasate,
La terapia prevede 3 diverse possibilità:
Esercizi di riabilitazione.
Servono nell’incontinenza da sforzo e per problemi dello sfintere urinario. Tali esercizi e rinforzano la muscolatura pelvica e talvolta si associano anche a stimolazioni elettriche che migliorano il tono muscolare.
Gli esercizi di Kegel dal nome del loro ideatore, consistono nel contrarre e rilassare i muscoli pelvici attorno alla vagina, all’uretra ed al retto, con contrazioni volontarie più o meno intense.
La donna, seduta, in piedi o distesa, deve contrarre i muscoli per dieci secondi e poi rilasciarli per altri dieci. L’esercizio va ripetuto tre volte al giorno per 10/20 volte.Per localizzare con esattezza quali muscoli contrarre, occorre inserire un dito nella vagina, contrarre i muscoli e e bloccare il flusso di urina. Se quest’ultimo si arresta e si avverte pressione sul dito,vuol dire che i muscoli contratti sono quelli giusti.
La terapia farmacologica.
I farmaci utilizzati sono ovviamente diversi a seconda del tipo di incontinenza e dell’età della paziente. La base comune è costituita comunque da farmaci che rinforzano e tonificano la muscolatura come la duloxetina. Per le donne in menopausa si ricorre spesso alla terapia ormonale sostitutiva perché favorisce un consistente miglioramento del tono muscolare pelvico. L’ incontinenza per iperattività (OAB) è curata con somministrazione di antidepressivi del tipo triciclico.
Approfondisci i pro ed i contro della terapia ormonale sostitutiva in menopausa.
La terapia chirurgica: quando è necessaria l'intervento.
Tende a correggere per via chirurgica la causa che determina l’incontinenza.
Per correggere problemi dello sfintere sii hanno vari tipi di trattamenti:
- interventi di chirurgia plastica che servono a correggere il prolasso vescicale che consistono nell’introdurre delle reti artificiali per sostenere la vescica e riportarla nella sua fisiologica posizione.
- Introduzione di protesi che fungono da sfinteri artificiali,in caso che lo sfintere naturale non chiuda adeguatamente.
- Iniezioni di collagene intorno all’uretra per rafforzare il tono muscolare.