Interferone: cos’è? Cosa cura? Tipi, dosaggio ed effetti collaterali

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Dottoressa Margherita Mazzola (Biologia e Nutrizione) Consulente Scientifico:
Dottoressa Margherita Mazzola
(Specialista in biologia e nutrizione)

L'interferone è una molecola biologica che viene prodotta dal nostro organismo in risposta ad un'infezione virale. Ad oggi, viene utilizzato come farmaco per il trattamento sia di patologie infettive virali che per patologie degenerative. Ne esistono tre diverse tipologie, alfa, beta e gamma, ognuna delle quali ha delle caratteristiche specifiche. Scopriamo il dosaggio necessario per le varie patologie e quali possono essere gli effetti collaterali.

Cos’è l’interferone?

L'interferone è una molecola biologica appartenente alla famiglia delle citochine che viene prodotto normalmente dal nostro organismo in risposta a stati patologici per lo più di tipo virale ed infettivo. Venne scoperto nel 1957 da due ricercatori virologi giapponesi e fu così chiamato per la sua capacità di "interferire" con le funzioni vitali del virus, in particolare ne inibisce i processi replicativi e ne impedisce la diffusione all'interno dell'organismo grazie alla sua capacità di stimolare l'immunità dell'organismo.

Le tipologie.

Gli interferoni possono essere di tipo naturale, cioè prodotti dalle cellule immunitarie del nostro organismo, oppure ricombinanti, cioè sintetizzati in laboratorio. In ogni caso essi si dividono in tre diverse tipologie:

Gli interferoni alfa e beta sono definiti di tipo I in quanto possiedono un recettore comune a cui vanno a legarsi

A cosa serve?

Gli interferoni esplicano hanno varie funzioni all'interno dell'organismo:

Meccanismo di azione.

Le attività biologiche degli interferoni si esplicano grazie ad un meccanismo di azione che prevede:

In particolare possiamo inoltre aggiungere che:

Benefici:le patologie per cui è indicato.

I tre diversi tipi di interferone vengono impiegati come terapia per diverse patologie.

Interferone Alfa.

In particolare l'interferone alfa si usa per:

Approfondisci come agisce l'interferone per l'epatite C.

Interferone beta.

Per quanto riguarda l'interferone beta, questo si utilizza per il trattamento di patologie quali:

Puoi approfondire come l'interferone agisce sulla sclerosi multipla.

Interferone gamma.

Infine l'interferone gamma si utilizza per trattare:


Tempi e modi di somministrazione.

Tenendo sempre presente che bisogna riferirsi al proprio medico, vediamo con quali modalità si somministra l'interferone, come si conserva e quali sono i nomi commerciali con cui è conosciuto.

Gli interferoni sono disponibili in commercio con il nome di:

  • Betaferone, Avonex o Refib per quanto riguarda l'interferone beta.
  • Alfaferone, Wellferon, Biaferone e Introna, per quanto concerne l'interfeone alfa,
  • Imukin per l'interferone gamma.

Per quanto riguarda le modalità di somministrazione questa è variabile in base ai singoli soggetti ed alle terapie da trattare, ma in linea generale possiamo dire che:

  • Gli interferoni possono essere somministrati o per via endovenosa o per via sottocutanea o per via intramuscolare.
  • La cadenza di somministrazione è variabile, può essere somministrato una volta ogni due settimane, una volta alla settimana o una volta ogni tre settimane.
  • Per determinate patologie la somministrazione di interferone è a vita. Questo significa che il paziente deve convivere con i possibili effetti collaterali causati dal farmaco. Se è necessaria una sospensione sarà il medico a stabilire quando farla.
  • Tutti gli interferoni vanno conservati a basse temperature, in particolare a temperature comprese tra 2 e 8°C.

Gli effetti collaterali e le loro manifestazioni.

Sebbene l'interferone sia un farmaco molto utile per trattare e controllare alcune patologie molto gravi, non è esente da effetti collaterali che aumentano all'accumulo della concentrazione del farmaco in circolo.

Possiamo citare:

  • Sintomatologia influenzale: ovvero febbre o febbricola, riduzione dell'appetito, aumento di volume dei linfonodi, dolori muscolari, nausea, vomito, sudorazione, dolori articolari e mal di testa.
  • Manifestazioni sintomatiche: nel sito di inoculo del farmaco come comparsa di lividi, gonfiore, eritema, arrossamento e prurito.
  • Problemi respiratori: quali congestione nasale, dispnea, epistassi, tosse, infezioni delle vie aeree superiori e polmonite.
  • Problemi a livello del sistema nervoso centrale: quali depressione, ansia, vertigini, disturbi del sonno, neuropatia periferica, stati confusionali e parestesie.
  • Problemi cardiovascolari: quali tachicardia, aumenti o abbassamenti della pressione sanguigna, aritmie, edemi ed infarto del miocardio.
  • Problemi cutanei: quali comparsa di eritema, alopecia, rash cutaneo, dermatite, prurito, arrossamenti e lesioni cutanee di tipo infiammatorio.
  • Riduzione di: globuli bianchi, piastrine, emoglobina, aumento dei parametri epatici quali transaminasi, aumento o riduzione della glicemia, aumento della creatinina e dell'azotemia.
  • Problemi alla tiroide: quali ipotiroidismo, ipertiroidismo e tiroidite autoimmune.
  • Sintomi gastrointestinali: quali stipsi, diarrea, secchezza della bocca, anoressia, bruciore allo stomaco e meteorismo.

A chi è controindicato l'interferone?

In alcuni casi la somministrazione di interferone non è consigliata, in quanto potrebbe essere estremamente dannosa, ad esempio possiamo notare che:

  • Pazienti in trattamento con farmaci antiretrovirali, devono evitare di assumere interferone in quanto possono andare incontro a scompenso epatico e morte, specialmente nei casi in cui vi sia uno stato di cirrosi molto avanzato.
  • Pazienti in trattamento con farmaci immunomodulatori, (ad eccezione dei corticosteroidi e dell'ormone adenocorticotropo) devono evitarne la somministrazione, in quando non si hanno dati clinici che ne accertino i reali benefici.
  • Donne che assumono contraccettivi orali, devono evitare di assumere interferone a meno che non sia strettamente necessario in quanto può diminuire l'effetto contraccettivo della pillola anticoncezionale.
  • Donne in gravidanza, devono evitare di assumere interferone in quanto questo ha potenziali effetti teratogeni, cioè può provocare malformazioni al feto, ed aumentare il rischio di aborto.
  • Pazienti oncologici, sottoposti a chemioterapia, devono evitare l'interferone in quanto potrebbe potenziare gli effetti collaterali dei chemioterapici.

Le informazioni riportate hanno una finalità puramente informativa.

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