Insufficienza renale acuta: sintomi, cause, dieta e terapia

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Dottoressa Marilena Grassi (Biologia e Nutrizione) Consulente Scientifico:
Dottoressa Marilena Grassi
(Specialista in biologia e nutrizione)

Quali sono le cause dell'insufficienza renale acuta e quale la terapia medica prevista? Con quali sintomi si manifesta la patologia e qual'è la dieta più adatta per il paziente che ne è affetto? Approfondiamo e rispondiamo alle domande più frequenti su tale grave disturbo.

Cos'è l’insufficienza renale acuta?

L’insufficienza renale acuta (IRA) è una malattia che compromette la funzionalità dei reni in maniera rapida ed aggressiva, ovvero non permette a questi organi di portare a compimento il proprio lavoro, che è essenzialmente quello di filtrare le scorie metaboliche dal sangue (come creatinina e azoto ureico) e di regolare l’equilibrio elettrolitico del nostro organismo.

Sebbene l'insufficienza renale acuta possa interessare soggetti di tutte le età, è più comune negli anziani.

Tipi e stadi della patologia secondo i criteri RIFLE e AKIN.

Il gruppo di studio Acute Dialysis Quality Initiative o ADQI, per classificare l’insufficienza renale acuta, ha proposto un criterio denominato RIFLE successivamente revisionato dal gruppo di studio denominato Acute Kidney Injury Network (AKIN) che ha stabilito criteri più esaurienti.

Criterio RIFLE.

L'insufficienza renale acuta viene quantificata dai criteri RIFLE in base a due variabili: concentrazione di creatinina serica e la diuresi.

RIFLE è l'acronimo inglese di:

Bisogna tenere presente che maggiore è il RIFLE, più elevato è il rischio di morte.

Criterio AKIN.

Secondo il criterio AKIN, siamo di fronte ad insufficienza renale acuta, se la concentrazione di creatinina in 48 ore aumenta di 0,3 mg/dl.Gli stadi di gravità dell’IRA sono i seguenti:

Sintomi: come si manifesta questa patologia dei reni.

L’insufficienza renale acuta si può riconoscere da alcuni sintomi che possono far sospettare la patologia. Tuttavia i sintomi dipendono dalla gravità dell'insufficienza dalla velocità di progressione della malattia e dalle cause sottostanti.

I sintomi più comuni sono:

Puoi approfondire le caratteristiche dell'azotemia alta.

Approfondisci i valori della calcemia.

Possibili complicanze.

Premesso che l'insufficienza renale acuta è già una conseguenza di altre malattie, se la condizione persiste, l'accumulo delle scorie metaboliche nell'organismo può comportare un aggravamento della sintomatologia e la comparsa di tachicardia (ritmo cardiaco accelerato) e aritmie cardiache.

Cause di insufficienza renale acuta.

Esistono fondamentalmente tre tipi di insufficienza renale acuta, che si individuano a seconda dei distretti corporei interessati dalla patologia.

Cause pre-renali: insufficiente apporto di sangue ai reni.

Il sangue accede al rene per essere soggetto al processo di filtrazione mediante le arterie renali. Si parla di insufficienza renale acuta dovuta a cause prerenali, quando il danno non è carico della struttura del rene, ma del processo di filtraggio. Solitamente è dovuta a una scarsa perfusione di sangue che induce un danno ischemico, sfociando nella necrosi renale. Quindi, non giunge al rene il giusto apporto di sangue e in tale condizione si manifesta la patologia.

Le cause che possono determinare la riduzione di flusso sanguigno sono:

Lesioni renali.

Si parla di insufficienza renale acuta dovuta a cause renali, se il problema è localizzato a livello della struttura interna del rene, ovvero a carico del parenchima renale.

Le cause principali sono le seguenti:

Cause post-renali.

La causa post-renale più comune associata all'insufficienza renale acuta è la formazione di calcoli renali, che ostruiscono gli ureteri. Si tratta di una condizione estremamente comune che nei soggetti con entrambi i reni funzionanti non causa nessun problema, mentre negli individui che hanno un solo rene può sfociare in insufficienza renale acuta, non essendoci l’altro rene che compensa la funzionalità mancante.

Insufficienza renale acuta causata dai farmaci.

Abbiamo visto che le cause dell’insufficienza renale possono essere varie e derivare da danni a carico dei reni, oppure del sistema di arterie ad essi afferenti.

I danni ai reni possono derivare, però, anche da un eccesso di farmaci. Alcuni farmaci sono, infatti, nefrotossici, e possono causare dei danni permanenti. I diuretici, molti farmaci contro l’ipertensione e i FANS possono alterare la perfusione renale, tanto che nei soggetti che sono costretti a farne uso per lunghi periodi, i reni sono messi a dura prova. Altri farmaci come antibiotici, antivirali e immunosoppressori possono danneggiare irreversibilmente il parenchima renale.

Diagnosi: dai test di laboratorio alle tecniche di imaging.

Per diagnosticare l’insufficienza renale acuta si possono effettuare vari esami:

Che fare in presenza di insufficienza renale acuta?

L’insufficienza renale acuta e le sue immediate complicanze possono essere trattate con successo se la causa viene affrontata tempestivamente.

Si può intervenire con farmaci e con un adeguato apporto nutrizionale per favorire il recupero delle funzionalità renali.

Alimentazione.

Essendo le proteine le principali responsabili della produzione di azoto che sovraccarica i reni nell'ambito del loro funzionamento, è opportuno trattare un paziente affetto da insufficienza renale acuta con una dieta ipoproteica. La maggior parte delle calorie deve provenire dai carboidrati e negli appositi negozi è possibile trovare alimenti salutistici adeguati alle esigenze di questa tipologia di pazienti, proprio a basso contenuto proteico.

E’ bene anche tenere sotto controllo il sodio, evitando quindi di esagerare con il sale da cucina e di utilizzare il dado da brodo, prodotti in scatola e altri alimenti particolarmente ‘salati’.

Per ridurre anche il fosforo, vanno limitati legumi, salumi e frutta secca, uovo e cacao.

Anche l'assunzione di acqua viene limitata ad un volume pari alla diuresi del giorno prima più la quantità persa dall'organismo. Ogni giorno il soggetto viene pesato per monitorare l'apporto di liquidi.

Il paziente affetto da insufficienza renale acuta deve assumere glucosio ed alcuni aminoacidi per mantenere adeguati livelli di proteine.

Farmaci.

Molto utilizzati sono i diuretici per stimolare l’eliminazione delle urine. Sono molto usati quelli a base di Furosemide, tra cui uno dei più famosi è sicuramente il Lasix. Si consigliano poi anche agenti chelanti, qualora si verifichi eccesso di fosforo, oppure di antiacidi e di epoetina per contrastare l’anemia.

Dialisi nei casi più gravi.

Quando l’insufficienza renale porta alla perdita della funzione renale, è necessario sottoporsi alla dialisi. Si tratta di un procedimento che mediante un macchinario che funge da rene artificiale permette di purificare il sangue, laddove il rene non funziona come dovrebbe. Sono necessarie almeno 3 sedute di dialisi a settimana per rendere il processo efficiente.In questi casi accade che il sangue, purificato dalle sue scorie, viene rimesso in circolo senza creare problemi alla salute del paziente.

Esistono due tipologie di dialisi:

Puoi approfondire le due tipologie di dialisi.

Le due tipologie di dialisi sono equivalenti dal punto di vista della riuscita. E’ molto più frequente l’emodialisi, perchè è più veloce, ma in condizioni particolari si deve attuare necessariamente la dialisi peritoneale, per esempio nei soggetti con patologie cardiovascolari. In più, la dialisi peritoneale, essendo svolta a domicilio, rende più facile svolgere una vita sociale un po più vicina alla normalità rispetto a quanto accade con l’emodialisi, che costringe i pazienti a trascorrere in ospedale molte ore della propria vita.

Prognosi e aspettativa di vita.

In caso di insufficienza renale acuta, la prognosi dipende dalle cause scatenanti, ed anche dalla tempestività della diagnosi e del trattamento.

La percentuale di sopravvivenza in caso di insufficienza renale acuta è pari al 60% .

In caso di insufficienza renale acuta dovuta alla riduzione del flusso ematico per cause reversibili quali emorragia, vomito o diarrea, la percentuale di sopravvivenza sale al 90% .

In ogni caso un danno renale acuto è un fattore di rischio per future malattie renali croniche.

L’articolo ha uno scopo puramente informativo e non intende sostituire il parere del medico nefrologo.

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