Incontinenza urinaria maschile: cause, rimedi e terapia

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Quali sono le cause dell’incontinenza urinaria maschile? Esistono rimedi per controllare il fastidioso disturbo? Quali sono le terapie necessarie per eliminare le perdite incontrollate di urina legate a patologie sottostanti? Approfondiamo il tema.

Cos’è, e quando si manifesta l’incontinenza urinaria maschile.

Sebbene l’incontinenza urinaria maschile sia meno diffusa di quella femminile, soprattutto in tarda età, questa incontrollabile perdita di urine può manifestarsi anche negli uomini.

L’incontinenza maschile colpisce soprattutto gli anziani, con l’età, infatti, si verificano nell’organismo numerosi cambiamenti sia a livello cerebrale, il soggetto non è più in grado di controllare coscientemente la minzione, sia a livello fisico, in quanto si verifica, una diminuzione della capacità vescicale e della velocità del flusso urinario vescico-uretrale.

Sebbene tutti questi cambiamenti legati all’età aumentino la possibilità che si verifichi incontinenza, essa può presentarsi anche nei giovani adulti quando interviene una patologia esterna.

Tipologie.

L’incontinenza urinaria maschile può manifestarsi in vari modi:

La perdita di urine negli uomini può inoltre può essere suddivisa in diverse tipologie sulla base dei sintomi che lo caratterizzano, per cui avremo:

Cause delle perdite di urina: si riconoscono dai sintomi.

Le cause che determinano l’incontinenza maschile sono associate alla sintomatologia specifica delle patologie sottostanti. Possiamo suddividerle in tre categorie:

Nell’ambito di queste tre generali categorie numerosissime sono le patologie che possono provocare le incontinenze, elenchiamo di seguito le più comuni:

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Diagnosi per l’incontinenza maschile.

Per una giusta terapia è necessaria un’esatta diagnosi che evidenzi le cause dell’incontinenza. Oltre che l’esame del quadro clinico, la diagnosi, che verrà effettuata dall’urologo, o dal geriatra in età avanzata, si avvale di tutte le indagini strumentali dell’apparato uro genitale: ecografia, urografia con contrasto, risonanza magnetica etc.

Terapia: farmacologica e chirurgica

La terapia per l'incontinenza urinaria maschile varia a seconda dell’età e della causa dell’ incontinenza e generalmente può dare buoni risultati.

Prevenzione delle perdite: spesso bastano poche regole comportamentali

  • Una corretta dieta alimentare che riduca il sovrappeso che influenza negativamente il corretto funzionamento della muscolatura pelvica.
  • Un regolare esercizio fisico ed in età avanzata esercizi specifici per il tono muscolare del fondo pelvico.
  • L’eliminazione di fattori di rischio come fumo, eccessi di alcool e bevande che contengono caffeina che irritano la vescica.
  • Controllo della minzione che si attua urinando intenzionalmente ogni 2/3 ore per tenere la vescica vuota.
  • Possono rivelarsi utili tecniche di fisioterapia unite a stimolazioni elettriche per rieducare la muscolatura pelvica e gli sfinteri.

Terapia farmacologica.

Esistono molecole che rinforzano la muscolatura e distendono la vescica curano fondamentalmente l’incontinenza da urgenza, come la duloxetina o la Tolterodina. Ma la presenza di numerosi e gravi effetti collaterali ne riducono notevolmente il loro utilizzo.

Terapia chirurgica.

I casi più gravi di incontinenza, soprattutto quelli provocati da ostruzioni o da aumento di volume della prostata, possono essere corretti chirurgicamente.

Per contenere fondamentalmente l’incontinenza da iperflusso si utilizzano protesi regolabili che consentono di strozzare l’uretra regolandone la compressione o benderelle che sostengono l’uretra. Nei casi gravi l’unica possibilità è costituita dall’impianto di uno sfintere urinario artificiale.

Per l’incontinenza provocata da aumento di volume della prostata o da altre ostruzioni è necessario asportare la prostata, tutta o in parte.

Nel trattamento dell’incontinenza funzionale può essere d’aiuto l’uso di fasce costrittive e di pannolini che però vanno utilizzati solo quando è strettamente necessario.

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