Interferone: cos’è? Cosa cura? Tipi, dosaggio ed effetti collaterali
Ultimo aggiornamento:
L'interferone è una molecola biologica che viene prodotta dal nostro organismo in risposta ad un'infezione virale. Ad oggi, viene utilizzato come farmaco per il trattamento sia di patologie infettive virali che per patologie degenerative. Ne esistono tre diverse tipologie, alfa, beta e gamma, ognuna delle quali ha delle caratteristiche specifiche. Scopriamo il dosaggio necessario per le varie patologie e quali possono essere gli effetti collaterali.
Cos’è l’interferone?
L'interferone è una molecola biologica appartenente alla famiglia delle citochine che viene prodotto normalmente dal nostro organismo in risposta a stati patologici per lo più di tipo virale ed infettivo. Venne scoperto nel 1957 da due ricercatori virologi giapponesi e fu così chiamato per la sua capacità di "interferire" con le funzioni vitali del virus, in particolare ne inibisce i processi replicativi e ne impedisce la diffusione all'interno dell'organismo grazie alla sua capacità di stimolare l'immunità dell'organismo.
Le tipologie.
Gli interferoni possono essere di tipo naturale, cioè prodotti dalle cellule immunitarie del nostro organismo, oppure ricombinanti, cioè sintetizzati in laboratorio. In ogni caso essi si dividono in tre diverse tipologie:
- Interferone alfa di tipo I, prodotto da cellule quali linfociti, leucociti, linfoblasti e monociti in seguito ad infezione virale oppure in risposta alla presenza di cellule estranee o neoplastiche. Ne esistono 20 sottoclassi e possiede attività antivirale, antiproliferativa (e quindi esplica anche attività anti neoplastica), ed immunomodulante. Il gene per l'interferone alfa è situato sul cromosoma 9.
- Interferone beta di tipo I, di cui ne esistono 2 - 5 sottotipi, e che viene prodotto dai fibroblasti e dalle cellule epiteliali in seguito ad un'infezione virale. Possiede attività antivirale, immunomodulante ed antiproliferativa. Anche il gene per l'interferone beta è situato sul cromosoma 9.
- Interferone gamma di tipo II, prodotto dai linfociti T attivati e dalle cellule natural killer in risposta ad alcune molecole chiamate citochine (in particolare interleuchina 12 e 18). Presenta una minore attività antivirale rispetto ai precedenti, possiede attività immunomodulante, mentre l'attività antiproliferativa è ancora oggetto di studio. Il gene dell'interferone gamma si trova sul cromosoma 12.
Gli interferoni alfa e beta sono definiti di tipo I in quanto possiedono un recettore comune a cui vanno a legarsi
A cosa serve?
Gli interferoni esplicano hanno varie funzioni all'interno dell'organismo:
- antivirale, inibiscono la proliferazione di virus nella cellula,
- antiproliferativa, inibiscono la diffusione dei virus in altre cellule,
- immunomodulante, attraverso specifici meccanismi di azione, rinforzano le difese immunitarie.
Meccanismo di azione.
Le attività biologiche degli interferoni si esplicano grazie ad un meccanismo di azione che prevede:
- Stimolazione delle cellule produttrici di interferone da parte di virus, cellule estranee e cellule neoplastiche.
- Rilascio di interferone e legame di quest'ultimo ad un recettore cellulare di tipo I (per gli interferoni alfa e beta) o di tipo 2 (per l'interferone gamma).
- Il legame interferone - recettore avvia una catena di segnalazione intracellulare (mediata da un sistema chiamato JAK - STAT) che provoca l'attivazione di alcuni geni e la conseguente sintesi di molecole ad attività antivirale, antiproliferativa ed immunomodulante.
In particolare possiamo inoltre aggiungere che:
- L'attività antiproliferativa, si esplica mediante induzione di modificazioni della membrana cellulare, del citoscheletro, del processo di differenziazione cellulare e dell'espressione di prodotti oncogenici. Questo fa si che le cellule (virali o neoplastiche) perdano la loro capacità di replicarsi e moltiplicarsi.
- L'attività immunomodulante, si esplica mediante induzione della proliferazione dei linfociti B, dei macrofagi, dei linfociti T e delle cellule natural killer.
- L'attività antivirale, si esplica mediante la produzione di proteine specifiche le quali degradano il materiale genetico del virus o lo rendono inadatto alla replicazione.
Benefici:le patologie per cui è indicato.
I tre diversi tipi di interferone vengono impiegati come terapia per diverse patologie.
Interferone Alfa.
In particolare l'interferone alfa si usa per:
- Epatite B ed epatite C, patologie in cui viene utilizzato sia per il trattamento vero e proprio della malattia che per prevenire le recidive.
Approfondisci come agisce l'interferone per l'epatite C.
- Infezioni virali sostenute da Herpes simplex, Epstein - Barr e Papillomavirus (HPV).
- Linfomi di tipo Hodgkin e non Hodgkin.
- Tumori solidi della pelle quali sarcoma di Kaposi (frequente in soggetti affetti da HIV), melanoma e carcinoma renale.
- Leucemia mieloide cronica, leucemia a cellule capellute e mieloma multiplo.
- Altre patologie, quali trombocitosi, policitemia vera, trombocitemia essenziale, malattie infettive parassitarie e malattia di Behcet (una patologia infiammatoria cronica che determina infiammazione dei vasi sanguigni).
Interferone beta.
Per quanto riguarda l'interferone beta, questo si utilizza per il trattamento di patologie quali:
- Sclerosi multipla, una patologia infiammatoria immunitaria del sistema nervoso che provoca una progressiva paralisi.
Puoi approfondire come l'interferone agisce sulla sclerosi multipla.
- Condiloma acuminato (una patologia causata dal papilloma virus).
Interferone gamma.
Infine l'interferone gamma si utilizza per trattare:
- Malattia granulomatosa cronica, in cui il sistema immunitario non è in grado di difendere l'organismo dagli attacchi dei patogeni e pertanto si hanno ricorrenti infezioni batteriche e micotiche.
- Infezioni virali sostenute da Rhinovirus, somministrato per via intranasale.
Tempi e modi di somministrazione.
Tenendo sempre presente che bisogna riferirsi al proprio medico, vediamo con quali modalità si somministra l'interferone, come si conserva e quali sono i nomi commerciali con cui è conosciuto.
Gli interferoni sono disponibili in commercio con il nome di:
- Betaferone, Avonex o Refib per quanto riguarda l'interferone beta.
- Alfaferone, Wellferon, Biaferone e Introna, per quanto concerne l'interfeone alfa,
- Imukin per l'interferone gamma.
Per quanto riguarda le modalità di somministrazione questa è variabile in base ai singoli soggetti ed alle terapie da trattare, ma in linea generale possiamo dire che:
- Gli interferoni possono essere somministrati o per via endovenosa o per via sottocutanea o per via intramuscolare.
- La cadenza di somministrazione è variabile, può essere somministrato una volta ogni due settimane, una volta alla settimana o una volta ogni tre settimane.
- Per determinate patologie la somministrazione di interferone è a vita. Questo significa che il paziente deve convivere con i possibili effetti collaterali causati dal farmaco. Se è necessaria una sospensione sarà il medico a stabilire quando farla.
- Tutti gli interferoni vanno conservati a basse temperature, in particolare a temperature comprese tra 2 e 8°C.
Gli effetti collaterali e le loro manifestazioni.
Sebbene l'interferone sia un farmaco molto utile per trattare e controllare alcune patologie molto gravi, non è esente da effetti collaterali che aumentano all'accumulo della concentrazione del farmaco in circolo.
Possiamo citare:
- Sintomatologia influenzale: ovvero febbre o febbricola, riduzione dell'appetito, aumento di volume dei linfonodi, dolori muscolari, nausea, vomito, sudorazione, dolori articolari e mal di testa.
- Manifestazioni sintomatiche: nel sito di inoculo del farmaco come comparsa di lividi, gonfiore, eritema, arrossamento e prurito.
- Problemi respiratori: quali congestione nasale, dispnea, epistassi, tosse, infezioni delle vie aeree superiori e polmonite.
- Problemi a livello del sistema nervoso centrale: quali depressione, ansia, vertigini, disturbi del sonno, neuropatia periferica, stati confusionali e parestesie.
- Problemi cardiovascolari: quali tachicardia, aumenti o abbassamenti della pressione sanguigna, aritmie, edemi ed infarto del miocardio.
- Problemi cutanei: quali comparsa di eritema, alopecia, rash cutaneo, dermatite, prurito, arrossamenti e lesioni cutanee di tipo infiammatorio.
- Riduzione di: globuli bianchi, piastrine, emoglobina, aumento dei parametri epatici quali transaminasi, aumento o riduzione della glicemia, aumento della creatinina e dell'azotemia.
- Problemi alla tiroide: quali ipotiroidismo, ipertiroidismo e tiroidite autoimmune.
- Sintomi gastrointestinali: quali stipsi, diarrea, secchezza della bocca, anoressia, bruciore allo stomaco e meteorismo.
A chi è controindicato l'interferone?
In alcuni casi la somministrazione di interferone non è consigliata, in quanto potrebbe essere estremamente dannosa, ad esempio possiamo notare che:
- Pazienti in trattamento con farmaci antiretrovirali, devono evitare di assumere interferone in quanto possono andare incontro a scompenso epatico e morte, specialmente nei casi in cui vi sia uno stato di cirrosi molto avanzato.
- Pazienti in trattamento con farmaci immunomodulatori, (ad eccezione dei corticosteroidi e dell'ormone adenocorticotropo) devono evitarne la somministrazione, in quando non si hanno dati clinici che ne accertino i reali benefici.
- Donne che assumono contraccettivi orali, devono evitare di assumere interferone a meno che non sia strettamente necessario in quanto può diminuire l'effetto contraccettivo della pillola anticoncezionale.
- Donne in gravidanza, devono evitare di assumere interferone in quanto questo ha potenziali effetti teratogeni, cioè può provocare malformazioni al feto, ed aumentare il rischio di aborto.
- Pazienti oncologici, sottoposti a chemioterapia, devono evitare l'interferone in quanto potrebbe potenziare gli effetti collaterali dei chemioterapici.
Le informazioni riportate hanno una finalità puramente informativa.